La chemioterapia con il Fluorouracile è una terapia palliativa prescritta per curare tutti quei tumori che si trovano in uno stadio avanzato della neoplasia. Il chemioterapico è particolarmente efficace contro le cellule tumorali poiché agisce come antimetabolita, ovvero come molecola che sottrae elementi e sostanze fondamentali per la progressione della replicazione cellulare.
In particolar modo, i pazienti che beneficiano degli effetti palliativi della chemioterapia con il fluorouracile sono: il carcinoma della mammella, il tumore del colon retto, il tumore allo stomaco e, infine, il tumore del pancreas.
Solo in Italia vi sono circa 2 milioni e 250 mila persone affette da neoplasie, ovvero circa il 4% dell’intera popolazione. Le persone maggiormente affette dalle neoplasie sono per la maggior parte rappresentate da donne ed anziani.
Per molti di loro, la chemioterapia permette di accende un barlume di speranza in più per la completa guarigione dalla patologia. Il protocollo di cura della chemioterapia, differentemente dall’operazione chirurgica, dalla radioterapia e dall’immunoterapia, è somministrato per un gran numero di tumori.
Questa scelta è dettata dal fatto che si tratta di un protocollo ad azione sistemica e generalizzata, in grado di colpire in maniera aggressiva le cellule del tumore. L’Osservatorio Nazionale Amianto, oltre a tutelare le vittime dell’amianto, offre assistenza medica gratuita anche a coloro che ricevono un trattamento chemioterapico con il fluorouracile.
Nei prossimi paragrafi potrai scoprire come entrare in contatto con l’Osservatorio e restare aggiornato con la sezione news.
Chemioterapia per la cura dei tumori
La chemioterapia rappresenta il protocollo di cura più antico per la risoluzione dei tumori. Fino ad oggi sono stati approvati più di 100 farmaci ad azione citotossica che si differenziano tra loro per l’azione che svolgono nei confronti delle cellule del tumore.
Infatti, la prescrizione del farmaco, la posologia e la via di somministrazione tengono conto delle caratteristiche delle cellule tumorali e delle condizioni fisiche del paziente. Questo perché, i farmaci chemioterapici hanno la capacità di distruggere le cellule con elevata attività di proliferazione.
Così facendo, si blocca la progressione del tumore e di conseguenza anche la sua diffusione verso gli organi più vicini. Tuttavia, alcune cellule del nostro corpo condividono caratteristiche comuni con le cellule neoplastiche. Infatti, uno dei limiti della chemioterapia è proprio il fatto che i farmaci possono agire sulle cellule sane del nostro corpo che si replicano molto velocemente.
Tra queste cellule vi sono le cellule del:
- sangue;
- sistema immunitario;
- del cuoio capelluto;
- etc…
Quando i cicli di chemioterapia sono ravvicinati tra loro, i pazienti sviluppano effetti collaterali come la riduzione del numero delle cellule del sangue e la perdita dei capelli. Questi effetti collaterali possono essere facilmente gestiti sospendendo la terapia o aumentando il lasso di tempo tra un ciclo e l’altro. Affronteremo gli effetti collaterali nei successivi capitoli.
Chemioterapia con il farmaco Fluorouracile
La chemioterapia con il farmaco fluorouracile è somministrata quando le neoplasie presentano particolari caratteristiche dovute a mutazioni che si verificano a livello del patrimonio genetico. Il fluorouracile è un farmaco antimetabolita in quanto appartiene alla categoria dei farmaci in grado di sottrarre i metaboliti indispensabili per la replicazione cellulare.
In particolare, il fluorouracile inibisce la metilazione del DNA, interferendo con i meccanismi di sintesi dei nuovi costituenti cellulari. Inoltre, il fluorouracile sembrerebbe legarsi anche all’mRNA, una molecola indispensabile per la traduzione dell’informazione genetica. Il legame tra il farmaco chemioterapico con l’RNA blocca la sintesi di proteine, molecole ed altri costituenti cellulari.
Più in generale, si tratta di un farmaco liposolubile che, una volta somministrato in vena, raggiunge il tessuto tumorale, la mucosa intestinale, il midollo osseo, il fegato e tutti gli altri tessuti del corpo umano. Per questo motivo, la chemioterapia rappresenta un protocollo di cura sistemico e generalizzato che talvolta può essere affiancata da protocolli di cura più moderni e mirati alle sole cellule del tumore.
