Tumore alle ovaie: guida, sintomi e assistenza

Il tumore delle ovaie  o cancro alle ovaie è una neoplasia che si sviluppa a livello delle ovaie. Come tutti i tumori maligni si tratta di una massa anomala di cellule che hanno la capacità di crescere molto velocemente e di diffondersi altrettanto velocemente nei tessuti circostanti e anche nel resto dell’organismo.

Infatti,  il cancro delle ovaie, anche chiamato carcinoma dell’ovaio o carcinoma ovarico, è la seconda forma più comune di tumore ginecologico ed il sesto più diffuso cancro femminile nei paesi sviluppati.

Tra le cause di questo cancro vi è anche l’esposizione ad amianto. Per questo l’Osservatorio Nazionale Amianto-ONA e il suo presidente, l’Avvocato Bonanni, tutelano le vittime. Mettono a disposizione un servizio di consulenza gratuita medica e legale.

Consulenza tumore alle ovaie

Indice:

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Tumore alle ovaie benigno e maligno

I tumori ovarici benigni sono tumori che non provocano metastasi e non hanno la capacità di diffondersi nel resto dell’organismo. Tuttavia, quelli maligni possono metastatizzare in diversi distretti corporei.

Il più delle volte la neoplasia si forma a livello delle cellule epiteliali e solo raramente a livello delle cellule germinali, ovvero a livello delle cellule che producono gli ovuli.

Che cosa sono e dove si trovano le ovaie?

Le ovaie dove si trovano? Le ovaie sono due organi femminili che hanno le dimensioni di una grossa mandorla di circa tre centimetri di diametro, anche se le dimensioni variano rispetto all’età.

Si trovano una a destra e una a sinistra dell’utero, al quale sono connesse dalle tube e la loro funzione è quella di produrre gli ormoni sessuali femminili e gli ovociti, ovvero le cellule riproduttive femminili.

In particolare, quando la donna è fertile e non è in stato di gravidanza, le ovaie producono un ovocita che si muove verso l’utero per essere eventualmente fecondato.

Tipologie di carcinoma ovarico esistenti

Con riferimento alle malattie alle ovaie, occorre distinguere tra le diverse neoplasie. I tumori maligni dell’ovaio sono di tre tipi: tumori epiteliali, tumori germinali e tumori stromali. Tumori ovarici classificazione prevede anche la distinzione tra tumore ovaio borderline e quello peritoneale.

I tumori epiteliali alle ovaie

I tumori epiteliali possono colpire le ovaie. In particolare questi cancri delle ovaie hanno origine dalle cellule epiteliali che rivestono la superficie delle ovaie. Essi costituiscono più del 90% delle neoplasie ovariche maligne.

Tumori germinali dell’ovaio

A differenza del tumore epiteliale, i tumori germinali originano dalle cellule germinali, cioè quelle che danno origine agli ovuli. Rappresentano il 5% circa delle neoplasie ovariche maligne e sono pressoché esclusivi dell’età giovanile (infanzia e adolescenza).

I tumori stromali delle ovaie

I tumori stromali originano dallo stroma gonadico, il tessuto di sostegno dell’ovaio. Rappresentano il 4% circa delle neoplasie ovariche maligne. Sono generalmente facilmente diagnosticabili. Infatti provocano effetti ormonali legati a un’eccessiva produzione di ormoni sia femminili sia maschili. La maggior parte di questi tumori sono caratterizzati da una bassa malignità.

I tumori borderline alle ovaie

Ha un grado basso di malignità il tumore ovarico borderline. Data la scarsa tendenza alla metastatizzazione, permettono di solito l’asportazione totale della lesione e la possibilità di conservare una grande quantità di tessuto ovarico.

Tumori peritoneali primari

I tumori peritonali primari sono rari e derivano dalle cellule sierose che rivestono la pelvi e l’addome.

Una recente classificazione, detta di Kurman, distingue il carcinoma ovarico in due gruppi, definiti tipo I e II, in base alla natura delle cellule che interessano.

I tumori di tipo I insorgono da cellule ben differenziate, come il tumore borderline ovaio (cioè di confine tra malignità e benignità) e sono correlati con un certo tipo di mutazioni a carico di specifici geni (tra cui KRAS, BRAF, PTEN e beta-catenina).

