Assistenza gratuita vittime amianto

Servizio di assistenza gratuita vittime amianto consiste nella tutela dei diritti delle vittime dell’amianto da parte dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA. Non vi è solo la tutela giuridica, con la consulenza legale gratuita, ma anche l’assistenza medica e tecnica. 

assistenza gratuita vittime amianto

La prevenzione, la cura e la tutela dei diritti, costituiscono la missione dell’ONA. Quindi, in caso di danno amianto, e da altri cancerogeni,  è possibile ottenere il riconoscimento di malattia professionale. In questo caso, oltre agli indennizzi INAIL, vi è il diritto al risarcimento del danno.

Per quanto riguarda il personale militare e in generale quello della Pubblica Amministrazione, sussiste anche il diritto al riconoscimento di vittima del dovere. L’ONA ha ottenuto significativi risultati nella tutela del personale civile e militare delle Forze Armate.

In particolare, per coloro che sono stati esposti nella Marina Militare italiana, compresi gli orfani non a carico fiscale della vittima. Tanto è vero che la Corte di Appello di Roma, con Sentenza del 22.09.2021, ha liquidato all’orfano di vittima del dovere le prestazioni previdenziali. 

Assistenza gratuita vittime amianto: azione dell’ONA

Tutelare significa prevenire e cioè, evitare il danno delle fibre di amianto, che c’è sempre con l’esposizione, qualsiasi sia la soglia.

Infatti, tutte le fibre sono dannose, provocano infiammazione anche senza sintomi.

Quindi, occorre evitare l’esposizione, e per chi è stato esposto, occorre la sorveglianza sanitaria. In questo modo è possibile la diagnosi precoce di eventuali malattie amianto, così che ci siano terapie tempestive ed efficaci.

Però, purtroppo, in molti casi, c’è la diagnosi di malattia e poi la morte. L’ONA tutela anche i familiari di coloro che perdono la vita.

Assistenza gratuita vittime amianto: prevenzione primaria

La prevenzione primaria si traduce nell’evitare ogni forma di esposizione sia ad amianto che a qualsiasi altro cancerogeno. Lo sviluppo tecnologico se da una parte ha assicurato il benessere materiale, dall’altro ha messo in pericolo la salute e l’ambiente.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni, dopo un’attenta verifica, già nel 2008, hanno sostenuto che non può essere ammessa alcuna esposizione ad amianto. Così per gli altri cancerogeni.

Innanzitutto, tutti i cancerogeni sono dannosi anche a bassa dose. L’asbesto lo è ancora di più. In particolare, il mesotelioma, tra cui quello della pleura, è legato ad esposizioni anche minime. 

Quindi, la finalità di tutela va perseguita evitando ogni forma di esposizione ad amianto e a qualsiasi cancerogeno. Questi ultimi poi, agiscono i sinergia e potenziano gli effetti dell’amianto.

Così per quanto riguarda per esempio il tumore del polmone. Queste tesi sono state definitivamente accolte nei più alti consessi scientifici (Comments on the 2014 helsinki consensus report on asbestos).

Indice

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Assistenza gratuita vittime amianto: ricerca, terapia e la cura

Assistenza gratuita vittime amiantoLa ricerca scientifica è fondamentale per la prevenzione, la terapia e cura di tutte le malattie asbesto correlate. Infatti, ancora nei tempi più recenti, i casi di mesotelioma erano trattati in modo del tutto palliativo.

Negli ultimi tempi, anche grazie all’impegno dell’ONA e dell’avv. Ezio Bonanni, sono stati realizzati strumenti di tutela più efficaci, anche per il mesotelioma. 

Quindi, la tutela della salute, che costituisce la finalità dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.

Infatti, l’ONA, oltre a raccomandare di evitare l’esposizione alle fibre di asbesto ed altri cancerogeni, ha chiesto di favorire la ricerca scientifica. Inoltre, non si può prescindere dal fatto che c’è un potenziamento reciproco dei cancerogeni, ed è per questo che si deve evitare di abbassare la guardia.

L’ONA ha elaborato i suoi protocolli di diagnosi, terapia e cura di tutte le patologie asbesto correlate.

Tra queste ultime, si debbono distinguere le malattie infiammatorie da quelle cancerogene. L’impegno dei medici volontari dell’ONA ha permesso di ottenere ottimi risultati, in termini di diagnosi, prevenzione e cura delle malattie asbesto correlate.

