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sabato, Gennaio 25, 2025

Tumore faringe amianto

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Il tumore faringe amianto è un’altra delle patologie asbesto correlate riconosciute dall’INAIL – Lista II.

Per questi motivi, l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni si stanno impegnando per la tutela dei lavoratori che ne sono colpiti. L’ONA fornisce il servizio di notiziario con le novità amianto e qualsiasi altra notizia amianto. Le news amianto sono fondamentali per poter usufruire del servizio di assistenza.

Quindi, l’ONA fornisce, prima di tutto, l’assistenza tecnica per la bonifica ONA e ha creato l’APP Amianto per facilitare la segnalazione dei siti contaminati. In più, mette a disposizione l’assistenza medica ONA, per la diagnosi, terapia e cura delle malattie asbesto correlate. L’ONA ha anche istituito il servizio di tutela legale online. Contattando l’associazione puoi richiedere l’assistenza legale, con cui ottenere il prepensionamento, i benefici contributivi per esposizione ad amianto e il risarcimento dei danni.

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Indice dei contenuti

Tempo di lettura stimato: 9 minuti

La faringe: che cos’è il cancro che la colpisce

Il cancro alla faringe è una neoplasia maligna che insorge a livello della faringe. Ci sono diversi agenti eziologici che lo provocano, tra cui, le fibre asbestiformi. Come gli altri, anche questo tumore si sviluppa con la formazione di una massa anomala di cellule, che si diffondono velocemente.

Si ribadisce la necessità della prevenzione primaria. Infatti, come più volte ribadito, solo evitando le esposizioni a tutti i cancerogeni si tutela efficacemente la salute.

Oltre al cancro della faringe, sempre con riferimento al tratto orofaringeo, troviamo anche il cancro della laringe e il tumore alla trachea.

L’Avv. Ezio Bonanni e il tumore faringe amianto

L’Avv. Ezio Bonanni spiega come poter ottenere la tutela dei diritti delle vittime tumore faringe amianto. La prima cosa è l’anamnesi lavorativa. Occorre una visita di medicina del lavoro.

In questo modo, è possibile verificare se, tra le attività lavorative pregresse, ci siano state manipolazioni di amianto ed altre esposizioni cancerogene.

In caso positivo, si cercano le prove di questa esposizione, e si forniscono al medico legale. l’ONA ha una struttura medica coordinata dal Dott. Arturo Cianciosi. Questi, scrupolosamente, raccoglie tutte le prove, e, in caso positivo, redige la prima certificazione che inoltra all’INAIL.

Inizia, quindi, la lunga odissea presso gli enti previdenziali, in caso di rigetto, l’impegno del medico legale in sede amministrativa. Infine, l’azione giudiziaria al Giudice del Lavoro.

Poi, l’azione di risarcimento nei confronti del datore di lavoro. Una lunga odissea, nel corso della quale, spesso, il lavoratore soccombe prima di veder portato a termine il percorso. Ma, è importante che si giunga alla giustizia.

Le sentenze, infatti, costituiscono la pietra miliare per ottenere anche l’allargamento del numero delle patologie riconosciute, oltre che imporre la bonifica.

Infatti, ottenere la condanna dell’INPS, poi dell’INAIL e poi del datore di lavoro, impone la bonifica. Quindi, la prevenzione primaria, passa sempre per l’epidemiologia e per gli altri profili della prevenzione terziaria.

Tumore faringe amianto e l’impegno dell’ONA

Le fibre di amianto sono cancerogene, come conferma la monografia IARC. Per questi motivi, prima di tutto, è necessaria la prevenzione primaria, che si realizza con la bonifica.

In questo modo, si evita l’esposizione alle fibre asbestiformi e anche ad altri cancerogeni. Comunque, l’unico sistema per prevenire le malattie amianto, tra cui il tumore faringe amianto, è evitare l’esposizione. Ciò è confermato anche dal Consensus Helsinki (revisione 2014).

Solo nel caso in cui sia impossibile la prevenzione primaria, si potrà agire con la prevenzione secondaria. Per tali motivi, coloro che sono a rischio, debbono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria.

Le fibre di amianto e gli effetti sulla salute

Il tumore faringe amianto non è l’unica malattia asbesto correlata, poiché, come abbiamo visto, le fibre di questi minerali, sia i serpentini, che gli anfiboli sono cancerogeni.

