Tra i differenti tipi di inquinamento ambientale, l’inquinamento acustico è uno dei più sottovalutati. L’inquinamento causa ogni anno milioni di morti premature ed è causa del grave degrado ambientale del nostro pianeta.
Eppure l’impatto dell’inquinamento acustico sulla salute umana non è sottovalutabile e provoca non solo gravi disagi ma anche vere e proprie patologie.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, grazie all’impegno del suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, porta avanti una battaglia per il rispetto dell’ambiente e la tutela della salute. Mette a disposizione dei cittadini, che hanno contratto patologie dovute all’esposizione ad agenti cancerogeni, un servizio di consulenza gratuita legale e medica.
In questa guida vediamo meglio cos’è l’inquinamento acustico, quali sono le cause e quali le conseguenze per l’ambiente e la salute.
INDICE
Cos’è inquinamento acustico? Cause e fonti dell’inquinamento acustico Conseguenze: disturbi fisici Inquinamento acustico rimedi e le soluzioni Tempo stimato di lettura: 10 minuti |
Inquinamento acustico: cos’è?
L’inquinamento acustico consiste nella diffusione dell’ambiente di suoni intensi. Le sorgenti rumorose che causano inquinamento acustico sono tante e provocano gravi danni alla salute umana e a quella di altre specie viventi. Le zone maggiormente soggette a questo tipo di inquinamento sono le aree urbane.
La soglie di decibel al di sotto della quale l’inquinamento acustico dovrebbe attestarsi, secondo la normativa vigente, risponde a un massimo di 65 decibel nel corso del giorno e 55 nella notte. Il valore ottimale è inserito invece in un range tra 35 decibel e i 45.
Inquinamento acustico cause e fonti
Il rumore può essere qualificato come una sensazione uditiva fastidiosa o intollerabile. Le cause inquinamento acustico sono:
- traffico veicolare: clacson, pneumatici sul suolo, rombi dei motori, delle ruote dei tram;
- ferrovie: pur essendo il treno un mezzo di trasporto più ecosostenibile di altri è fonte di rumorosità;
- trasporto aereo: i fastidi all’udito sono dati dai motori degli aerei nelle fasi di decollo e atterraggio;
- industria e artigianato: i rumori legati alle attività industriali e artigianali coinvolgono tutte le città ad elevata densità lavorativa;
- attività commerciali: come bar o discoteche e attività domestica (utilizzo inappropriato degli elettrodomestici)
- fenomeni meteorologici: in questo caso parliamo di un inquinamento acustico di natura non artificiale e che non è prodotto dalle attività dell’uomo.
Conseguenze: disturbi fisici
L’esposizione ad inquinamento acustico incide sulla salute dell’uomo. Le conseguenze ed i danni fisici sono molteplici e differiscono in base alle caratteristiche del rumore prodotto.
Tra questi distinguiamo i danni:
- uditivi acuti (ovvero intensi e di durata breve) o cronici (se l’esposizione è prolungata) che possono causare vertigini, ronzii e insensibilità uditiva;
- extra uditivi che non coinvolgono l’apparato uditivo, ma che sono causati dall’inquinamento acustico.
Il rumore infatti è fonte di stress, che ha conseguenze nell’apparato gastrointestinale o nell’aumento della pressione arteriosa, con alterazioni del sistema nervoso, del sistema immunitario, del surrene, della tiroide.
A queste problematiche va aggiunta una sensazione di fastidio generico, che genera infelicità e problematiche di comunicazione, percezione o di svolgimento di normali attività di studio o lavoro. A ciò va aggiunto un possibile disturbo del riposo e del sonno.
I rimedi e le soluzioni
Debellare l’inquinamento acustico non è possibile, ma è possibile arginarlo e mitigarlo e difendersi opportunamente da esso. Per questo le azioni delle istituzioni devono muoversi in sinergia con quelle del singolo. In effetti, dal Parlamento Europeo giungono delle proposte per abbassare il livello dei rumori prodotti dalle automobili, attraverso l’introduzione di limiti più bassi di emissioni sonore in decibel.
In aggiunta alcune accortezze dei decisori politici a livello locale potrebbero essere quelle di utilizzare l’asfalto fonoassorbente (a bassa rumorosità) oppure pianificare le aree urbane prevedendo alberi e piante ai bordi delle strade che fanno da barriera contro il rumore. Inoltre tra i rimedi e soluzioni all’inquinamento acustico ci sarebbe l’incentivare la cittadinanza ad una mobilità alternativa (pedonalizzazione delle strade, inserimento di piste ciclabili, disincentivare gli spostamenti, usare una mobilità sostenibile anche dal punto di vista acustico).
Anche il design interno di una casa deve essere altresì pensato per difenderci dall’inquinamento acustico. Pensiamo per esempio alle superfici porose che hanno migliori capacità di assorbire il suono. Anche divani, cuscini, materassi, tende e piante contribuiscono ad assicurare confort acustico nell’ambiente domestico.
L’avv. Ezio Bonanni si augura che i fondi del Recovery Plan siano investiti nella maniera più opportuna possibile e in tal senso, una priorità sarebbe quella di lavorare sulle sorgenti acustiche inquinanti. Approfondisce questa tematica l’episodio di ONA TV: “Amianto e Recovery Plan, un nuovo rinascimento dopo la pandemia“.
Il ruolo dell’ONA nella difesa dell’ambiente e della salute
L’ONA è in prima linea nella difesa dell’ambiente e della salute. Solo un ambiente salubre, infatti, può garantire che i cittadini subiscano dei danni alla salute. Per questo l’associazione cerca di incentivare la prevenzione primaria, cioè evitare ogni tipo di rischio.
Purtroppo, però, sono ancora molti le aree contaminate da agenti cancerogeni, come l’amianto, in Italia. Per incentivare le segnalazioni e le azioni di bonifica l’ONA ha creato l’App Amianto. Inoltre fornisce a chi è esposto assistenza medica e tutela legale. È possibile avere maggiori informazioni chiamando il numero verde o compilando il form.