Per contrastare i danni all’ambiente e salute, l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, hanno promosso diverse iniziative, come l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti.
L’emergenza dei rifiuti è un problema che coinvolge tutto il territorio nazionale. Infatti in molte occasioni il sistema nazionale della gestione di rifiuti risulta inadeguato. Sono troppi i materiali da smaltire mentre sono pochi gli impianti idonei.
Questa situazione ha effetti negativi sull’ambiente e sulla salute dei cittadini. Alcune conseguenze che si verificano sono i frequenti incendi dolosi, la presenza di discariche abusive, impianti sovraccarichi di rifiuti e nuove discussioni sull’esigenza di più inceneritori e termovalorizzatori.
L’azione dell’associazione mira alla prevenzione primaria, cioè eliminare qualsiasi fonte cancerogena che possa minare la salute dei cittadini. Ciò è possibile solamente tutelando l’ambiente, smaltendo correttamente i rifiuti pericolosi e bonificando i siti contaminati.
Inoltre prevede l’assistenza medica e legale per le vittime di agenti cancerogeni, come l’amianto.
Indice Tempo di lettura: 8 minuti |
Osservatorio Nazionale dei Rifiuti: gli obiettivi
L’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti nasce dalla volontà dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni di fronteggiare l’emergenza rifiuti e arginare la contaminazione dei luoghi di vita e di lavoro.
Ci si prefigge anche di combattere la criminalità organizzata che fa della gestione illegale di rifiuti pericolosi una delle sue attività. In particolare si pone l’attenzione sul controllo di discariche abusive in cui si gettano rifiuti tossici, radioattivi e cancerogeni, tra i quali i resti di eternit. Per segnalare la presenza di queste aree a rischio il cittadino può utilizzare l’App Amianto, ideata dall’ONA, agevolando così le azioni di bonifica.
La nuova associazione ha istituito un’unità operativa 24 ore su 24, il cui coordinamento nazionale è ad opera di Antonio Dal Cin. Questa avrà il compito di proseguire l’azione dell’ONA riguardo il censimento delle discariche abusive e dei luoghi contaminati. Inoltre controllerà che le promesse dei politici in merito allo smaltimento siano attuate.
Come si smaltiscono i rifiuti urbani?
Il processo di gestione dei rifiuti urbani si suddivide in:
- operazioni di recupero;
- operazioni di trattamento-smaltimento.
Delle prime mansioni si occupano principalmente gli impianti che gestiscono i rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, mentre delle seconde si occupano discariche, inceneritori, impianti di trattamento meccanico-biologico.
Gli impianti di smaltimento comprendono gli inceneritori o termovalorizzatori, che utilizzano il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti per produrre energia. Qui finiscono anche i rifiuti speciali, come quelli ospedalieri e quelli industriali. Per questo è importante che lo smaltimento sia fatto in maniera corretta e sia gestito da ditte specializzate.
Lo smaltimento dell’amianto: incentivi
Tra i rifiuti speciali che devono essere smaltiti correttamente ci sono anche i materiali contenenti asbesto.
Essendo i minerali di amianto altamente dannosi per la salute umana se inalati o ingeriti, lo smaltimento di questi materiali deve essere eseguito seguendo tutte le norme di sicurezza e rivolgendosi a ditte specializzate. La capacità cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia IARC. Il gruppo di minerali causa gravi patologie asbesto correlate, come il mesotelioma.
Purtroppo, in Italia, nonostante la messa al bando della Legge 257/92, è ancora elevata la presenza di asbesto in molti edifici privati e pubblici, come scuole e ospedali. Questa situazione di emergenza è denunciata dall’Avvocato Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022“.
Per questo è importante incentivare la bonifica anche tramite bonus economici. Per esempio il bando INAIL permette alle aziende di ottenere un contributo a fondo perduto del 65% al fine di portare avanti gli interventi di bonifica amianto. In più si può usufruire del Superbonus 110%, se lo smaltimento dell’amianto è conseguente a un lavoro di efficientamento energetico.