Tuttavia, la situazione rimane allarmante. Ciò è stato denunciato dall’avv. Ezio Bonanni con la pubblicazione: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (edizione 2022)

Non solo quelli di patologie tumorali, prima di tutto il mesotelioma, ma anche di tutte le altre neoplasie.

Assistenza gratuita vittime amianto: diagnosi delle malattie

Come già più volte ribadito, è necessario evitare l’esposizione a polveri e fibre di amianto e di altri cancerogeni.

Tuttavia, per coloro che, purtroppo, ne hanno già subito l’esposizione, è necessario attivare tutti i protocolli di sorveglianza sanitaria.

Nel caso di danno biologico, si può ottenere la diagnosi precoce e l’utilizzo tempestivo di tutti gli strumenti terapeutici, per il migliore approccio e tutela del paziente.

Rischio cancro amianto: l’esposizione alla fibra killer

Quindi, coloro che, purtroppo, sono stati già esposti alle fibre dei minerali di asbesto, corrono il rischio di ammalarsi, prima di tutto, di mesotelioma, e poi di tumore del polmone, della laringe e delle ovaie.

Il segno biologico di elevata esposizione e, quindi, il termometro del rischio, è costituito dalla eventuale diagnosi di placche ed ispessimenti pleurici.

Questi ultimi, infatti, sono la conditio sine qua non per la successiva insorgenza del tumore della pleura (mesotelioma pleurico), il cui agente causale, è sempre e solo l’amianto in proporzione all’entità dell’esposizione, per intensità e durata, anche se, in alcuni casi, anche esposizioni poco elevate lo possono causare (cancro amianto).

Mesotelioma pleurico e rischio anche a basse dosi

Infatti, l’On.le Muzio nel suo intervento parlamentare – Camera dei deputati nella seduta 12-14 luglio 1993 – in occasione della conversione del D.L. 193/93, lo ha chiarito.

Così nel suo intervento: «non ha alcun livello di soglia o limite che possa garantire la salute di coloro che sono stati o siano esposti, nel senso che è dannosa una quantità anche minima».

Ciò è stato confermato dallo Iarc, Monographs On The Evaluation Of Carcinogenic Risks To Humans, Volume 14, Asbestos, Summary Of Data Reported And Evaluation, Asbestos, Last Updated: 26 March 1998.

La nuova risoluzione del Parlamento Europeo del 03.10.2023

Intanto il Parlamento Europea, prendendo atto dell’epidemia di malattie asbesto correlat, ha votato un importante provvedimento volto a tutelare la salute degli esposti e dell’ambiente (il 78% delle malattie professionali, in Europa, è causato dall’asbesto). La nuova risoluzione conferma le tesi dell’Osservatorio Nazionale Amianto: “‘abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili’”- ha da sempre ribadito il Presidente ONA, Avv. Ezio Bonanni. Così le modifiche alla direttiva comunitaria in materia di amianto [149/2009/CE]. https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2023-0332_IT.html#title2 

Tutti i fattori ribaditi dal legale nel ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo [agosto 2008], trovano così fondamento. 

In questo modo, è lo stesso impianto della normativa comunitaria a subire una radicale trasformazione, per la “protezione dei lavoratori dell’amianto”. Solo in via nominale, possiamo ora richiamare la vecchia direttiva 477/83/CEE, e la prima stesura della 149/2009/CE.

Dopo la risoluzione del Parlamento Europeo (ottobre 2021) prosegue l’iter normativo in direzione della tutela dal rischio. Ricordiamo che l’articolo 168 TFUE protegge la salute, e così le ulteriori tutele di cui agli artt. 153 e 156 TFUE, contro gli infortuni e le malattie professionali. Anche con riferimento all’art. 191 TFUE, circa la tutela dell’ambiente, proprio la legislazione comunitaria costituisce il primo presupposto per la tutela rispetto al rischio amianto. 

Altresì l’ambiente è al centro dell’attenzione, anche se, come detto, la stragrande maggioranza dei casi è dovuta ad esposizione lavorativa. Infatti, sono dovuti ad esposizione ambientale solo una frazione dal 5 al 20% dei casi di mesotelioma (Istituto Superiore di Sanità -ISS).

Sorveglianza sanitaria: servizio ONA per la diagnosi precoce

Per la terapia e cura del tumore del polmone più che della pleura, la diagnosi precoce è fondamentale.

Così, infatti, si può azionare il protocollo ONA, che prevede, in alcuni casi, l’uso della chirurgia, anche con chemioterapia e radioterapia.