I tumori di tipo II sono spesso piuttosto aggressivi e insorgono direttamente dal tessuto epiteliale dell’organo, senza passare da una fase precancerosa. Questi tumori sono molto instabili dal punto di vista genetico e mostrano mutazioni del gene P53.

Sintomi di tumore alle ovaie

Nelle sue fasi iniziali la neoplasia ovaio di solito non dà sintomi e per questo motivo risulta difficile diagnosticarlo precocemente.

Tra i sintomi tumore ovaie segnaliamo l’addome gonfio, l’aerofagia e il bisogno frequente di urinare. I sintomi tumore alle ovaie sono abbastanza generici e riconducibili a varie problematiche minori. Le patologie delle ovaie presentano una sensazione di sazietà anche a stomaco vuoto tra i sintomi del tumore alle ovaie.

Gli esperti raccomandano di prestare attenzione ai sintomi cancro ovarico. In primo luogo, una semplice ecografia pelvica o ecografia transvaginale insieme alla visita ginecologica con palpazione bimanuale dell’ovaio sono importanti per formulare una prima diagnosi. Tuttavia non esistono al momento programmi di screening scientificamente affidabili per la prevenzione del tumore dell’ovaio. 

Il trattamento e la cura del tumore

Il trattamento e la cura del tumore ovarico dipende dallo stadio della malattia, dalla tipologia, dalla localizzazione e dalle sue dimensioni, oltre che dallo stato di salute generale del paziente e dai sintomi cancro utero e ovaie.

Tumore alle ovaie: la chirurgia

La chirurgia è il trattamento di prima scelta per il tumore dell’ovaio ed è fondamentale sia per definire la reale diffusione del tumore, grazie alla biopsia, sia nei casi avanzati per eliminare tutte le masse tumorali visibili.

A seconda del tipo di tumore ovarico si può fare ricorso a vari tipi di interventi chirurgici. Nel caso di tumori epiteliali dell’ovaio ci sono:

  • Isterectomia totale

L’isterectomia totale consiste nell’asportazione dell’utero e della cervice. Se il chirurgo esegue una lunga incisione nell’addome, si parla di isterectomia addominale. Invece, se l’incisione addominale è piccola e l’intervento si esegue introducendo attraverso questa breccia uno strumento che prende il nome di laparoscopio, si parla di isterectomia laparoscopica.

  • Annessiectomia unilaterale o bilaterale

L’annessiectomia unilaterale è l’intervento di asportazione di un ovaio e di una tuba di Falloppio. Invece l’annessiectomia bilaterale è l’intervento di asportazione di entrambe le ovaie e tube di Falloppio.

  • Omentectomia

L’omentectomi consiste nell’asportazione dell’omento, cioè una parte del tessuto che riveste la cavità addominale.

Radioterapia e chemioterapia come cure

Chemioterapia e radioterapia possono essere effettuate prima dell’operazione per ridurre le dimensioni del tumore aumentando le probabilità di successo dell’intervento chirurgico.

La chemioterapia si somministra iniettando i farmaci direttamente in vena nel corso di sedute di trattamento della durata normalmente di alcune ore e, in alcuni casi, di qualche giorno.

Di solito si esegue in day hospital o in regime ambulatoriale, anche se in alcuni casi è necessaria una breve degenza. Segue un periodo di riposo di alcune settimane per consentire all’organismo di riprendersi dagli eventuali effetti collaterali.

La seduta di trattamento e il periodo di riposo costituiscono un ciclo di chemioterapia. Il numero di cicli di trattamento dipende dallo schema utilizzato, ma anche dal tipo di malattia e dalla sua risposta ai farmaci. Ad esempio, se lo schema è ogni 3 settimane, nella maggior parte dei casi sono sufficienti sei cicli di terapia. Se lo schema è settimanale, circa 20, somministrati in un periodo di circa 4-5 mesi.

La chemioterapia intraperitoneale, in cui i farmaci sono iniettati direttamente nella cavità addominale, contribuisce a migliorare la sopravvivenza in un numero modesto di casi, ma può anche causare alcuni effetti collaterali spiacevoli. Per questo motivo è ancora in fase sperimentale.

Una terapia innovativa recente prevede la somministrazione di anticorpi monoclonali, farmaci ideati per legare con le cellule cancerogene.

