L’immunoterapia con il farmaco Crizotinib è impiegata per la cura del tumore del polmone ed è in fase di sperimentazione per un gran numero di patologie neoplastiche. Si tratta di un farmaco a bersaglio molecolare, approvato recentemente, con attività specifica nei confronti di particolari mutazioni genetiche. Crizotinib è un farmaco commercializzato in capsule che deve essere assunto per via orale, secondo un preciso schema terapeutico. La somministrazione del farmaco è prescritta sia come trattamento iniziale, quando il tumore si trova in uno stadio avanzato, sia come terapia di supporto nel caso in cui le terapie tradizionali non abbiano successo.
Attualmente, in Italia, vi sono circa 2 milioni e 250 mila persone affette da neoplasie. Tra le forme neoplastiche maggiormente diffuse vi sono il tumore del polmone, il tumore del seno, il tumore del colon-retto ed il tumore della tiroide, oltre al tumore della pelle. Questi dati si basano su due principali indicatori: la sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore e l’incidenza dei casi di neoplasia. Infatti, secondo alcune stime, sembrerebbe che almeno una persona su tre si ammalerà di cancro nel corso della propria vita. L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e gratuita per tutti i malati di cancro. In particolar modo per coloro che ricevono la diagnosi di patologie asbesto correlata.
Immunoterapia passiva come lotta contro il cancro
L’immunoterapia passiva è il nuovo approccio della medicina di precisione, che tiene conto delle caratteristiche del tumore e dell’individuo. Si tratta della prima terapia oncologica personalizzata che utilizza farmaci (ovvero anticorpi monoclonali) realizzati con le più recenti tecniche di DNA ricombinante. Grazie all’unione della diagnostica e della terapia vera e propria, l’immunoterapia consente di determinare le caratteristiche del tumore, ma anche della persona affetta da neoplasia. Proprio per questo motivo, il protocollo di cura si configura come terapia personalizzata.
Con il nuovo approccio terapeutico, i malati oncologici non sviluppano inutili sofferenze dovuti all’insorgenza di effetti collaterali gravi. Infatti, con l’immunoterapia passiva, in particolar modo con il farmaco Crizotinib, i destinatari della cura non sviluppano particolari reazioni avverse. Questo perché, con il nuovo approccio terapeutico si agisce direttamente a livello del sistema immunitario. In particolare, i farmaci mirano a ripristinare le funzioni immunitarie dell’organismo.
Questa particolare modalità di azione è del tutto innovativa. Inoltre, i farmaci a bersaglio molecolare sono in grado di sviluppare una memoria immunologica, grazie alla quale le persone affette da neoplasia sono libere da progressione ed eventuale recidive. Per la massima personalizzazione del trattamento, si effettuano test diagnostici in strutture sanitarie attrezzate, con il fine di individuare la mutazione delle cellule neoplastiche e il profilo genetico della persona. Per questo motivo, gli effetti collaterali sono ridotti al minimo e l’efficacia del trattamento è massima.
Immunoterapia con il farmaco Crizotinib
In Italia, l”immunoterapia con il farmaco Crizotinib è stata approvata per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule. Inoltre, sono tutt’ora in corso studi in fase di sperimentazione per testare l’efficacia del farmaco in moltissime neoplasie caratterizzate dalla mutazione ALK. Si tratta della sequenza genica del recettore della tirosin-chinasi del linfoma anaplastico, tipica di alcuni tumori, come ad esempio il tumore del polmone non a piccole cellule. Il gene ALK codifica per una particolare famiglia di proteine il cui ruolo è cruciale durante le fasi della replicazione cellulare.
L’identificazione di questa mutazione, tipica del carcinoma polmonare non a piccole cellule, è stata identificata per la prima volta nel 2007. Solo qualche anno più tardi, sono iniziati gli studi per verificare l’efficacia del farmaco Crizotinib. Quattro anni più tardi, sulla base dei risultati ottenuti, Crizotinib ha ricevuto l’approvazione da parte della Food and Drug Administration. L’immunoterapia con Crizotinib ha determinato una percentuale di risposte in oltre il 60% dei pazienti, ed una sopravvivenza libera da progressione di quasi 10 mesi. Questi risultati si sono rivelati davvero grandiosi. In primis per i pazienti che hanno ottenuto l’arresto della progressione della neoplasia. Successivamente, per aver superato i limiti dei protocolli oncologici di cura standard (chemioterapia, radioterapia e operazione chirurgica).
