In questa guida approfondiamo il tema dell’inquinamento atmosferico, una delle tipologie di inquinamento più preoccupanti e dalle conseguenze più devastanti.
Quello dell’inquinamento è un problema grave connesso al preoccupante tema del riscaldamento globale e legato a gravi danni alla salute a breve e a lungo termine.
L’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, e il suo Presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, sono in prima linea per la difesa dell’ambiente e della salute, entrambi messi a rischio dall’amianto, da altri cancerogeni e da altre forme di inquinamento, come le polveri sottili. Per tutelare i cittadini si mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita.
Indice
Inquinamento atmosferico: cos’è?
Cos’è l’inquinamento atmosferico? L’inquinamento atmosferico consiste nel rilascio nell’atmosfera terrestre di agenti fisici (come il carbonioso), chimici (come gli idrocarburi) e inquinanti biologici (come per esempio l’antrace) che modificano le caratteristiche naturali atmosferiche causando un effetto dannoso su esseri viventi e ambiente. Quelli appena elencati sono in parte agenti che non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono, ma ad un livello di concentrazione inferiore di quello attuale.
In questi decenni abbiamo assistito ad un aumento preoccupante dell’inquinamento atmosferico. Nonostante la consapevolezza attuale circa la necessità di diminuire le emissioni, in particolare di CO2, nell’atmosfera il lavoro da fare è ancora tanto.
Gli agenti inquinanti emessi in atmosfera, oltre a causare gravi danni all’ambiente e a provocare inquinamento termico e riscaldamento globale, svolgono un’azione sinergica con altre sostanze nocive. Per esempio un particolato (agente fisico) può avere effetti nocivi anche per la sua composizione chimica e per l’adesione superficiale ad esso di allergeni biologici.
I principali agenti inquinanti
Quali sono i principali agenti inquinanti presenti nell’atmosfera e direttamente associati alle attività umane? Qui di seguito elenchiamo i principali inquinanti dell’atmosfera:
- ossidi di azoto;
- dello zolfo (SO2 e SO3);
- ossidi del carbonio (CO e CO2);
- composti organici volatili: idrocarburi aromatici mono e policiclici ed alogenuri organici come i freon;
- ozono;
- radicali liberi;
- piombo e altri metalli pesanti;
- particolato.
Quali sono le cause dell’inquinamento atmosferico?
L’inquinamento atmosferico, come abbiamo visto, è causato dalla diffusione nell’atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali fonti di inquinamento dell’aria sono le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico. Quelle appena elencate sono tutte attività portate avanti dall’uomo e quindi possiamo concludere che l’inquinamento dell’aria ha soprattutto cause antropiche.
Una delle principali cause dell’inquinamento è l’industrializzazione, che provoca anche inquinamento acustico.
Inquinamento atmosferico cause: fonti inquinanti
Secondo gli studi a disposizione il 75% dell’inquinamento outdoor dell’atmosfera sarebbe prodotto dalla lavorazione e dall’uso dei combustibili fossili. Tra le principali fonti di rilascio di inquinanti nell’atmosfera si annoverano gli impianti chimici industriali, gli inceneritori, i motori a scoppio degli autoveicoli, le combustioni in genere.
Qui sotto elenchiamo le principali fonti di inquinamento atmosferico globale.
- Traffico stradale, ferroviario, navale, aereo;
- riscaldamenti;
- agricoltura e allevamento;
- Industria e artigianato.
L’impatto dell’inquinamento automobilistico
Il traffico automobilistico è la principale causa di emissioni di ossido di azoto e polveri fini. I tubi di scarico costituisco quindi una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico. Ma non sono solo le auto i nemici dell’ambiante. Ha un notevole impatto anche l’inquinamento dovuto al traffico aereo, navale o ferroviario.
È quindi necessario spostarsi sempre di più verso una mobilità sostenibile, verso auto elettriche e verso una riduzione stessa degli spostamenti attraverso per esempio un uso adeguato dello smartworking.
