Brigatinib, come cura del tumore al polmone, è un farmaco da somministrare ai pazienti che sono sottoposti alla chemioterapia.
La chemioterapia è uno degli approcci terapeutici per trattare le vittime di tumore del polmone. Questo può essere sia non a piccole cellule (adenocarcinoma) sia a piccole cellule (microcitoma).
La terapia prevede la somministrazione di farmaci antitumorali. Questi vanno a interferire con la riproduzione delle cellule tumorali. Infatti le cellule tumorali si replicano molto più velocemente rispetto alle altre.
I farmaci chemioterapici vanno così ad eliminare le cellule tumorali mentre compiono la divisione. Proprio per questo motivo la chemioterapia è particolarmente indicata per combattere i tumori più aggressivi.
L’ONA –Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni, tutela i diritti delle vittime del tumore al polmone e di altre patologie asbesto correlate.
Infatti l’esposizione ad amianto causa gravi danni alla salute, come confermato dall’ultima monografia IARC. Tra i suoi effetti comporta anche l’insorgere del cancro polmonare. Infatti, ogni anno, circa 70.000 decessi sono causati dal tumore polmonare, dovuto esclusivamente alle esposizioni a polveri e fibre di amianto.
Brigatinib come cura chemioterapica tumore al polmone
Brigatinib è un farmaco inibitore di ALK. ALK deriva dall’inglese Anaplastic lymphoma kinase. Indica la chinasi del linfoma anaplastico.
Viene quindi prescritto ai pazienti il cui tumore del polmone è correlato ad una forma anomala di un gene, chiamato chinasi del linfoma anaplastico (ALK).
Questa è una proteina che stimola la crescita delle cellule tumorali. Il farmaco Brigatinib ha lo scopo quindi di bloccare l’azione di questa proteina. Riesce così a rallentare la crescita e la diffusione del tumore.
La terapia con Brigatinib è indicata per il trattamento in prima linea di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (adenocarcinoma o NSCLC), in stadio avanzato, positivo per la chinasi del linfoma anaplastico (ALK). Possono essere stati precedentemente trattati con Crizotinib o possono non aver ricevuto alcun trattamento.
Un altro medicinale chemioterapico che agisce sullo stesso principio è Alectinib. In più esistono altri farmaci antitumorali come Atezolizumab, Carboplatino, Ceritinib, Cisplatino, Dabrafenib, Durvalumab, Etoposide, Gemcitabina, Gefitinib, Erlotinib, Afatinib, Osimertinib, Nintedanib, Nivolumab, Pembrolizumab, Pemetrexed, Taxolo, Taxotere, Trametinib, Vinorelbina.
Brigatinib come cura: dosaggio consigliato
La dose iniziale raccomandata di Brigatinib è 90 mg. Questa quantità si assume una volta al giorno per i primi 7 giorni.
Una volta constatato che il farmaco sia ben tollerato dal paziente, il dosaggio aumenta fino a 180 mg. La dose si assume sempre una volta al giorno alla stessa ora. Brigatinib può essere assunto sia a stomaco pieno sia prima dei pasti.
È importante che le compresse vengano ingerite intere, accompagnate da un bicchiere d’acqua. Non bisogna quindi schiacciarle o dissolvere il contenuto.
In caso si dovesse verificare un episodio di rigetto, dopo aver assunto la dose giornaliera di Brigatinib, non è necessario ingerire altre compresse del farmaco.
Efficacia del farmaco come cura del tumore al polmone
Studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia della terapia di Brigatinib nelle vittime di tumore al polmone.
L’approvazione in prima linea si è basata su risultati dello studio ALTA-1L. L’efficacia di Brigatinib è stata confrontata con la terapia di Crizotinib.
Lo studio ALTA-1L è un trial multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto. Ha coinvolto pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio IIIB e IV, non trattati precedentemente con un inibitore di ALK. Tuttavia i partecipanti potevano essere stati sottoposti in precedenza a un regime chemioterapico per la malattia avanzata.
I risultati hanno dimostrato come l’assunzione di Brigatinib sia associata a una riduzione del 51% nel rischio di progressione di malattia o di morte in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule ALK-positivo, mai trattati prima con un inibitore di ALK.
Brigatinib: effetti collaterali cura del tumore al polmone
La somministrazione del farmaco Brigatinib può provocare in alcuni pazienti effetti indesiderati.
Gli effetti collaterali molto comuni possono interessare più di 1 persona su 10. Sono polmoniti o infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea, disturbi visivi, aumento della pressione arteriosa. In più si possono presentare tosse, dolori addominali, diarrea, nausea o vomito, prurito e rash cutaneo.
Invece gli effetti collaterali comuni coinvolgono più di 1 persona su 100. Sono insonnia, disturbi del gusto, disturbi del ritmo cardiaco, dolori articolari o muscolari.
Inoltre il Brigatinib comporta anche alterazioni dei risultati degli esami di controllo. Ad esempio si possono registrare:
- anemia, ovvero la riduzione dell’emoglobina, che determina una ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno;
- piastrinopenia (riduzione delle piastrine);
- leucopenia (riduzione dei globuli bianchi);
- aumento dei valori di glicemia, di creatina e del colesterolo;
- alterazioni dei valori degli elettroliti nel sangue (iponatriemia, ipomagnesiemia, ipokaliemia, ipercalcemia);
- aumento dei valori di funzionalità pancreatica (amilasi, lipasi);
- incremento dei valori di funzionalità del fegato, ovvero degli enzimi epatici aspartato aminotransferasi e alanina aminotransferasi, della lattato deidrogenasi e dei livelli di bilirubina nel sangue;
- aumento dei livelli di creatinfosfochinasi, enzima presente soprattutto nel tessuto muscolare scheletrico e nel muscolo cardiaco.
Fattori di rischio del tumore del polmone
Alcuni studi, già nel 2015 avevano individuato attraverso alcune statistiche, l’insorgenza di 17,5 milioni di nuovi casi di tumore del polmone e 8,7 milioni di decessi.
Il valore dell’incidenza così alto è dovuto ai diversi fattori di insorgenza. Tra questi troviamo: fumo di sigaretta o di saldatura, esposizione ad amianto, radiazioni ionizzanti e onde non ionizzanti e il benzene.
Nella pubblicazione Report del Global Burden of Desease Cancer Collaboration, pubblicato da Jama Oncology, è stato evidenziato che nonostante le diminuite abitudini tabagiche, i casi del tumore del polmone hanno subito un aumento di almeno il 33%.
Assistenza medica e tutela legale vittime tumore al polmone
L’ONA si occupa di assistere tutte le vittime di tumore al polmone, mesotelioma o altre malattie asbesto correlate.
Grazie all’Osservatorio Nazionale Amianto è possibile ricevere servizi di assistenza medica e legale gratuita. Anche le vittime del dovere o della malasanità possono rivolgersi all’ONA per avere la tutela dei propri diritti.
È possibile fare richiesta specifica attraverso il formulario nella pagina oppure chiamando il numero verde gratuito.