Assistenza tecnica amianto per le bonifiche

Assistenza tecnica amianto prevede la verifica della presenza o meno di materiali di amianto e contenenti amianto e guida per la bonifica e, soprattutto, mappatura. Queste le parole d’ordine dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni per evitare, o ridurre al minimo le esposizioni ai minerali di asbesto, altamente lesivi per la salute umana.

assistenza tecnica amianto

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Assistenza tecnica amianto: le segnalazioni

L’ONA ha istituito la Guardia Nazionale Amianto, che è organizzata dall’ONA per vigilare sul territorio. È possibile, in ogni caso, fare le segnalazioni anche online, presso questo notiziario amianto. Infatti, il giornale sull’amianto, nella sua versione online, permette la segnalazione e la presa visione dei siti contaminati, come anche l’App ONA.

In questo modo, è possibile per i cittadini tenersi informati sui siti che contengono materiali di amianto, ovvero che hanno componenti in amianto, così da evitare le esposizioni al rischio.

Infatti, la vera e propria prevenzione delle malattie asbesto correlate, ed in particolare, dei tumori amianto, è costituita dall’evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer.

Ciò in particolar modo, tenendo conto del fatto che non c’è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla. Tant’è vero che, per il mesotelioma, anche poche fibre possono essere letali.

L’amianto tra asbestosi e tumori

L’amianto provoca, innanzitutto, infiammazione, e ciò attiva la prima fase del processo displasico, che è anche quello cancerogeno. Come già illustrato, infatti, i tumori amianto, oltre al mesotelioma, anche il tumore del polmone, della laringe e delle ovaie, ed altre neoplasie, che hanno origine dall’infiammazione.

Inoltre, ci sono molte altre neoplasie che sono collegate all’amianto, anche se, senza unanimità scientifica. Però, è certo che, tra coloro che sono esposti ad amianto, vi è una più alta incidenza di tumori della faringestomacocolon retto (lista II INAIL), e dell’esofago (lista III INAIL).

L’epidemia di malattie amianto in Italia

Non solo tumori asbesto correlati, ma anche, asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici, e, soprattutto, tumori dell’amianto. Per avere il quadro del rischio, è sufficiente consultare l’ultima monografia dello IARC:

Per questi motivi, dunque, è necessario evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer, e solo così si può tutelare la salute.

L’epidemia di malattie asbesto correlate in Italia è stata denunciata più volte dall’ONA.

L. 257/1992: bando dell’amianto senza obbligo di bonifica

Con la Legge 257 del 1992, il Legislatore italiano è intervenuto con il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dell’amianto e dei prodotti che lo contengono.

Il divieto di utilizzo di amianto e di materiali che lo contengono, è divenuto obbligo di legge ad un anno dell’entrata in vigore della Legge 257 del 1992.

Questa Legge, infatti, prevede il divieto di utilizzo di nuovi materiali di amianto a partire da un anno dall’entrata in vigore della Legge 257 del 1992, e, cioè, dal 28.04.1992.

Successivamente, è stato emanato il D.M. 06.09.1994, che detta alcune linee guida, ma il tutto è insufficiente, tenendo conto del fatto che, ancora a tutt’oggi, manca la mappatura e, soprattutto, la bonifica.

I siti contaminati e la banca dati del notiziario amianto

Per questo motivo, Il giornale sull’amianto, rende noti tutti i casi di segnalazioni di amianto e di siti che contengono amianto. Le ultime notizie amianto sui siti contaminati sono molto importanti.

È importante, quindi, evitare le esposizioni a questi minerali, le cui fibre possono essere facilmente inalate ed ingerite. Infatti, tale struttura fibrosa determina la facile riduzione allo stato pulverulento e, cioè, la disgregazione.

Rilasciate nell’aria le fibre, queste sono inalate, e provocano infiammazione e cancro nell’organismo umano.

L’uso dell’amianto in Italia fino ad oggi

In Italia, come nel resto del mondo, l’amianto è stato ampiamente utilizzato, e ci sono, ancora, alcuni stati che lo utilizzano tutt’ora.