Tra le diverse patologie che provocano ci sono, innanzitutto, i mesoteliomi, tra i quali:

Poi ci sono gli altri cancri del tratto respiratorio:

Infine ci sono le patologie che colpiscono il tratto gastrointestinale:

Ci sono anche altri cancri, tra i quali anche quello delle ovaie.

Per tali motivi è fondamentale la prevenzione primaria e anche quella secondaria, riferita a tutti i cancerogeni.

Come ottenere il riconoscimento del tumore faringe amianto

Il primo passo è ottenere il riconoscimento di malattia professionale dall’INAIL. Poiché questo tumore amianto è inserito nella lista II dell’INAIL per quanto riguarda l’asbesto, l’onere della prova è a carico del lavoratore.

Quindi, il nesso causale deve essere dimostrato dal lavoratore vittima, e lo può fare con i dati epidemiologici e la prova del rischio.

Intanto, occorre la prova della presenza di amianto e l’aerodispersione delle polveri. Gli indici sono quelli del D.M. 06.09.1994. Poi, deve essere utilizzato il dato epidemiologico.

In più, l’INAIL ha creato la Banca dati Amyant e, per ogni attività, può essere calcolato il livello di esposizione.

Infatti, si prendono i dati, i tempi, e si usa l’algoritmo dell’INAIL. La formula è la seguente: E= Σ(cᵢ * hᵢ)/hanno.

È tratta dall’ente tedesco Hauptverband der Berufsgenossenschaften. Con l’applicazione di questa formula si calcola il livello di esposizione. Questo sistema è stato validato anche dalla Corte di Cassazione, tra cui, Sez. Lav., 6543/2017.

Quindi, data la prova del rischio, il medico legale potrà emettere la prima certificazione di malattia professionale, e poi si segue il percorso di riconoscimento della malattia professionale.

Tumore faringe amianto: ricorso al Giudice

Nel caso in cui si dovesse negare il riconoscimento del tumore faringe amianto come malattia professionale, può essere proposto ricorso giudiziario.

Occorre, innanzitutto, la relazione medico legale, e poi, quella tecnico ambientale. Inoltre, il ricorso va corroborato da tutti i dati epidemiologici, anche quelli relativi al VII Rapporto Mesoteliomi.

Infatti, il mesotelioma, è la spia del rischio, perché è il tumore sentinella e, quindi, con questi dati, è possibile corroborare la questione del nesso causale.

Gli indici probatori del nesso causale tumore faringe amianto, sono quelli della rilevante probabilità, sulla base del ‘più probabile che non’. Nel caso dell’INAIL, rileva il nesso di causalità debole. Questa teoria è stata elaborata dal Prof. Angelo Fiori.

Per questi motivi, è possibile ottenere il riconoscimento del tumore faringe amianto malattia professionale.

Tumore faringe amianto: le prestazioni INAIL

Nel caso di riconoscimento del tumore faringe amianto, sia in via amministrativa, che giudiziaria, si ha diritto all’indennizzo INAIL.

In questo quadro, è molto importante l’assistenza medico legale e, quindi, il ruolo del medico legale. Bisogna, infatti, dimostrare l’entità del danno biologico, così da ottenere un punteggio INAIL adeguato secondo le tabelle.

La rendita INAIL è dovuta solo a partire da un danno del 16%. Se il danno biologico è dal 6 al 15%, si ha diritto al solo indennizzo del danno biologico, cioè, al pagamento di una somma una tantum.

In quest’ultimo caso, l’importo è stabilito dalle tabelle INAIL. Invece, per i casi in cui, il danno biologico dovesse risultare inferiore al 6%, vi è la c.d. franchigia INAIL e nulla spetta a titolo di indennizzo.

In quest’ultimo caso, la totale entità del risarcimento, è a carico del datore di lavoro.

Prestazioni superstiti e Fondo Vittime Amianto

Nel caso di decesso per tumore faringe amianto, i superstiti hanno diritto alle prestazioni di cui all’art. 85 del D.P.R. 1124/65.

Si tratta dell’assegno funerario e della rendita INAIL di reversibilità. Queste prestazioni sono pari al 50% per il coniuge e il 20% per ognuno degli orfani. Il tutto, non può superare il 100% della rendita.

In questo caso, si ha diritto anche alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto.

