Il Panda gigante è un animale conosciuto e amato da tutti i bambini del mondo. Con il suo testone e le tipiche macchie nere intorno agli occhi evoca grande tenerezza. Il suo nome scientifico è Ailuropoda melanoleuca, dal greco antico che significa letteralmente “piede di gatto – nero bianco“.
Purtroppo come tanti animali sul nostro Pianeta è in pericolo a causa dell’inquinamento e della deforestazione. Sono, infatti, soltanto 20 le aree in cui può sopravvivere.
Anche per questo l’Ona – Osservatorio nazionale amianto, si batte per la tutela dell’ambiente. Prima di tutto contro l’asbesto, sensibilizzando sull’importanza delle bonifiche per le quali ha creato anche una App che aiuti la mappatura del territorio. E in secondo luogo contro tutti i cancerogeni e gli altri motivi che danneggiano il nostro Pianeta, anche per tutelare la salute.
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Panda, simbolo degli animali in via di estinzione
Il panda è diventato il simbolo per eccellenza degli animali in via di estinzione, del Wwf e anche emblema nazionale cinese, dal 1982 raffigurato sulle monete auree cinesi. È, infatti, originario della Cina centrale. Anche se era già noto alle locali popolazioni cinesi, il panda gigante fu “scoperto” solo nel 1869 dal gesuita naturalista francese Armand David, da cui deriva il suo nome iniziale di “orso di Padre David”.
È un carnivoro, ma la sua dieta è essenzialmente quella di un erbivoro. Mangia quasi esclusivamente bambù (fino a 40 chili al giorno). Tecnicamente è onnivoro: si nutre anche di uova, insetti ed occasionalmente carogne. Non mangia più molta carne perché circa 4,2 milioni di anni fa il gene T1R1 è mutato e non ne percepisce più il sapore. Mentre mastica le sue orecchie si muovono.
Differenza con il panda rosso
Il panda gigante è imparentato alla lontana con il panda rosso (o panda minore) ora noto anche per un famoso film animato. La somiglianza però tra i due nomi proviene più dalla comune alimentazione basata sul bambù, dalle tipiche macchie nere intorno agli occhi e dal cosiddetto “falso pollice“. Usa l’osso del polso per contrapporlo alle cinque dita e afferrare così le canne di bambù. Le porta alla bocca e le sbuccia con i denti.
La classificazione dei due animali non è stata semplice. Hanno, infatti, caratteristiche appartenenti sia agli orsi che ai procioni. Esami genetici hanno posizionato i panda giganti tra gli orsi, appartenenti a pieno titolo alla famiglia degli Ursidi. È ancora in discussione se i panda rossi vadano collocati o meno tra gli Ursidi oppure nella famiglia dei Procyonidae.
Caratteristiche del panda gigante
Questo animale è lungo 1,50 m ed ha un peso che può variare dagli 80 ai 200 kg. Può vivere di solito fino a 35/40 anni. Il panda gigante vive in solitudine buona parte dell’anno, con esclusione del periodo dell’accoppiamento. A differenza di molti altri orsi, non va in letargo ma rimane sempre attivo.
I cuccioli appena nati sono molto piccoli: pesano circa 100 grammi e sono lunghi 13 cm. A 3 mesi imparano a camminare e, a 6mesi si muovono ormai con agilità.
Si stimano nel mondo circa 1.900 individui, ma si ritiene che il numero di panda maturi che si riproducono sia compreso tra 500 e 1000.
Pur essendo un orso, ha diversi predatori. Sulla terra ferma è braccato dall’orso bruno, dall’orso nero asiatico, dal lupo e dal cuon. Sugli alberi, invece, può rischiare di essere aggredito dal leopardo e dal leopardo delle nevi. Gli attacchi si concentrano per la maggior parte sui piccoli.