In questo modo, è possibile ottenere risultati più incoraggianti.

Infatti, l’ONA ha dimostrato che la diagnosi precoce permette, in particolare per il tumore del polmone, di intervenire chirurgicamente e in pazienti che sono ancora giovani di poter ottenere un più elevato indice di sopravvivenza a cinque anni.

Quindi, la sorveglianza sanitaria è fondamentale perché permettendo la diagnosi precoce, assicura questi interventi terapeutici efficaci.

Assistenza gratuita vittime amianto: diagnosi precoce

Quindi, per coloro che sono stati esposti alla fibra killer l’unico strumento è quello di ottenere la diagnosi precoce oltre che, evidentemente, di evitare altre forme di esposizioni a minerali di asbesto.

Poiché le cure più tempestive e più efficaci di qualsiasi patologia, comprese quelle tumorali, sono legate alla tempestività della diagnosi, è evidente che l’unica risposta che si può dare a chi è stato già esposto è quella di ottenere la diagnosi precoce con la sorveglianza sanitaria.

ONA: assistenza legale gratuita vittime amianto

La tutela legale, ovvero le azioni legali, per evitare l’esposizione, e per ottenere la sorveglianza sanitaria e per chi è stato esposto, il prepensionamento, e per le vittime, l’indennizzo previdenziale e il risarcimento dei danni, è uno degli impegni che rientrano nello statuto dell’ONA, associazione non lucrativa, di utilità sociale, rappresentativa delle vittime dell’amianto.

Indennizzo INAIL malattia professionale amianto

In caso di danno biologico, occorre, attraverso l’anamnesi lavorativa, verificare se vi siano state esposizioni professionali. Questa verifica è affidata ad un medico del lavoro o ad un medico legale. 

Questa figura professionale si deve avvalere anche di un tecnico, in grado di verificare per esempio gli indici di aerodispersione dei materiali di amianto. 

Si deve tener conto che negli ambienti di lavoro, oltre all’uso dell’asbesto, sono stati utilizzati anche altri cancerogeni. In altri casi, ci sono state anche delle esposizioni extra professionali.

È il caso, per esempio, delle abitudini al fumo di sigaretta. In questi casi, occorre verificare la sussistenza o meno del nesso causale che è il vero banco di prova. 

Dunque, nel caso in cui è confermata l’esposizione al cancerogeno, per esempio l’asbesto, occorre verificare se la malattia è inserita in una delle tre liste INAIL.

In caso di lista I, come per esempio, mesotelioma, tumore del polmone, laringe, ovaie, l’asbestosi, placche ed ispessimenti pleurici, il nesso causale si presume.

Quindi, l’INAIL deve sempre riconoscere la malattia professionale ed indennizzarla. Ciò anche per quanto riguarda gli altri cancerogeni. In questi casi, sussiste anche il diritto del risarcimento del danno c.d. “differenziale”.

In caso di decesso, le prestazioni previdenziali sono liquidate ai superstiti, in qualità di eredi. Questi ultimi, in particolare il coniuge e i figli minorenni o studenti, possono ottenere la rendita di reversibilità. Sussiste anche il diritto del risarcimento del danno degli stretti congiunti.

Risarcimento danni amianto della vittima e dei familiari

Per la tutela legale risarcitoria, l’Osservatorio Nazionale Amianto assicura un elevato livello di assistenza legale. È anche associazione familiari vittime amianto.

L’INAIL indennizza il solo danno biologico e patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Quindi, sussiste anche il diritto al danno differenziale.

Per tali motivi, ci si può rivolgere alla più importante tra le associazioni amianto per la più ampia tutela dei diritti. Gli indennizzi INAIL vanno scorporati per poste omogenee (Cassazione civile sez. lav., 21/05/2019, n.13645).

Eguale tutela spetta anche ai superstiti. In quest’ultimo caso, le prestazioni INAIL (rendita di reversibilità e Fondo Vittime Amianto e assegno funerario) non si scomputano. Su questo punto è stata chiara la Corte Suprema di Cassazione, Sez. lav., n. 30857/2017.

Quantificazione danni non patrimoniali vittima e familiari

L’ONA tutela il diritto al risarcimento del danno, prima di tutto della vittima e poi dei familiari. Purtroppo, in molti casi, la malattia asbesto correlata determina la morte della vittima. In questi casi, le somme maturate debbono essere liquidate ai familiari, i quali hanno diritto anche al risarcimento del danno iure proprio.