Benefici contributivi tumore faringe amianto

Nel caso di un tumore faringe amianto, riconosciuto dall’INAIL, si ha diritto ai benefici amianto. Si tratta di maggiorazioni contributive stabilite dall’art. 13, co. 7, L. 257/1992.

Il periodo contributivo di esposizione professionale amianto, si calcola con il coefficiente 1,5. Quindi, questo periodo vale il 50% in più, come se il periodo lavorato fosse maggiore del 50%.

Questa maggiorazione vale, sia per maturare prima il diritto a pensione, sia per rivalutare la prestazione pensionistica. Ottenuto il riconoscimento INAIL, occorre fare la domanda all’INPS per ottenere l’accredito delle maggiorazioni amianto.

Se l’INPS lo nega, bisogna fare ricorso al comitato provinciale e, ancora, al Giudice, ed ottenere, quindi, la condanna INPS all’accredito delle maggiorazioni.

Bisogna stare attenti a non incorrere nella decadenza triennale, che si calcola dalla domanda amministrativa, e, poi, dalla fine del procedimento amministrativo.

In più, c’è il rischio della prescrizione decennale dal riconoscimento della malattia.

Tumore faringe amianto pensione di invalidità

I benefici amianto permettono, nella maggior parte dei casi, il collocamento in pensione del lavoratore malato. Così, anche per il tumore faringe asbesto correlato. Infatti, come abbiamo spiegato, si tratta di uno dei tumori amianto, per cui, c’è anche il diritto alla pensione amianto invalidità.

Si tratta di una pensione anticipata di invalidità, dovuta a tutti coloro che hanno contratto questa malattia, e, quindi, anche il tumore alla faringe. Per andare in pensione immediatamente, occorrono 5 anni di contributi, di cui 3 negli ultimi 5.

Risarcimento danni differenziali tumore faringe amianto

Nel caso di tumore faringe amianto provocato dall’esposizione lavorativa alle fibre, oltre all’indennizzo INAIL, si ha diritto all’integrale risarcimento dei danni. Infatti, sussiste una bella differenza tra il risarcimento dei danni e l’indennizzo dell’INAIL.

Infatti, al di là delle finalità, perché l’indennizzo risponde all’esigenze di tutela sociale dell’art. 38 Cost., vi è anche l’entità degli importi. Infatti, l’indennizzo copre solo una parte del danno biologico e patrimoniale.

Il risarcimento deve essere, invece, integrale, ed è a carico del datore di lavoro e di coloro che hanno provocato l’esposizione senza cautele. La norma cardine del risarcimento è l’art. 2087 del Codice Civile.

La responsabilità è, prima di tutto, contrattuale e, poi, extracontrattuale. Entro i 10 anni dall’insorgenza della malattia, oppure dalla morte, occorre agire in giudizio.

È preferibile fare prima una messa in mora per tentare la conciliazione. In caso contrario, si può procedere con il ricorso giudiziario.

Con quest’ultimo vanno articolate tutte le richieste, oltre al danno biologico, anche quello morale ed esistenziale. Infatti, il danno patrimoniale si compone anche di altri profili che l’INAIL non considera.

La sofferenza morale, la modificazione peggiorativa della vita della vittima, non sono tenute in considerazione dall’INAIL. Non sono voci di danno indennizzabili.

Per questi motivi si parla anche di danni complementari. Quindi, la vittima ha diritto sia alla differenza del danno biologico e patrimoniale, sia a tutti gli altri danni che debbono essere risarciti per intero.

Il danno non patrimoniale deve essere scomputato l’indennizzo INAIL per poste omogenee. Questo vuol dire che il danno morale ed esistenziale deve essere integralmente risarcito. Mentre, la differenza è solo per il danno biologico e, quindi, dall’importo va sottratto quanto erogato dall’INAIL. Lo stesso metodo è applicato per il danno patrimoniale.

Quantificazione dei danni biologici tumore faringe amianto

 Già con il danno biologico, è possibile, dal punto di vista presuntivo, dimostrare quelli morali ed esistenziali. Il criterio è quello equitativo di cui agli artt. 1226 e 2056 c.c.

Generalmente, per il danno patrimoniale si seguono le tabelle del Tribunale di Milano. Questo è il criterio adottato anche per quanto riguarda i danni non patrimoniali.

Consulenza gratuita per le vittime e i familiari

Per ottenere la consulenza gratuita medica e legale le vittime e i loro familiari possono contattare il numero verde o compilare il form.

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