Prognosi del cancro alle ovaie

La prognosi è strettamente correlata alla stadiazione del tumore delle ovaie. Più lo stadio è iniziale, più è probabile che si guarisca.

In particolare nello stadio I e II, prima che vengano coinvolti anche i linfonodi (stadio III) le aspettative di vita sono più alte. Nello stadio IV, quando la malattia si è diffusa in altre sedi, la guarigione definitiva è molto più rara.

Purtroppo al momento non esistono screening test efficaci che possano garantire la diagnosi precoce del carcinoma ovarico.

Una visita ginecologica annuale con ecografia transvaginale è d’obbligo, specialmente nelle donne in post menopausa. Purtroppo i marcatori del sangue, ossia la ricerca della proteina CA – 125, non sono in grado di identificare precocemente tutti i tipi di tumore ovarico.

Secondo una statistica anglosassone il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di malattie delle ovaie è ancora inferiore al 40%. In particolare:

  • è del 95% per le neoplasie ovariche di stadio 1 (diagnosticate nel 20% dei casi);
  • del 70% nei tumori ovarici di stadio 2;
  • 25% per i tumori alle ovaie allo stadio 3;
  • 15% per i tumori alle ovaie di stadio 4.

Tumore all’ovaio: fattori di rischio

Quali sono i fattori di rischio che concorrono ad aumentare il rischio di cancro alle ovaie? Tra i fattori di rischio per il cancro dell’ovaio c’è l’età: la maggior parte dei casi viene identificata dopo l’ingresso in menopausa, tra i 50 e i 69 anni.

Secondo una stima del National Cancer Institute, una percentuale tra il 7 e il 10% di tutti i casi di tumore dell’ovaio è il risultato di una alterazione genetica ereditaria. In questi casi il cancro dell’ovaio può verificarsi in un’età più giovanile.

In famiglie con molti casi di tumore dell’ovaio o di carcinoma della mammella è utile e consigliato rivolgersi a un centro specializzato. Tuttavia non vi è alcuna certezza che il tumore si sviluppi in tutte le donne imparentate o che il ripetersi di un determinato tipo di tumore in famiglia sia legato all’esposizione ad altri fattori di rischio che esulano da quello genetico.

Altri fattori di rischio sono la lunghezza del periodo ovulatorio e il non aver avuto figli. L’aver avuto più figli, l’allattamento al seno e l’uso a lungo termine di contraccettivi estroprogestinici diminuiscono il rischio d’insorgenza del tumore dell’ovaio.

Tumore alle ovaie da amianto

Secondo l’ultima monografia IARC (International Agency for Research on Cancer) l’asbesto è un agente eziologico in grado di provocare non solo il cancro alle ovaie ma anche altri tipi di tumore ginecologico in seguito all’esposizione a polveri di asbesto per motivi professionali.

Questi risultati sono confermati anche dallo studio “Investigating the association between occupational exposure to asbestos and ovarian carcinoma: results from a pilot study in Germany“.

Il tumore alle ovaie causato dall’esposizione a sostanze cancerogene non è riscontrabile solo nei pazienti che hanno lavorato nel corso della vita a diretto e consapevole contatto con l’amianto o altre sostanze cancerogene. Infatti l’esposizione può essere ambientale o inconsapevole. In quest’ultimo caso si parla di soggetti impegnati in attività lavorative non esplicitamente connesse alla presenza dell’asbesto o di altri cancerogeni.

L’esposizione a queste fibre causa patologie asbesto correlate, tra cui il cancro alle ovaie. I dati aggiornati sulle morti dovute a malattie asbesto correlate tra i lavoratori in Italia sono disponibili nella pubblicazione dell’Avvocato Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022)“.

L’App amianto è uno strumento gratuito che permette di segnalare la presenza di amianto nei luoghi di vita e di lavoro per raggiungere la prova di esposizione e per una prevenzione primaria più efficace.

Tumore alle ovaie: assistenza e tutela legale

Le vittime di carcinoma ovarico di origine professionale hanno diritto a determinate prestazioni assistenziali, previdenziali e al risarcimento danni.

Coloro che hanno un tumore alle ovaie per esposizione lavorativa ad agenti causali hanno diritto al riconoscimento di malattia professionale e, successivamente, alla liquidazione dell’indennizzo INAIL.

