Nivolumab, come cura del tumore al polmone, è un farmaco somministrato durante la chemioterapia.
La chemioterapia trova impiego nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (adenocarcinoma o NSCLC) e a piccole cellule (microcitoma o SCLC).
Queste sono due tipologie del cancro ai polmoni. La neoplasia è multifattoriale. Ciò significa che può essere causata da più fattori. La principale causa è il fumo di sigaretta. Spesso, però, agisce in sinergia con un altro agente cancerogeno: l’amianto.
La capacità dell’asbesto di provocare danni alla salute è confermata dallo IARC nella sua ultima monografia. Inoltre Richard Doll, in “A Study of Lung Cancer Mortality in Asbestos Workers“, ha dimostrato come l’effetto sinergico tra fumo di sigaretta e amianto porti ad aumentare di 5 volte il rischio di insorgenza di tumore polmonare.
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, assistono le vittime di tutte le patologie asbesto correlate, comprese del tumore al polmone. È possibile fare richiesta per ricevere assistenza medica e legale gratuita.
INDICE – Cura del tumore del polmone: Nivolumab Opdivo – Studi scientifici sul farmaco e modalità di somministrazione – Gli effetti indesiderati della terapia Tempo stimato di lettura: 6 minuti |
Nivolumab Opdivo: chemioterapia come cura tumore al polmone
Nivolumab Opdivo è un farmaco immunoterapico. Il suo scopo è quello di inibire PD-1. Stimola, così, le cellule del sistema immunitario a sviluppare una risposta contro le cellule del tumore.
Questo farmaco è un anticorpo monoclonale. È un tipo di proteina concepito per riconoscere e legarsi alla struttura specifica antigene. Questa è presente in alcune cellule dell’organismo.
L’azione di Nivolumab è ideata per legarsi e bloccare un recettore. Questo è denominato “morte cellulare programmata 1” (PD-1). Esso annulla l’attività di alcune cellule del sistema immunitario, dette “cellule T“. Bloccando il PD-1, Nivolumab impedisce al recettore di inibire queste cellule immunitarie. Si aumenta così la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule tumorali.
Il trattamento con Nivolumab Opdivo è adatto per le vittime di tumore polmonare squamoso non a piccole cellule. In questi casi è spesso propagato localmente o in altre parti dell’organismo. Inoltre i soggetti sono già stati trattati in precedenza con altri medicinali antitumorali.
Nel 2015 la Commissione europea ha rilasciato l’autorizzazione per il farmaco. Inoltre, nel 2017, vi è stata l’approvazione nazionale di Nivolumab anche per i pazienti con tumore polmonare a istologia non squamosa.
Altri farmaci chemioterapici sono Alectinib, Atezolizumab, Brigatinib, Cisplatino, Carboplatino, Ceritinib, Crizotinib, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Trametinib, Vinorelbina.
Dosaggio e studi sull’efficacia della terapia come cura
Studi clinici hanno valutato l’efficacia della terapia con Nivolumab Opdivo sulle vittime di adenocarcinoma.
Uno studio ha coinvolto 272 pazienti con un precedente NSCLC squamoso. Questo era progredito o si era propagato nell’organismo. Il trattamento con il farmaco è stato comparato con un altro medicinale antitumorale, Taxotere/Docetaxel.
La misura per valutare l’efficacia era la sopravvivenza generale. La sopravvivenza generale tra i 135 pazienti a cui era somministrato il farmaco Nivolumab era circa di 9 mesi. Invece tra i 137 pazienti che assumevano Taxotere/Docetaxel, questa era di 6 mesi.
Inoltre, per quanto riguarda NSCLC squamoso, Nivolumab Opdivo rivelava una sopravvivenza maggiore rispetto a Taxotere/Docetaxel nei pazienti trattati in precedenza e con una malattia avanzata. I pazienti, il cui tumore manifestava chiaramente il recettore PD-1, sembrano trarre il massimo beneficio.
Il farmaco viene somministrato per via endovenosa. La dose raccomandata è di 3 mg per ogni kg di peso corporeo. Va assunta nell’arco di 60 minuti. Si ripete ogni due settimane. In caso di effetti indesiderati, il medico può posticipare la somministrazione o interrompere il trattamento.
Nivolumab effetti collaterali chemioterapia tumore polmone
Nivolumab agisce sul sistema immunitario. Perciò può causare infiammazione in alcune parti dell’organismo. L’infiammazione può causare anche gravi danni all’organismo.
