Il tumore alla trachea in alcuni casi è una malattia professionale. Quindi, l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni intervengono per la tutela legale. Infatti, grazie alla consulenza gratuita dell’ONA, si può ottenere il riconoscimento della malattia professionale e il risarcimento del danno. Inoltre è possibile richiedere anche l’assistenza medica.
Tumore alla trachea: molte volte malattia professionale
La trachea, la gola, la faringe e la laringe possono sviluppare tumori che a lungo andare rendono complicata la normale respirazione di una persona. Il tumore della trachea è, tra i tumori della gola, forse quello meno conosciuto.
Nella trachea tumore primario è piuttosto raro. Di solito, i danni alla trachea e le patologie trachea sono consequenziali. Il tumore parte dai bronchi, dai polmoni, da altre zone della gola e piano piano si estende alla trachea. Lo sviluppo diretto del cancro trachea è molto più insolito.
Tumore alla trachea e amianto
Secondo le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni, ci può essere un collegamento tra il tumore trachea e l’esposizione ad amianto.
In questa pubblicazione, “Asbestos Content of Lung Tissue, Lymh Nodes and Pleural Plaques from Former Shipyard Workers’, gli autori hanno fatto riferimento al contenuto di amianto nel tessuto dei polmoni. In più, hanno rilevato presenza di fibre nei linfonodi tracheali, così nelle placche pleuriche dei coibentatori di navi.
Per tale motivo, è stato dimostrato che in coloro che sono affetti da asbestosi e fibrosi interstiziale, ci può essere anche il tumore della trachea. Ciò è dovuto alla capacità cancerogena di tutte le fibre e minerali di amianto, come ribadito nella monografia IARC.
I dati aggiornati delle morti di amianto nel nostro Paese sono disponibili nella pubblicazione dell’Avvocato Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022)“.
Tumore alla trachea: benigno e maligno
Esistono due tipologie di tumori trachea: una forma benigna e una maligna. La terapia varia a seconda del tumore, dello stadio in cui si trova, della sua gravità, della sua localizzazione.
Di solito, il trattamento può variare: si passa dalla vaporizzazione con il laser, la terapia fotodinamica, la crioterapia e la brachiterapia endobronchiale. Il medico può anche inserire uno stent endotracheale per favorire la respirazione.
Ci sono, poi, casi più gravi in cui si procede direttamente all’intervento chirurgico. Prima di valutare un’operazione, ci sono diverse strade che è possibile percorrere. Ci sono, infatti, strumenti come la radioterapia e la chemioterapia.
Poi ci sono le terapie sperimentali, tra cui quelle chimiche mirate alla riduzione dell’ostruzione respiratoria.
Tumore alla trachea: la diagnosi
Per diagnosticare un tumore della gola, il medico si basa su esami obiettivi, anamnesi, risonanze magnetiche o tac, biopsie, indagini approfondite a seconda della patologia da individuare.
Il cancro della gola rappresenta il 10% di tutti i tumori per gli uomini, mentre per le donne la percentuale scende al 4%. La probabilità di guarigione dipende da diversi fattori: localizzazione della malattia, stadio, estensione. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 60%.
Carcinoma squamocellulare: tumore alla trachea più diffuso
Nonostante le malattie della trachea siano molto raro, non vuol dire che non sia possibile contrarle, così come è fuori discussione la loro effettiva pericolosità.
Il tumore della trachea più diffuso si chiama carcinoma squamocellulare, è tipico dei fumatori e si presenta in tre forme differenti:
- intraluminale;
- parietale;
- esofitico.
Quando si manifesta il tumore, solitamente provoca prima ostruzione del lume endotracheale, poi crescita extraluminale.
Carcinoma squamocellulare: sintomi e diagnosi
Come in diversi casi di tumori legati alle vie respiratorie, i primi stadi della malattia della trachea sono pressoché asintomatici e aspecifici. La malattia mostra segni più gravi quando è ormai troppo tardi, cioè quando lo stadio della malattia è avanzato.
Per questo tipo di tumore trachea sintomi sono diversi sintomi, come dispnea, tosse, raucedine, stridore, tosse con sangue. Quando il paziente comincia a tossire sangue vuol dire che lo stadio della malattia è già avanzato.
In ogni caso, per non incorrere in rischi più gravi, se la tosse dovesse persistere per più di 15 giorni occorre consultare un medico. Occorre eseguire degli esami tecnico strumentali, tra i quali la broncoscopia. Con questo esame è possibile verificare le vie aeree e acquisire dei campioni per ottenere la diagnosi.
Gli altri tipi istologici di neoplasie della trachea
Altri tumori primari della trachea sono: adenocarcinoma, carcinoidi, carcinoma mucoepidermico, carcinoma a piccole cellule, xanthogranuloma, adenoma pleomorfico.
I rischi maggiori per la gola sono alcool e fumo, ma non va sottovalutato neppure l’HPV, il papilloma virus, che nella donna è più aggressivo nella cervice, ma negli uomini può intaccare anche l’apparato della bocca.
Diagnosticare un tumore della gola non è semplice, perché i sintomi sono evidenti quando lo stadio è più avanzato.
Come i tumori delle vie respiratorie, anche i tumori della gola si aggravano in presenza di concause. Se, per esempio, un fumatore lavora per tanti anni a contatto con sostanze patogene, ha molte più possibilità di contrarre la malattia. Se, in più, è un bevitore accanito di alcolici, il rischio di ammalarsi è ai livelli massimi.