Come più volte denunciato dall’Avv. Ezio Bonanni, il fatto stesso che ci sia stato il bando con la L. 257/1992, non è sufficiente, perché sono stati utilizzate 3.748.550 tonnellate di amianto, fino al divieto del 1993.

Per cui, ci sono ancora 40 mln di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto in 1 mln di siti e micrositi in Italia, con elevata friabilità.

Ciò perché sono materiali posti in opera già da non meno di 28 anni, e, in molti casi, anche da molti decenni in più e, quindi, è venuto meno anche il potere aggrappante del cemento.

In più, l’art. 1, L. 257/92, non pone il divieto di utilizzo di amianto, bensì, ha introdotto soltanto il divieto di estrazione, commercializzazione e produzione di tutti i prodotti a base di amianto.

Una legge, però, non è bastata a limitare i danni, per due ragioni: prima di tutto, l’amianto provoca malattie silenziose che tendono ad esplodere dovo diversi anni dall’esposizione.

Inoltre, l’unico modo per poter limitare davvero i danni è la messa in sicurezza degli spazi contenenti amianto, attraverso diverse tecniche di bonifica, con incapsulamento, confinamento e rimozione.

La strage di malattie amianto nel mondo

L’amianto è un assassino silenzioso, che ogni anno uccide circa 6 mila persone solo in Italia (più di 100 mila in tutto il mondo).

Le patologie asbesto correlate (così sono definite le malattie legate all’esposizione ad amianto) sono diverse e tutte preoccupanti: le più “leggere” sono le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici, l’asbestosi e le complicanze cardiocircolatorie.

Le più “pericolose”, invece, sono i tumori veri e propri: mesotelioma, tumore del polmone, tumore della laringe, tumore del colon retto, tumore dello stomaco, tumore della faringe e della laringe, tumore delle ovaie.

Legge 257/92: cosa dice la normativa

La normativa riguardante lo smaltimento dell’amianto è la legge 257/92, anno (il 1992) in cui l’amianto è stato letteralmente messo al bando. Secondo la normativa, è vietato commercializzare e importare l’amianto, è vietata la sua estrazione, la produzione di manufatti o prodotti contenenti amianto (vedi, per esempio, l’Eternit).

Secondo la legge, il programma di smaltimento dell’amianto sarebbe dovuto durare due anni – e concludersi, quindi, nel 1994.

Nel 1994 è stato emanato il DM del 6 settembre che contiene principi e metodologie tecniche per valutare la percentuale di rischio derivato dall’amianto, le procedure di controllo, manutenzione e bonifica dell’amianto, la sicurezza riguardante gli interventi di rimozione dell’amianto e tutte le indagini necessarie a scoprire la presenza di amianto in un determinato spazio (non necessariamente lavorativo).

Secondo il decreto, le tecniche di bonifica da mettere in atto riguardavano la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. Nella normativa, si parla di amianto friabile e amianto compatto.

L’amianto friabile è quello che tende a sbriciolarsi con facilità, mentre quello compatto è quello da ritenersi meno pericoloso. Nel caso dell’amianto friabile, non è possibile procedere alla rimozione ed è necessario l’incapsulamento. Nel secondo caso, l’amianto compatto, si può valutare lo smantellamento.

Aggiornamento normativa: obbligo bonifica entro il 2024

Tenendo conto della direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l’esposizione all’amianto, il Senato ha stabilito il termine entro il quale devono essere bonificati dall’amianto i luoghi di lavoro e i locali pubblici.

Secondo il Ddl 778 l’intervento di bonifica deve essere posto in atto, a prescindere dalla concentrazione in sospensione delle fibre e dal periodo di esposizione dei lavoratori, entro il 1 gennaio 2024. La violazione di tale obbligo è punita con la pena di reclusione non inferiore a un anno.

Inoltre la Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021 raccomanda di avviare una serie di iniziative per la protezione dei lavoratori esposti e cerca di definire le strategie nazionali di rimozione sicura di tutto l’amianto negli Stati membri (ESRAA). Queste dovranno includere norme minime in materia di registri nazionali accessibili al pubblico per l’amianto.

