Il tumore del seno è un tumore che colpisce per la maggior parte il sesso femminile e solo raramente anche gli uomini. Infatti, si tratta di una neoplasia prettamente femminile e rappresenta il 29% dei tumori che colpiscono le giovani donne in tutto il mondo. Come tutte le neoplasie, anche il tumore del seno si caratterizza per la crescita incontrollata delle cellule che, nel peggiore dei casi, possono invadere anche i tessuti circostanti. Infatti, sulla base del comportamento delle cellule del tumore possono distinguersi due tipologie di tumori.
I tumori benigni sono tumori non pericolosi, che non acquisiscono la capacità di invadere i tessuti circostanti. In particolare, i tumori benigni non si diffondono ad altre parti del corpo e rimangono circoscritti nell’area in cui si sviluppano. I tumori benigni possono essere rimossi mediante operazione chirurgica ed il rischio di recidiva è davvero nulla. Differentemente, i tumori maligni sono tumori che acquisiscono la capacità di invasione dei tessuti ed organi circostanti. Infatti, i tumori maligni, se non rimossi in tempo sono mortali ed hanno una probabilità di recidiva davvero molto alta.
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Sintomi e incidenza del tumore del seno
Nel corso della propria vita, una donna su otto, con una percentuale del 13% percento, può sviluppare il tumore al seno nel corso della propria vita. In realtà, l’incidenza di sviluppare questa neoplasia non è particolarmente allarmante. Infatti, si tratta di un indicatore medio che può aumentare o diminuire da individuo a individuo, in base ai fattori di rischio di cui discuteremo più avanti. In base alle cause responsabili dell’insorgenza del tumore e al tipo di tumore i sintomi per la neoplasia possono essere molto differenti tra loro.
Per questo motivo i medici consigliano, fin dall’adolescenza, di praticare l’autopalpazione in modo da tenere sotto controllo eventuali cambiamenti a livello delle mammelle. Solitamente, le donne avvertono come primi campanelli di allarme una consistenza grumosa o irregolare del proprio seno e, raramente, una modificazione della forma del seno. Tuttavia, tra i possibili sintomi del tumore del seno vi sono:
- la presenza di noduli;
- l’ispessimento del tessuto e gonfiore di uno o entrambe i seni;
- l’irritazione e increspatura della pelle del seno;
- il rossore e irritazione della cute nell’area del capezzolo;
- la perdita di sangue o secrezioni di vario genere dal capezzolo;
- la modifica delle dimensioni e della forma del seno;
- il dolore localizzato.
Cause che provocano il tumore del seno
Attualmente non vi sono dati comprovati e univoci che identificano chiaramente quali siano le cause del tumore del seno. Tuttavia, negli anni sono stati identificati possibili fattori di rischio che aumentano la possibilità di sviluppare la neoplasia. L’esposizione a questi fattori determina la trasformazione delle cellule del seno con conseguente formazione della massa tumorale. Tra questi fattori di rischio rientrano:
- gli ormoni, quest’ultimi giocano un ruolo importante, ma attualmente non esistono delle evidenze scientifiche in grado di dimostrare l’insorgenza della trasformazione;
- mutazioni a livello del DNA, le cui cause possono essere differenti, come ad esempio, l’esposizione a sostanze cancerogene o stili di vita scorretti;
- utilizzo di contraccettivi ormonali, come, ad esempio la pillola;
- l’età: aumenta la probabilità di sviluppare la neoplasia nelle donne con età superiore a 60 anni;
- pregressa esperienza familiare, in cui almeno una persona della propria famiglia ha contratto la neoplasia;
- la radioterapia al torace, che se protratta nel tempo determina la trasformazione maligna cellulare;
- lo stile alimentare, inteso sia come dieta povera di nutrienti che un’alimentazione scorretta in eccesso.