È dovuto il risarcimento del danno per la lesione dei diritti di cui agli artt. 29, 30 e 31 Cost., anche in relazione ai danni iure proprio. Per questi ultimi: Cass., sentenze n. 8827 ed 8828 del 2003, e SS.UU., sentenza n. 6572 del 2006 e ancora n. 26972 del 2008.

Infatti, le SS.UU. n. 15350/2015, hanno confermato il diritto al risarcimento di tutti i danni, sul principio dell’integrale ristoro. Quindi, sono dovute sia le «perdite di natura patrimoniale o non patrimoniale che dalla morte possono derivare ai congiunti della vittima, in quanto tali e non in quanto eredi».

Così Corte Cost., n. 372 del 1994; Cass., n. 4991 del 1996; n. 1704 del 1997; n. 3592 del 1997; n. 5136 del 1998; n. 6404 del 1998; n. 12083 del 1998, n. 491 del 1999, n. 2134 del 2000; n. 517 del 2006, n. 6946 del 2007, n. 12253 del 2007).

Le malattie asbesto: quali sono e il loro riconoscimento

Le malattie asbesto correlate sono quelle patologie provocate dalle fibre di amianto e, tenendo conto del contenuto dell’ultima monografia IARC, si distinguono in quelle che sono da tutti riconosciute come tali:

Queste malattie sono state pure inserite dall’INAIL nella lista I con riferimento all’esposizione professionale ad asbesto e, quindi, il loro riconoscimento è facilitato dalla cosiddetta presunzione legale di origine, che inverte l’onere della prova dei comuni a carico dell’ente previdenziale.

Le complicazioni cardiache dell’asbestosi

L’esposizione a fibre di amianto provoca anche delle complicazioni cardiache e cardiocircolatorie , che come tali, debbono essere riconosciute e indennizzate dall’INAIL, ed è questo uno degli impegni maggiori dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni, che hanno ottenuto significativi risultati nella tutela di coloro che, purtroppo, a causa della fibrosi di amianto, hanno subito dei danni biologici all’apparato cardiaco e cardiovascolare (danno amianto al cuore).

Assistenza gratuita vittime amianto: altre patologie

Le fibre di amianto provocano anche altre patologie, per le quali però, manca la unanimità scientifica, perché sono multifattoriali e perché alcuni ne disconoscono le capacità lesive delle fibre e, anche alla luce dell’ultima monografia IARC, l’INAIL le ha inserite nella lista II, per le quali non vi è la cosiddetta presunzione legale di origine e cioè la presunzione della loro origine di natura professionale:

Poi c’è il tumore dell’esofago per il quale sono minori le evidenze scientifiche e per cui lo stesso INAIL lo inserisce nella lista III:

Assistenza gratuita vittime amianto: leucemie e altro

Ci sono poi tutta una serie di altre patologie, tra le quali le leucemie, che sono multifattoriali e per cui anche l’amianto, però, ha una sua capacità lesiva, specialmente per coloro che sono stati impiegati nelle missioni di pace all’estero, che hanno subito l’azione sinergica dell’errata pratica vaccinale (danni vaccini contaminati) e dell’esposizione a nano particelle per l’utilizzo di proiettili ad uranio impoverito (uranio impoverito tutela legale – vittima del dovere) e per radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Procedura amministrativa e giudiziaria per l’indennizzo INAIL

La certificazione di malattia professionale attiva il percorso presso l’INAIL. Emesso il provvedimento, se non favorevole, è possibile il ricorso amministrativo. 

In caso di ulteriore rigetto, può essere attivata la tutela giudiziaria. In questi casi, si ricorre al Giudice del Lavoro, con ricorso ex art. 442 c.p.c..

In corso di causa, il Giudice del Lavoro  nomina il consulente tecnico e il consulente medico legale e poi successivamente emette la sentenza. 

Perché la tutela legale è importante per le vittime amianto?

La tutela legale è il baluardo fondamentale di legalità e giustizia ma prima di tutto, per la tutela preventiva e la protezione della salute nei luoghi di vita e di lavoro, rispetto all’amianto e a tutti gli altri cancerogeni.

Solo con la tutela legale, ovvero l’assistenza legale, coniugata a quella medico legale, di medicina del lavoro, e tecnica, è possibile prima di tutto evitare le esposizioni alle sostanze cancerogene e poi ottenere le tutele previdenziale per i lavoratori esposti e per le vittime.