Il ruolo di ONA nell’assistenza tecnica amianto

ONA Aps, l’Osservatorio Nazionale Amianto che si occupa di tutelare le vittime dell’amianto in Italia, ha istituito uno sportello dedicato all’assistenza tecnica, medica e legale per tutti i lavoratori che hanno contratto una malattia professionale e a cui è stata riconosciuta la qualità di vittima del dovere.

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’associazione ONA Onlus, lavora da quasi 20 anni a stretto contatto con un team di esperti per ottenere risarcimenti e indennità per tutti quelli che hanno contratto patologie sul posto di lavoro, spesso dopo esposizione a sostanze patogene.

La battaglia di ONA Onlus comincia con la prevenzione, a cominciare da quella primaria, che prevede la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, passando poi per quella secondaria, che riguarda proprio la sorveglianza sanitaria e i controlli sanitari di e sull’individuo, fino ad arrivare alla terziaria, che punta al reinserimento adeguato del paziente nella sua vita quotidiana.

L’importanza di un’assistenza tecnica amianto

L’amianto, come già è stato detto, è una sostanza patogena altamente pericolosa e l’unico modo per renderla innocua è attraverso bonifica. Bonificando le aree a rischio si riduce sensibilmente il rischio di inalare particelle tossiche e, quindi, di contrarre patologie asbesto correlate.

Fino a che non ci sarà bonifica, il rischio di ammalarsi di patologie legate all’esposizione ad amianto sarà elevatissimo. Si stima, infatti, che almeno per altri 10 anni avremo casi di patologie correlate all’amianto. Fino ad allora, sarà necessario trovare un modo per rendere le bonifiche obbligatorie.

L’assistenza tecnica di ONA Aps nasce a questo scopo: aiutare le aziende e le persone fisiche a mettere in sicurezza gli spazi contenenti amianto nelle costruzioni, così da ridurre il rischio di contrarre una malattia.

Il problema, però, è che ci sono ancora tantissimi luoghi, in Italia, costruiti con un’alta percentuale di amianto. Riuscire a smantellarli tutti è pura utopia. Impegnarsi, però, per mettere in sicurezza almeno i luoghi di lavoro e le abitazioni può essere un buon punto di partenza.

La bonifica e la messa in sicurezza degli impianti è fondamentale e dovrebbe essere cruciale, anche dal punto di vista politico. Fino a che il mondo della politica e delle istituzioni non si interesseranno fino a in fondo a risolvere questo grande e annoso problema, continueremo ad avere tantissime morti sulla nostra coscienza.

Vantaggi della bonifica e dell’assistenza tecnica amianto

La bonifica di un ambiente contenente amianto mira a tutelare non solo la salute dei cittadini ma anche a salvaguardare l’ambiente che ci circonda. Richiedere un’assistenza tecnica per una bonifica ci aiuterà quindi anche a prenderci cura dell’ambiente che ci circonda in modo continuativo e responsabile.

L’esposizione ad amianto – o altre sostanze cancerogene come il gas radon o l’uranio impoverito – possono provocare a lungo andare neoplasie o patologie invalidanti (oltre che spesso mortali).

Bonificare gli spazi, metterli in sicurezza, decontaminare i posti di lavoro servono a tutelare il benessere dell’individuo e allo stesso tempo a salvaguardare l’ambiente.

Le patologie asbesto correlate, infatti, si possono sconfiggere solo grazie alla messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, decontaminando gli spazi contenenti amianto ed evitando, così, il contatto con sostanze patogene e pericolose per l’uomo.

ONA Aps, a questo proposito, ha promosso diverse iniziative per rendere le bonifiche più “attuabili”:

  • la mappatura dei siti contaminati, in collaborazione con i cittadini e con la Guardia Nazionale Amianto;
  • Bonus fiscali alle imprese e alle famiglie, senza limiti e con detrazione fiscale completa delle somme spese per la bonifica e decontaminazione dei luoghi di lavoro (per le imprese) e delle abitazioni (per i privati cittadini);
  • assistenza gratuita per la bonifica e decontaminazione e per un parere legale che verrà fornito dal pool di avvocati che collaborano con il Dipartimento Bonifica e Decontaminazione dell’amianto.

