Chemioterapia Alectinib è efficace per la cura del tumore del polmone. Alectinib è un farmaco chemioterapico particolarmente efficace per la guarigione del carcinoma polmonare non a piccole cellule, altrimenti identificato come adenocarcinoma.
La somministrazione del farmaco permette il miglioramento dello stato di salute delle persone affette da neoplasia e il miglioramento della qualità di vita.
Negli ultimi anni, sempre più persone hanno ricevuto la diagnosi di tumore del polmone. Questo perché, in passato, vi è stato un largo utilizzo dell’amianto, un minerale killer responsabile di un gran numero di patologie.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al Presidente Avv. Ezio Bonanni, ha istituito lo Sportello di Assistenza Medica dell’ONA APS, al quale possono rivolgersi sia le vittime dell’amianto che degli altri cancerogeni. Anche i familiari delle vittime primarie possono usufruire del servizio di assistenza legale gratuita, così da ricevere maggiori informazioni.
La chemioterapia per la cura dei tumori
La scoperta della chemioterapia ha permesso la guarigione di un gran numero di pazienti con il cancro. É una terapia che si basa sulla somministrazione di particolari farmaci in grado di provocare la morte delle cellule cancerose.
I farmaci chemioterapici sono classificati come farmaci citotossici o antiblastici, proprio per la loro capacità di distruggere le cellule con elevato tasso di replicazione. Le modalità di somministrazione dei farmaci citotossici sono differenti e, in alcuni casi, prevedono la combinazione di più protocolli di cura.
Per questo motivo è opportuno distinguere le terapie in: monoterapia e terapia di combinazione. Quando il farmaco è somministrato in via del tutto esclusiva, il protocollo di terapia è di tipo “monoterapico“. Quando il farmaco è associato a un altro farmaco o un altro tipo di trattamento, il protocollo di terapia è di tipo “combinato“.
Un esempio è l’applicazione della chemioterapia, con l’operazione chirurgica, la radioterapia o l’immunoterapia quando è possibile. Grazie alla combinazione di più protocolli di cura, il paziente ottiene benefici maggiori dovuto all’effetto sinergico delle cure nei confronti del tumore.
Farmaci chemioterapici ed il loro scopo terapeutico
La somministrazione di farmaci chemioterapici è a scopo terapeutico. Questo vuol dire che il farmaco non previene la formazione o lo sviluppo di cellule tumorali, bensì ne provoca la morte.
Il trattamento con i farmaci chemioterapici è particolarmente adatto a tutte quelle persone che ricevono una diagnosi infausta con uno stadio della malattia particolarmente avanzato. Per questo motivo, prima di iniziare il trattamento con qualsiasi farmaco, è opportuno valutare diversi aspetti della patologia e del paziente.
L’oncologo, prescrive il protocollo di cura sulle caratteristiche biologiche del tumore, sullo stadio della malattia e sulle condizioni di salute del paziente. Solo in questo modo sarà possibile individuare la terapia più idonea alla cura della persona e al tumore.
Infatti, l’utilizzo di farmaci come Alectinib, specifici per una particolare mutazione, possono essere prescritti solo dopo aver effettuato un test diagnostico per la mutazione.
Chemioterapia Alectinib: farmaco e tumori
Alectinib (commercializzato sotto il nome di Alecensa) è farmaco antitumorale, utilizzato nei pazienti con tumori aventi particolari mutazioni geniche. Il farmaco è un inibitore della chinasi ALK, ovvero la chinasi del linfoma anaplastico, una proteina over sintetizzata quando le cellule subiscono mutazioni del patrimonio genetico.
Le proteine ALK appartengono alla famiglia di proteine che assolvono a diversi ruoli. Tra questi vi sono la crescita cellulare e la formazione di nuovi vasi sanguigni.
Le cellule tumorali che sviluppano queste mutazioni, oltre a replicarsi in maniera incontrollata, assicurano alla massa anche il giusto nutrimento. Per questo motivo, il protocollo di chemioterapia con il farmaco Alectinib mira a bloccare l’attività della chinasi del linfoma anaplastico.
Solo così sarà possibile ridurre la crescita e diffusione del tumore. Le mutazioni del gene ALK sono frequenti nel carcinoma polmonare non a piccole cellule, un tumore del polmone altrimenti conosciuto come adenocarcinoma.
Somministrazione di Alectinib in chemioterapia
La somministrazione del farmaco Alectinib in chemioterapia è particolarmente adatta per i tumori che si trovano in stadio avanzato e per i tumori che presentano la mutazione della sequenza genica della proteina chinasi del linfoma anaplastico.
Per questo motivo, il protocollo di cura che Alectinib è particolarmente indicato per il trattamento in prima linea dei tumori in fase metastatica, che non si sono mai sottoposti a chemioterapia. Anche per coloro che sono stati trattati in precedenza con crizotinib, ma che non hanno ottenuto benefici, Alectinib si è rivelato un successo.
La somministrazione del farmaco avviene per via orale e deve essere continuamente supervisionata da un’equipe medica specializzata nella somministrazione di farmaci antitumorali. La dose raccomandata del farmaco è di è 600 mg, da assumere due volte al giorno in corrispondenza dei pasti.
Per questo motivo, la posologia di ogni capsula di Alectinib è di 150 mg. In alcuni pazienti, il protocollo di cura prevede dosaggi differenti che, ancora una volta, dipendono dallo stato di salute del paziente e tollerabilità al farmaco.
Effetti collaterali comuni chemioterapia Alectinib
Gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici sono da ricercare nel meccanismo di azione. Infatti, per la chemioterapia si hanno diversi effetti collaterali generali che dipendono dalla non selettività dei farmaci. Per questo motivo, gli organi ed i tessuti maggiormente coinvolti sono quelli caratterizzati da cellule con elevato tasso di moltiplicazione.