Infatti, è necessario prima di tutto diagnosticare, non solo per curare, ma anche per certificare il danno biologico di origine professionale, e quindi avviare il percorso dell’indennizzo INAIL ovvero del riconoscimento della causa di servizio e se nel caso il riconoscimento della qualità di vittima del dovere, il che comporta ulteriori prestazioni previdenziali sia per la vittima, che in caso di decesso, anche per i superstiti.

I servizi di assistenza gratuita vittime amianto

I cittadini e i lavoratori esposti amianto ed altri cancerogeni, che temono perciò stesso di aver subito danni alla salute, con rischio di mesotelioma e di altri tumori amianto e di altre malattie, possono rivolgersi all’ONA, per l’assistenza gratuita. Lo staff medico è coordinato dal Dott. Arturo Cianciosi. Il servizio di assistenza legale è coordinato dall’Avv. Ezio Bonanni.

Il pull dei legali dell’ONA assicura alti standard di tutela dei diritti delle vittime dell’amianto e di altri cancerogeni.

Benefici contributivi per esposizione ad amianto

In caso di esposizione ad amianto per più di 10 anni, a concentrazioni superiori alle 100 ff/ll, sussiste il diritto alle maggiorazioni contributive del periodo di esposizione con il coefficiente 1,5, poi ridotto a 1,25, come stabilito dall’art. 13, co.8, L. 257/92.

Questi benefici, dovuti a tutti i lavoratori, sono stati attribuiti solo a una minima parte degli aventi diritto, per una serie di ostacoli frapposti dall’INPS, come chiarito dall’Avv. Ezio Bonanni nell’intervista a questo notiziario amianto:

Questi benefici poi spettano anche a coloro che si sono già ammalati di una delle patologie asbesto correlate e sono stati così riconosciuti dall’INAIL.

In quest’ultimo caso, la norma è quella di cui all’art. 13, co.7, L. 257/92, ed il coefficiente è sempre 1,5, che è valido sia per il prepensionamento che per la rivalutazione delle prestazioni pensionistiche in godimento.

Il prepensionamento e la pensione di invalidità amianto

Quindi, una volta ottenuto il riconoscimento dell’indennizzo INAIL, ovvero della c.d. causa di servizio, sussiste il diritto alle maggiorazioni contributive con l’art. 13, co. 7, della L. 257/92, che si sostanzia nel moltiplicare con il coefficiente 1,5, il periodo contributivo INPS di riconosciuta esposizione ad amianto, ai fini dell’anticipata maturazione del diritto a pensione e per chi già lo è, nell’adeguare e rivalutare la posizione.

In più, nel caso in cui, pur con le maggiorazioni amianto, non c’è la maturazione del diritto a pensione, si può ottenere il prepensionamento, ovvero la pensione di invalidità INPS, con l’applicazione dell’art. 1, co. 250, 250 bis e 250 ter della L. 232/2016.

In questo caso, a prescindere dall’età anagrafica e dall’anzianità contributiva, e con solo 5 anni di contribuzione, di cui 3 negli ultimi 5, si può accedere al trattamento previdenziale della pensione di invalidità INPS amianto.

Riconoscimento causa di servizio per i dipendenti pubblici

Per una parte della dipendenza pubblica, e cioè quelli del pubblico impiego non privatizzato, il regime previdenziale in caso di malattia riconducibile all’attività di lavoro, è quello della c.d. causa di servizio.

Questo complesso procedimento, presuppone anche un pregiudizio medico legale, che deve essere assunto dalla CMO.

In caso di riconoscimento di causa di servizio, sussiste il diritto, prima di tutto, all’equo indennizzo, e poi alla pensione privilegiata.

La tutela legale per le vittime del dovere

Nel caso di riconoscimento di causa di servizio, nel caso di svolgimento di attività di cui all’art. 1, co. 563, L. 266/05, si ha diritto al riconoscimento di vittima del dovere.

La tutela è estesa anche alle vittime di infortunio e malattia professionale a determinate condizioni. Per esempio, per esposizione ad amianto. Il legislatore ha introdotto questa normativa con l’art. 20 della Legge 183/2010.

In questi casi, estesi a tutte le vittime, le tutele sono state estese a tutte le vittime e ai superstiti. La disciplina è quella della equiparazione a vittima del dovere.

Dunque, quando l’infermità, per causa di servizio, è imputabile ad esposizioni a cancerogeni, o ad agenti tossico nocivi, sussiste questo diritto.

In caso di svolgimento del servizio in particolari condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà, si può chiedere il riconoscimento dello status di vittima del dovere.