Per questa ragione, è fondamentale parlare di prevenzione, perché solo così è possibile trattare la patologia in tempo.
Il ruolo chiave dell’ONA nella prevenzione
L’associazione ONA – APS si occupa da tantissimo tempo di tutelare i diritti e la salute di tutte quelle persone e lavoratori che nel corso della loro vita hanno contratto il tumore della trachea.
L’Avv. Ezio Bonanni, insieme al suo pool di tecnici ed esperti, cerca di lavorare al fianco dei suoi clienti per ottenere diritti e indennità, portando avanti un percorso che mira soprattutto alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione è fondamentale, per evitare che la malattia faccia il suo corso e migliorare la propria qualità della vita. Per questo motivo, l’ONA e il team dell’Avv. Ezio Bonanni combattono quotidianamente per affermare l’importanza della prevenzione, a ogni livello possibile.
L’importanza della prevenzione primaria
La prevenzione primaria è la forma più semplice di prevenzione. Consiste nell’adottare comportamenti e stili di vita che riducano o evitino la comparsa o lo sviluppo di una malattia più o meno grave. Grazie alla prevenzione primaria si cerca di ridurre all’osso l’esposizione di una persona a eventuali rischi o abitudini che possono portare, alla lunga, alla comparsa di un tumore.
Fa parte della prevenzione primaria cercare di condurre prima di tutto una vita sana, lontana da vizi come fumo e alcol, favorendo un sonno sereno durante la notte e una vita attiva durante il giorno, mangiando sano e praticando sport.
Fanno parte della prevenzione primaria anche i vaccini per contrastare virus che possono portare alla formazione di tumori (come ad esempio il papilloma virus o l’epatite B). Anche la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro attraverso bonifica o rimozione dell’amianto o di altre sostanze cancerogene è fondamentale.
Così facendo, è possibile evitare l’esposizione alle tossicità e che le persone si ammalino.
Prevenzione secondaria: sorveglianza sanitaria
La prevenzione secondaria è il passo successivo alla prevenzione primaria e consiste nella diagnosi tempestiva e precoce di una determinata patologia, in modo tale da poter intervenire in tempo per contrastare il suo più o meno rapido decorso.
La prevenzione secondaria agisce solitamente sulle persone che hanno già contratto la malattia ma sono al primo stadio o risultano ancora asintomatiche (ma sono entrate in contatto con sostanze patogene o risultano predisposte geneticamente). Più si è veloci nell’intervento, più è facile fermare in tempo il tumore.
Per questo motivo, la prevenzione secondaria deve essere concomitante alla primaria. Una volta che si è adottato uno stile di vita più sano e il posto di lavoro è messo in sicurezza, occorre cominciare a effettuare tutte le visite del caso per poter scongiurare o contrastare le patologie più gravi.
Con la prevenzione secondaria, quindi, si cerca di individuare la patologia poco prima che si manifesti e diventi, così, più grave del previsto.
Nel caso in cui, per esempio, si ha la certezza che una persona abbia lavorato a contatto con amianto e affini, è possibile, anche in assenza di sintomi, fare qualche controllo preventivo, così da valutare se il rischio è potenziale o reale e correre ai ripari.
Prevenzione terziaria e la tutela legale
La prevenzione terziaria è la fase finale del percorso della prevenzione e non riguarda la prevenzione in senso stretto, quanto la gestione effettiva della malattia.
Quando il paziente ha contratto la patologia e ha cominciato le cure, deve preoccuparsi delle cosiddette recidive: il rischio, cioè, che la malattia ritorni anche se non c’è più traccia di essa nel paziente stesso.
La prevenzione terziaria mira a sincerarsi che il paziente continui ad avere uno stile di vita sano e adeguato alla sua condizione clinica e che si preoccupi di portare a termine tutte le sue terapie in modo corretto. Con la prevenzione terziaria, il paziente può tornare ad avere una vita normale, ordinaria, insieme alle persone che fanno parte della sua vita lavorativa e familiare.
Ma deve farlo con attenzione e, soprattutto, continuando a monitorare il percorso della sua malattia. Nel caso, poi, di malattia professionale, se il paziente può ritornare a lavoro deve farlo in totale sicurezza e quindi solo dopo che le strutture sono state messe a norma.
Grazie alla prevenzione terziaria, è possibile contrastare il ritorno della malattia, per questo è molto importante. Inoltre, attraverso quest’ultima, si possono tutelare i propri diritti e ottenere il risarcimento dei danni.
L’assistenza medica e legale di ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto è un’associazione che si occupa di tutelare le vittime. In particolare si tratta di lavoratori che hanno contratto sul posto di lavoro patologie asbesto correlate o causate da altre sostanze cancerogene.
L’associazione si occupa di tutela legale, di assistenza medica e di prevenzione per combattere la comparsa di malattie derivate dal contatto con sostanze cancerogene di varia natura. Insieme al presidente di ONA, l’Avv. Ezio Bonanni, anche un team di legali esperti che si occupano di diritti dei lavoratori a 360°.
Consulenza gratuita ONA per le vittime
L’ONA offre un servizio di tutela legale coordinato dall’Avv. Ezio Bonanni e un’assistenza medica coordinata dal Dott. Arturo Cianciosi.
È possibile richiedere la propria consulenza gratuita medica e legale chiamando il numero verde o compilando il form.