Il tumore ai polmoni, di cui il primo sintomo è il dolore ai polmoni, è la crescita incontrollata di cellule maligne. Queste si originano dai bronchi, bronchioli ed alveoli.
Queste neoplasie si distinguono con diversi tipi istologici. In particolare, il carcinoma polmonare a piccole cellule, microcitoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, adenocarcinoma.
Tumore ai polmoni cura e assistenza legale gratuita
L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno istituito il servizio di assistenza medica e tutela legale gratuita per coloro la cui diagnosi di tumore ai polmoni è legata ad esposizioni cancerogene di origine occupazionale.
L’insorgenza di queste neoplasie dell’apparato respiratorio è legata a diversi cancerogeni: amianto, radon, arsenico, cromo, nickel, fuliggine, catrame, benzene, radiazioni ionizzanti e il fumo di sigaretta.
Tutti coloro che hanno ricevuto una diagnosi di tumore dei polmoni possono rivolgersi all’associazione per chiedere ed ottenere la consulenza legale gratuita. Inoltre, è attivo il numero verde 800034294, oppure chiedere la consulenza scritta.
In questo modo, si potrà ottenere la consulenza legale scritta, per la liquidazione della rendita INAIL e il risarcimento danni. Per questi motivi, occorre verificare se ci siano state delle esposizioni lavorative, questo anche nel caso in cui il paziente sia stato un fumatore. Infatti, il fumo di sigaretta agisce in sinergia e moltiplica gli effetti degli altri cancerogeni e viceversa.
Indice
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I polmoni e la respirazione
I polmoni sono gli organi che consentono la respirazione. Sono costituiti da due “sacche” di tessuto spugnoso, posizionati nella parte centrale del petto e assolvono a due funzioni principali:
- respirazione: in questo modo viene ossigenato il sangue di tutto il corpo;
- espirazione: viene eliminata l’anidride carbonica presente nell’organismo.
I polmoni hanno la forma di coni e sono divisi in lobi: quello sinistro, più piccolo ne ha due, mentre quello destro, più grande è formato da tre lobi. In entrambi i polmoni cancro si può sviluppare.
Tumore ai polmoni: adenocarcinoma e microcitoma
Il cancro del polmone si manifesta con diversi tipi istologici. Le due grandi famiglie sono quelle dell’adenocarcinoma, detto anche non a piccole cellule, ed il microcitoma, quello a piccole cellule.
Tumore dei polmoni a piccole cellule e a grandi cellule
I tumori del polmone sono divisi in non a piccole cellule (NSCLC) e a piccole cellule (SCLC). Se l’origine del tumore è ai polmoni, si parla di carcinoma polmonare primario, in tutti gli altri casi di tumore secondario al polmone. Del “tumore primario polmone” esistono due tipi di tumori al polmone:
- cellule grandi tumorali;
- piccole cellule tumorali.
Adenocarcinoma polmonare: tumore non a piccole cellule
Questo tipo istologico si distingue, rispettivamente in
- carcinoma polmoni a cellule squamose, cioè il tumore polmonare squamoso;
- adenocarcinoma;
- carcinoma a grandi cellule.
Inoltre, esistono poi altri tipi di tumore ai polmoni, come il carcinoide e il sarcoma dei tessuti molli, varianti molto meno diffuse.
Tumore ai polmoni a grandi cellule
Il cancro del polmone non a piccole cellule è principalmente l’adenocarcinoma. Infatti, più del 70% dei tumori polmone è l’adenocarcinoma. In ogni caso rientrano tra i tumori del polmone non a piccole cellule anche il carcinoma a cellule squamose.
L’adenocarcinoma polmonare detto anche adenocarcinoma del polmone, è la neoplasia maligna che colpisce i polmoni anche di chi non è fumatore. Ha origine dal tessuto epiteliale che costituisce lo strato di mucosa dei polmoni e dei tratti terminali dell’albero bronchiale.