Così gli artt. 1, co. 564, L. 266/2005 e 1 del d.p.r. 243/2006, su cui si è innestato  l’art. 20 della Legge 183/2010.

Recentemente, la Corte di Cassazione, Ord., (data ud. 03/11/2020) 19/01/2021, n. 823, ha confermato in modo definitivo che in caso di esposizione a cancerogeni, sussiste in caso di danno biologico e di morte, il diritto alle prestazioni di vittima del dovere.

Questa giurisprudenza richiama quella precedente (Cassazione Civile, Sezione lavoro, 4238/2019, Cassazione Civile, Sezione lavoro, 20446/2019, e Cassazione, VI sezione civile, 14018 del 07.07.2020).

Status di vittima del dovere per i militari esposti ad amianto

Coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate hanno subito negli anni una serie di esposizioni. Non solo quelle ad asbesto, ma anche ad uranio impoverito, radiazioni ionizzanti, vaccini contaminati.

In questi ambiti, l’ONA  ha costituito un pull di medici e di avvocati in grado di tutelare i diritti delle vittime e dei loro familiari. Sono state avviate le procedure per il riconoscimento della causa di servizio e di vittime del dovere. 

In questo modo, è stato ampliato il perimetro di applicazione della tutela delle vittime dell’amianto e di altri cancerogeni, in relazione ad infermità per causa di servizio.

L’esposizione ad amianto è equiparata alle condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà, ai sensi dell’art. 1, co. 564, L. 266/2005, e art. 1 del d.p.r. 243/2006.

Tutela dei superstiti anche degli orfani non nel carico fiscale

In caso di decesso, le somme maturate debbono essere liquidate agli eredi legittimi, pro quota. I superstiti (coniuge e figli, fratelli e sorelle in mancanza dei primi) hanno diritto alle tutele previdenziali e risarcitorie. 

Queste tutele non presuppongono che la vittima avesse per forza di cose un rapporto di lavoro con la Pubblica Amministrazione (Cassazione SS.UU., n. 22753/2018). Infatti, proprio lo svolgimento di una delle attività indicate dalla legge, da diritto alle tutele in caso di danni. 

Tra gli agenti cancerogeni che hanno provocato una più alta incidenza di vittime ci sono anche l’uranio impoverito, i vaccini contaminati, le onde ionizzanti, oltre alle polveri e fibre di amianto.

In caso di decesso, gli orfani sono superstiti ed hanno diritto alle relative prestazioni. Tuttavia, in caso di sussistenza del coniuge, se l’orfano non è più a carico, è negato il diritto alle prestazioni. Questo stato di cose ha reso necessario un imponente contenzioso, finalizzato ad ottenere la tutela degli orfani non a carico.

Così, recentemente, anche il Sig. Matteo Sabbioni ha ottenuto la tutela grazie alla recente sentenza della Corte di Appello di Roma. Ormai la giurisprudenza di tutela degli orfani non a carico si va consolidando. Infatti, occorre annoverare gli importanti successi già ottenuti dall’avv. Ezio Bonanni.

Uno dei casi più importanti è quello della Corte di Appello di Genova, e quello della Corte di Appello di Salerno, di cui nelle news vittime del dovere.

Risultati dell’Avv. Ezio Bonanni nella tutela delle vittime

L’Avv. Ezio Bonanni ha ottenuto significativi risultati nella tutela del personale civile e militare delle Forze Armate (Marina Militare, Esercito Italiano e Aeronautica Militare) e Comparto Sicurezza (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato etc.,), anche in favore dei superstiti (coniugi, orfani e fratelli ed altri famigliari).

Tutela legale ONA per risarcimento danni vittime e familiari

 La vittima e i loro famigliari possono chiedere di ottenere il risarcimento del danno.

L’ONA ha istituito il servizio di assistenza legale anche al fine di assistere le vittime nella tutela legale dei loro diritti, in particolare, per il risarcimento dei danni, sia quelli subiti dalla vittima diretta, sia quelli subiti dai familiari.

Approfondimento legale assistenza gratuita vittime amianto

Se vuoi informarti su tutte le news sulla tutela legale e sul risarcimento dei danni, consulta tutti gli articoli di questo giornale, ovvero le news amianto.

Per approfondire è sufficiente proseguire la lettura sulla pagina specifica della assistenza legale gratuita vittime amianto ONA

Fondo vittime amianto anche per le vittime da esposizione ambientale

Il Fondo Vittime Amianto (FVA) è stato istituito con l’art. 1 commi 241/246 L. 244/2007. Nel tempo le norme sono state integrate, ed hanno ricompreso anche la tutela delle vittime di mesotelioma per esposizione ambientale ad asbesto.

