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sabato, Gennaio 25, 2025

Crisotilo Amianto, cos’è e perché è pericoloso?

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Il crisotilo è uno dei minerali di amianto più estratti della classe dei silicati di magnesio, una sottoclasse dei fillosilicati, che appartiene al gruppo del serpentino.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è l’associazione che assiste e tutela legale vittime dell’amianto e quindi anche coloro esposti al crisotilo, dannoso per la salute.

Tutti i cittadini che pensano di correre il rischio di esposizione ad amianto possono rivolgersi all’ONA e al suo presidente, l’Avvocato Bonanni, per chiedere assistenza medica e legale gratuita.

Consulenza Crisotilo

Indice

Tempo di lettura: 6 minuti

Crisotilo, che cos’è e come prevenire i danni alla salute

Le fibre di crisotilo sono di lunghezza variabile, oltreché soffici e setose. Inoltre, hanno elevata resistenza meccanica e flessibilità. C’è poi da considerare che questi minerali di amianto hanno anche una buona tenuta degli agenti alcalini, arrivando alla decomposizione con temperature tra i 450-700°C. Per questo motivo, è tra i minerali di amianto più diffusi.

Estrazione e utilizzo del crisotilo

Il crisotilo viene estratto anche in Italia. Precisamente i punti maggiormente fruttuosi si trovano nelle cave della Val Malenco, in alta Valtellina, e della Val di Susa.

In passato è stato utilizzato in migliaia di prodotti commerciali, per via delle sue proprietà fibrose, di incombustibilità e di bassa conducibilità termica. Spesso, infatti, veniva utilizzato non solo nelle guarnizioni dei freni delle automobili, delle caldaie e nell’isolamento per tubi, condotti, ma anche nei rivestimenti dei tetti, soffitti, pareti e perfino nella pavimentazione di case e aziende. Solo nel 1992, furono prodotti circa 28 milioni di tonnellate di prodotti in cemento-amianto in circa 100 paesi.

Il crisotilo è pericoloso per la salute?

L’amianto è un minerale fibroso dalle alte capacità di resistenza e per questo è stato molto utilizzato fino alla messa al bando nel ’92. L’asbesto – altro nome con il quale si indicano le fibre di amianto – comprende una serie di minerali, tra cui il crisotilo. La sua natura fibrosa provoca gravi conseguenze sull’organismo umano.

Anche la letteratura scientifica ha confermato che l’amianto, incluso il crisotilo, provoca gravi danni alla salute, su scala globale. Dalle esposizioni storiche, allo stesso tempo, quelle attuali, sul posto di lavoro, negli edifici pubblici, scuole e ospedali, ma anche in contesti non professionali, come abitazioni. L’inalazione dell’amianto può provocare serie patologie, spesso anche ad esito infausto.

Ogni minerale che appartiene al gruppo dell’amianto può causare malattie. Per questo anche il crisotilo, al pari degli altri anfiboli come crocidolite e amosite, provoca danni alla salute umane.

Come accade per l’asbesto, le fibre di questa sostanza scatenano prima una reazione infiammatoria, principalmente nell’apparato respiratorio, e poi iniziano il processo canceroso, che può arrivare ad estendersi anche per altri organi. 

Il tentativo di occultare la pericolosità del crisotilo

Purtroppo, spesso in passato, le aziende produttrici hanno minimizzato gli effetti nocivi riconducibili al crisotilo. Anzi, hanno sempre sostenuto che, con le opportune misure di prevenzione e protezione, le esposizioni possono essere ridotte al minimo per tutto il ciclo di vita del prodotto. In questo modo, le aziende hanno sempre sostenuto che il minerale non fosse cancerogeno.

Eppure, le tesi dell’ONA hanno sempre sostenuto il contrario. Inoltre, quest’ultime sarebbero state confermate anche dall’OMS, che ha precisato come tutti gli amianti, compreso il crisotilo, sono da considerarsi cancerogeni.

Anche l’ultima monografia IARC ha confermato le medesime conclusioni. La scienza, sul rischio di sviluppare malattie umane in seguito all’esposizione a qualsiasi forma di amianto, incluso il crisotilo, è dunque inequivocabile. Tanto è vero che la stessa OMS ha affermato che sono circa 107mila ogni anno i decessi per amianto nel mondo. Solo in Italia si contano annualmente più di 6mila vittime.

Le conclusioni dell’OMS sul danno amianto

A tal riguardo, anche una scheda informativa dell’OMS ha precisato che il crisotilo può provocare il mesotelioma, colpendo diverse sierose. E non è nemmeno l’unico tumore che può causare. L’inalazione di amianto e il conseguente stato infiammatorio che provoca all’organismo umano può determinare l’insorgenza di numerose neoplasie. Tra queste, quelle del polmone e altre vie respiratorie (laringe, faringe), quelle del tratto gastro-intestinale (esofago, stomaco e colon) e delle ovaie.

