La chemioterapia con il farmaco taxolo è stata recentemente approvata per la cura del mesotelioma pleurico maligno, oltre ad altri tumori particolarmente invalidanti. Il farmaco svolge un’azione citotossica agendo su particolari strutture molecolari che sono indispensabili per la replicazione cellulare.
La chemioterapia con il farmaco taxolo prevede la somministrazione unica del farmaco o la somministrazione combinata con altre terapie oncologiche o con altri farmaci. In questo modo, le persone affette da neoplasia hanno una maggiore possibilità di guarigione e controllo della malattia.
L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica gratuita a coloro che si sottopongono a chemioterapia con i farmaci citotossici. Inoltre, offre un servizio di tutela legale gratuita a coloro che sviluppano neoplasie in seguito all’esposizione a polveri e fibre di amianto o per esposizione ad ulteriori agenti cancerogeni.
Il riconoscimento della malattia professionale dà diritto all’erogazione di prestazioni di natura economica ed assistenziale. Possono beneficiare delle prestazioni non solo le vittime primarie, ma anche i familiari delle persone attinte dalla patologia. Richiedi assistenza medica e legale gratuita e scopri i benefici spettanti.
Protocolli di cura per il controllo e guarigione del cancro
Il cancro è una condizione patologica che si differenzia dalle altre patologie per alcuni segni distintivi, tra cui la proliferazione incontrollata delle cellule. Solitamente le cause scatenanti la patologia sono da ricercare a livello del patrimonio genetico. Infatti, durante il processo di divisione cellulare, il DNA si duplica in modo da distribuirsi equamente in ciascuna cellula figlia.
Tuttavia, può accadere che durante il processo di duplicazione cellulare, il DNA subisce alcune modificazioni che possono causare il fenomeno neoplastico. Queste mutazioni, oltre a generare un processo di replicazione incontrollata, sono responsabili di alcuni comportamenti tipici del tumore, ovvero:
- espressione di alcune molecole che rendono le cellule neoplastiche invisibili al sistema immunitario;
- acquisizione di alcuni meccanismi di infiltrazione che permettono alle cellule di invadere i tessuti circostanti;
- formazione di nuovi vasi sanguigni che permettono alla massa tumorale di ricevere energie e metaboliti necessari all’accrescimento delle dimensioni;
- acquisizione dell’immortalità cellulare.
La scoperta di questi comportamenti neoplastici, negli anni, ha permesso la messa a punto di alcuni protocolli di cura che permettono di controllare la progressione cellulare, ed in alcuni casi anche la risoluzione della patologia.
Il primo protocollo di cura ad esser stato utilizzato per la cura contro i tumori è l’operazione chirurgica. Tuttavia, questa può essere applicata solamente quando il tumore si trova in uno stadio iniziale. Successivamente, per la cura dei tumori è stata approvata la radioterapia, una cura che permette l’uccisione di cellule tumorali mediante l’emissione di radiazioni.
Solo più recentemente è stata approvata l’immunoterapia mediante la somministrazione di anticorpi monoclonali. Purtroppo, però, anche per l’immunoterapia i destinatari della terapia sono in numero ridotto. Infine, la chemioterapia, l’unico protocollo di cura utilizzato nella maggior parte delle neoplasie.
Taxolo per la chemioterapia dei tumori
Il Taxolo è un farmaco chemioterapico utilizzato per il controllo di diverse forme neoplastiche. Il farmaco antitumorale appartiene alla classe dei farmaci antimetaboliti, ovvero farmaci che interagiscono a livello di alcune strutture metaboliche e proteiche indispensabili per la cellula.
Più precisamente, il taxolo agisce a livello dei microtubuli cellulari, delle particolari strutture proteiche indispensabili per la corretta suddivisione del patrimonio genetico durante la divisione cellulare. I microtubuli, durante la replicazione si posizionano in poli opposti della cellula e attraggono verso di sé una copia del DNA.
L’inattività dei microtubuli a causa della somministrazione del farmaco antitumorale Taxolo, compromette la capacità di replicazione cellulare. In questo modo, le cellule del tumore sono impossibilitate ad accrescersi di numero.
La somministrazione del farmaco è stata approvata per la cura del mesotelioma pleurico maligno, il carcinoma ovarico, carcinoma mammario, carcinoma del polmone e sarcoma di Kaposi. In particolare, le modalità di somministrazione per queste patologie possono prevedere anche la combinazione di uno o più protocolli di cura.
