29.3 C
Rome
sabato, Ottobre 5, 2024

Vaccini e danni alla salute: la tutela legale

Letto: 1021 volte

Ultimi articoli

I vaccini sono stati molto importanti per debellare malattie endemiche e pandemiche, ma, al tempo stesso, nascondono i rischi legati agli additivi e alla contaminazione con metalli pesanti nei vaccini, tra i quali alluminio piombo.

Coloro che hanno subito per vaccini danni, sia che siano militari sia pazienti sottoposti a vaccinazione obbligatoria, hanno diritto al risarcimento del danno. Il risarcimento deve essere integrale e comprendere sia i danni patrimoniali sia non patrimoniali.

Un pool di legali guidati dall’Avv. Ezio Bonanni garantisce il più elevato standard di assistenza legale. Infatti l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita legale e medica

Consulenza Vaccini

Indice

Tempo di lettura: 7 minuti

Somministrazione dei vaccini e i danni alla salute

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha da tempo denunciato i rischi legati a vaccinazioni multiple e pluridose per i nostri militari impiegati in missione.

Nel corso dell’audizione del 06.12.2017, presso la Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati sull’uranio impoverito e i vaccini, l’Avv. Ezio Bonanni ha denunciato l’elevata incidenza di casi. Quello più emblematico riguarda Lorenzo Motta, per il quale sono ancora in corso le azioni giudiziarie.

Il Prof. Giancarlo Ugazio e l’interrogativo del secolo

Giancarlo Ugazio, tra le massime autorità in materia, è intervistato dal Giornale Dell’Amianto. Il Prof. Giancarlo Ugazio, professore di Patologia Generale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, nel 2010 ha aderito all’ONA.

In qualità di componente del comitato tecnico scientifico nazionale dell’ONA e socio onorario, ha rimarcato e diffuso i profili di rischio per la presenza degli additivi e contaminanti dei vaccini.

La somministrazione di un vaccino può costituire un utile atto medico eseguito nel tentativo di stimolare la risposta delle difese immunitarie specifiche dell’organismo contro gli agenti patogeni microrganismici (virus e batteri). Sul vaccino si basa l’immunizzazione attiva, cioè l’organismo provvede da sé a difendersi producendo gli anticorpi specifici.

Il Rapporto Flexner e la medicina allopatica

Nel corso del tempo, la medicina allopatica, varata in seguito al Rapporto Flexner (1910), ha affinato sempre più radicalmente le sue tecnologie, raggiungendo, da un lato, risultati terapeutici sempre più efficaci per i pazienti ma, dall’altro, senza mai perdere d’occhio il suo profitto.

Su questo fronte “produttivo” nel campo sanitario, due momenti principali sono stati, e sono tuttora, il teatro della prassi “vaccinazione”. Uno è l’impiego dell’adiuvante, l’altro è l’introduzione del conservante.

È previsto che l’adiuvante esalti la risposta immunitaria dell’organismo vaccinato. Però, in tempi recenziori, sono usati differenti livelli di composti d’alluminio per raggiungere tale fine. Questo metallo può essere nocivo per il sistema nervoso e per il rene, con diversi gradi di suscettibilità individuale, anche in dipendenza da condizioni di sinergismo e di potenziamento tossicologico.

Ad aggiungersi al problema dei vaccini metalli pesanti, c’è la presenza del conservante. Questo serve per proteggere il preparato del vaccino da somministrare dallo sviluppo di eventuali spore fungine o da batteri veicolate dall’ago della siringa d’iniezione quando si eroga il vaccino da una confezione multi-dose.

I vaccini e i conservanti: danni alla salute

La convenienza dell’introduzione dei conservanti è dimostrata e i danni che tali sostanze provocano alla salute. I conservanti dei vaccini sono stati utilizzati per ridurre gli sprechi delle preparazioni e i costi di produzione.