Quindi, tutti coloro che hanno ottenuto il riconoscimento INAIL di malattia professionale, hanno diritto alla prestazione aggiuntiva nella misura del 15% della rendita (Circolare INAIL n. 25 del 27 settembre 2021).

L’art. 1, comma 116 L. 190/2014, ha ingrandito la platea dei beneficiari in favore delle vittime di mesotelioma per esposizione famigliare e ambientale, con indennizzo una tantum.

E’ stato accolto l’emendamento al Decreto Milleproroghe per aumentare a 10.000 euro il contributo una tantum, che passerà dagli attuali 5.600 euro erogati dall’INAIL a 10.000 euro.

Quindi, questa prestazione è liquidata agli ammalati di mesotelioma ambientale e/o familiare e dei loro eredi. L’indennizzo sarà dovuto a tutti coloro che abbiano contratto la patologia per esposizione ambientale ad amianto, quindi, per motivi non legati all’esposizione lavorativa a partire dal 2015 (assistenza gratuita vittime amianto). 

Sportello ONA: servizi assistenza gratuita vittime amianto

L’ONA svolge il servizio di assistenza tecnica, assistenza medica ed assistenza legale, per le vittime amianto (anche detto asbesto), anche online.

Questo è il servizio di assistenza medica e assistenza legale gratuita online.

Tutti coloro che intendono ottenere la consulenza gratuita online possono farne richiesta.

I medici ONA: cura del mesotelioma e delle altre malattie

In questo modo, è possibile ottenere la tutela medica e legale. In particolare, la c.d. seconda opinion medica, che è fondamentale per poter decidere l’approccio terapeutico, in caso di patologie severe.

Ci riferiamo, innanzitutto, al tumore delle sierose, detto anche mesotelioma, in particolare il mesotelioma della pleura. 

L’asbesto provoca patologie invalidanti e spesso mortali. L’ONA offre lo staff medico gratuito online per assistere le vittime nella diagnosi precoce, nella terapia e nella cura di queste gravi infermità. 

Consulenza legale gratuita sportello amianto online

Grazie al presidente ONA, Avv. Ezio Bonanni, è altresì disponibile uno staff di avvocati online gratis per tutelare i diritti delle vittime (e dei famigliari in caso di decesso).

In questo modo, si può ottenere la rendita INAIL, il prepensionamento, il riconoscimento di Vittima del Dovere e il risarcimento dei danni.

Vittime amianto e le tutele legali 

Danni da Amianto, rendite, prepensionamenti e risarcimento dei danniL’Avv. Ezio Bonanni è stato il pioniere, in Italia, della tutela delle vittime dell’amianto e dei loro famigliari.

Ha reso pubbliche tutte le informazioni sulla lesività delle fibre di asbesto e degli altri cancerogeni.

Quindi, prima di tutto la prevenzione primaria che si realizza con la messa al bando mondiale dell’amianto e la bonifica. Poi, la ricerca scientifica, in particolare quella medica (prevenzione secondaria).

Così, per esempio con la sorveglianza sanitaria, è possibile la diagnosi precoce in caso di danni alla salute. Chi è stato esposto ad amianto e ad altri cancerogeni (benzene, metalli pesanti, etc.), dovrebbe sottoporsi a questi controlli sanitari. 

Sicurezza nei materiali e bonifica dei siti contaminati 

Per tutela della salute si intende sia quella umana che quella ambientale, per tanto l’utilizzo di materiali non tossico nocivi e la bonifica dei siti contaminati da amianto e da altri materiali pericolosi racchiude l’obiettivo della prevenzione primaria.

La prevenzione primaria è il primo step da mettere in atto al fine di prevenire l’insorgenza di fenomeni di epidemie amianto correlate tra la popolazione e l’inquinamento ambientale.

Il decisivo ruolo della difesa legale delle vittime dell’amianto

La prevenzione terziaria consiste nella tutela previdenziale e risarcitoria dei lavoratori esposti e delle vittime dell’amianto e di altri cancerogeni. Attraverso la tutela legale garantita dall’ esperienza ventennale dell’ Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ ONA, è possibile ottenere la tutela legale delle vittime dell’amianto.

Assistenza valutazione rischio amianto per la bonifica

Con riferimento all’abnorme presenza di amianto e di materiali contenenti amianto, l’ONA ha auspicato un energico intervento per la bonifica. Tra i sistemi innanzitutto la rimozione, poi il confinamento e ancora l’incapsulamento. 