Riproduzione
Il rischio di estinzione è acuito anche dal fatto che il tasso di natalità è molto basso, sia allo stato naturale che in cattività e la femmina è fertile soltanto 24 ore all’anno. La femmina alleva soltanto un cucciolo, anche quando partorisce due gemelli. Lo svezzamento dura 9 mesi, ma i piccoli restano con la madre un anno e mezzo, anche per imparare a procurarsi il cibo e ad evitare i pericoli.
In generale il periodo di gravidanza è di circa 4 mesi. Quando il cucciolo nasce è cieco e non sa termoregolarsi, anche perché nasce quasi privi di pelo.
La riproduzione è così importante per evitare l’estinzione di questa specie che gli zoologi hanno effettuato diversi esperimenti. In alcuni casi hanno mostrato agli animali filmati che mostrano rapporti sessuali tra panda. Metodo che ha funzionato al contrario della somministrazione del Viagra.
Le sottospecie del panda gigante
Le sottospecie di questo animale sono due: il panda di Qinling, che ha un mantello più chiaro con macchie marrone chiaro e bianco e la A.m. melanoleuca, che è quella più numerosa.
Il panda del Qinling si trova in un’area limitata ai monti Qin nello Shaanxi ad altitudini di 1300-3000 metri. Il cranio è più piccolo rispetto agli altri esemplari e presenta molari più grandi. La sottospecie A. m. melanoleuca, è composta dalle popolazioni più numerose del panda gigante. Si trova per lo più nel Sichuan e mostra la colorazione bianca e nera che tutti conosciamo.
La separazione della popolazione di Qinlin è avvenuta 300.000 anni fa e rivela che la popolazione non-Qinlin si è ulteriormente divisa in due gruppi circa 2.800 anni fa.
Panda, specie a rischio
Come abbiamo già spiegato il panda è una specie a rischio, catalogata dalla Iucn – Unione internazionale per la conservazione della natura, come “vulnerabile”. Il pericolo che scompaia presto dal nostro pianeta non è elevato, grazie anche all’impegno degli zoologi e delle associazioni ambientaliste, prima tra tutte il Wwf, ma va tenuto sotto controllo e vanno fatti tutti gli sforzi per tutelarlo.
Il primo motivo è sicuramente la diminuzione delle aree che rappresentano il suo habitat. Poi, come già spiegato, per il tasso di natalità molto basso. Gli esemplari che sopravvivono allo stato naturale sono, secondo una stima del 2007, circa 1600.
Il loro momento più critico risale al 1975, quando una fioritura nello stesso periodo di varie tipologie del loro cibo per eccellenza, il bambù, provocò anche la morte simultanea della pianta, portando gli animali senza cibo e alla loro successiva decimazione. La pianta ha varie varietà che fioriscono in periodi diversi, prima il panda faceva lunghi viaggi per raggiungere quelle in fioritura. Tagliando con le aree urbane i loro percorsi, però, vennero meno.
Il centro di ricerca nella valle di Wolong, in Cina
Per raccogliere maggiori informazioni è stato realizzato un centro di ricerca in Cina, nella valle di Wolong, dove i panda si riproducono in cattività.
Per ovviare alla mancanza di informazioni sui panda è stato costruito un centro di ricerca nella valle di Wolong in Cina. L’anno seguente l’introduzione del divieto di caccia al panda gigante in Cina.
Venne fondata nel 1963 e nel 1979 venne dichiarata riserva della biosfera. Ricopre una superficie di circa 2000 km². Il sito ospita circa 300 panda giganti, metà dei quali vive libera in natura.
A distanza di 60 anni, molte sono le nascite. Nel gennaio 2022 i cuccioli di panda nati in cattività hanno posato con i loro custodi e hanno giocato con loro. Sono nati nel 2021 e sono coccolati e tenuti al meglio, proprio nel tentativo di tutelare questa meravigliosa specie.
La riserva è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco il 12 luglio 2006.
Tutela dell’ambiente e servizi di assistenza dell’ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha tra i suoi obiettivi la tutela dell’ambiente. Inoltre fornisce un servizio di assistenza gratuita per le vittime di agenti cancerogeni, come l’amianto.