Il tumore del seno è un tumore che può insorgere anche per esposizioni ad agenti cancerogeni presenti sul luogo del lavoro. Infatti, secondo alcuni studi, l’insorgenza della neoplasia è aumentata in maniera esponenziale tra le persone che lavorano nel settore della cosmesi, delle lavanderie e nell’industria cartaria e delle arti grafiche, come anche nell’industria della gomma e della plastica. In tutti questi settori sono utilizzate sostanze chimiche come il benzene, gli idrocarburi aromatici, i pesticidi ed altre sostanze tossiche, come ad esempio l’amianto.
Come diagnosticare il tumore del seno
La diagnosi e la stadiazione della neoplasia costituiscono due momenti fondamentali per la corretta pianificazione terapeutica. Questi due momenti incidono sia sulla scelta di una terapia più idonea per la persona, sia l’adozione di comportamenti e suggerimenti utili per contrastare la diffusione e progressione della neoplasia. I primi campanelli di allarme devono essere comunicati al medico di medicina generale, il quale avrà la premura di prescrivere esami diagnostici e di screening al fine di individuare e caratterizzare tempestivamente la neoplasia.
Per una corretta diagnosi, il medico di medicina generale dovrà ricostruire la storia personale e quella familiare della persona con sospetta presenza di una neoplasia. Successivamente, seguono differenti esami diagnostici per confermare o meno la presenza della massa tumorale. Tra gli esami obiettivi maggiormente prescritti vi sono:
- la mammografia: si tratta di una tecnica diagnostica in grado di ricostruire l’immagine bidimensionale della struttura del seno. Le immagini sono tali da permettere di diagnosticare tempestivamente eventuali modificazioni del tessuto ghiandolare ed epiteliale del seno;
- ecografia: si tratta di una tecnica diagnostica che, mediante l’emissione di ultrasuoni, permette la ricostruzione dell’organo analizzato. L’immagine è ricostruita grazie ad un software che analizza il ritorno dell’onda sonora permettendo di diagnosticare la presenza o meno di noduli;
- risonanza magnetica, una tecnica che si serve di un magnete potente collegato ad un computer che permette la ricostruzione fedele dell’organo analizzato;
- biopsia: è un esame che prevede che un piccolo frammento di tessuto venga prelevato a livello della formazione neoplastica. Il campione sarà poi analizzato in laboratorio per la determinazione della neoplasia.
Come curare il tumore del seno
I protocolli di cura per il tumore del seno sono differenti e la scelta della terapia più idonea per la persona dipende dallo stadio della patologia e dalle condizioni di salute della persona. In linea generale, però, la chirurgia rappresenta il protocollo di cura maggiormente utilizzato per la rimozione della neoplasia nelle donne. Quando le dimensioni del tumore sono ridotte, l’intervento chirurgico prende il nome di “chirurgia conservativa“. Questa tipologia di intervento mira a rimuovere solamente la massa tumorale senza l’asportazione di una delle due mammelle. Quando la neoplasia è diffusa e la massa raggiunge una dimensione maggiore, l’intervento chirurgico prende il nome di “mastectomia parziale” o “totale“.
In alcuni casi, come protocollo combinato, all’intervento chirurgico può essere applicata anche la radioterapia. In questo caso il trattamento radioterapico è di tipo adiuvante con lo scopo di proteggere la restante ghiandola mammaria non interessata dalla neoplasia. Quando la neoplasia ha raggiunto una dimensione tale da non permettere l’asportazione, la scelta terapeutica ricade sulla chemioterapia. Tuttavia, questa pratica può essere applicata anche prima dell’intervento chirurgico con lo scopo di ridurre la dimensione del tumore.
L’ultimo e più recente protocollo di cura approvato per la cura del tumore del seno è l’immunoterapia a bersaglio molecolare. Secondo alcuni studi, alcune forme di tumore al seno si sviluppano a causa di mutazioni che permettono alle cellule di sfuggire al controllo del sistema immunitario. Una volta diagnosticate queste forme di neoplasie (mediante dei test di genomica), i pazienti sono sottoposti ad immunoterapia mediante la somministrazione di anticorpi monoclonali.
