Deforestazione: rischi e danni alla salute

La deforestazione è uno dei gravi problemi che minaccia l’ambiente e la vita sul nostro Pianeta. Si parla sempre di più di deforestazione a causa delle attuali minacce e roghi continui alle grandi foreste del piantea, come quella amazzonica. In realtà il problema della deforestazione è un problema ben più antico.

In questa guida scopriamo cosa si intende per deforestazione e quali sono i rischi per salute e ambiente. Scopriamo cause e conseguenze della deforestazione e cosa si può concretamente fare per impedire che il fenomeno continui a dilagare. Scopriamo anche quali ne sono le conseguenze, compreso il cambiamento climatico e il riscaldamento globale.

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Consulenza deforestazione
Indice dei contenuti

Cosa si intende per deforestazione?
Deforestazione cause principali
Conseguenze della deforestazione
Cosa fare?
L’accordo di Glasgow sulla deforestazione
Deforestazione in Amazzonia
Olio di palma e deforestazione

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Cosa si intende per deforestazione?

Il disboscamento consiste nell’abbattimento di alberi. Quando l’abbattimento eccede il tasso di ricrescita degli alberi abbattuti si parla di deforestazione. Le conseguenze del disboscamento conducono alla perdita di suolo fertile e ad una progressiva desertificazione, particolarmente grave quando si parla di deforestazione.

La conseguenze della deforestazione riguardano la modifica dell’intero ecosistema e il cambiamento di muffe, batteri e insetti che trasformano la necromassa e le foglie in nuovo suolo. La perdita di biodiversità rende gli ambienti meno resilienti agli stravolgimenti dovuti al meteo e alle malattie. Gli incendi diventano più frequenti e letali e accelerano il processo di desertificazione.

La deforestazione è connessa a un significativo incremento di anidride carbonica che svolge un ruolo fondamentale nel riscaldamento globale.

Cause della deforestazione nel mondo

La deforestazione è dovuta a scopi principalmente commerciali. La deforestazione avviene per tre cause principali, tutte legate alle attività umane. La deforestazione avvine per ottenere:

  • nuove aree coltivabili: la necessità di creare nuove terre da destinare alle colture e alla pastorizia è uno dei motori della deforestazione. In aggiunta ci sono i terreni usati a scopi minerari ed edilizi, o acquistati dai grandi speculatori per le monocolture.
  • Legname come combustibile: il legname rimane ancora la materia prima per eccellenza come combustibile. Un terzo della popolazione mondiale necessita del legno per poter riscaldare le proprie abitazioni.
  • Legno pregiato: la domanda di legno pregiato accresce il taglio degli alberi delle foreste equatoriali e tropicale.

I Paesi più colpiti dal fenomeno sono Messico, Brasile, Colombia, Cina, Congo, Nigeria, India, Birmania, Indonesia, Malesia, Indonesia e Thailandia.

La storia del disboscamento nel mondo

Come già accennato, quello della deforestazione è un problema antico, potremmo quasi dire antico come l’uomo. Sin dal Neolitico e ancora prima della nascita delle civiltà agricole l’uomo incendiava i boschi per permettere alle erbe annuali di crescere. In questo modo attirava gli erbivori che se ne cibavano per cacciarli più facilmente. I nuclei umani erano così piccoli e sporadici che ancora non si poteva parlare però di deforestazione, ma piuttosto di disboscamento. Era già iniziata però la sostanziale trasformazione del territorio naturale ad opera dell’uomo.

Con la nascita della pastorizia e dell’agricoltura le cose cambiano radicalmente. Inizia la deforestazione per fare spazio a campi da coltivare e pascoli e per allontanare gli animali selvatici creando un confine tra il nostro mondo e quello prettamente naturale.

Con la nascita dei primi reticoli di vie di comunicazione la situazione cambia ulteriormente, ma un altro ulteriore e radicale stravolgimento si ha con un’altra rivoluzione: quella industriale. Il carbone diventa elemento fondamentale per la produzione.

Nell’era globale il problema della deforestazione è ancora più grave. In Europa esistono pochissime aree, specialmente di pianura, dovve esistono ancora boschi e paesaggi naturali che non siano stati ampiamenti modificati dall’uomo.

