Pericardite: cos’è, sintomi, cause e cura

La pericardite è un’infiammazione che coinvolge il cuore e più precisamente la membrana sottile che avvolge questo organo: il pericardio. Tra i due sottili foglietti che compongono questa membrana è presente del liquido che consente al cuore di espandersi senza che ci siano degli attriti. Quando si sviluppa la patologia le due membrane si infiammano e la quantità di liquido presente può aumentare (versamento pericardico). In altri casi provoca invece un irrigidimento del pericardio non permette al cuore di espandersi come dovrebbe.

In questa guida scopriamo tutto sulla pericardite: quali sono i sintomi e le cause, quali tumori possono determinarla e quali sono i trattamenti e le cure più efficaci. Una volta determinata la causa della pericardite è possibile accedere alla tutela legale. Le malattie correlate all’amianto o all’esposizione ad altri cancerogeni permettono di accedere a tutta una serie di benefici previdenziali e di richiedere il risarcimento dei danni.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente l’Avvocato Bonanni, si occupa della difesa degli esposti ai patogeni a livello ambientale e lavorativo e fornisce l’assistenza legale gratuita, oltre a quella medica e psicologica.

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Indice dei contenuti

Cos’è la pericardite?
Tipi di pericardite
Pericardite cause più comuni
Cause meno comuni della pericardite
Sintomi pericardite
Diagnosi pericardite e trattamento
Quanto è pericolosa la pericardite? Prognosi

Tempo di lettura stimato: 9 minuti

Pericardite: cos’è?

Cos’è quindi la pericardite? Si tratta di un’infiammazione del pericardio, la membrana che avvolge, sostiene e protegge il cuore. Le cause possono essere diverse e di difficile riconoscimento, a volte anche dopo una diagnosi accurata.

Il classico sintomo della pericardite è il dolore toracico, che ricorda, per certi versi, un attacco di cuore. Per questo motivo anche se l’infiammazione del pericardio non è una grave patologia necessita di attenzione. Tra le sue cause potrebbero infatti esserci malattie bel più gravi come tumori pericardici e mesoteliomi.

Cos’è il pericardio?

Ma andiamo con ordine: cos’è il pericardio? Come già accennato si tratta della membrana che avvolge il cuore e la radice dei principali vasi sanguigni che da esso dipartono (aorta, arterie polmonari, vene cave e vene polmonari). Il pericardio è costituito da due strati, separati l’uno dall’altro dal liquido pericardico.

Lo strato più esterno è il cosiddetto pericardio fibroso. Lo strato più interno, invece, è il pericardio sieroso. Quest’ultimo aderisce perfettamente al cuore e a tutte le sue insenature ed è costituito da due foglietti di tessuto cellulare, chiamati foglietto parietale e foglietto viscerale.

Oltre a fungere da lubrificante, il pericardio ha diverse altre funzioni.

È fondamentale per fissare e mantenere nella posizione corretta, all’interno del mediastino, il cuore. Funge da barriera difensiva contro le infezioni, virali o batteriche. Inoltre evita l’eccessiva dilatazione del cuore, quando questo è colpito da particolari patologie.

Tipologie di pericardite

Esistono diversi tipi di pericardite:

  • Pericardite acuta, in cui i sintomi durano meno di tre mesi e con una cura appropriata si risolve in poche settimane;
  • Ricorrente, cioè più pericarditi acute consecutive;
  • Cronica, in cui pericardite sintomi durano più di tre mesi e si tratta di una complicanza di quella acuta.

Di quest’ultima ne esistono due forme: pericardite essudativa e costrittiva. La prima si manifesta con il versamento pericardico e la seconda con l’irrigidimento della membrana.

Le cause più comuni della pericardite

le cause più comuni dell’infiammazione del pericardio sono le infezioni virali. Più raramente sono batteri o altri patogeni. La sua comparsa può essere correlata a insufficienza renale e patologie autoimmuni, come il lupus eritematoso sistemico (LES). Vi sono poi diversi farmaci che possono provocare la pericardite, tra cui antineoplastici e antibiotici. Da tenere in considerazione anche i trattamenti di radioterapia che coinvolgono  il cuore. 

La pericardite, inoltre, può manifestarsi in conseguenza a interventi chirurgici in cui viene tagliato il pericardio, comuni in cardiochirurgia. Infatti la lesione del pericardio può innescare una reazione autoimmune. 

Alcuni tumori, e tra questi le neoplasie correlate all’esposizione ad amianto, possono provocare la pericardite. Tra queste ricordiamo il raro e aggressivo mesotelioma pericardico.

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Pericardite da infezione virale

Le infezioni virali più comuni che possono causare la pericardite sono quelle sostenute dagli enterovirus. Spesso, questi virus si manifestano, dapprima, con raffreddore o con meningite e successivamente, con una pericardite.
Accanto agli enterovirus, ci sono: gli adenovirus che causano anche polmonite, bronchite e alcune forme di miocardite. Ancora il virus di Epstein-Barr; i citomegalovirus, virus dell’Epatite C e dell’HIV.  Per la pericardite virale terapia è quella più adatta al tipo specifico d’infezione.

