Attraverso il focus della natura, si nota che, il mondo sociale, il nostro atteggiamento metamorfo, il linguaggio con cui ne parliamo, prendono parte ad un processo costante di cambiamento a cui vengono sottoposte diverse interpretazioni.
La mutazione è continua, talvolta avviene drasticamente, altre volte in modo lento ma progressivo. Alcuni processi sono del tutto impercettibili o invisibili, definiti letali, entrano nel vivere quotidiano senza far rumore, e pian piano assottigliano quello che è il benessere umano e ambientale, fino a farlo morire.
Il genere di trasformazioni ambientali che si hanno nell’ultimo periodo, sono continuamente sotto controllo ed interrogati secondo l’aspetto criminologico.
Gli scenari presentano sfaccettature assai diverse tra di loro, per questo motivo ci si trova difronte uno studio ostico e poco accettabile ancora per la società. Si tratta di contesti che riguardano sia i crimini ambientali e sia i conflitti socio-ambientali. Due fenomeni ben distinti tra di loro ma che molte volte si sovrappongono tra di loro.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Bonanni, sono in prima linea nel contrastare i crimini ambientali e nel difendere la salute dei cittadini. A loro è rivolto il servizio di consulenza gratuita medica e legale.
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Green Criminology: attenzione per l’ambiente
Diversi studi criminologici riportano che, a partire dall’inizio degli anni Novanta, si è sentita la necessità di attenzionare la questione ambiente. Attraverso l’occhio criminologico è possibile ricostruire e ridisegnare quei confini che hanno determinato, e continuano a farlo tutt’oggi, alla generazione di diverse catastrofi o alla nascita di malattie mortali.
I primi studi in questo ambito vengono chiamati Green Criminology, grazie all’interdisciplinarietà della materia sarà possibile percorrere una strada per la “sensibilizzazione” a questa grande falla che sta precludendo morti e inquinamenti inarrestabili.
La criminologia ci permette di indagare sullo scenario incriminato, comprendendo a pieno quali sono le cause, le dimensioni e le esperienze sociali generate dalla contaminazione.
Focus della natura: i cambiamenti dell’ambiente
Quando pensiamo alla natura ad un ambiente puro e pulito, il nostro pensiero è proiettato a qualcosa che non esiste più, o deve essere ritrovato negli angoli più remoti della terra.
Questo senso di privazione e di lontananza è scaturito dal fatto che oggi viviamo in un mondo del tutto edificato e sempre più artificiale.
Il processo di civilizzazione inizialmente serviva come scudo di protezione per diverse calamità naturali che minavano sulla vita dell’uomo, ma oggi ci ritroviamo con due realtà divise.
Ecco che oggi, in particolar modo dopo l’evento del lockdown, sentiamo forte questa rinascita, il senso di bisogno di ritornare alla natura è forte.
“Sono sempre più convinto che i
problemi la cui urgenza ci spinge
verso l’attualità richiedono di
distaccarsene per poterli considerare
nella loro sostanza” (Morin, 1977, p.3)
Morin parla di relazione, non solo tra individuo e società, ma anche tra il lato fisico e biologico di ogni essere vivente. Esiste un nesso tra la natura e noi, per comprendere la parola natura serve un metodo capace di riflettere e apprendere.
Il metodo viene inteso come cammino, bisogna saper accettare di camminare su una strada non battuta, e di saper tracciare un sentiero. Questo metodo ha modo di costruirsi solo attraverso la ricerca, ad ogni arrivo corrisponde un punto di partenza nuovo.
La parola trip è fondamentale per capire cosa significa partire e tornare, il significato è “esperienza” un modo per sintetizzare che da un viaggio si torna sempre cambiati.
Ecco che l’ecosistema subisce sempre nuove dipendenze e colpi che modificano il suo sistema.
Focus della natura e il time-scape
La dimensione temporale dei fenomeni naturali e sociali è un altro tassello complesso da non sottovalutare. È una dimensione che ad oggi non viene calcolata, non considerata, soprattutto nelle osservazioni scientifiche ambientali.
Gli studi sociologici sono numerosi, negli ultimi anni hanno indicato anche una certa rilevanza per quanto riguarda la dimensione temporale.
Il tempo è da osservare non come singolo oggetto ma come la proiezione attraverso cui è possibile osservare il sociale sotto un aspetto globale della natura.