Questa caratteristica dipende dalla patologia, dallo stato di salute del paziente e da alcuni marker biologici presenti sulla superficie del tumore. Per questo motivo, prima di prescrivere un protocollo di cura, l’oncologo deve effettuare un’anamnesi del paziente e della patologia. Infatti, i pazienti si sottopongono ad alcuni esami clinici e diagnostici prima e durante la terapia farmacologica.
Somministrazione e posologia della chemioterapia con il taxolo
La terapia con il farmaco taxolo prevede la somministrazione in vena, attraverso una cannula da posizionare a livello di una vena del braccio o della mano. Il farmaco può essere somministrato anche per infusione tramite un metodo definito “goccia a goccia“, oppure attraverso un catetere venoso inserito sotto cute a livello della clavicola o in una vena periferica a livello del braccio.
In alcuni casi la terapia prevede anche la combinazione di più protocolli di cura o di più farmaci chemioterapici. Ad esempio, per il carcinoma del seno e dell’ovaio, il taxolo è somministrato insieme al farmaco carboplatino. Altre forme di tumore che beneficiano della terapia sono il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato e diverse forme di sarcoma.
Come avviene per qualsiasi farmaco chemioterapico, l’utilizzo e la manipolazione del taxolo deve avvenire sotto stretto controllo di una equipe medica specializzata nella somministrazione del farmaco. Solo in questo modo sarà possibile contenere eventuali effetti collaterali.
Infatti, anche per la posologia del farmaco sussistono alcune raccomandazioni. Innanzitutto le dosi del farmaco non possono mai essere aumentate dopo la prima somministrazione e, successivamente, devono tener conto anche della somministrazione di ulteriori farmaci ad azione citotossica.
Infatti, nel caso di protocolli di cura combinati, la dose di taxolo è inferiore rispetto ad un protocollo di monoterapia. Per ulteriori informazioni si rimanda alla pagina delle caratteristiche del prodotto. Tali informazioni non devono sostituire un parere medico.
Effetti collaterali del farmaco antitumorale taxolo
I farmaci chemioterapici sono responsabili dell’insorgenza di alcuni effetti collaterali comuni e non, a causa della loro azione citotossica. Gli effetti collaterali sono la diretta conseguenza del principio attivo su un gran numero di cellule, caratterizzate tutte da un’elevata attività proliferativa.
Infatti, il largo raggio di azione della terapia rappresenta proprio un limite del protocollo di cura. Per questo motivo, non tutti i pazienti riferiscono gli stessi effetti collaterali. Tuttavia, vi sono alcune reazioni avverse alla terapia che si ripresentano maggiormente. Tra queste vi sono:
- riduzione del numero delle cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine);
- riduzione dell’appetito;
- disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea);
- riduzione della funzione epatica;
- riduzione della funzione renale;
- ipersensibilità al farmaco;
Tutti questi effetti possono essere modulati mediante la modificazione della posologia del farmaco o aumentando i giorni di metabolizzazione del chemioterapico tra un ciclo e l’altro. Per questo motivo, è fondamentale che tra il paziente ed il medico oncologico vi sia un dialogo continuo. Solo in questo modo sarà possibile controllare l’efficacia o meno del trattamento e migliorare le condizioni di vita del paziente.
Ulteriori informazioni per il farmaco taxolo
Coloro che si sottopongono a chemioterapia devono essere informati su eventuali rischi e problematiche future. In particolare per le donne in giovane età che vorrebbero affrontare una gravidanza. La chemioterapia può essere somministrata anche durante la gravidanza, tuttavia deve essere evitata durante le prime 12 settimane, e quindi durante i primi tre mesi.
Questo perché i farmaci antitumorali potrebbero interferire con la gestazione o con il processo di crescita del feto. In alcuni casi, invece, la chemioterapia oltre alle cellule maligne, può distruggere anche gli ovociti, ovvero le cellule riproduttive dalle quali si sviluppa la cellula uovo.
Infatti, i medici consigliano l’utilizzo di contraccettivo durante la chemioterapia e di attendere almeno 12 mesi dall’ultimo ciclo di chemioterapia. Per gli uomini, invece, il rischio è il medesimo. I cicli di chemioterapia possono interferire sulla fertilità della persona. In questo caso, i medici devono informare la persona della possibilità di conservazione del liquido seminale.
Il tumore del polmone: patologia asbesto correlata
Il tumore del polmone è una patologia multifattoriale che insorge per esposizione a differenti agenti cancerogeni. Viene catalogata anche come patologia asbesto correlata, ma l’amianto non rappresenta l’unico fattore eziologico responsabile dell’insorgenza della neoplasia.