Essendo il carcinoma alle ovaie inserito nella Lista I INAIL per l’esposizione lavorativa ad amianto, sussiste la presunzione legale d’origine. Ciò vuol dire che è sufficiente la presenza dell’agente cancerogeno nel luogo di lavoro per ottenere il riconoscimento di malattia professionale.

inoltre, tenendo conto dei DD.MM. 09.04.2008 e 10.06.2014 e delle tabelle INAIL, tra i cancerogeni del tumore alle ovaie ci sono anche le radiazioni ionizzanti. Tuttavia in questo caso si è nella Lista II e non c’è la presunzione legale d’origine. Spetta quindi al lavoratore dimostrare l’esposizione.

Tumore alle ovaie: indennizzo INAIL

Una volta ottenuto il riconoscimento dell’origine professionale della patologia asbesto correlata, si ha diritto alle prestazioni INAIL in base al grado invalidante:

  • Indennizzo INAIL del danno biologico ,se il grado riconosciuto è dal 6 al 15%;
  • rendita INAIL, in caso di riconoscimento della patologia con un grado invalidante a partire dal 16%.

In aggiunta alla rendita, le vittime di malattie correlate all’amianto hanno accesso alla prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto.

Benefici amianto per le vittime tumore alle ovaie

Se confermata la presenza di amianto negli ambienti lavorativi, sussiste anche il diritto ai benefici contributivi (ex art. 13, co. 7, L. 257/92). Queste maggiorazioni contributive sono pari al 50%. Il coefficiente 1,5 è applicato al periodo di esposizione ad amianto.

L’accredito di questi benefici dà accesso al prepensionamento. Chi invece, nonostante le maggiorazioni, non matura ancora il diritto alla quiescenza, può fare domanda per la pensione invalidità amianto. Ciò è possibile ai sensi dell’art. 1, co. 250, L. 232 del 2016, integrato dall’art. 41-bis della legge 58 del 2019 (D.L. 34/2019), che ha garantito una più ampia tutela vittime amianto malattia professionale.

Infatti, con l’entrata in vigore della nuova normativa, possono accedere alla pensione di invalidità tutte le vittime di malattia professionale asbesto correlata e, quindi , non più soltanto coloro affetti da mesotelioma, tumore del polmone e asbestosi.

Per ottenere la pensione è sufficiente aver maturato almeno 5 anni di contributi, di cui 3 maturati negli anni antecedenti la domanda amministrativa. Il termine per la presentazione della domanda di pensione amianto è fissato al 31.03.2022. Superato questo termine, si dovrà attendere l’anno successivo e presentare la domanda entro il 31.03.2023, in modo da ottenere il collocamento in pensione.

Per la domanda di pensione di invalidità, l’INPS ha indicato tutte le linee guida:

Se ottenuta la pensione di inabilità, non si ha diritto alle prestazioni INAIL. Infatti la pensione inabilità INPS non è cumulabile con la rendita. Questa misura può essere utile in caso di lavoratori giovani e con un grado di invalidità minimo.

Risarcimento danni per le vittime e i superstiti

Le vittime di tumore alle ovaie di origine professionale hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni. Infatti l’INAIL indennizza solo il danno biologico e quello da diminuite capacità lavorative. Ma esistono altri danni che la vittima subisce. Questi possono essere di natura patrimoniale (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniale (biologico, morale ed esistenziale).

Inoltre anche i familiari della vittima subiscono dei danni che vanno integralmente risarciti. Questi sono i danni iure proprio e i danni iure hereditatis.

Consulenza gratuita per le vittime di tumore alle ovaie

L’Osservatorio Nazionale Amianto è un’associazione di utilità sociale, di tutela delle vittime dell’amianto e dei loro familiari. È in prima linea per la prevenzione, la ricerca e la cura di tutte le patologie asbesto correlate.

Offre assistenza medica a tutti i lavoratori e i cittadini per la diagnosi, terapia e la cura del carcinoma ovarico correlato all’esposizione ad asbesto. Inoltre, grazie all’Avvocato Bonanni e al suo team, si mette a disposizione anche un servizio di assistenza legale per la tutela di tutti i diritti.

È possibile richiedere maggiori informazioni e una consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

 

 

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