Il crisotilo è, inoltre, associato anche a fenomeni infiammatori differenti che potrebbero evolversi, per esempio, in asbestosi e tutte le conseguenze che ne derivano (asbesto fibrosi, versamento pleurico, placche pleuriche e ispessimento).

L’unica soluzione valida per evitare un’esposizione all’amianto è quella della bonifica e conseguente smaltimento. Poiché nemmeno con le più rigide regole di prevenzione e protezione individuale si riuscirebbe ad evitare l’esposizione, qualora il materiale non venga totalmente rimosso. L’esistenza o il riutilizzo di materiali contenenti amianto, nelle abitazioni o luoghi di lavoro, pone ad alto rischio l’intera comunità, non solo per l’aerodispersione delle polveri, ma anche per i potenziali danni che provoca alla salute pubblica e all’ambiente. Purtroppo, anche le catastrofi naturali possono compromettere inevitabilmente qualsiasi approccio “controllato” alla giusta conservazione dei materiali contenenti amianto negli ambienti contaminati.

Questa situazione d’emergenza è stata illustrata e posta all’attenzione di tutti anche da parte dell’Avvocato Bonanni nella sua recente pubblicazione, “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“.

Tutela legale vittime asbesto amianto

L’Osservatorio nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i cittadini dal rischio amianto crisotilo. Tutti i materiali di amianto sono cancerogeni. Oltre al crisotilo, vi sono altri minerali asbestiformi. Appartengono alla famiglia degli anfiboli anche la crocidolite e l’amosite. Sono tutti minerali di asbesto amianto. Amianto pericoloso è anche l’actinolide.

Le vittime che hanno subito l’esposizione professionale o ambientale a polveri o fibre di amianto, tra le quali quelle di crisotilo, hanno diritto alle prestazioni previdenziali e alle risarcimento di tutti i danni.

Amianto crisotilo: l’indennizzo INAIL malattia professionale

Le esposizione alle fibre di crisotilo provoca innanzitutto infiammazione. L’infiammazione è alla base dell’insorgenza delle placche e degli ispessimenti pleurici. Si tratta di patologie pleuriche, che spesso evolvono nel mesotelioma della pleura. Tra le patologie fibrotiche, quella più rilevante è l’asbestosi, che è la fibrosi del polmone.

In molti casi, poi, questo stato infiammatorio attiva un processo displasico e precanceroso, che dà origine, successivamente, a delle neoplasie.

Tutte queste patologie sono inseriti nella lista I dell’INAIL. L’INAIL riconosce e indennizza, oltre all’asbestosi, alle placche e agli ispessimenti pleurici, anche le malattie neoplastiche riconducibili all’esposizione ad asbesto, in particolare al crisotilo, che è il tipo di minerale che è stato maggiormente utilizzato in Italia.

Nella lista I dell’INAIL sono inseriti oltre ai mesoteliomi, quello della pleura, quello del peritoneo, quello del pericardio e quello della tunica vaginale del testicolo, anche altre neoplasie. Tra le neoplasie inserite nella lista I dell’INAIL, vi sono sia il tumore della laringe che il tumore delle ovaie. Queste neoplasie, al pari del tumore del polmone e dei mesoteliomi, devono essere sempre riconosciute e ottenere l’indennizzo INAIL o la rendita.

Infatti, il loro inserimento nella lista I realizza l’inversione dell’onere della prova, che è a carico dell’INAIL, che se non vuole indennizzare la patologie, ne deve dimostrare l’esclusiva origine extra-professionale.

Poi ci sono anche altri neoplasie come quelle della faringe, dello stomaco e del colon e, inserite nella lista due, e quella della trachea, inseriti nella lista III. Per queste ultime, l’onere della prova è a carico del lavoratore, e quindi, è ancora più importante il ruolo del medico legale, il quale deve ricostruire la condizione di rischio, redigere la prima certificazione, inoltrarla telematicamente e così da avviare il percorso di riconoscimento.

Asbesto crisotilo e Fondo Vittime Amianto

In caso di riconoscimento di danno provocato dalle fibre di crisotilo, come divertirsi altro tipo di minerale di amianto, per motivi professionali, la vittima oltre ad aver diritto all’indennizzo dell’INAIL, deve ottenere anche le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. 

Benefici contributivi esposizione amianto crisotilo

I lavoratori esposti a fibre di crisotilo, al pari di tutte le altre forme di amianto, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. Le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto sono previste dall’articolo 13 comma 8 della legge 257 del 1992.

Questo diritto si sostanzia in un prepensionamento, nella misura del 50% del periodo di esposizione ultradecennale, e, per chi è già in pensione, anche nella rivalutazione della prestazione pensionistica in godimento.