Il rovescio della medaglia è che i conservanti, frequentemente, se non regolarmente, sono derivati organici del mercurio. Il metilmercurio e l’etil-mercurio, neurotossici sono liposolubili e possono varcare la barriera emato-encefalica, ed in questo modo, raggiungono direttamente il tessuto cerebrale.

Questo potrebbe essere in questo momento il bilancio, economico finanziario e sanitario, dell’impresa “vaccinazione”, considerata razionalmente con un minimo di competenza e senza soggiacere a malcelati o scoperti conflitti d’interesse.

Cosa accade nell’organismo durante la vaccinazione?

L’immunogeno è introdotto nell’organismo per stimolare la produzione di anticorpi specifici da cui si spetta che si leghino ed inattivino gli agenti patogeni, come i virus e gli altri microrganismi dannosi.

L’organismo vaccinato non sempre risponde al meglio, ottenendo la massima protezione possibile attesa dalla coppia sanitario-paziente. Negli anni, la medicina ufficiale ha escogitato e messo a punto uno strumento adatto a incrementare il rendimento della risposta immunitaria al vaccino. Ricordo che, negli anni 1950, studente nella facoltà medica, i miei docenti mi parlarono dell’adiuvante di Freund.

Esistono due tipi di adiuvanti di Freund: quello completo e quello incompleto. Il primo è un’emulsione di acqua e oli minerali (essenzialmente paraffina) nella quale viene miscelato l’antigene. Invece il secondo è dato dalla stessa emulsione in cui però, oltre all’antigene espressamente utilizzato per immunizzare, è miscelato anche il Mycobacterium tuberculosis morto.

L’infiammazione provocata dagli adiuvanti nei vaccini

Lo scopo e il meccanismo d’azione sono uguali: in ogni caso si stimola la produzione di anticorpi inducendo una reazione infiammatoria, così da attirare le cellule interessate dall’antigene.

In anni recenti, è stato usato come adiuvante l’idrossido di alluminio. In questo caso l’adiuvante, oltre a richiamare le cellule competenti, induce la formazione di un piccolo granuloma, cosicché l’antigene sia liberato poco alla volta. L’immunizzazione lenta determinerà una maggiore quantità di anticorpi prodotti poiché l’antigene sarà eliminato più lentamente.

Vaccini e metalli pesanti: il rovescio della medaglia

Il rovescio della medaglia sta nel fatto che parte del composto d’alluminio può andare in circolo e raggiungere il sistema nervoso centrale, su cui è capace di attuare la sua intrinseca neurotossicità.

In aggiunta, al rischio dell’adiuvante, potrebbe associarsi quello legato a un altro tipo di additivi nei vaccini: i conservanti. Essi hanno la funzione di bloccare la proliferazione delle spore fungine che fossero entrate casualmente nella confezione farmaceutica in corso d’opera. Il guaio sta nel fatto che tali conservanti contengano, di regola, metilmercurio, un potente agente neurotossico. Talora, il bilancio tra costi e benefici della vaccinazione (neurotossicità / protezione immunitaria) potrebbe dipendere anche solo dalla buona sorte.

Ci sono esempi che può indicare?

La letteratura scientifica internazionale è in grado di darci un’informazione adeguata – in tre dimensioni – su questo importante problema di bilancio biomedico.

Osservando i dati, ne vien fuori una specie di ring che implica sia aspetti sanitari sia problemi di profitti e d’immagine di uomini pubblici e d’istituzioni. In sostanza, esso tratta la correlazione tra vaccino e autismo, sulla base delle gesta di due marioli:

  • Andrew Wakefield, che ha avanzato l‘ipotesi sulla presunta causa vaccinale dell’eziologia dell’autismo, fondata sulla scorretta manipolazione di dati sperimentali perpetrata per finalità truffaldine;
  • William Thompson, funzionario dei CDC degli USA.

