Antofillite: cos’è e quanto è pericolosa

Antofillite o “amianto verde-giallo-bianco” è un tipo di amianto o asbesto della serie degli anfiboli. Come gli altri minerali di amianto fa parte della famiglia dei silicati fibrosi che si distinguono dagli altri silicati per la loro capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre (chiamate anche fibrille), via via più sottili, fino a raggiungere un diametro infinitesimale e impercettibile all’occhio umano.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Ezio Bonanni tutelano le vittime esposte a questi minerali. Grazie alla consulenza gratuita danno assistenza medica e tutelano i loro diritti. Inoltre tutte le News sull’amianto sono raccolte su Il Giornale dell’Amianto.

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Tempo di lettura: 6 minuti

Antofillite: cosa è l’amianto verde-giallo-bianco?

L’antofillite (dal latino scientifico antophyllum = garofano) è un silicato idrato di magnesio (7MgO,8SiO2,H2O- n. CAS 77536-67-5) ed è il più importante degli anfiboli rombici.

Appartiene al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese ed è un asbesto di ferro-magnesio formato da soluzioni isomorfe. Descritto per la prima volta dal mineralogista tedesco Christian Friedrich Schumacher nel 1801, il nome gli viene dal colore che assomiglia a quello del garofano.

È frequente nei micascisti dell’Alto Adige (Val Passiria, sopra Merano) e, in misura inferiore, anche nell’isola d’Elba e nelle Alpi e Prealpi Occidentali e in Finlandia. questo minerale è fragile, con temperatura di decomposizione tra 600-850°C.  

L’antofillite, al contrario di altri minerali di amianto, non fu trovata in enormi quantità. La sua fragilità poi la rese meno adatta all’utilizzo nell’industria dei trasporti, nell’industria e nell’edilizia ad eccezione dei pavimenti compositi.

Ne venne fatto ampio uso nell’industria cosmetica e in altri prodotti a base di talco, nonché nei composti che di solito includono la vermiculite. Oggi i prodotti a base di talco necessitano particolari test che ne verifichino l’eliminazione di ogni traccia di antofillite. 

Antofillite: è pericolosa per la salute?

Ha vantaggiose proprietà tecniche e chimiche (indistruttibilità, resistenza al fuoco e al calore, inattaccabilità da agenti esogeni come gli acidi, flessibilità, resistenza alla trazione, fonoassorbenza). Per questo e per la sua abbondanza in natura e la sua economicità, l’amianto è stato un materiale utilizzatissimo nell’edilizia e nell’industria (anche tessile e dei trasporti) e presente in tutti gli ambienti della vita professionale e privata (case, acquedotti, palestre, scuole, capannoni, treni, navi, aerei). 

La pericolosità dei minerali di amianto era stata presa in considerazione già all’inizio del secolo scorso, anche se si dovrà aspettare il 1992 per vederne finalmente bannato l’utilizzo e la commercializzazione in Europa.

Come valutare la pericolosità dei minerali di amianto

La pericolosità dei minerali di amianto dipende dalla loro capacità di rilasciare fibre sottilissime che si disperdono nell’ambiente, che rimangono nell’aria a lungo e che possono essere facilmente inalate. L’amianto, ai fini delle valutazioni di pericolosità, viene definito in base alla friabilità.

  • Friabile: riducibile in polvere con il solo uso delle mani.
  • Compatto: inserito in una matrice compatta.

Entrambi i tipi di amianto sono pericolosi perché anche l’amianto compatto, in seguito a sollecitazioni meccaniche, danneggiamenti ed erosione, finisce con il rilasciare fibre nell’ambiente. L’amianto friabile e in forma di polvere è da considerarsi ovviamente un rischio per la salute anche nella sua forma originaria e intatta. 

La tipologia di amianto utilizzato non è rilevante al fine di definirne la pericolosità. Tutti i tipi di amianto infatti sono pericolosi e l’esposizione a essi deve essere impedita.

Le patologie asbesto correlate provocate dalle fibre amianto

In particolare le fibre di amianto, non a caso anche dette fibre killer, una volta inalate provocano fenomeni infiammatori (come l’asbestosi, le  placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici) e diversi tipi di cancro. Ciò è confermato nell’ultima monografia IARC.

In particolare sono causa di:

Altre neoplasie, come il tumore della faringe, il tumore dello stomaco, il tumore del colon retto (inserite nella lista II dell’INAIL) e il tumore dell’esofago (che rientra nella lista III dell’INAIL) possono altresì essere provocate dall’esposizione all’anntofillite o ad altri tipi di amianto. Tuttavia la loro incidenza per cause lavorative viene ritenuta meno probabile rispetto a mesoteliomi, tumori del polmone, laringe e ovaie (che rientrano nella Lista I dell’INAIL). 

Antofillite: il parere dell’OMS sui minerali di amianto

L’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 avvengono in Italia. L’ Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, ha denunciato questa strage in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia ed.2022”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, tutti i tipi di amianto sono cancerogeni:

All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

Il rischio di sviluppare malattie asbesto correlate, in seguito all’esposizione a qualsiasi forma di amianto, inclusa l’antofillite, è dunque considerato inequivocabile dall’OMS.

L’antofillite, oltre a causare le patologie asbesto correlate,  rappresenta un rischio per la salute, se non  opportunamente rimosso. Non rappresentano un’opzione sostenibile in grado di impedire l’esposizione i ferrei controlli e il “approccio controllato” all’amianto. I materiali da costruzione richiedono manutenzione nel tempo, che include inevitabilmente il trattamento superficiale o la rimozione completa e la potenziale liberazione di fibre di amianto, mettendo a rischio l’intera comunità. Tuttavia le catastrofi naturali (terremoti, uragani, tsunami e inondazioni) compromettono inevitabilmente qualsiasi approccio controllato al mantenimento di materiali contenenti amianto nell’ambiente costruito.

I minerali di amianto nella classificazione legale

 L’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE), con il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

  • l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
  • la grunerite di amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;
  • l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;
  • il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
  • la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
  • la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

Come richiedere l’assistenza legale gratuita

L’ONA, per salvaguardare gli esposti all’amianto e ad altre sostanze cancerogene, si occupa di tutela legale e medica, preventiva e risarcitoria.

Se sei stato esposto ad antofillite richiedi l’assistenza medica e l’assistenza legale dell’ONA chiamando il numero verde 800 034 294 o compilando il form nella pagina. Ulteriori informazioni sono disponibili nella pagina dei servizi gratuiti ONA 

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