Sono esposti a rischio tutti coloro che sono stati esposti a gas radon, benzene, radiazioni ionizzanti. Tra i fattori di rischio anche l’esposizione ad asbesto amianto.
L’adenocarcinoma polmonare è inserito nella LISTA I dell’INAIL e, quindi, è una malattia indennizzabile. Per questi motivi, l’ONA ha istituito il servizio di assistenza medica e tutela legale.
Ci si può avvalere della consulenza legale gratuita, facendone richiesta anche compilando il form al lato della pagina. Si può contattare l’associazione chiamando al numero verde 800034294.
Il tumore ai polmoni a piccole cellule
Ha un’incidenza minore rispetto al primo, infatti si presenta nel 20% dei casi, ma ha un’aggressività maggiore rispetto a quello di cellule grandi e di conseguenza è più veloce la sua diffusione.
Microcitoma è il tumore del polmone a piccole cellule. I tumori del polmone si classificano in non a piccole cellule (NSCLC) e tumore a piccole cellule (SCLC). Il tumore polmonare a piccole cellule (o microcitoma o tumore a chicco d’avena o tumore neuroendocrino polmonare) è caratterizzato da una elevata malignità.
Il microcitoma o carcinoma bronchiale origina dalle cellule neuroendocrine dell’epitelio di rivestimento bronchiale.
Inoltre il microcitoma polmonare a piccole cellule (o microcitoma polmonare metastatico) colpisce quasi esclusivamente le zone centrali del polmone, ovvero i bronchi (tumore centrale).
Sintomi tumore al polmone
Come si manifesta il tumore ai polmoni? Quali sono i sintomi di un tumore ai polmoni? I sintomi del tumore al polmone (sintomi tumore polmone), sono caratterizzati dallo stadio della malattia. In alcuni casi, oltre a stadi tumore polmone, essi dipendono anche dalla eteroplasia polmonare. Infatti, come tutti i tipi di tumore, anche il cancro al polmone si caratterizza per lo stadio di avanzamento.
Quindi come riconoscere un tumore ai polmoni? Per tumore ai polmoni sintomi meno evidenti sono:
- leggera incurvatura delle estremità delle dita;
- temperatura alta;
- astenia;
- difficoltà a deglutire;
- dispnea;
- raucedine;
- viso gonfio.
Il tumore al polmone provoca dolore. Molto dipende anche dal male ai polmoni e, cioè dolore tumore polmone, e dal senso di restrizione. Infatti, questo male ai polmoni, è un dolore asfissiante.
Quindi, in questo modo, è possibile stabilire la gravità o meno della neoplasia polmonare, e il protocollo terapeutico. In sintesi, la cura presuppone la valutazione tra chirurgia, chemioterapia e radioterapia ai polmoni, efficace per le eteroplasie polmonari.
Sintomi del tumore al polmone allo stadio avanzato
Quali sono i sintomi del tumore al polmone allo stadio avanzato? Oltre a tumore polmone sintomi iniziali, esistono anche tipici sintomi tumore polmoni stadio avanzato:
- tosse forte che dura da diverso tempo;
- cambiamento della tosse (tosse da tumore al polmone);
- calo ponderale non voluto;
- affanno;
- dolori ai polmoni;
- dolore al petto che aumenta nella fase di respirazione ed inspirazione;
- emottisi ovvero presenza di sangue nel catarro.
Sintomi tumore polmoni allo stadio finale e metastatizzato
Oltre al dolore polmoni, quando il cancro è in stadio avanzato, la probabilità che si diffonda in altre parti del corpo è elevata. In caso di tumore diffuso in tutto il corpo cambia la sintomatologia tumore ai polmoni.
Nel tumore ultimo stadio le parti più colpite da metastasi sono: cervello, fegato, scheletro, linfonodi nei polmoni, provocando linfonodi ingrossati ai polmoni ma non solo. In alcuni casi, ci può essere un solo linfonodo ai polmoni. Dalle parti del corpo colpite si determinano per tumore al polmone sintomi finali.