Somministrazione e posologia di Crizotinib con immunoterapia
La somministrazione del farmaco deve avvenire esclusivamente sotto la supervisione di un’equipe medica esperta nell’utilizzo di terapie antitumorali. Per la prescrizione del farmaco, invece, è necessaria la valutazione genetica, sia delle cellule del tumore che del profilo molecolare del paziente. Infatti, una volta individuata la mutazione ALK, lo stato di salute del paziente e lo stadio della neoplasia, l’oncologo prescrive il piano terapeutico. Lo schema della dose raccomandata è di due volte al giorno, con somministrazione continua.
L’immunoterapia con il farmaco Crizotinib si realizza mediante la somministrazione per via orale del farmaco, commercializzato in capsule. La capsula di Crizotinib deve essere deglutita per intero, evitando la frantumazione e l’assunzione con particolari cibi e/o bevande. Ad esempio, l’assunzione del succo di pompelmo potrebbe interferire con l’assorbimento e metabolizzazione del farmaco a livello epatico. Nel caso in cui il paziente dimenticasse una dose, può procedere non appena quest’ultimo se ne ricordi. Il paziente non deve assumere in nessun modo la dose dimenticata in concomitanza con la dose successiva, ma attendere qualche ora.
Nel caso in cui dovessero comparire effetti collaterali gravi, allora la terapia prevede la diminuzione della dose del farmaco. Se per i pazienti trattati con la dose e lo schema standard di Crizotinib è necessaria una diminuzione, il farmaco deve essere ridotto come di seguito:
- prima riduzione, 200mg di farmaco da assumere una volta al giorno;
- seconda riduzione, 250g da assumere una volta al giorno;
- si procede con la sospensione del trattamento se persistono gli effetti collaterali.
Per approfondire la scheda tecnica di Crizotinib.
Effetti collaterali dell’immunoterapia con Crizotinib
Iniziare un trattamento farmacologico richiede un’attenta disamina da parte dell’equipe medica. Infatti, prima di iniziare ad assumere il farmaco, il paziente deve informare il proprio oncologo di eventuali allergie, patologie epatiche, cardiache e gastrointestinali, nonché disturbi della vista e patologie gravi renali. Tutte queste condizioni rappresentano una reale minaccia per lo stato di salute del paziente, che potrebbe riscontrare anche:
- difficoltà respiratoria;
- fiato corto;
- tosse con e senza muco;
- febbre;
- infiammazione polmonare;
- dolore addominale;
- disturbi gastrointestinali.
Se dovessero insorgere uno di questi sintomi, il paziente deve informare il medico in maniera tempestiva, così quest’ultimo può modificare il piano terapeutico. Solo in questo modo sarà possibile evitare il più possibile la comparsa di effetti collaterali di facile gestione.
Ulteriori informazioni per l’immunoterapia Crizotinib
Come già detto, l’immunoterapia rappresenta un protocollo di cura particolarmente sicuro ed efficace per alcune forme di neoplasia. Si tratta di un trattamento che non presenta particolari controindicazioni, se non quella di evitare la sua prescrizione in gravidanza o durante l’allattamento. Durante la fase di sperimentazione è stato dimostrato che il farmaco è in grado di creare danni al feto e al bambino, oltre che alla madre. Ricordiamo, infatti, che la somministrazione del farmaco interferisce con i processi di replicazione cellulare.
Per questo motivo, durante la terapia, gli oncologi consigliano l’utilizzo di metodi contraccettivi efficaci. Allo stesso modo, coloro che intendono portare avanti una gravidanza, devono consultare il medico oncologo. Quest’ultimo valuterà i benefici della terapia per la protezione non solo della mamma, ma anche del feto. Anche gli organi sensoriali potrebbero risentire della terapia con Crizotinib. Ad esempio, la vista, l’olfatto e in minima parte anche l’udito, motivo per il quale, i medici oncologi consigliano di accompagnare i propri cari per la terapia, non solo per un supporto fisico ma anche psichico.
Tumore del polmone e altre patologie asbesto correlate
Il tumore del polmone è una neoplasia particolarmente invalidante che origina a livello delle strutture anatomiche deputate alla respirazione. Rappresenta la terza neoplasia più frequente in Europa, e l’85-90% di tutti i tumori polmonari maligni. Tra i maggiori fattori di rischio vi sono il fumo di sigaretta, i gas di scarico ed i fumi sprigionati dai processi industriali e l’amianto. In particolare, la neoplasia ha origine dalle cellule del polmone, le quali hanno subito un processo di trasformazione che ha come conseguenza la replicazione incontrollata. Le neoplasie che interessano i polmoni sono distinte in:
- tumore del polmone non a piccole cellule: un tipo di neoplasia con morfologia a piccole cellule, altrimenti denominato microcitoma;
- tumore del polmone a piccole cellule: a sua volta suddiviso in adenocarcinoma polmonare, carcinoma a cellule squamose ed il carcinoma a grandi cellule.