L’importanza della prevenzione per il cancro
Il cancro è una patologia particolarmente invalidante che si caratterizza per il comportamento anomalo delle cellule che costituiscono la massa cellulare. Questi segni distintivi sono la proliferazione incontrollata, l’acquisizione dell’immortalità cellulare con resistenza ai segnali di morte e l’invasione dei tessuti ed organi vicini. Solo in Italia vi sono circa 2 milioni e 250 mila persone affette da neoplasia. La maggior parte di loro sono donne (circa 1 milione e 250 mila).
L’Osservatorio Nazionale Amianto, nella giornata mondiale per la lotta contro il cancro ha ribadito l’importanza della prevenzione. Infatti, il cancro, come la maggior parte delle patologie può essere evitato mettendo in atto dei comportamenti preventivi, in ogni fase del tumore. Anche se non esiste un metodo sicuro per prevenire il cancro, tuttavia vi sono alcuni comportamenti che permettono di ridurre il rischio di ammalarsi. Ad esempio, con la prevenzione primaria è possibile ridurre il rischio di neoplasia mettendo in atto dei comportamenti che favoriscono il benessere fisico e psichico.
Con la prevenzione secondaria, invece, è possibile monitorare l’insorgenza della neoplasia mediante screening e controlli periodici. Ad esempio, le donne tra i 20 ed i 30 anni di età dovrebbero sottoporsi ad un esame clinico del seno almeno ogni 3 anni. Oppure, l’auto-palpazione per le ragazze dai 20 anni di età, che permette di diagnosticare tempestivamente modificazioni a livello del seno. Le donne dai 40 anni di età in su dovrebbero sottoporsi ad una mammografia al seno ogni anno e dovrebbero continuare a farlo finché sono in buona salute. Infine, con la prevenzione terziaria, che coincide con le cure vere e proprie, è possibile curare la malattia e ridurre fortemente il rischio di sviluppare recidive.
Il liquido seminale come forma di prevenzione per i tumori
Secondo alcuni studi scientifici esporsi il liquido seminale previene lo sviluppo del tumore del seno. A conferma di ciò uno studio condotto dal 1982 al 1985 dalle dottoresse Monique G.Lê, Annie Bacheloti e Catherine Hill. Lo studio è stato condotto a conferma dei risultati di uno studio caso-controllo pubblicato qualche anno prima. In questo studio, pubblicato sulla rivista Oncology, è stato mostrato come una ridotta esposizione al liquido seminale rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro del seno. Infatti, l’incidenza del tumore del seno è maggiore del 4,7% per le donne che utilizzano metodi contraccettivi o altro, rispetto alle donne che non li utilizzano.
Inoltre, gli spermatozoi umani sembrano svolgere un ruolo importante anche per la cura del tumore della cervice. Alcuni ricercatori hanno dotato gli spermatozoi di un antibiotico antitumorale con l’aiuto di una tecnica di nano-stampa in 3D. Mediante l’ausilio di campi magnetici, gli spermatozoi sono stati guidati verso le cellule trasformate del tumore alla cervice. Durante questo esperimento è stato sfruttato il meccanismo del battito del flagello, lo stesso che contribuisce al movimento dello spermatozoo al momento della fecondazione. L’esperimento ha fornito esiti positivi, ma per il momento è stato svolto in vitro.
Assistenza medica e legale gratuita
L’Osservatorio Nazionale Amianto è stato fondato nel 2008 per fornire assistenza legale e medica gratuita a tutte le vittime dell’amianto. L’associazione offre assistenza anche a coloro che contraggono patologie per esposizione a sostanze cancerogene negli ambienti di lavoro, proprio come avviene per il tumore del seno. Per questo motivo, è stato istituito uno sportello online dove possono rivolgersi sia le vittime primarie che i loro familiari. Per entrare in contatto con l’ONA, è possibile compilare il modulo di richiesta di contatto o chiamare al numero verde 800 034 294.
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