I grandi stravolgimenti ora interessano altre aree che erano arrivate a questa nostra epoca ancora intatte. L’Amazzonia brasiliana è preda della speculazione, mentre aree selvagge del Borneo e in generaleSud-Est Asiatico hanno già fatto spazio alle monocolture a scapito delle foreste.

Le conseguenze della deforestazione

Come già accennato il fenomeno della deforestazione è fortemente responsabile del riscaldamento globale. Infatti l’ntensificarsi dell’effetto serra è una delle conseguenze della deforestazione.

Le piante e gli alberi, mediante il processo di fotosintesi clorofilliana, trasformano l’anidride carbonica presente nell’atmosfera in ossigeno. Ne consegue che il disboscamento determina un aumento di CO2 e di conseguenza un acuirsi dell’effetto serra e del riscaldamento globale.

Il disboscamento quindi determina cambiamenti nel clima (anche delle singole regioni) che si muove sempre più nella direzione degli eventi estremi che aumentano il dissesto idrogeologico.

Come già detto al fenomeno è connessa anche la perdita di biodiversità. Numerose specie animali e vegetali rischiano l’estinzione definitiva con stravolgimenti importanti sugli equilibri degli ecosistemi.

Cosa fare? Rimedi alla deforestazione

Oggi si stima che le emissioni di anidride carbonica provocate dalla deforestazione e dai cambiamenti di uso del suolo siano di circa 1,6 miliardi di tonnellate di carbonio annue. In aggiunta a queste ci sono quelle dovute ai processi di combustione (stimabili in circa 6 miliardi).

Nel 2014 è stato siglato a New York un accordo in occasione del vertice Onu Climate Summit. Per deforestazione rimedi sono lo stop al taglio di alberi nel 2030 e il ripristino di oltre 350 milioni di ettari di foreste e di campi coltivati.

L’accordo di Glasgow sulla deforestazione

Questo tema non ha visto spaccature durante il COP26 di Glasgow. 110 nazioni hanno firmato un accordo. I Paesi firmatari coprono l’85% del patrimonio forestale del globo, incluse la Russia , l’Indonesia, il Congo, la Colombia e il Brasile.

Il progetto è legato alla promessa di finanziamenti da 15 miliardi di sterline, 8,7 coperti da fondi pubblici e 5,3 da investimenti privati.

Il problema della deforestazione in amazzonia

Tra agosto 2020 e luglio 2021 la deforestazione dell’Amazzonia è cresciuta di quasi il 22% rispetto al periodo precedente, stabilendo un record negli ultimi 15 anni. Il disboscamento nella foresta pluviale più grande del mondo è stato in totale di 13.235 kmq.

Sono due le agenzie che monitorano la distruzione della foresta: l’ente pubblico Inpe, l’Istituto nazionale di ricerche spaziali e la ong indipendente Imazon, Instituto do homem e meio ambiente da Amazônia.

Inpe sostiene che nel mese di ottobre 2021 siano andati distrutti 877 kmq, il 5% in più rispetto allo stesso mese del 2020. Osservando il trend degli ultimi dodici mesi, però, il tasso di deforestazione appare inferiore del 5% rispetto al livello osservato lo scorso anno.

Imazon parla invece di 803 kmq di foresta amazzonica distrutti a ottobre. Di per sé quindi la stima di foresta amazzonica deforestazione è più bassa, ma a destare preoccupazione è il totale raggiunto da gennaio in poi: 9.724 kmq, l’equivalente dell’estensione delle Marche. Si tratta del 33% in più rispetto al 2020, un anno che si era già rivelato estremamente critico per la salute dell’Amazzonia.

Il problema e le minacce dell’olio di palma

ONA-transizione ecologica

L’espansione della coltivazione della palma da olio è stata certamente uno dei motori del fenomeno e del degrado degli habitat naturali soprattutto in alcune parti dell’Asia tropicale e dell’America centrale e meridionale. La produzione di olio di palma si è estesa anche all’Africa (Cameroon, Liberia, Tanzania).

In Indonesia e in Malesia la coltura di palma da olio è legata alla distruzione degli ecosistemi delle torbiere. Dopo aver tagliato gli alberi la torba nel sottosuolo viene infatti bruciata causando gravi incendi e rilascio di grandi quantità di gas serra.

Approfondisce il problema la puntata di ONA TV su ambiente e transizione ecologica.

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