Le cause meno comuni di pericardite

  • Infezioni batteriche: spesso tubercolosi
  • Malattie autoimmuni: si è osservata un’associazione tra la pericardite e l’artrite reumatoide, lupus e sclerodermia.
  • Radioterapia: come già accennato la radioterapia che coinvolge il cuore può avere questo effetto collaterale.
  • Insufficienza renale
  • Ipotiroidismo
  • Tumori: diversi tumori, specialmente quando si diffondono con metastasi nel resto del corpo, determinano anche pericardite.
  • Attacco di cuore
    Un attacco di cuore può provocare infiammazione del pericardio al momento della sua insorgenza o anche a distanza di mesi. Se avviene in un secondo momento, si parla di sindrome di Dressler.
  • Embolia polmonare
  • Complicanze di un intervento al cuore
  • Di un incidente automobilistico e di un eventuale trauma toracico.
  • Da assunzione di farmaci: penicillina, la fenitoina (anticonvulsivante), il warfarin (anticoagulante), la procainamide (antiaritmico) e alcuni anti-tumorali, causano in alcuni individui l’infiammazione del pericardio

I sintomi della pericardite

Come già detto, il dolore toracico è il sintomo più comune della pericardite acuta. 

La zona in cui si scatena il dolore è in parte la stessa che si associa all’infarto, ma i due dolori hanno caratteristiche diverse. Il dolore causato dalla pericardite, infatti, tende a modificarsi con la respirazione o tossendo, e a peggiorare in posizione supina. Si tratta di un dolore acuto e lancinante oltre che improvviso.

Solitamente, lo si avverte dietro allo sterno, sul lato sinistro. In certi casi, può diramarsi fino alla spalla destra e al collo.
Alcuni pazienti descrivono il dolore come fosse un fastidio che produce un senso di pressione a livello toracico.

Al dolore toracico possono associarsi altri sintomi:

  • febbre alta
  • Fiato corto
  • Fatica e senso di debolezza
  • Nausea
  • Tosse secca
  • Gonfiore alle gambe o all’addome

Diagnosi di pericardite

L’anamnesi è il primo passo per una corretta diagnosi ed include domande precise su possibili cause della pericardite: il paziente ha avuto incidenti d’auto, infezioni virali, batteriche, chirurgie al cuore, radioterapia? Si prosegue con l’auscultazione cardiaca alla ricerca di un rumore aspro che potrebbe denunciare la presenza del liquido.

Poi si procede con gli esami del sangue e di un campione di liquido pericardico.

Dopo si passa poi agli esami strumentali, fondamentali per confermare la pre-diagnosi e non solo.

  • Elettrocardiogramma per riconoscere eventuali anomalie del battito cardiaco connesse alle pericardite.
  • Radiografia del torace: permette di valutare la forma e le dimensioni del cuore.
  • Ecocardiogramma. Fornisce un’immagine anatomica del cuore e delle sue strutture, pericardio compreso.
  • Tomografia assiale computerizzata (TAC) per ottenere immagini molto dettagliate del cuore e del pericardio.
  • Risonanza magnetica: fornisce immagini dettagliate ma a differenza della TAC non include radiazioni ionizzanti.

Quanto è pericolosa la pericardite?

L’infiammazione del pericardio non è di per sé una patologia che mette a rischio la vita del paziente. Se il cuore però viene oppresso dall’eccesso di liquido pericardico nel sacco pericardico può verificarsi il cosiddetto tamponamento cardiaco. In questa caso siamo di fronte ad una vera e propria urgenza medica.

Prognosi e aspettative di vita

La prognosi per pericardite è strettamente connessa alla causa scatenante dell’infiammazione. Se la causa è un tumore co. o senza metastasi ovviamente la prognosi sarà relativa ai tassi di sopravvivenza per quella neoplasia, influenzati dallo stadio del tumore al momento della diagnosi.

Come già detto, una pericardite virale, di solito, si risolve in modo positivo in poche settimane, specialmente se si applicano i giusti trattamenti farmacologici.

Al contrario, una pericardite dovuta a qualche disturbo cardiaco più serio, come una miocardite o un attacco di cuore, ha una prognosi meno positiva.

Terapie e cura pericardite

Importante è stabilire la causa della pericardite in modo da procedere con i trattamenti e cure idonei a curarla. L’infiammazione, complicanza di un’altra malattia, passerà così in secondo piano.

Nei casi di pericardite virale vengono solitamente prescritti antinfiammatori non steroidei (FANS), tra cui il più comune è l’acido acetilsalicilico o ibuprofene, somministrati per 2-4 settimane. Per pericardite terapia si associa la colchicina, utile a ridurre il rischio di recidiva, da assumere per 3 mesi. Abitualmente i pazienti hanno una pronta risposta alla terapia pericardite e i sintomi si risolvono in pochi giorni. 

In caso, invece, di mancata risposta all’associazione di FANS e colchicina oppure di controindicazioni all’assunzione di FANS, la terapia di seconda linea è rappresentata dai corticosteroidi associati anche in questo caso alla colchicina. I corticosteroidi possono favorire recidive e cronicizzazione della malattia, per questo motivo sono considerati farmaci di seconda scelta.

Ai soggetti con pericardite è consigliato astenersi dalle attività sportive non agonistiche fino alla risoluzione dei sintomi e alla normalizzazione degli indici infiammatori, e dalle attività sportive agonistiche per 3 mesi dall’esordio dei sintomi.

Quando si ricorre alla chirurgia?

In alcuni casi, quelli più gravi, si ricorre alla chirurgia.

  • Pericardiectomia: è la rimozione del pericardio che irrigidito, non permette più al cuore di pompare sangue in modo normale. Si tratta di un’operazione alquanto delicata, che in un caso su 20 può determinare la morte del paziente.
  • Pericardiocentesi: aspirazione del liquido pericardico attraverso un catetere sterile, simile a un ago in regime di ospedalizzazione, in anestesia locale.

Assistenza medica e legale ONA

Le vittime di pericardite, dovuta all’esposizione ad amianto, possono usufruite del servizio di assistenza medica e legale ONA.

È possibile richiedere una consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

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