Il tumore è ormai diventato il male del XXI secolo. Le neoplasie maligne sono sempre più frequenti nelle cause di decesso. Per questo motivo, la ricerca non si arrende e continua la sua sperimentazione verso nuove cure. In effetti, negli ultimi anni i passi avanti sono stati tanti. Uno di questi si identifica con la chemioterapia con cisplatino, in grado di curare molti tumori.
Il cisplatino è un farmaco chemioterapico che appartiene alla classe dei farmaci alchilanti. Il farmaco rientra nella lista dei farmaci essenziali di un sistema sanitario, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre è risultato essere efficace contro un gran numero di tumori, molti dei quali catalogati dalla letteratura scientifica come patologie asbesto correlate.
L’Osservatorio Nazionale Amianto tutela tutte le vittime dell’amianto, nonché di altri cancerogeni, per ottenere il riconoscimento dei benefici contributivi in caso di esposizione alla fibra killer. Per conoscere e restare aggiornato su tutte le attività dell’associazione, scopri la sezione news.
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Che cos’è il cisplatino?
Il cisplatino è un farmaco ad azione antitumorale che appartiene alla classe dei farmaci citotossici di tipo alchilante. La caratteristica distintiva di questi farmaci sta nella capacità di interagire con alcune componenti del patrimonio genetico, generando forti legami con il DNA.
Intervenendo direttamente sul DNA, il cisplatino impedisce la replicazione di quelle sequenze geniche che permettono lo sviluppo cellulare delle masse maligne, conducendo a morte le cellule tumorali. L’azione citotossica dei farmaci, infatti, ha come scopo quello di inibire la sintesi del DNA di particolari molecole che, altrimenti, aumenterebbero la crescita cellulare.
Tutti i farmaci alchilanti, compreso il cisplatino, sono farmaci dose-dipendente. Questo vuol dire che l’effetto citotossico è direttamente proporzionato alla quantità di farmaco somministrato in fase di terapia al paziente. Tuttavia, la posologia del farmaco deve tener conto di alcune variabili, quali la patologia e lo stato di salute del paziente.
Anche il cisplatino, così come gli altri farmaci chemioterapici, devono mantenere un dosaggio di somministrazione costante nel tempo e non possono essere sostituiti, nemmeno con farmaci equivalenti. Questo significa che non è possibile diminuire la dose rispetto alla quantità somministrata all’inizio del ciclo chemioterapico.
I tumori curabili con la chemioterapia con cisplatino
Già la fase di sperimentazione, la chemioterapia con cisplatino si è mostrata particolarmente efficace per la cura di determinate neoplasie, rispetto altre. Oggi, è utilizzato per la cura di differenti tumori, in fase avanzata o metastatica, come:
- carcinoma alle ovaie;
- tumore alla vescica;
- carcinoma al testicolo;
- tumore ai polmoni a piccole cellule e non a piccole cellule;
- carcinoma a cellule squamose della testa e del collo.
I trattamenti chemioterpici combinati
La chemioterapia con cisplatino può essere applicata come trattamento singolo o come trattamento combinato. Quest’ultima consiste nel sottoporre il paziente a due piani terapeutici in contemporanea, dalla cui interazione ne è stata rilevata una maggiore efficacia per un’ipotetica guarigione.
Le differenti applicazioni prendono in considerazione non solo lo stato di salute del paziente e lo stadio della patologia, ma anche eventuali cause che hanno determinato l’insorgenza della neoplasia. Infatti, quando i tumori sono diagnosticati in uno stadio primordiale, le persone possono ricorrere all’operazione chirurgica per l’asportazione della massa tumorale. In più, il medico oncologo può prescrivere comunque dei cicli di chemioterapia o radioterapia per assicurare la completa estirpazione di tutte le cellule del tumore.
Tra i trattamenti combinati attraverso i quali il farmaco cisplatino si è rivelato particolarmente efficace è quello in associazione all’immunoterapia per la cura del tumore al testicolo. La ricerca continua comunque il suo impegno, effettuando nuove sperimentazioni, anche per trattamenti combinati per la cura dei seguenti tumori:
- sarcomi e linfomi;
- cancro del polmone;
- tumore dell’esofago;
- tumore dello stomaco
- cancro della tiroide;
- neuroblastoma;
- melanoma maligno.
Le modalità di somministrazione del cisplatino
Il cisplatino è un composto inorganico che presenta al suo interno un metallo pesante (il cisplatino), il cui ruolo è quello di inibire la sintesi del DNA formando dei legami crociati con particolari nucleotidi: la guanina e l’adenosina.
Si tratta di una soluzione liquida, disponibile in flaconcini da diverse grammature. Prima di essere somministrato, la soluzione liquida deve essere diluita in base alle esigenze del malato oncologico. Il dosaggio del farmaco è determinato dalla patologia primaria, della quale è affetto il paziente, dalle reazioni attese e dal tipo di protocollo di cura (monoterapia e terapia di combinazione).