L’ONA e l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti sono in prima linea per favorire le operazioni di bonifica, assistere dal punto di vista tecnico coloro che ne fanno richiesta e vigilare su tutto il territorio.
Rifiuti e raccolta differenziata in Italia
L’edizione 2021 del rapporto redatto dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) riporta che la produzione nazionale dei rifiuti urbani è stata di 28,9 milioni di tonnellate. Questo dato risulta in calo del 3,6% rispetto al 2019.
La produzione di rifiuti più elevata è stata registrata in Emilia Romagna, con 640 chilogrammi per abitante. Invece la minor produzione si è avuta in Basilicata (345 chilogrammi), in Molise (368 chilogrammi) e in Calabria (381 chilogrammi).
Inoltre, i dati raccolti testimoniano come, nel 2020, molte regioni abbiano raggiunto o superato l’obiettivo di riciclare il 65% dei propri rifiuti:
- Veneto (76,1%);
- Sardegna (74,5%);
- Lombardia (73,3%);
- Trentino Alto Adige (73,1%);
- Emilia Romagna (72,2%);
- Marche (71,6%);
- Friuli Venezia Giulia (68%);
- Umbria (66,2%);
- Abruzzo (65%).
Sono prossimi all’obiettivo anche il Piemonte (64,5%), la Valle d’Aosta (64,5%) e la Toscana (62,1%). Al contrario deve ancora fare progressi la situazione in Sicilia, la cui percentuale di raccolta differenziata si ferma al 42,3%.
Tuttavia, lo smaltimento in discarica rappresenta ancora la destinazione del 20% dei rifiuti urbani (circa 5,8 milioni di tonnellate). Invece il 18% dei rifiuti urbani prodotti viene incenerito (più di 5,3 milioni di tonnellate).
Il problema dei rifiuti: gli obiettivi dell’Unione Europea
La gestione scorretta dei rifiuti in Italia causa gravi pericoli ambientali e sanitari. In molti territori l’emergenza rifiuti si traduce in serie difficoltà di ordine pubblico e di convivenza civile.
Il problema è che si producono troppi rifiuti e si continua a far ricorso a discariche e inceneritori, senza prendere in considerazioni mezzi più moderni e meno invasivi di smaltimento e recupero.
Tuttavia l’Italia dovrà sbrigarsi a fare dei passi avanti, dato che l’Unione Europea ha stabilito degli obiettivi che i Paesi dovranno attuare prima del 2035. Bisognerà riciclare il 65% dei rifiuti prodotti e l’uso della discarica non dovrà superare il 10%. Attualmente, però, l’Italia ne è ancora dipendente per più del 20% dei rifiuti. Inoltre la vita residua delle discariche attive è in esaurimento: 4-5 anni per quelle al Nord, 2-3 per quelle del Centro Italia e 1-2 anni per quelle al Sud.
Il fenomeno delle discariche abusive e degli incendi
L’Unione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia per la presenza di circa 218 discariche abusive in 18 regioni, di cui 16 raccolgono rifiuti pericolosi. Ben 51 discariche giudicate non autorizzate si trovano in Campania, poi 43 sono in Calabria, 37 in Abruzzo e 32 nel Lazio.
L’Europa ha perciò chiesto il pagamento di un’ammenda forfettaria di 56milioni di euro, in aggiunta a pesanti supplementi in caso di persistenza nell’irregolarità. Nel 2007 arriva la condanna da parte della Corte di Giustizia. A questa ha fatto seguito un’ulteriore condanna nel dicembre 2014 al pagamento di una multa di 42milioni di euro l’anno per le 198 discariche abusive. Queste si riducono a 185 nel 2015, con appena 13 situazioni sanate. Attualmente nel territorio nazionale ne restano circa 155.