Oltre alla fibra killer, vi sono anche altri fattori, come ad esempio il fumo di sigaretta, i fumi e gas industriali, il benzene, etc. Come tutte le neoplasie, anche il tumore del polmone insorge a seguito di una mutazione che si verifica a livello del patrimonio genetico.
Questa trasformazione si manifesta dapprima con un lungo processo di infiammazione ed in un secondo momento con la proliferazione incontrollata delle cellule, e successivi campanelli di allarme.
Sulla base delle cellule interessate dalla neoplasia, è possibile distinguere differenti forme di tumore. Il tumore del polmone a piccole cellule, conosciuto anche come microcitoma, è un tumore che interessa la rete nervosa a livello polmonare. La neoplasia si caratterizza per l’elevata malignità del suo decorso ed i suoi sintomi sono spesso invalidanti, poiché insorge a livello dei polmoni per poi espandersi nei bronchi.
Differentemente, il tumore del polmone non a piccole cellule, detto anche adenocarcinoma polmonare, è la forma di neoplasia maggiormente frequente. Rappresenta il 70% dei casi di tumore al polmone. La neoplasia ha origine a livello dei tessuti epiteliali polmonari, e si espande fino ad interessare i bronchi e il parenchima polmonare.
Altre patologie asbesto correlate
Dopo il tumore del polmone, vi sono altre neoplasie classificate come patologie asbesto correlate. Sono patologie che insorgono per esposizione alle polveri e fibre di amianto, in sinergia con altri cancerogeni. La cancerogenicità delle fibre di amianto, come ribadito anche nell’ultima monografia IARC, è dovuta al fatto che le sottilissime fibre dell’amianto, una volta superate le barriere chimico fisiche dell’individuo, si depositano a livello delle membrane.
Qui danno inizio ad un lungo processo di infiammazione caratterizzato dalla continua attivazione del sistema immunitario. L’infiammazione, quando è prolungata nel tempo, è cancerogena per i tessuti. Infatti, l’esposizione ad amianto causa le seguenti patologie:
- Asbestosi polmonare;
- Placche pleuriche;
- Ispessimenti pleurici;
- Mesotelioma, a sua volta differenziato in pleurico, peritoneale, pericardico e della della tunica vaginale;
- Tumore della laringe, faringe ed esofago;
- Cancro alle ovaie;
- Tumore dello stomaco e del colon-retto.
Il fenomeno epidemico delle patologie asbesto correlate
L’insorgenza delle patologie asbesto correlate ha dei tempi di latenza piuttosto lunghi. Per questo motivo, coloro che sono stati esposti a polveri e fibre di amianto per contaminazione degli ambienti di lavoro, sviluppano una delle precedenti patologie a distanza di 30 – 40 anni dalla prima esposizione.
In Italia, proprio per l’utilizzo ubiquitario dell’amianto, è tutt’ora in corso un elevato fenomeno epidemico di patologie asbesto correlate, nonostante la messa al bando del minerale. Per questo motivo è stato istituito il Registro Nazionale dei Mesoteliomi, l’ente che monitora l’incidenza delle patologie dell’amianto, così da identificare le fonti di esposizione ancora ignote.
Il fenomeno epidemico di patologie asbesto correlate è stato ampiamente argomentato anche dall’Avv. Ezio Bonanni, pioniere in Italia per la tutela delle vittime dell’amianto. In una sua più recente pubblicazione, il Libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022), sono raccolti tutti i dati relativi al fenomeno epidemiologico e all’utilizzo della fibra killer sulla penisola.
Secondo Bonanni, per sopperire al fenomeno epidemiologico è necessario accelerare le attività di bonifica ed educare, soprattutto le generazioni future, alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Solo così potremmo sconfiggere una volta per tutte la fibra killer e tutelare la salute umana ed ambientale. Infatti, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha fornito ad istituzioni e cittadini uno strumento per segnalare la presenza di siti contenenti amianto.
Si tratta dell’APP Amianto, un’applicazione gratuita disponibile anche per smartphone.
Assistenza medica e legale gratuita
L’Osservatorio Nazionale Amianto è stato istituito con la finalità di dare supporto a tutte le vittime dell’amianto e di altri cancerogeni. Possono rivolgersi all’Osservatorio anche coloro che si sottopongono a chemioterapia con taxolo o che vogliono avere maggiori informazioni sul trattamento.
Un pool di medici e volontari sarà a vostra completa disposizione per una consulenza medica gratuita e assistenza legale gratuita. Le attività dell’associazione costituiscono una seconda opinion e non devono sostituire il rapporto tra il paziente ed il medico.
Contatta il numero verde 800 034 294, oppure invia un messaggio via whatsapp o compila il modulo di richiesta contatti nella pagina.