La diagnosi del tumore al polmone è una diagnosi spesso tardiva. Infatti, la neoplasia si manifesta con sintomi tardivi, quali: tosse persistente, segni di infezione polmonare, affanno, dolore al petto e presenza di sangue nel muco. Altri sintomi potrebbero essere inappetenza, perdita di peso ingiustificata e febbre. Per la diagnosi del tumore del polmone si procede con un esame diagnostico, al fine di valutare la localizzazione e l’estensione del cancro. La strumentazione diagnostica maggiormente utilizzata è la radiografia, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e la PET. Infine, un esame bioptico confermerà la diagnosi.
Le patologie asbesto correlate del polmone
Le patologie asbesto correlate sono tutte quelle patologie riscontrate per esposizione alle polveri e alle fibre dell’amianto. Questo minerale fibroso si trova in natura, nelle rocce, e possiede delle caratteristiche chimiche, fisiche ed economiche uniche. Per questo motivo, l’amianto è stato estratto per lunghissimi anni e utilizzato in moltissimi settori. La scoperta della sua cancerogenicità, ribadita anche nell’ultima monografia IARC, ha cessato qualsiasi attività riconducibile al minerale killer. Infatti, l’aerodispersione e quindi l’inalazione e l’ingestione delle fibre è causa di numerose patologie.
I polmoni sono gli organi respiratori maggiormente coinvolti nel processo cancerogeno delle fibre di amianto. Oltre al tumore del polmone, vi è il mesotelioma della pleura maligno, l’asbestosi polmonare, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici. Queste patologie sono riscontrate con maggiore frequenza in coloro che svolgono attività di lavoro a contatto con l’amianto. L’Italia è stata una dei paesi che ha utilizzato maggiormente l’amianto, per questo motivo è stato istituito il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM). L’ente ha come finalità quella di valutare l’incidenza delle patologie riconducibili all’asbesto e individuare le fonti di esposizione ad amianto ancora ignote.
Il fenomeno epidemiologico delle patologie asbesto correlate sono state approfondite nella pubblicazione “Il Libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022)“, redatto dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA e pioniere della lotta contro l’amianto. Il testo è di consultazione gratuita e disponibile da subito.
Patologie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL
Oltre al tumore del polmone e al mesotelioma pleurico, l’INAIL – Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro riconosce come patologie asbesto correlate anche altre neoplasie. Infatti, l’effetto cancerogeno delle fibre di amianto sembrerebbe non limitarsi solamente agli organi respiratori. Proprio per la loro morfologia e resistenza all’eliminazione da parte del sistema immunitario, le fibre di amianto si diffondono anche in organi vicini al polmone. Tra questi vi sono:
- il mesotelioma peritoneale, pericardico e della della tunica vaginale del testicolo;
- il cancro della laringe, delle ovaie, della faringe e dell’esofago;
- il cancro dello stomaco ed il tumore del colon-retto;
L’INAIL tutela tutti i lavoratori che entrano a contatto con sostanze cancerogene, tra cui l’amianto. Secondo uno studio europeo, i lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, sono circa 4.200.000 su 21.8 milioni di lavoratori complessivi. Per tutti coloro che sviluppano particolari forme di tumore professionale, la legge prevede un risarcimento in forma economica o di natura assistenziale. Per questo motivo, l’ente prevede l’erogazione di benefici e contributi a coloro che sviluppano una patologia asbesto correlata.
Assistenza ONA e immunoterapia con Crizotinib
L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste tutte le vittime dell’amianto ed i loro familiari per ottenere il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge. Contatta l’associazione per il risarcimento dei danni, e accedere ai benefici economici ed assistenziali erogati dall’INAIL. Inoltre, l’ONA fornisce, a chi ne fa richiesta, servizi di assistenza medica gratuita. Grazie ad essa, si garantiscono una diagnosi precoce, terapie tempestive e sorveglianza sanitaria.
Per entrare in contatto con l’Osservatorio, basta compilare il form sottostante, oppure telefonare al numero verde 800 034 294. Un team di medici e legali professionisti, coordinati dall’Avv. Bonanni, sarà pronto a rispondere alle tue domande.