I due truffaldini fecero scomparire la documentazione cartacea sulla ricerca di controllo che era stata eseguita in risposta allo studio Wakefield-Lawnet, che aveva suggerito un’associazione col vaccino MMR e uno studio riguardante sintomi simili all’autismo. La testimonianza del senatore Bill Posey alla Camera degli USA descrive in dettaglio il secondo round del match tra il vaccino e l’autismo.

Esistono dei vaccini considerati “sicuri”?

Per ottenere vaccini efficaci e sicuri per la prevenzione delle malattie infettive ri-emergenti o non ancora controllate, uno degli aspetti più importanti è avere adiuvanti immunologici che permettono di indurre una risposta immunitaria protettiva con un adeguato profilo di sicurezza.

Le vaccinazioni dei militari in missione

I militari impiegati in missione, sia in Italia che fuori dai confini nazionali, sono stati sottoposti ad un programma vaccinale errato:

  • più vaccini con un unica somministrazione;
  • eccessiva quantità del principio;
  • somministrazione nell’immediatezza della partenza in missione;
  • somministrazione di più vaccini, fino a 12, 14, 16 e pluridose.

Tra i nostri militari impiegati nelle missioni in Bosnia nel 1995, Kosovo nel 1998 e, ancora, Iraq nel 1991, sono stati diagnosticati circa 8.000 casi di malattia, e più di 400 decessi. La Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati, nella relazione finale, ha confermato tutto quanto già denunciato dall’ONA.

Commissione d’Inchiesta: danni dei vaccini e Forze Armate

Nella relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta vi è la prova e la conferma di quanto già denunciato dal Prof. Giancarlo Ugazio nella sua intervista. Infatti sono riportati i profili investigati dalla Commissione:

  • sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare, indipendentemente dal successivo impiego del medesimo personale;
  • sulle modalità della somministrazione dei vaccini al personale militare, nonché sul
    monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati, tenendo conto in particolare dei risultati del progetto denominato “Studio sull’impatto genotossico nelle unità militari – SIGNUM”;
  • sui rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli
    ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio.

Illegittimità dell’obbligo vaccinale per i militari

Recentemente la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla problematica della prassi vaccinale dei militari.

Nella sentenza 25 del 2023 dichiara costituzionalmente illegittimo l’articolo 206-bis del codice dell’ordinamento militare, nella parte in cui autorizza la sanità militare a imporre al personale “profilassi vaccinali”.

Fino a quando il legislatore non avrà provveduto al compito di fornire determinatezza al trattamento sanitario imposto nei termini qui indicati, resta dunque inteso che, all’esito della presente pronuncia, il comma 1 dell’art. 206-bis cod. ordinamento militare non può fondare un obbligo vaccinale per il militare”.

Questo significa che, come esige l’articolo 32 della Costituzione, per imporre un obbligo vaccinale la legge non può limitarsi a indicazioni generiche. Si devono invece specificare anche le patologie che si intendano contrastare attraverso la profilassi vaccinale.

Forze Armate: diritti delle vittime dei vaccini

Il personale civile e militare delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza che ha ricevuto le somministrazioni multiple dei vaccini contaminati, ha diritto agli indennizzi previdenziali e al risarcimento dei danni.

Inoltre possono chiedere il riconoscimento della causa di servizio, grazie al quale si ottiene equo indennizzo e la pensione privilegiata. Inoltre si può richiedere lo status di vittima del dovere.

L’art.1 della Legge 210/92 stabilisce che i danni da vaccinazione obbligatoria debbono essere indennizzati con delle prestazioni previdenziali.

Consulenza gratuita ONA per le vittime vaccini

L’ONA ha creato un servizio di assistenza medica e tutela legale che salvaguardia anche coloro che hanno subito danni per vaccinazioni obbligatorie.

Per ottenere la consulenza legale e medica gratuita è sufficiente contattare l’ONA, chiamando il numero verde o compilando il form.

Numero ONA Vaccini
Whatsapp ONA Vaccini
- Advertisement -spot_img

Numero verde ONA

spot_img

Chiedi assistenza gratuita