Affrontare il mesotelioma, supporto e risorse

Ricevere una diagnosi di mesotelioma è davvero destabilizzante, come per qualsiasi altro tipo di cancro. In questo caso, però, spesso si tratta di lavoratori esposti all’amianto, che hanno già visto ammalarsi e morire molti loro colleghi e sanno bene cosa dovranno affrontare. La paura che questa patologia asbesto correlata potesse colpire anche loro li ha accompagnati per buona parte della vita. Per affrontare il mesotelioma, quindi, è necessario agire su più fronti.

Indice dei contenuti

  • Affrontare l’impatto emotivo del mesotelioma

  • Domande da porre al medico sul mesotelioma

  • Come trovare sostegno dopo una diagnosi di mesotelioma

  • Affrontare il mesotelioma, impatto su famiglia e amici

  • I più recenti progressi nella ricerca sul mesotelioma

  • Affrontare il mesotelioma: dipartimento ONA


  • Tempo di lettura: 7 minuti

    Affrontare l’impatto emotivo del mesotelioma

    Affrontare quindi l’impatto emotivo del mesotelioma è importante quasi quanto trovare un centro specializzato e la giusta cura per il proprio caso. Per quanto la notizia possa far paura è importante sapere che ogni caso è diverso dall’altro. Bisogna quindi trovare una squadra di medici che possa valutare il caso specifico, la terapia da seguire migliore, e poi farsi supportare anche psicologicamente.

    Il paziente e anche i suoi familiari, una volta capita l’entità della diagnosi, si trovano in una condizione di fragilità psicologica e hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile anche in questo senso.

    L’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto offre un consulto psicologico e il supporto necessario nella prima fase di accettazione e in quelle successive, come nel caso di trattamenti invalidanti. Come pure un’assistenza legale gratuita per far valere i propri diritti.

    Consulenza-affrontare il mesotelioma

    Domande da porre al medico sul mesotelioma

    Il primo medico che vi visiterà sarà il vostro medico generico, che esaminerà i sintomi. I sintomi principali sono respiro affannoso, dolore quando si respira, dolore al petto, alla spalla e o alla parte superiore del braccio. E ancora perdita d’appetito, perdita di peso, tosse persistente o attacchi di polmonite.

    A questo punto il medico della mutua effettuerà un esame fisico e prescriverà delle analisi.

    Il mesotelioma è causato dall’esposizione all’amianto, avvenuta diversi anni prima, anche decenni. È quindi importante fare mente locale e parlare al medico di qualsiasi esposizione all’asbesto (altro nome per l’amianto), che potrebbe essere avvenuta nel passato per avvertire il medico di questo fattore di rischio.

    Potrebbero essere poi richiesti un esame del sangue, per controllare il vostro stato generale di salute. E anche il funzionamento delle cellule sanguigne, del fegato e dei reni. Raggi X per aiutare ad identificare eventuali anomalie o presenza di fluido nella pleura. Infine una Tomografia assiale computerizzata (Tac) per creare immagini dettagliate dei polmoni e della pleura.

    A questo punto potrete parlare con il medico delle vostre necessità: fisiche, psicologiche, sociali e di informazione. Sarà lui a fornirvi le prime informazioni e indicazioni per averne altre e per il supporto necessario.

    Se si sospetta la presenza di un mesotelioma sarà necessario individuare uno specialista, o meglio una squadra di specialisti, che possa seguirvi in ogni fase della malattia. Ci si può fare accompagnare alle visite mediche da un amico o da un familiare.

    Agli specialisti si può chiedere quale terapia seguire, se è possibile un intervento chirurgico e quale, e come affrontare al meglio la patologia.

    Come trovare sostegno dopo una diagnosi di mesotelioma

    Il tumore costringe il paziente a riconsiderare tutta la sua vita, lo costringe a momenti di dolore, a una sofferenza emotiva enorme e ad adattarsi alle diverse fasi della malattia. Non è affatto semplice e in un primo momento si sente, comprensibilmente, perso. Ancora di più dopo una diagnosi di mesotelioma, uno dei tipi di cancro più aggressivi.

    Un aiuto può arrivare dalla psicologia oncologica. Ansia, rabbia e depressione sono condizioni assolutamente normali. Quando però si manifestano costantemente e non danno la possibilità al paziente di continuare a vivere per quanto possibile serenamente, compromettendo le relazioni interpersonali, allora è necessario agire.

    Nella prima fase della malattia può comparire la depressione. Nelle fasi più avanzate veri e propri sintomi psichiatrici o disturbi mentali.

    Il paziente riesce, attraverso il trattamento psicologico, ad affrontare meglio i problemi e le sofferenze legate alla malattia e anche i vari controlli e programmi terapeutici, sempre fonte di grande stress. Può, inoltre, acquisire tecniche per riconoscere e gestire emozioni negative, pensieri disfunzionali e comportamenti disadattivi. Riuscendo poi, da solo, ad evitarli.