In Italia ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto. Ciò determina che continuino le esposizioni, nonostante la più elevata incidenza di malattie asbesto correlate. Infatti, ancora per il 2020, sono in aumento i casi di mesotelioma (quasi 2000). Così nel 2021, il trend continua ad essere in aumento. 

Per avere il quadro della situazione, è sufficiente consultare la APP Amianto. In questo modo si possono segnalare i siti contaminati e allo stesso tempo incentivare le operazioni di bonifica. 

Tra i metodi di bonifica, oltre all’incapsulamento e al confinamento, vi è quello della rimozione, che trasforma l’amianto in rifiuto e ne impone il collocamento in discarica, poiché, allo stato, non vi sono efficaci strumenti di trasformazione in materiale inerte delle fibre di amianto.

Credito di imposta per la bonifica amianto: le proposte ONA

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, anche con la consulenza del fiscalista, Dott. Nicola Forte, hanno elaborato un progetto di legge, presentato nel corso del convegno: Amianto – come fermare la strage, conferenza del 06/11/2017 presso la sala del Carroccio presso il Campidoglio di Roma.

Con questo strumento tecnico-normativo, l’ONA si prefigge di favorire la bonifica dell’amianto e dei materiali contenenti amianto, attraverso un incentivo fiscale per la bonifica amianto. Si tratta di un credito di imposta per coloro che, privati o imprenditori, decidano di rimuovere l’amianto ancora presente.

Così, si potrà evitare il rischio di propagazione delle fibre e di esposizione, che provoca danni alla salute (assistenza gratuita vittime amianto).

Protezione dei lavoratori dall’amianto: aggiornamento 2022

L’approvazione della Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021 raccomanda di avviare una serie di iniziative volte alla protezione dei lavoratori dalla esposizione all’amianto.

Innanzitutto, grazie all’European Strategy for the Removal of All Asbestos (ESRAA), si cerca di definire le strategie nazionali di rimozione sicura di tutto l’amianto negli Stati membri. Queste dovranno includere norme minime in materia di registri nazionali accessibili al pubblico per l’amianto.

Inoltre si propone che i Paesi dell’Unione Europea aggiornino la direttiva 2009/148/CE, al fine di rafforzare le misure volte a proteggere i lavoratori dalla minaccia dell’amianto e prevenire una nuova ondata di vittime dell’amianto, che potrebbe essere provocata dalle ristrutturazioni future in programma.

Assistenza medica gratuita vittime amianto ONA

L’ONA ha istituito un servizio di assistenza medica per la tutela di tutte le vittime amianto ed i loro familiari. Questa viene fornita online grazie ad un team di medici volontari, che garantiscono la più ampia assistenza per offrire le terapie e le cure più tempestive di tutte le patologie professionali asbesto correlate.

Ci riferiamo a quelle malattie causate dall’esposizione a polveri e fibre di amianto e altri cancerogeni in ambiente lavorativo.

L’impegno dei medici dell’ONA

I medici dell’ONA si occupano, in particolare, della prevenzione primaria, secondaria e terziaria, in materia al rischio amianto. Si occupano della diagnosi precoce e della terapia e cura delle patologie asbesto correlate e di qualsiasi altra malattia di natura professionale.

Certificati malattia professionale: indennizzo e risarcimento

I medici volontari dell’ONA si occupano, inoltre, della prima certificazione di malattia professionale.

In questo modo, si avvia il percorso INAIL, ovvero di riconoscimento di causa di servizio (assistenza gratuita vittime amianto).

Come accedere all’assistenza medica gratuita vittime amianto

L’Osservatorio Nazionale Amianto raccomanda in ogni caso la sorveglianza sanitaria per la diagnosi precoce delle patologie asbesto correlate al fine di garantire più efficaci e tempestive terapie e quindi maggiori chance di guarigione e sopravvivenza.

I medici ONA sono sempre a disposizione per fornire l’assistenza medica, anche con verifica delle condizioni di salute e di indicazione dei centri medici specializzati, in particolare, quelli per la terapia e cura del mesotelioma.

Chiedi la tua assistenza gratuita vittime amianto dell’ONA

L’Osservatorio Nazionale sull’Amianto fornisce un servizio di assistenza gratuita per le vittime amianto. Non vi è solo la tutela giuridica, con la consulenza legale gratuita, ma anche l’assistenza medica e tecnica.

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