Il metodo di somministrazione rimane sempre lo stesso. Il cisplatino si somministra per infusione in vena, secondo una modalità definita “goccia a goccia“. La somministrazione può avvenire mediante una cannula, attraverso un catetere venoso centrale inserito sottocute, altrimenti attraverso un catetere venoso centrale ad inserzione periferica.
Essendo somministrato endovena, il citsplatino raggiunge rapidamente tutti i tessuti dell’organismo, per questo motivo, potrebbe anche presentare effetti collaterali quasi immediati. E’ indispensabile, quindi, che la terapia venga eseguita sempre sotto la supervisione del personale medico, che può intervenire tempestivamente in questi casi.
Gli effetti collaterali della chemioterapia con cisplatino
Gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici rispecchiano il loro raggio di azione. Questi farmaci, infatti, differentemente dalle tecniche di medicina di precisione, effettuano la loro azione citotossica su tutte le cellule ad elevato tasso di replicazione.
Per questo motivo, oltre a colpire le cellule tumorali, risultano danneggiate anche quelle del sangue, del cuoio capelluto, dell’epidermide, etc.. Proprio per questo, tutti i pazienti devono sottoporsi a esami specifici prima di sottoporsi al trattamento chemioterapico.
Gli esami devono essere ripetuti ogni settimana, per l’intera durata della terapia con cisplatino, così da monitorare l’efficacia del protocollo e se necessario modificare la posologia del farmaco. In questo modo, gli effetti collaterali possono essere mitigati per garantire una qualità di vita migliore ai malati oncologici.
Effetti collaterali comuni e non comuni del farmaco
Gli effetti collaterali variano da individuo a individuo. Questo perché la posologia del farmaco non è sempre la stessa e perché l’organismo può rispondere differentemente alla chemioterapia.
Tuttavia, i chemioterapici producono effetti comuni, come affaticamento generale, diminuzione dell’appetito e disturbi gastrointestinali. I pazienti che si sottopongono a chemioterapia devono mantenere attivo il dialogo con l’oncologo, così da perfezionare sempre più la terapia ed ottenere maggiori benefici. Altri effetti collaterali sono:
- nausea e vomito, possono comparire a distanza di poche ore dall’inizio del trattamento e perdurano per qualche giorno successivo;
- alterazione della funzione renale, con conseguente aumento di una proteina, la creatinina, che se raggiunge quantità elevate può danneggiare irreversibilmente le funzioni epatiche. Per questo motivo si consiglia una buona idratazione durante il trattamento;
- caduta dei capelli, si manifesta solitamente sono tre o quattro settimane dalla somministrazione della prima dose di chemioterapia;
- intorpidimento o formicolio a mani e piedi, dovuta dall’azione tossica del cisplatino sul tessuto nervoso;
- riduzione del numero di cellule ematiche (globuli rossi, bianchi e piastrine), che di solito si normalizza entro 21-28 giorni dalla sospensione del trattamento;
- diminuzione dell’udito, che in alcuni casi può verificarsi come danno irreversibile;
- ulcere del cavo orale, che possono dare una sensazione di dolore alla bocca;
- reazione allergica al farmaco, che comporta lo sviluppo di eruzioni cutanee, prurito, febbre e brividi.
Per approfondire la scheda tecnica di Cisplatino.
Ulteriori informazioni sulla chemioterapia con cisplatino
La somministrazione di tutti i farmaci chemioterapici necessitano di una stretta sorveglianza da parte dell’equipe medica specializzata nella chemioterapia. Questo perché, l’assunzione sbagliata dei farmaci ad effetto chemioterapico può causare danni irreversibili all’organismo.
Ad esempio, un sovradosaggio del farmaco cisplatino può causare insufficienza renale, epatica, sordità e distacco della retina. Questi sono solamente alcuni degli effetti negativi a cui può andare incontro il paziente. Altri effetti collaterali dovuti al sovradosaggio sono possibili effetti negativi sul sistema respiratorio, problemi neuropsichici e, nel peggiore dei casi, la morte.
Cicli prolungati di chemioterapia con il cisplatino possono comportare anche infertilità irreversibile. Per questo motivo, i pazienti di sesso maschile o femminile che si sottopongono a chemioterapia devono essere informati sulle possibili conseguenze dovute al trattamento.
Per le donne in gravidanza, la chemioterapia è altamente sconsigliata. Secondo alcuni studi scientifici, il protocollo di terapia provoca gravi malformazioni al feto. Ecco perché, il cisplatino non deve essere somministrato in gravidanza, se non strettamente necessario.
Il cancro in Italia e nuove frontiere dell’oncologia
Negli ultimi anni, il numero di persone che ricevono una diagnosi di tumore è in continuo aumento. Secondo alcuni ricercatori, si pensa che il cancro sia la malattia del secolo legato al progresso e all’inquinamento ambientale. Solo in Italia si contano quali 2 milioni e 250 mila italiani affetti da neoplasie. Queste persone rappresentano il 4% dell’intera popolazione italiana. La maggior parte di loro sono donne e anziani, le cui percentuali di sopravvivenza, dopo la diagnosi, sono davvero basse.