Alle discariche abusive si aggiungono quelle autorizzate ma allo stesso modo molto pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente nel suo complesso. Ne è un esempio la discarica di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia.
Affianca il fenomeno delle discariche abusive quello degli incendi che coinvolgono rifiuti. Dal 2014 si sono contati più di 300 casi di roghi di rifiuti in tutta Italia. Uno degli esempi più noti è l’incendio che ha distrutto lo stabilimento di stoccaggio di rifiuti EcoX di Pomezia, in provincia di Roma.
In più molti di questi rifiuti che vengono bruciati sono plastica. Infatti spesso la plastica che non viene portata agli inceneritori può finire nelle mani della malavita, che la brucia in capannoni abbandonati.
Questo problema è sicuramente una delle conseguenze più tangibili della grave situazione in cui versa il sistema della gestione dei rifiuti in Italia. Per questo è ancora più importante l’azione di supporto svolta dall’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti.
Osservatorio Nazionale dei Rifiuti e soluzioni all’emergenza
Una delle soluzioni immediate all’emergenza rifiuti che affligge il nostro territorio è aumentare la raccolta differenziata. Il riciclo dovrebbe avvenire attraverso il recupero di materiali come carta, vetro, plastica e il compostaggio dell’organico. Questa strategia è l’unica vera alternativa all’uso delle discariche.
Infatti, in questo modo, si recuperano i rifiuti, trasformandoli in sostanze e materiali che possono rientrare nei cicli industriali. Si porterebbe così a compimento il passaggio a una economia circolare e alla piena transizione ecologica. Questo processo non genererebbe solo una riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, ma avrebbe anche dei vantaggi economici e sotto il profilo della sostenibilità ecologica. Per esempio ridurrebbe la nostra dipendenza dalle importazioni e dalle fonti fossili, un fattore estremamente importante in questo momento di crisi energetica. Approfondisce i vantaggi del compimento della transizione ecologica l’episodio di ONA News “Ambiente, amianto: Transizione ecologica opportunità per un modello di sviluppo sostenibile“.
Un’altra soluzione al problema dei rifiuti è la costruzione di più impianti. Ciò ovvierebbe al continuo export di rifiuti tra le aree del Paese. Infatti, attualmente, circa 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono state trattate in regioni diverse da quelle di produzione. Il Nord importa circa 2milioni di tonnellate di rifiuti dalle aree del Centro-Sud. Invece le regioni del Centro sono costrette a esportare il 17% della propria produzione di rifiuti e quelle del Sud il 16%.
Tuttavia la maggior parte degli amministrazioni locali e cittadini sono contrari per gli effetti negativi che questi impianti avrebbero sulla salute e sul territorio.
Il ruolo dell’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti e dell’ONA
In questa delicata situazione di emergenza e transizione il ruolo dell’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti diventa ancora più importante. Nella sua missione è affiancata dal supporto costante dell’ONA.
Infatti da sempre l’ONA tutela l’ambiente e salvaguardia la salute dei cittadini e lavoratori. In particolare offre assistenza medica a coloro che hanno sviluppato una malattia professionale. Grazie all’azione di medici volontari, coordinati dal Dott. Cianciosi, si danno tutte le informazioni sulle terapie più innovative e sui centri specializzati a cui potersi rivolgere.
Inoltre l’Avvocato Bonanni tutela i diritti delle vittime, che possono richiedere l’assistenza legale. In questo modo possono ottenere il riconoscimento delle prestazioni assistenziali e previdenziali e l’integrale risarcimento dei danni. Per esempio le vittime di amianto hanno diritto all’indennizzo o rendita INAIL, al Fondo Vittime Amianto e ai benefici contributivi. Questi ultimi sono utili per accedere al prepensionamento. In alternativa si può richiedere la pensione d’invalidità.
Infine, chi appartiene alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza, può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere, con le relative prestazioni aggiuntive.
Per avere maggiori informazioni e richiedere una consulenza gratuita è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.