Nel caso in cui un lavoratore sia stato esposto ad amianto, tra cui le fibre di crisotilo, ed abbia subito un danno alla salute, con il riconoscimento della malattia professionale, ha diritto sempre e comunque all’accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto ai sensi dell’articolo 13, comma 7, della legge 257 del 1992.

Il coefficiente, in questo caso è sempre 1,5, utile per il prepensionamento.

Pensione inabilità danni amianto crisotilo

Nel caso in cui, il lavoratore vittima di malattia asbesto correlata riconosciuta, con l’accredito delle maggiorazioni contributive amianto di cui all’articolo 13 comma 7 della legge 257 del 1992, non ha maturato il diritto a pensione, può chiedere sempre comunque di essere collocato in quiescenza.

Infatti, in alcuni casi, le vittime amianto, pur con l’accredito di queste maggiorazioni, non raggiungono i requisiti anagrafici e di anzianità contributiva, per essere collocati in pensione.

In questo caso, questi lavoratori, in seguito al riconoscimento, possono chiedere di essere collocati in prepensionamento, a condizione che abbiano un’anzianità contributiva di 5 anni di cui 3 negli ultimi 5 anni antecedenti la domanda amministrativa.

In particolare, questa prestazione pensionistica consiste nella pensione invalidità amianto, ai sensi dell’art. 1, co. 250, 250 bis e 250 ter, L. 232/2016.

L’INPS ha emanato la Circolare n. 34 del 2020, con la quale ha dettato le linee guida per il prepensionamento, pensioni inabilità INPS, per tutti i lavoratori che abbiano ottenuto il riconoscimento di una patologia asbesto correlata.

Per poter ottenere questo diritto, il lavoratore che ha ottenuto il riconoscimento dell’origine e professionale delle sue infermità per esposizione ad asbesto, dei presentare la domanda all’INPS entro il prossimo 31 marzo del 2022.

Qualora non si rispettasse questo termine la domanda verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile. La pensione d’inabilità non è cumulabile con la rendita INAIL.

Il futuro del crisotilo e le soluzioni del problema

La nuova scienza dovrebbe pertanto essere orientata a:

  • comprendere il livello di esposizione associato al materiale contenente amianto in situ e rimuoverlo;
  • studiare i meccanismi alla base delle malattie legate all’amianto per migliorare le opzioni terapeutiche che riducano i devastanti effetti sulla salute dell’esposizione all’amianto nell’uomo e diminuiscano l’onere globale delle malattie correlate all’amianto;
  • sviluppare nuove soluzioni di smaltimento e bonifica dell’amianto atte a garantire una soluzione sostenibile a lungo termine.

Poiché esistono alternative sicure ed efficaci all’amianto, tra cui l’uso del fibrocemento, il cui impasto è additivato con fibre naturali o polimeriche, solo il divieto totale della pericolosa fibra potrà garantire la definitiva eliminazione delle malattie correlate all’amianto, ponendo altresì fine alla devastazione ambientale e territoriale.

Gli altri minerali di amianto anfibolo

Infatti, tra i minerali di amianto ci sono anche gli anfiboli. Questi ultimi sono i minerali di asbesto più lesivi per la salute. Il termine anfibolo per gli amianti fu coniato dall’abate René-Just Haüy nel 1801 e deriva dal greco ”amphiboles” che significa “ambiguo“.

Gli anfiboli appartengono al gruppo dei silicati che contengono calcio e magnesio e comprendono actinolite, amosite (amianto bruno), antofillite, crocidolite (amianto blu) e tremolite. Poi c’è l’altro gruppo comprendente il crisotilo (amianto bianco) che è un silicato di magnesio che appartiene al gruppo di amianto serpentino.

Le lavorazioni del minerale del crisotilo

Il crisotilo è stato utilizzato per i prodotti in eternit. Questo termine è il nome commerciale (dal nome di un’azienda produttrice) di un materiale costituito da cemento mescolato a fibre di amianto.

I prodotti in cemento amianto sono stati realizzati in Italia dalla multinazionale Eternit, che ne fu il maggior produttore. Il crisotilo fu impastato con il cemento, e utilizzato per la produzione di cemento amianto, detto eternit.

Solo in minima parte fu utilizzata la crocidolite e l’amosite. Il crisotilo era la componente di amianto di questi prodotti. In Italia fu la cava di amianto di Balangero il luogo di estrazione del minerale più utilizzato.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ti tutela

L’ONA, presieduta dall’avv. Ezio Bonanni, ribadisce la necessità della prevenzione primaria.  Questa forma di tutela è la più efficace perché prevede di evitare qualsiasi forma di esposizione  a tutte le fibre di amianto, compreso il crisotilo.  Solo in questo modo si  evita l’insorgenza di malattie asbesto correlate, in particolare, il mesotelioma. 

Inoltre offre assistenza medica e legale per la tutela delle vittime a 360°. È possibile richiedere la consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

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