Inquinamento atmosferico causato dai riscaldamenti
Il contributo del riscaldamento residenziale all’inquinamento atmosferico nelle nostre città si avvicina o addirittura supera quello del settore dei trasporti. Infatti grandi quantità di polveri fini sono dovute all’utilizzo di impianti di combustione e di riscaldamento a legna.
Dagli anni ’90 questo tipo di inquinamento si è ridotto in maniera determinante grazie al progresso tecnologico. Tuttavia ancora oltre il 56% degli edifici in Italia è in classe energetica G.
Inquinamento provocato da attività agricole e allevamenti
Si è stimato che l’agricoltura è stata responsabile nel 2015 del 6,9% delle emissioni totali di gas serra ed è stata pertanto la terza fonte di emissioni di CO2 dopo il settore energetico e il settore dei processi industriali. Anche per quanto riguarda le polveri sottili PM10 l’agricoltura si attesta al terzo posto per le emissioni e al secondo posto per le emissioni di Benzopirene. Inoltre le macchine agricole invece emettono ossidi di azoto e particolato.
Allo stesso modo, il settore dell’allevamento intensivo è il più grande responsabile delle emissioni di ammoniaca, dei gas serra, metano e di protossido di azoto.
Impatto sull’inquinamento atmosferico dell’industria
Il settore industriale è responsabile di oltre la metà delle emissioni totali di alcuni principali inquinanti atmosferici e dei gas a effetto serra, nonché di altri importanti impatti ambientali, tra cui il rilascio di inquinanti nell’acqua e nel suolo, la produzione di rifiuti e il consumo energetico.
in particolare i processi industriali liberano nell’aria ossidi di azoto, polvere, composti organici volatili e diossido di zolfo e altri agenti inquinanti.
Quali sono le conseguenze dell’inquinamento dell’aria?
Le aree più colpite dall’inquinamento atmosferico sono le grandi aree urbane dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento. Il fenomeno dello smog (dall’unione delle due parole inglesi smoke “fumo” e fog “nebbia”) è una conseguenza dell’inquinamento atmosferico nei centri urbani. Si tratta di una sorta di fumo acido, ricco di polveri e di gas irritanti, che in inverno si pone come una cappa negli strati bassi dell’atmosfera.
Questo tipo di inquinanti hanno un ruolo in molte patologie a carico dell’apparato polmonare, cardiocircolatorio e del sistema immunitario. Ogni persona sviluppa determinate complicazioni in base all’agente a cui è stato esposto e al grado di esposizione, oltre che alla sua genetica e al suo stato di salute. Ribadiamo inoltre che svolgono un ruolo sinergico con altri agenti nocivi (come il fumo di sigaretta o l’amianto) e contribuiscono a peggiorare sensibilmente i sintomi di malattie pregresse. Pensiamo semplicemente alla pandemia da Covid-19 e a come l’inquinamento atmosferico abbia acuito il progredire e i sintomi dell’infezione negli esposti.
Come a suo tempo evidenziato dall’Avv. Ezio Bonanni, nella pubblicazione ‘Patologie ambientali e lavorative‘, con l’alterazione del nostro habitat, si rischia la morte del pianeta.
Il riscaldamento globale è una conseguenza diretta dell’inquinamento atmosferico e dell’effetto serra. I gas trattenuti nell’atmosfera creano una sorta di cappa in cui i raggi solari penetrano ma il calore non può disperdersi, come in una serra. L’aumento delle temperature mette a repentaglio l’intera vita sul globo.
Per evitare che le conseguenze inquinamento atmosferico diventino ancora più gravi occorre trovare per inquinamento atmosferico rimedi.
Danni alla salute e morti premature
L’inquinamento dell’aria causa da solo ogni anno 2,1 a 4,21 milioni di morti. Circa il 20% delle morti premature, secondo le stime dell’OMS, sono da attribuire all’inquinamento.
