Arrivata la risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate che danno l’ok alle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio.
Le novità sugli interventi di bonifica
Fisco Oggi, organo ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, in risposta ad un contribuente ha dichiarato che tra le spese agevolabili per il recupero del patrimonio edilizio, rientrano anche quelle sostenute per la rimozione dell’amianto.
Inoltre è stato specificato che sono attuabili su singole unità immobiliari e su parti comuni di edifici residenziali, senza realizzare un intervento di ristrutturazione edilizia. Sarà possibile detrarre ad esempio, anche solo le spese sostenute per il trasporto dell’amianto nelle apposite discariche.
Detrazione Irpef 2024
Fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile ottenere una detrazione Irpef maggiorata al 50% circa le spese sostenute per i lavori di bonifica amianto, con un massimale di spesa pari a 96 mila euro per unità immobiliare.
Il riferimento normativo è rappresentato dall’ Art. 16-bis del D.P.R. n. 917/1986 (TUIR). Tale legge fa rientrare la bonifica dell’amianto tra gli interventi agevolabili con detrazione Irpef pari al 36% delle spese documentate, fino al tetto massimo di 48 mila euro per unità immobiliare. In particolare i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi:
- a) di cui alle lett. a) b), c) e d) dell’articolo 3 del d.P.R. n. 380/2001 effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale di cui all’articolo 1117 del codice civile;
- b) di cui alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del d.P.R. n. 380/2001, effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze;
- c) necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, ancorché non rientranti nelle categorie di cui alle lettere a) e b), sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza, anche anteriori alla disposizione in esame;
- d) relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune;
- e) finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi, alla realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia adatto a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992;
- f) relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- g) relativi alla realizzazione di opere finalizzate alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico;
- h) relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia;
- i) relativi all’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione;
- l) di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.
Le agevolazioni per le aziende
Per tutto il 2024, le aziende hanno la possibilità di poter godere di un finanziamento a fondo perduto nella misura del 65% grazie alla proroga del bando ISI INAIL 2023. Questo incentivo è rivolto alle imprese e copre parte delle spese per la rimozione e la bonifica dell’amianto. Il finanziamento è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’iva. L’ammontare del finanziamento oscilla tra un minimo di 5 mila euro e un massimo erogabile di 130 mila euro, a fondo perduto.
Le agevolazioni fiscali offrono dunque un tangibile contributo per la lotta all’amianto. La sua rimozione infatti rappresenta il primo passo per garantire la sicurezza e salvaguardare la salute dei cittadini. In tale modo l’Agenzia delle Entrate permette di affrontare, sia ai privati che alle imprese, tali interventi in modo più agevole e responsabile.
Consigliamo di consultare gli avvisi territoriali in quanto Comuni e Regioni potrebbero prevedere bandi dedicati.