L’assistenza tecnica di ONA per la bonifica dell’amianto

Nel 2014, ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) ha presentato il Piano Nazionale Amianto in alternativa a quello proposto dal governo Monti.

Nel Piano, ONA richiedeva la rimozione dei materiali in amianto, il confinamento e l’incapsulamento dei materiali in amianto per evitare la dispersione aerea delle fibre e, quindi, il rischio di contrarre patologie asbesto correlate.

Per poter affrontare e risolvere il problema legato all’amianto è fondamentale:

  • prevenzione primaria (bonifica con rimozione, confinamento e incapsulamento dell’amianto);
  • la secondaria (diagnosi precoce e cura tempestiva delle patologie asbesto correlate, in uno con la ricerca scientifica);
  • terziaria (prestazioni previdenziali ed assistenziali e risarcimento danni; punizione dei colpevoli di crimini ambientali, anche quale elemento di dissuasione e rilevazioni epidemiologiche, in grado di fare emergere le concrete condizioni di rischio).

Per poter fronteggiare questa emergenza, ONA Onlus ha istituito anche un sito internet, ONA Guardia Nazionale Amianto, che permette di:

  • collaborare con l’associazione;
  • segnalare i siti con sospetta presenza di amianto;
  • contribuire a risolvere il problema amianto attraverso le bonifiche e la decontaminazione.

In Italia l’amianto è presente ancora in quantità considerevoli: si stimano 40 milioni di tonnellate in tutto, circa un milione di micrositi (50 mila industriali), 2400 scuole, migliaia di ospedali e altrettanti edifici pubblici.

Bonificare è fondamentale, per ridurre la presenza massiccia di amianto nelle strutture e negli edifici in tutta Italia. Bisogna bonificare e bisogna farlo al più presto.

Quello che ONA Aps offre quindi è un servizio di assistenza tecnica per le bonifiche dell’amianto a 360 gradi, abbinando anche un’assistenza legale e medica per tutti coloro che dovessero averne bisogno.

Rischio zero: sì, ma con la bonifica

Il rischio di contrarre patologie asbesto correlate si riduce a zero solo nel momento in cui si evitano future esposizioni (prevenzione primaria). Nel caso in cui ci siano state delle esposizioni, a questo punto, si potrà effettuare la sorveglianza sanitaria, per avere la diagnosi precoce.

Solo in questo modo è possibile agire tempestivamente adottando tutte le terapie possibili, prime fra tutte quella chirurgica, e poi la chemioterapia radioterapia.

La chirurgia è, senza dubbio, lo strumento più efficace se, però, il cancro è preso allo stadio iniziale e, soprattutto, se il paziente è ancora giovane ed in buone condizioni.

La prevenzione secondaria, però, è l’opzione non preferibile per i tumori amianto, che hanno, quasi sempre, un esito molto aggressivo e, quindi, letale.

Assistenza tecnica per i benefici amianto e prepensionamento

Per i rischi sul posto di lavoro, è importante valutare condizioni come il prepensionamento (prevenzione terziaria).

In questo modo, come detto, la bonifica, ed in ogni caso, evitare ogni forma di esposizione alla fibra killer, e a qualsiasi altro cancerogeno, è l’opzione più efficace.

Tecnicamente, si deve sempre bonificare, prima di tutto, con la rimozione e, se non è possibile, con il confinamento e l’incapsulamento.

Si conclude: il rischio di danni biologici per malattie amianto si riduce a zero. In particolare, per quelle malattie come l’asbestosi e il tumore del polmone e altri cancri, che richiedono dosi leggermente più elevate rispetto al mesotelioma.

Segnalare i siti amianto per la mappatura e la bonifica

È possibile perfino segnalare in forma anonima eventuali presenze di amianto, presunte o reali, anche in forma anonima, all’Osservatorio Nazionale Amianto che si occuperà di effettuare le verifiche del caso e si attiverà per la bonifica e messa in sicurezza degli spazi segnalati.