Il chemioterapico fluorouracile è in grado di attraversare anche la barriera emato-encefalica, per questo motivo le persone che si sottopongono al protocollo terapeutico possono sviluppare una tossicità nervosa.
Altri farmaci chemioterapici per la lotta contro il cancro
Ad oggi, sono più di 100 i farmaci chemioterapici ad aver ottenuto l’approvazione da parte delle agenzie internazionali del farmaco.
Quelli maggiormente somministrati, oltre al fluoracile, sono: Actinomicina, Alectinib, Alimta, Capecitabina, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Docetaxel, Etoposide, Gemcitabina, Taxolo e Vinorelbina
Somministrazione e posologia della chemioterapia con il fluorouracile
La via di somministrazione del farmaco fluorouracile durante la chemioterapia avviene esclusivamente per iniezione attraverso i tegumenti o direttamente in circolo. Infatti, prima della somministrazione, i farmaci oncologici devono essere sottoposti ad una ispezione visiva al fine di valutare l’eventuale presenza di particelle o alterazioni della soluzione.
In particolar modo, per il farmaco fluorouracile si raccomanda l’ospedalizzazione dei pazienti così da evitare l’insorgenza di effetti collaterali gravi. L’ospedalizzazione permette all’equipe medica di modificare tempestivamente il protocollo di cura. Infatti, come avviene per la maggior parte dei farmaci chemioterapici, la loro somministrazione deve avvenire sotto stretta sorveglianza del personale sanitario.
Per quanto riguarda la posologia del farmaco, il dosaggio deve essere personalizzato e calcolato sul peso corporeo effettivo del paziente. Per calcolare il dosaggio adeguato si utilizza l’indice di massa magra corporea e prende in considerazione anche la stadiazione del carcinoma trattato. Un altro fattore da valutare per la somministrazione del fluorouracile è il tipo di protocollo chemioterapico.
Infatti, sempre più frequentemente la chemioterapia viene associata a terapie “intelligenti”, come quelle che puntano a uno specifico bersaglio molecolare. Tra queste vi sono la terapia ormonale e l’immunoterapia mediante anticorpi monoclonali. Comunque, la dose giornaliera non deve superare mai gli 800 mg, e la terapia deve essere subito interrotta al comparire di segni di tossicità. Infine, i cicli di chemioterapia con il fluorouracile devono essere intervallati con una pausa di 30 giorni dall’ultimo trattamento.
Effetti collaterali della chemioterapia con fluorouracile
La chemioterapia con fluorouracile è un protocollo di cura che può essere impegnato sia da solo che in combinazione con altri protocolli di cura. Tuttavia, la sua somministrazione, come già riportato, deve essere effettuata sotto la supervisione di un medico specializzato nella pratica di somministrazione di farmaci chemioterapici.
Infatti, il fluorouracile è un farmaco che possiede elevata tossicità ed ha un basso margine di sicurezza. Per questo motivo, i pazienti devono essere costantemente monitorati perché difficilmente la risposta terapeutica si verifica senza qualche segno di tossicità.
Solitamente, le reazioni avverse segnalate da coloro che si sottopongono al trattamento sono:
- tossicità a livello ematologico, come emorragie gastrointestinali;
- diminuzione delle cellule ematiche, quali globuli bianchi, rossi e piastrine;
- stomatiti o esofagofaringiti;
- vomito, nausea e diarrea;
- ulcerazioni gastrointestinali e sanguinamento;
- formicolio a mani e piedi;
- vasospasmo coronarico con episodi di angina pectoris;
- encefalopatia;
- alterazione dello stato mentale, confusione, disorientamento, coma o atassia;
Per ulteriori informazioni si rimanda alla scheda tecnica del fluorouracile.
Ulteriori informazioni per la chemioterapia con fluorouracile
La somministrazione del farmaco fluorouracile presenta ulteriori controindicazioni che il medico oncologo deve conoscere. Per i tumori pediatrici, l’efficacia del fluorouracile non è stata ancora verificata, mentre nella popolazione anziana vi sono ulteriori raccomandazioni.
Proprio per gli effetti citotossici esercitati dal farmaco, la somministrazione del fluorouracile non deve essere effettuata in persone anziane che hanno ridotta funzionalità renale ed epatica. Inoltre, anche coloro che hanno un numero ridotto di cellule del sangue (patologie del sistema emolinfopoietico) non devono sottoporsi al trattamento.