Per questo motivo, l’Osservatorio Nazionale Amianto, ha ribadito più volte la necessità di ulteriori investimenti nella ricerca in campo medico. Tutti i malati oncologici necessitano di cure mirate e maggiormente efficaci per la risoluzione della patologia. Ci si riferisce ai nuovi ed emergenti protocolli di cura che utilizzano particolari molecole di precisione, in grado di colpire specifici bersagli molecolari.
La medicina di precisione ha come obiettivo quello di individuare la terapia più adeguata al singolo paziente, sfruttando le informazioni che si trovano “all’interno” di ciascun tumore. In questo modo, i pazienti oncologici hanno a disposizione nuovi strumenti che permettono la personalizzazione della terapia e la riduzione al minimo degli effetti collaterali.
Medicina di precisione e mesotelioma pleurico maligno
Uno dei maggiori successi raggiunti dalla medicina di precisione riguarda proprio il mesotelioma pleurico maligno. Il mesotelioma è una patologia asbesto correlata che insorge esclusivamente per esposizione a polveri e fibre di amianto. La patologia si sviluppa in maniera silente, a distanza anche di 30 – 40 anni dall’esposizione alla fibra killer.
Per questo motivo le persone ricevono una diagnosi tardiva ed infausta, motivo per il quale il protocollo di cura più adatto è la chemioterapia. Grazie alla medicina di precisione, i pazienti con mesotelioma pleurico maligno, dopo quasi 16 anni, hanno a disposizione una nuova cura.
Con l’immunoterapia, in particolar modo con gli anticorpi monoclonali, i pazienti con mesotelioma pleurico maligno hanno a disposizione una nuova arma per sconfiggere il cancro. Infatti, la somministrazione combinata di due anticorpi monoclonali in prima linea per il mesotelioma pleurico maligno non operabile ha permesso la riduzione del 26% del rischio di morte rispetto al solo trattamento chemioterapico.
Per questo motivo è importantissimo tornare ad investire sulla ricerca oncologica, perché sempre più pazienti abbiano a disposizione protocolli di cura maggiormente efficaci.
La strage dell’amianto in tutto il mondo
L’amianto, come ribadito nell’ultima monografia IARC, è un potente cancerogeno che ogni anno causa circa 7.000 morti in Italia e più di 170 mila decessi in tutto il mondo. Purtroppo, nonostante la scoperta della sua cancerogenicità, l’amianto continua ad essere presente non solo sul territorio nazionale, ma anche a livello mondiale. In Italia, tutte le attività collegate all’amianto sono state messe al bando con la Legge 257 del 1992.
In questo modo, la giurisdizione italiana ha vietato l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione di tutte le fibre di asbesto. Tuttavia, solo in Italia ci sono ancora 58 milioni di mq di coperture in cemento-amianto e oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. L’amianto è presente in almeno 2.400 scuole, 250 ospedali e molti altri edifici pubblici.
Questi dati sono il frutto della mappatura ufficiale realizzata dall’Osservatorio Nazionale Amianto grazie alla partecipazione attiva di cittadini e istituzioni. La mappatura è costantemente aggiornata anche con i dati che provengono dalle numerose segnalazioni anonime attraverso l’APP Amianto.
Questa applicazione, disponibile anche per smartphone, permette di segnalare siti contaminati dall’amianto. Grazie alle numerose segnalazioni, sarà possibile accelerare il piano di bonifica su tutto il territorio, così da diminuire le nuove diagnosi di patologie asbesto correlate.
L’Avv. Ezio Bonanni, pioniere in Italia per le cause contro l’amianto, ha più volte ribadito la necessità di accelerare le azioni di bonifica delle pericolosissime lastre di amianto. Dalle numerose segnalazioni si evince lo stato di degrado e di abbandono dei materiali asbestosi che continuano a minacciare la salute umana.
Tale condizione è stata approfondita anche nella pubblicazione “Il Libro Bianco delle Morti di Amianto in Italia – ed 2022”. Il testo è disponibile per la consultazione gratuita in formato pdf.
Assistenza alla salute dell’Osservatorio Nazionale Amianto
L’Osservatorio Nazionale Amianto è stato istituito nel 2008 con lo scopo di dare voce a tutte le vittime dell’amianto e per tutelare la salute ed i diritti dei lavoratori. L’associazione, costituita dall’Avv. Bonanni, svolge un servizio di assistenza e consulenza medico legale gratuita su tutto il territorio nazionale.
Grazie al dipartimento ONA Aps, coloro che ricevono una diagnosi in seguito ad esposizione ad agenti cancerogeni, possono ricevere assistenza medica e la tutela legale gratuita.
L’associazione è impegnata in attività legate alla sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro e di sensibilizzazione verso tutte le sostanze cancerogene. Per ricevere maggiori informazioni sul servizio di assistenza legale e medica gratuita, è possibile contattare l’associazione tramite il numero verde 800 034 294, oppure compilando il form.