    Molto utili sono risultate anche le terapie di gruppo. In questo contesto si può, infatti, condividere esperienze e problemi, per poi capire come affrontarli. Ci si sente meno soli e impotenti e si riesce ad esprimere meglio le proprie emozioni.

    Affrontare il mesotelioma, impatto su famiglia e amici

    L’impatto della diagnosi di mesotelioma colpisce non soltanto il malato, ma anche i suoi familiari. In particolare il partner e i figli. La psicologia oncologica può aiutare anche gli altri membri del nucleo familiare, che si prendono cura del paziente e che gli sono vicino affrontando con lui tutte le fasi della malattia e della sofferenza.

    Il sostegno psicologico dei familiari può continuare anche dopo un eventuale decesso, nel caso in cui il congiunto riesca a vincere la malattia.

    I più recenti progressi nella ricerca sul mesotelioma

    Esplorare le più recenti ricerche e trattamenti sul mesotelioma non è semplice. Sono i medici specializzati che si occupano ogni giorno di pazienti con questa patologia a rispondere. “Da tempo sappiamo che è una malattia severa, – ha specificato al convegno Ona a Trieste del novembre 2022, per esempio Stefano Lovadina, dirigente medico SC Chirurgia Toracica ASUGI (Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina) – di difficile guarigione, dobbiamo puntare quindi su più terapie per avere più chance, più probabilità di sopravvivere. Molto importante per i medici è seguire le linee guida con l’obiettivo di allinearsi all’evidenza scientifica e non alle proprie credenze”.

    L’immunoterapia, che toglie il freno al sistema immunitario per poter attaccare il tumore, da tempo affianca la chemioterapia.

    “Per quanto riguarda la chirurgia – ha spiegato sempre Lovadina – nella maggior parte dei centri è prevista la pleurectomia, che però i centri internazionali stanno abbandonando. Troppi sono gli effetti collaterali. Si sceglie, invece, la pleurectomia decorticazione, che elimina solo la pleura lasciando in sede il polmone con l’asportazione di più pleura possibile e del diaframma e del pericardio se coinvolti”.

    In relazione alla ricerca, c’è uno studio multicentrico nazionale in corso: AtezoMeso. L’indagine viene effettuata su pazienti che non mostrano problemi dopo l’intervento e che non hanno residui della malattia. Si valuta se il nuovo farmaco chemioterapico aumenti la sopravvivenza.

    Affrontare il mesotelioma: dipartimento ONA

    L’Ona offre assistenza psicologica, medica e legale alle vittime dell’amianto e i loro familiari. Il Dipartimento di assistenza psicologica ONA raccoglie studi, pubblicazioni e dati sulle patologie di pertinenza. L’associazione ha elaborato quindi un protocollo psicologico specifico per le vittime di mesotelioma e delle altre patologie asbesto correlate e i loro familiari.

    L’Ona e l’avvocato Ezio Bonanni tutelano cittadini e lavoratori esposti all’amianto e ad altri cancerogeni. L’associazione contribuisce anche alla bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). Sono infatti ancora 40mila le tonnellate di materiali contenenti amianto diffuse sul territorio.

    I dati e il fenomeno amianto in generale, si possono trovare ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”. L’Osservatorio lavora ogni giorno anche per la mappatura amianto, con la App realizzata appositamente, attraverso la quale i cittadini possono segnalare i siti contaminati. Questo permette anche di evitare nuove esposizioni e quindi di evitare nuove malattie.

    Comprendere i diritti legali dei pazienti affetti da mesotelioma

    L’Ona e l’avvocato Ezio Bonanni da 20 anni si occupano di fornire una consulenza legale gratuita alle vittime amianto. Chi è stato esposto ad amianto e chi si è ammalato di patologie asbesto correlate hanno diritto a tutta una serie di benefici.

    Negli anni, infatti, le aziende hanno continuato ad utilizzare l’asbesto anche conoscendone la pericolosità. Lo Stato è intervenuto con una legge che lo ha messo al bando soltanto nel 1992. Fino a poco tempo prima gli operai non venivano informati dei rischi, né dotati di dispositivi di protezione.

    Nei decenni successivi i terreni e le aree contaminate non sono state bonificate, anche per una legge inadeguata, permettendo così che le esposizioni continuassero per chi viveva vicino alle aziende ormai in disuso.

    Per questo chi è stato esposto può richiedere i benefici contributivi, il prepensionamento o l’adeguamento dei ratei pensionistici.

    Chi si è ammalato, invece, ha diritto all’indennizzo INAIL o alla rendita, in base al grado invalidante. Alla rendita si aggiunge anche la prestazione del Fondo Vittime Amianto. Se, invece, si è fatto parte delle Forze Armate e Comparto Sicurezza, si può richiedere il riconoscimento di causa di servizio e dello status di vittima del dovere. Infine tutte le vittime e i loro familiari hanno diritto al risarcimento dei danni.

    Per avere maggiori informazioni chiamare il numero verde o compilare il form.

    Numero verde amianto
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