La simbologia del tempo è stata spesso studiata e letta come un simbolo reale che collega due o più eventi dentro un’unica situazione. È uno strumento in gradi di orientare e comunicare, trasmette informazioni creando gli attori sociali nel corso delle interpretazioni di vita.
Come ogni cosa, il tempo muta, e tutto viaggia parallelamente a questa circostanza, come lo è per le esperienze personali e sociali in continua trasformazione ed evoluzione.
Le due rivoluzioni, quella scientifica e quella industriale concorrevano sia allo sviluppo che alla strutturazione di una nuova esperienza temporale. La precisione e la regolarità giocano un ruolo fondamentale che l’uomo, nel tempo, ha trasportato ed applicato alle macchine.
Da queste rivoluzioni sono nati grandi cambiamenti per la gestione del tempo della vita sociale.
Ma il tempo non è uno, è multiplo, diverse realtà, spazi e circostanza fanno si che la temporalità sia molto complessa e ingestibile.
Proprio da questa incontrollabilità temporale si è venuti a contatto con delle esperienze di contaminazione devastanti, alcune delle quali riportano danni dopo moltissimi anni.
Green criminology: costruire un orizzonte ambientale criminologico
Per una corretta costruzione di un orizzonte naturale in grado di essere al centro di un discorso criminologico si basa sulla cartografia.
La cartografia può essere descritta come un modello di rappresentazione del territorio che usa simboli convenzionali. Per questo motivo è in grado di descrivere la realtà, ma attraverso i segni pertinenti si codificano tutti gli oggetti che vengono attenzionati e che la rappresentano.
Quest’immagine dell’ambiente, in continua trasformazione, è in grado di fornire contributi importantissimi allo studio criminologico del territorio.
Il focus della natura permette di provare a testimoniare e allargare quei paradigmi e quelle prospettive criminologiche che sono in stretta relazione con lo scenario ambientale. Di conseguenza serve a ricostruire e osservare quelle peculiarità e complessità che determinano il territorio.
È pur vero che la criminologia ancora è poco propensa a tutte le vicissitudini che riguardano l’ambiente. Ma in altri contesti internazionali di studi ambientali criminologici ce ne sono molti.
I green criminologist si sono occupati specificatamente di questa tematica e ne hanno estratto 5 prospettive ambientali:
- Ecologia liberale
- Ecomarxismo
- Ecofemminismo
- Ecologia profonda
- Sociale
Purtroppo l’adesione a questi orientamenti, prettamente di natura filosofica, non sono riusciti ad andare oltre alla visione modernista del “danno”. Questo ha determinato il fatto che, qualsiasi tipologia di studio, rimane intrappolato nelle tradizionali definizioni di natura, società e soggettività di ogni luogo.
Focus della natura: una definizione ancora intrinseca
Per essere completa la definizione di green crime dovrebbe contenere diverse concezioni giuridiche: “legale”, “non legale” sia di crimine che di danno.
I crimini ambientali più comuni e noti, lo scarico di rifiuti tossici e la pesca illegale, non comprendono la definizione di danno ecologico. La legge penale in vigore non li definisce con la stessa valenza dei reati.
Il criminologo è fondamentale anche per sensibilizzare l’attenzione e suscitare l’azione nell’ambito giuridico affinché vengano predisposte le dovute tutele.
Per definire e individuare ciò che è un crimine, sostanzialmente, riguarda il risultato di un giudizio. Un’operazione assiologica, il criminologo definisce e mette in luce il carattere del criminale.
Ecco che è possibile avere una vasta possibilità di definizioni diverse di crimine, che si distingueranno a seconda della propria natura.
L’ONA e il suo ruolo nella difesa dell’ambiente
L’ONA in questo settore mette in campo la professionalità dei suoi collaboratori affinché riesca a combattere questo mostro. Per tutelare la salute dei cittadini è importante attuare la prevenzione primaria, cioè evitare ogni rischio.
Questo è possibile solo attraverso la bonifica dei siti contaminati. A questo scopo l’associazione ha ideato un modo di segnalazione delle aree a rischio, da compiere attraverso l’App Amianto.
Inoltre per i lavoratori che hanno contratto una malattia professionale si mette a disposizione l’assistenza medica e l’assistenza legale. Per avere maggiori informazioni si può chiamare il numero verde o compilare il form.