In Europa, le emissioni di molti inquinanti atmosferici sono diminuite in modo sostanziale negli ultimi decenni, determinando una migliore qualità dell’aria nella zona EU. Nonostante questo i problemi legati alla qualità dell’aria permangono e le concentrazioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera sono ancora troppo elevate. Inoltre non sempre c’è una chiara relazione lineare tra un decremento delle emissioni e le concentrazioni di inquinanti atmosferici nell’aria. Vi è in effetti un contributo crescente del trasporto di inquinanti atmosferici a lunga distanza verso l’Europa da altri paesi.
Parola all’Agenzia Europea per l’ambiente
Sul sito dell’Agenzia Europea per l’ambiente è riportato che: “l’acidificazione è stata ridotta sostanzialmente tra il 1990 e il 2010 nelle zone ecosistemiche sensibili dell’Europa. Rispetto all’eutrofizzazione, un problema ambientale causato dall’introduzione di una quantità eccessiva di nutrienti negli ecosistemi, si registrano scarsi progressi.
La superficie di ecosistemi sensibili interessata da un eccesso di azoto atmosferico è diminuita soltanto in modo lieve tra il 1990 e il 2010. I danni alle colture sono causati dall’esposizione ad alte concentrazioni di ozono. La maggior parte delle colture agricole è esposta a livelli di ozono che superano l’obiettivo di lungo termine dell’UE previsto per la protezione della vegetazione. Ciò comprende principalmente una quota significativa delle aree agricole, in particolare nell’Europa meridionale, centrale e orientale.”
Inquinamento atmosferico in tempo reale
Seguendo questo portale potrete avere una visione d’insieme dell’inquinamento atmosferico mondiale. Per ogni località del globo per cui le misurazioni sono date troverete le stime sulla qualità dell’aria in tempo reale. È utile per avere una panoramica dell’inquinamento mondiale.
Ogni località ha una bandierina che può essere verde, se la qualità dell’aria è buona, gialla, se è moderata, arancione se è malsana per i gruppi sensibili, rossa se è malsana e poi viola e marrone nei casi più pericolosi. Cliccando sulla singola bandierina sono riportati i dati aggiornati con la classificazione mensile ed annuale per località.
Inquinamento atmosferico in Italia
Nel 2018 in ben 55 capoluoghi di provincia italiani sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono. Riguardo gli indici di inquinamento aria Italia, Brescia è la città che ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi (149) e Monza (140). In 24 capoluoghi italiani sono stati superati i limiti giornalieri per entrambi i parametri per circa 4 mesi all’anno.
L’Italia si colloca tra i paesi europei peggiori in quanto a morti per inquinamento in rapporto alla popolazione, soprattutto per quello atmosferico.
Assistenza danni da inquinamento atmosferico
Nel caso in cui l’inquinamento atmosferico sia causato da fonti industriali, sussiste il diritto al risarcimento del danno. Il profilo di responsabilità sussiste anche per eventuali condotte omissive degli enti pubblici.
In Italia, la tutela dell’ambiente, oltre che con riferimento al nuovo programma di governo del Prof. Mario Draghi, ha assunto un ruolo decisivo anche grazie all’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.
Durante la ventesima puntata del notiziario ONA News, l’ Avv. Ezio Bonanni, insieme al dott. Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente Nazionale e al dott. Alberto Corbino, Docente di Geography of the world economy dell’Università di Napoli Federico II, ha lanciato un appello al nuovo governo affinché la tutela ambientale sia posta effettivamente come prerogativa per l’azione politica e per l’uso del Recovery Plan per una transizione ecologica efficace.
Consulenza gratuita per le vittime
L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza legale e tutele mediche a tutti gli esposti all’inquinamento e ad agenti nocivi quali asbesto e altri cancerogeni. È possibile contattare il servizio di consulenza chiamando il numero verde o compilando il form.