Per le donne in gravidanza, invece, la medicina sconsiglia di iniziare un percorso di chemioterapia se non strettamente necessario. Stessa cosa per coloro che vogliono concepire un figlio. Sia per le donne che per gli uomini è fortemente consigliato attendere il termine della chemioterapia, ed ulteriori 6 mesi prima del concepimento. In questo modo sarà possibile smaltire gli effetti della chemioterapia e permettere alle cellule del corpo di ristabilire il numero adeguato di cellule.
Anche per l’allattamento le raccomandazioni sono le medesime. Sebbene non sia ancora noto se il fluorouracile possa essere trasmesso al nascituro durante l’allattamento, quest’ultimo è strettamente sconsigliato.
Le patologie asbesto correlata e la prevenzione
Le patologie asbesto correlate, sono patologie che insorgono per esposizione a polveri e fibre di amianto. Queste neoplasie hanno dei tempi di latenza piuttosto lunghi. Per questo motivo, nei prossimi anni assisteremo ad una vera e propria epidemia di tumori causati dall’amianto, con numeri sempre crescenti di diagnosi.
Il fenomeno epidemiologico è stato descritto ed affrontato nella pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni, il Libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022). Il testo è disponibile per la consultazione gratuita e viene costantemente aggiornato grazie all’attività di monitoraggio dell’ONA.
L’Avv. Bonanni è pioniere in Italia nella lotta contro la fibra killer. Durante le sue battaglie ribadisce l’importanza dei programmi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, come unica arma di difesa per prevenire le patologie asbesto correlate e tutelare la salute umana e ambientale.
Inoltre, l’Osservatorio Nazionale Amianto, proprio per monitorare le attività di bonifica e tutelare l’ambiente ha istituito uno strumento gratuito: l’APP Amianto. Con questo strumento le istituzioni ed i singoli cittadini possono denunciare la presenza di amianto sul nostro territorio. Così facendo, contribuiranno, insieme all’Osservatorio Nazionale Amianto, alla salvaguardia dell’ambiente e della salute umana.
L’applicazione può essere scaricata gratuitamente anche sul proprio smartphone, così da ricevere aggiornamenti sull’attività svolte dell’ONA.
Tutela gratuita per la chemioterapia con fluorouracile
L’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo Presidente, Avv. Ezio Bonanni, assiste dal punto di vista legale e medico coloro che sono affetti da neoplasia. In particolare, il servizio di assistenza medica gratuita è rivolto a tutte le vittime di amianto, nonché a coloro che sono stati esposti ad agenti cancerogeni, tra cui l’amianto.
L’amianto è un minerale fibroso che, per molti anni, è stato estratto dalle miniere sotto forma di differenti morfologie. Tuttavia, come ribadito anche nell’ultima monografia, tutte le fibre di amianto sono cancerogene.
Per questo motivo, nel 1992 il minerale è stato bandito con la legge 257, per cui tutte le attività collegate all’amianto sono state bandite.
In particolare, la legge ha vietato l’estrazione, la lavorazione, l’esportazione e la commercializzazione del minerale su tutto il territorio nazionale. Tale normativa, però, non è stata sufficiente per la salvaguardia della salute umana. Tutt’oggi sono ancora presenti grossi quantitativi di minerale che minacciano costantemente la salute pubblica, soprattutto i soggetti più fragili.
Per di più, le vecchie lastre di amianto si trovano nel loro stato maggiormente cancerogeno, e cioè in uno stato friabile. Ecco che si rende necessaria una celere bonifica, con rimozione della fibra killer, su tutto il territorio nazionale.
Solo recentemente, il Registro Nazionale dei Mesoteliomi, l’ente istituito per il monitoraggio del fenomeno epidemico, ha pubblicato il più recente VII Rapporto Mesoteliomi, aggiornato con i nuovi casi censiti dal 2016 al 2018. Nonostante la messa al bando dell’amianto, dal 1992 al 2018 sono stati registrati 31.572 casi di mesotelioma maligno.
Assistenza medica e chemioterapia con fluorouracile
L’Osservatorio Nazionale Amianto è schierato in prima linea per la lotta contro i tumori. In particolare per tutte quelle patologie che insorgono a causa dell’esposizione a polveri e fibre di amianto in ambienti lavorativi.
Per questo motivo, sia le vittime primarie che i loro familiari possono rivolgersi allo sportello online per ricevere maggiori informazioni. Oppure, per ricevere un servizio di assistenza legale e medica gratuita.
Un team di medici e legali professionisti in materia, forniscono un servizio di consulenza gratuita anche a coloro che si sottopongono a cicli di chemioterapia con fluorouracile.