L’Associazione ONA Onlus assiste tutti coloro che ne fanno richiesta attraverso i seguenti servizi:

  • informazione sul tema tramite il sito Ona Notiziario;
  • il sito internet ONA Guardia Nazionale Amianto;
  • segnalazione a ONA del sito contaminato, cui fa seguito l’inoltro di atti ufficiali agli enti competenti (ASL, Sindaco del territorio e altre autorità, affinché affrontino e risolvano la condizione di rischio ed eventualmente avviino le iniziative, anche in sede giudiziaria, per la prevenzione e repressione del crimine ambientale);
  • assistenza legale, per il risarcimento dei danni, anche morali, conseguenti all’esposizione all’amianto, provocati dalla contaminazione di edifici pubblici (ospedali, scuole, etc), infrastrutture (stazioni ferroviarie, della metropolitana, aeromobili, navi etc), siti industriali (petrolchimici, raffinerie, fabbriche, etc);
  • per il personale civile e militare delle forze armate e del comparto sicurezza che è stato, oppure è ancora esposto, ad amianto, per motivi di servizio, ovvero in missioni in Italia e all’estero.
  • tecnica per la bonifica dell’amianto, con conseguente smantellamento o incapsulamento dello stesso.

Bonus per la bonifica dell’amianto

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno proposto un credito di imposta per coloro che bonificano, privati ed imprese che siano. Infatti, il testo di Legge è stato presentato in Campidoglio, presso la sala del Carroccio, il 07.11.2017:

In ogni caso, l’ONA assiste le imprese per la bonifica amianto. Ribadisce la necessità che ci sia un credito d’imposta generalizzato per tali bonifiche. In questo contesto di crisi dovuto al Covid-19, si auspica che siano utilizzati i fondi recovery fund.

L’Italia dovrebbe ricevere circa 210 miliardi di euro, che potrebbero, in parte, essere utilizzati per finanziare le imprese e i privati per ammodernare le strutture. In questo modo, si potrebbe anche bonificare l’amianto, coniugare lo sviluppo e la salute.

Assistenza tecnica amianto per domande di bonifica

La procedura di bonifica è molto complessa, e prevede la presentazione del piano di lavoro per la bonifica amianto. Con il silenzio assenso è possibile procedere alla bonifica.

Non tutto, però, è semplice. C’è molta burocrazia. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, auspicano che venga riformata la normativa. Non è necessario il piano di lavoro per la rimozione amianto se ci sono quantità scarse di asbesto.

In più, è necessario abolire l’IVA sulle prestazioni di bonifica.

I bonus sopra esposti sono previsti anche per le famiglie, per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato e per quantificare la spesa sostenuta faranno fede i bonifici effettuati dal richiedente agevolazione per ogni unità immobiliare.

Per richiedere assistenza tecnica sulle bonifiche dell’amianto, potete mettervi in contatto con lo staff di ONA APS, che vi aiuterà a risolvere questa annosa questione in tempi brevi e con grande presenza e professionalità.

Come chiedere l’intervento dell’ASL per rimuovere l’amianto

L’ONA ti guida anche nel chiedere la bonifica nel caso in cui l’amianto fosse presente in siti contaminati. Ci riferiamo, in particolare, ai tetti e ad altre strutture in amianto, spesso limitrofe alle abitazioni.

Come richiedere l’intervento della Assa Group

Se sospetti la presenza di amianto all’interno della tua abitazione, l’ONA ti suggerisce di contattare Assa Group.

Si tratta di un’ azienda Leader certificata che opera nel settore ambientale da oltre dieci anni. Nel dettaglio, l’azienda è specializzata in prevenzione, monitoraggio, bonifica e smaltimento amianto

La sede di Assa Group si trova a Roma ed opera a livello nazionale per garantire ai privati, enti, aziende e condomini, un servizio completo comprensivo di Mappatura, Valutazione del rischio, controlli e bonifica amianto compatto e friabile di qualsiasi genere e dimensione. Il tutto a norma di legge, fornendo sempre un preventivo gratuito.

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