Inoltre la terapia con il farmaco può comportare effetti collaterali molto comuni. Questi possono interessare più di 1 persona su 10. Sono diminuzione dell’appetito, diarrea, nausea, eritema cutaneo, prurito, stanchezza e debolezza.
Ci sono poi effetti collaterali comuni, che possono verificarsi fino ad 1 persona su 10. Sono infezioni delle alte vie respiratorie, reazione allergica, iperglicemia, mal di testa, capogiri e dolore ai muscoli.
Inoltre può presentarsi ipofunzionalità della tiroide, che può causare stanchezza o aumento di peso, o iperfunzionalità della tiroide, che può provocare accelerazione della frequenza cardiaca, sudorazione e perdita di peso.
Si può verificare anche l’infiammazione dei nervi. Questa causa intorpidimento, debolezza, sensazione di formicolio o dolore bruciante alle braccia ed alle gambe. In più possono manifestarsi visione offuscata, occhio secco, ipertensione, febbre e gonfiore.
Un’altra controindicazione è la polmonite, caratterizzata da attacchi di tosse e difficoltà nel respirare, respiro corto e tosse. A questa si aggiungono colite, ulcere della bocca e febbre labiale, vomito, dolore di stomaco, stipsi e bocca secca.
Infine si può manifestare l’alterazione del colore della pelle con vitiligine, pelle secca, arrossamento della pelle, perdita inusuale o assottigliamento dei capelli.
Altri effetti indesiderati della cura e alterazioni esami
Ci sono poi altri effetti collaterali non comuni. Questi possono interessare fino ad 1 persona su 100. Sono bronchite, aumento dei globuli bianchi, epatite, ittero e infiammazione del pancreas.
Inoltre si possono verificare una diminuzione della secrezione degli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali, ipopituitarismo o ipofisite della ghiandola pituitaria, gonfiore della ghiandola tiroide e chetoacidosi diabetica.
In più ci sono disidratazione, polineuropatia, battito cardiaco veloce e liquido intorno ai polmoni. Altri effetti indesiderati sono l’infiammazione dell’occhio, problemi alla vista, malattia infiammatoria dei vasi sanguigni e dolore toracico.
Può diventare grave la condizione della pelle. Si possono presentare eritema multiforme, psoriasi, rosacea, orticaria. Infine si può verificare l’infiammazione dei muscoli e del rene.
Invece possono interessare 1 persona su 1000 gli effetti collaterali rari. Questi sono linfadenite di Kikuchi, diabete, blocco dei dotti biliari, miopatia e liquido nei polmoni.
Inoltre il farmaco può causare l’infiammazione temporanea dei nervi. Ciò comporta dolore, debolezza e paralisi delle estremità, demielinizzazione e sindrome miastenica. Inoltre può verificarsi l’infiammazione dei nervi. Questa causa intorpidimento, debolezza, formicolio o dolore bruciante.
Infine si possono manifestare modifiche nel ritmo e nella frequenza del battito cardiaco, gastrite, ulcera del piccolo intestino e necrolisi epidermica tossica.
La terapia con Nivolumab può causare alterazioni dei risultati degli esami eseguiti dal medico. Si possono presentare anomalie:
- funzionalità del fegato (aumento degli enzimi epatici aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi o fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dei livelli nel sangue del prodotto di scarto bilirubina);
- funzionalità renale (aumento della creatinina);
- riduzione del numero dei globuli rossi e bianchi o delle piastrine nel sangue;
- aumento dell’enzima che decompone i grassi o l’amido;
- variazione della quantità di calcio o potassio;
- variazione dei livelli di magnesio o sodio;
- diminuzione del peso corporeo.
ONA assistenza medica e legale per vittime tumore al polmone
L’ONA si occupa di assistere tutte le vittime di tumore al polmone, mesotelioma o altre malattie asbesto correlate.
Grazie al team di avvocati, coordinati dall’Avv. Bonanni, si offre un servizio di assistenza legale gratuito. Le vittime possono così ottenere il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge, come il risarcimento dei danni.
L’ONA fornisce la tutela anche per coloro che sono vittime di malasanità, assicurando la responsabilità medica.
Si può fare richiesta anche di assistenza medica gratuita per ottenere una diagnosi precoce, terapie tempestive e sorveglianza sanitaria.
È possibile chiamare il numero verde o compilare il form.