Tra le patologie respiratorie maggiormente rare, rispetto a polmonite e bronchite, si classifica la pleurite. Con questo termine si indica l’infiammazione della pleura. Per comprendere meglio la sintomatologia, oltre alle cause scatenanti di questa infermità occorre però prima fare alcune precisazioni.
Spesso questa malattia insorge a seguito di durature – e spesso inconsapevoli – esposizioni all’amianto. L’avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA ASP), si occupa della tutela delle vittime di questo killer silenzioso. In questo modo, il legale, insieme ai suoi collaboratori, mettono a disposizione un servizio di consulenza gratuita legale e medica.
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Che cos’è la pleurite?
Quando si parla di pleurite si intende un’infiammazione della pleura, membrana del sistema respiratorio. La pleura non è altro che la sottile membrana a due strati, che riveste i polmoni, localizzata, quindi, all’interno della cavità toracica. Le infammazioni della pleura possono differenziarsi in crochiche o acute, e possono essere anche un segno evidente di una patologia respiratoria più grave.
Quali sono i sintomi dell’infiammazione da pleurite
La pleurite colpisce il sistema respiratorio, pertanto spesso i sintomi spesso potrebbero essere confusi con quelli riconducibili a differenti patologie. La sintomatologia che si manifesta nei pazienti affetti da pleurite, in ogni modo, è la seguente: dolore al petto, lancinante e acuto, tosse, affanno e, in caso di grave stato infiammatorio, anche febbre.
Tuttavia, nei casi di lievi infiammazioni i sintomi potrebbero manifestarsi con mal di gola, brividi, diarrea, inappetenza e perdita di peso. Nella maggior parte dei casi, la pleurite non provoca danni permanenti, se diagnosticata in tempi brevi. Qualora non venga trattata tempestivamente, potrebbe causare delle infezioni polmonari, o in generale nella cavità toracica.
Tra le complicanze più rare si classifica la formazione di lesioni cicatriziali o aderenze che possono ostacolare la respirazione. Tuttavia, queste conseguenze non sono direttamente riconducibili alla pleurite, ma alle causa che potrebbero provocare l’insorgere della patologia stessa.
Alcune volte, infatti, la diagnosi potrebbe arrivare in uno stato avanzato della malattia, poiché la prima comparsa si rivela asintomatica. E’ comunque consigliabile rivolgersi la proprio medico di fiducia se si presentano sintomi equivoci, per evitare che la patologia si aggravi, non ricevendo il necessario trattamento.
Le possibili conseguenze della pleurite
La pleura è la membrana che riveste l’apparato respiratorio, localizzata quindi nella cavità toracica. Il foglietto sieroso che riveste i polmoni viene appunto detto pleura viscerale. Invece, la pleura che riveste la superficie interna del torace viene denominata pleura parietale.
Il dolore toracico che si manifesta con un’infiammazione in corso, quindi, è causato dallo strofinamento della duplice membrana polmonare durante l’inspirazione. Essendo infiammata, infatti, la membrana diventa più sensibile e aumenta il suo volume, creando attrito tra un polmone e l’altro, e di conseguenza dolore.
Tra i due foglietti pleurici è anche presente un sottilissimo rivestimento di una sostanza lubrificante, comunemente conosciuto come “liquido pleurico“. Il suo scopo è quello di facilitare lo scorrimento dei polmoni nel torace durante la respirazione. Eppure, in casi di infiammazione della pleura, e quindi comparsa di pleurite, si crea una sovrapproduzione di questo liquido, che si deposita nel cavo pleurico, provocando l’insorgenza del c.d. versamento pleurico.
Le cause dell’infiammazione della pleura
Le cause riconducibili a un’infiammazione della pleura e, quindi, all’insorgenza di pleurite sono molteplici. Generalmente, tra le più comuni risiede in un’infezione virale (come l’influenza) o batterica (come la polmonite).
Tuttavia, l’infezione non è l’unica tra le possibili cause della pleurite. Questa patologia respiratore potrebbe essere, ad esempio, provocata dall’artrite reumatoide; oppure, ancora dall’embolia polmonare. La pleurite, inoltre, compare tra la sintomatologia riconducibile alle malattie legate all’amianto, tra i quali la peggiore è la neoplasia della pleura, detto mesotelioma pleurico.
Cura e possibili trattamenti terapeutici per la pleurite
La pleurite non è una patologia grave, ma necessita di cure e trattamenti terapeutici nella maggior parte dei casi. In determinate circostanze, tuttavia, quando l’infiammazione è di tipo virale, può essere curata senza l’assunzione di farmaci, attendendo quindi la guarigione spontanea.
A causa dei sintomi che però provoca la malattia stessa è sempre consigliabile eseguire una terapia a base di antidolorifici, per sopperire al dolore causato dalla sintomatologia. In questi casi, è indicato l’utilizzo di paracetamolo e farmaci antinfiammatori non-cortisonici (FANS). Nel caso, invece, si è affetti da tosse persistente i farmaci antitussivi possono contrastare questi sintomi.
Quando, invece, la pleurite è di tipo batterico i medici prescrivono un trattamento tramite antibiotici per annientare i batteri responsabili e accelerare i tempi di guarigione. Solo nei casi più gravi, si passa alla somministrazione dei cortisonici, in grado di alleviare l’infiammazione causata dalla pleurite.
Qualora la pleurite provochi un versamento pleurico è consigliato procedere con la toracentesi. Oltre ad essere un autorevole esame diagnostico, infatti, si è rivelato essere anche un efficace intervento terapico per garantire la guarigione in tempi brevi. Attraverso questa pratica, invasiva rispetto alle cure e i trattamenti di cui abbiamo parlato in precendenza, si libera la cavità pleurica dal liquido in eccesso per eliminarne l’infiammazione.
Pleurite da amianto: diritti e consulenza legale
Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, spesso la pleurite potrebbe essere il segnale dell’insorgenza di una patologia asbesto correlata. In questi casi, l’infiammazione è provocata dall’inalazione di polveri e fibre di amianto, a seguito dell’aerodispersione delle stesse. Questo è possibile a causa del largo utilizzo che si è fatto in edilizia, e non solo, di questa fibra killer, ignorandose le proprietà cancerogene all’epoca della sua scoperta. Spesso gli ambienti lavorativi ne sono addirittura contaminati.
Nei casi in cui si accerta che la pleurite è di origine professionale le vittime interessate hanno diversi diritti ai quali possono appellarsi. E’ possibile, infatti, ottenere le prestazioni INAIL (indennizzo e rendita) e quella aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, da oltre vent’anni, si occupano della tutela delle vittime di questo killer silenzioso.
Chiunque sia stato esposto all’amianto negli ambienti di lavoro ha diritto ai benefici contributivi. In questo modo, si può accedere al prepensionamento o ottenere una rivalutazione pensionistica. In alternativa, qualora non si maturi questo diritto, si può comunque fare domanda per la pensione d’inabilità amianto.
I dipendenti delle Forze Armate e Comparto Sicurezza hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittime del dovere. In questo modo si ha accesso a prestazioni aggiuntive.
Vittime e familiari, in caso di decesso, possono inoltre richiedere un integrale risarcimento del danno al datore di lavoro, responsabile di fronte la legge dell’esposizione causata. I danni risarcibili sono di natura patrimoniale (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniale (biologico, morale ed esistenziale).
L’ONA continua a tutelare sotto ogni aspetto le vittime dell’amianto e i loro familiari. Per questo motivo, ha messo a disposizione un numero verde e la compilazione di un form online per chiunque voglia richiedere assistenza medica e assistenza legale.