Tuttavia, qualsiasi farmaco, prima dell’immissione in commercio deve ricevere l’approvazione, sulla base dei profili di sicurezza. Per la terapia con Alectinib, gli effetti collaterali comuni, riscontrati nella maggior parte dei pazienti sono:
- stanchezza;
- nausea;
- diarrea;
- vomito;
- eritema cutaneo;
- dolori muscolari e alle ossa;
- gonfiore generale dei tessuti;
- alterazione del gusto;
- disturbi della vista.
Effetti collaterali non comuni di Alectinib
Gli effetti collaterali gravi e non comuni, invece, si manifestano con frequenza diversa nei vari pazienti. Tuttavia, questi possono essere mitigati modificando la posologia del farmaco o con la sospensione della terapia.
Dal rapporto delle segnalazioni avverse sospette per il farmaco Alectinib, si evincono i seguenti effetti collaterali non comuni:
- ulcere della bocca e febbre labiale;
- sensibilità cutanea da esposizione solare che genera danni cellulari;
- riduzione della funzionalità renale ed epatotossicità nei primi tre mesi di terapia;
- malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmonite, che in alcuni casi provoca anche la sospensione del trattamento;
- bradicardia, ovvero riduzione della frequenza cardiaca, che raramente comporta la sospensione della terapia;
- disturbi gastrointestinali di entità lieve o moderata.
Per approfondire la scheda tecnica di Alectinib.
Altri farmaci chemioterapici
Nel corso degli anni sono stati approvati ulteriori farmaci in grado di contrastare la replicazione cellulare del tumore, bloccando così la progressione della neoplasia. Tra questi:
- Actinomicina;
- Alimta;
- Capecitabina;
- Carboplatino;
- Ceritinib;
- Cisplatino;
- Docetaxel;
- Etoposide;
- Fluoracile;
- Gemcitabina;
- Taxolo;
- Vinorelbina,
Chemioterapia Alectinib per le patologie asbesto correlate
Molti tumori provocati dall’esposizione a polveri e fibre di amianto possono essere curati con la chemioterapia. L’amianto, come anche altri cancerogeni causa un gran numero di mutazioni cellulari, responsabili delle caratteristiche neoplastiche dei tumori. In particolar modo, le fibre di amianto che superano le barriere chimiche e fisiche dell’individuo, si insediano a livello delle membrane degli organi.
Giunti nel corpo, causano lunghi processi di infiammazione, che se prolungati, generano danni a livello cellulare e a livello del patrimonio genetico. Così, le cellule a contatto con l’asbesto subiscono un processo di cancerogenesi con conseguente trasformazione neoplastica.
Per questo motivo, tutte le fibre di amianto sono state catalogate come cancerogene (monografia IARC). La scoperta della cancerogenicità, in molti paesi, compresa l’Italia, ha fatto cessare qualsiasi attività collegata all’amianto. Sulla nostra Penisola, l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione della fibra killer è stata vietata con la Legge 257 del 1992.
Tuttavia, la messa al bando dell’amianto non ha limitato i danni alla salute. Sul territorio italiano ci sono ancora 58milioni di mq di coperture in cemento-amianto e oltre 40milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Questi dati sono frutto della mappatura realizzata dall’ONA grazie all’APP Amianto.
Lo strumento gratuito permette a cittadini e pubbliche amministrazione di segnalare (anche in forma anonima) tutti siti contaminati dalla fibra killer. L’APP amianto è disponibile anche per smartphone.
Sorveglianza epidemiologica per le patologie asbesto correlate
L’elevato tasso di mortalità provocato dalle fibre dell’amianto ha comportato l’istituzione di un’efficace sistema di sorveglianza epidemiologica per tutte le patologie asbesto correlate.
Ogni anno, in Italia vengono diagnosticati circa 2000 nuovi casi di mesotelioma, una neoplasia caratterizzata dall’esposizione a polveri e fibre di amianto. Nel mondo, circa 170 mila nuove diagnosi di patologie asbesto correlate.
Così, nel 2002, in Italia è stato istituito il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) per la raccolta dei dati epidemiologici sul mesotelioma. Il ReNaM ha una struttura organizzata su base regionale che ha il compito di identificare nuovi casi e valutare l’esposizione ad amianto.
A fine gennaio 2022 è stato pubblicato il VII Rapporto Mesoteliomi, con i nuovi casi censiti dal 2016 al 2018. L’Ente dichiara solamente 3792 casi di mesotelioma, ma bisogna tener conto che in Campania e Abruzzo la funzione dei COR è attualmente sospesa, mentre la rilevazione di Molise, Calabria e Sicilia, risulta incompleta.
Tuttavia, dalla messa al bando dell’amianto al 2018, sono stati censiti più di 31.572 casi di mesotelioma maligno.
Consulenza gratuita Osservatorio Nazionale Amianto
Secondo uno studio europeo, solo in Italia, i lavoratori esposti a cancerogeni sono circa 4.200.000 su 21.8 milioni di lavoratori complessivi. Per questo motivo, l’ Osservatorio Nazionale Amianto, istituita nel 2008, tutela tutte le vittime dell’amianto e degli altri cancerogeni, nonché i loro familiari.
Coloro che hanno subito danni hanno diritto a diverse forme di risarcimento, erogate in forma economica, previdenziale o assistenziale, previste dalla legge.
Per ricevere assistenza legale e assistenza medica è possibile usufruire dello sportello online. Un team di legali e medici specialisti, coordinati dall’ Avv. Ezio Bonanni, pioniere in campo di malattia professionale e risarcimento danni, saprà indicare la strategia migliore per te.
Contattare l’associazione tramite il numero verde 800 034 294, oppure compilando il form.