Invece quali sono i sintomi del tumore ai polmoni allo stadio avanzato? I sintomi del tumore polmonare avanzato sono: dolore alle ossa, ittero, convulsioni, vertigini, torpore, apatia, linfonodi del collo e linfonodi del torace ingrossati. Altri sintomi tumore ai polmoni in fase terminale sono dolori polmonari, debolezza arti inferiori e debolezza arti superiori come altri tumore polmoni sintomi. La sintomatologia tumore polmonare poi varia in base alle sedi di metastasi.
Come si forma il cancro ai polmoni?
Come in tutte le neoplasia anche il cancro polmonare altro non è che una mutazione delle cellule del DNA, che proliferano in maniera anomala, determinando in questo modo la formazione di tumori e nello specifico il carcinoma al polmone.
Il cancro che si trova in prossimità del sistema linfatico ha una diffusione molto più elevata, così come accade nel sangue. In tali casi la possibilità di metastasi è molto alta. Queste neoplasie hanno origine, nella maggior parte dei casi, dalle abitudini di vita e dalle condizioni di lavoro. L’azione dei cancerogeni, molteplici, ha prima carattere infiammatorio, e poi genera la trasformazione neoplastica. Le diverse fasi della cancerogenesi, quella dell’induzione, promozione e progressione, dettano lunghi tempi di latenza.
Quindi, in questi periodi, che possono arrivare anche a 30 anni, tutte le esposizioni ai diversi fattori cancerogeni, hanno una loro influenza. Infatti, anche nella fase della promozione, le successive esposizioni, accelerano il decorso clinico. Quindi, i tempi di latenza sono proporzionati all’entità dell’esposizione. I diversi cancerogeni inducono processi sinergici.
Per questi motivi, ridurre i livelli di esposizione ai diversi cancerogeni, compresi quelli occupazionali, è molto importante. Quindi, la legge scientifica che spiega il nesso causale, è quella della teoria multistadio della cancerogenesi e della dose dipendenza.
Questa legge scientifica è molto importante perché è universale e permette, in caso di esposizioni lavorative, di accertare il nesso causale. Con questo accertamento, si ottiene il risarcimento del danno.
Tumore ai polmoni: fattori ambientali e malattia professionale
Il tumore al polmone ha origine multifattoriali. Ciò significa che esistono per tumore al polmone cause diverse. Le leggi della cancerogenesi confermano che, tutte le esposizioni cancerogene lo causano. Quindi, sono cancerogeni per i polmoni, oltre ad una serie di sostanze chimiche: arsenico, berillio, cadmio, fumo di carbone, silice e radiazioni. A questi agenti, che costituiscono per cancro ai polmoni cause, si sommano l’amianto ed il fumo di sigaretta.
Poiché vi è un’azione sinergica tra queste sostanze e rischi lavorativi ed ambientali, è fondamentale abbattere tutte le esposizioni, per ridurre il rischio. La storia dimostra che, con esposizioni nulle o quasi nulle, anche il numero di casi di tumore del polmone era vicino allo ‘0’.
Tant’è vero che, in alcuni settori di più elevata esposizione, i casi di tumore maligno ai polmoni sono molto numerosi. Si pensi ai SIN di interesse nazionale e ad alcune attività, come quello di Siracusa, Melilli, Priolo ed Augusta. Tutti coloro che hanno lavorato nell’Eternit di Siracusa, sono deceduto per mesotelioma e tumore del polmone. Questa incidenza di tumori dei polmoni, si giustifica dalla lavorazione dell’amianto. Gli elevati livelli di contaminazione hanno provocato una più alta incidenza di tumori del polmone anche nella popolazione generale.
Questi elementi fattuali, su base epidemiologica, dimostrano l’importanza della salubrità dell’ambiente di vita e di lavoro. Solo così si possono prevenire questi e tutti gli altri tumori.
Quindi, sulla base di queste risultanze, i settori occupazionali a rischio sono quelli dell’agricoltura, minerario, metallurgico, della cantieristica navale e conducenti di autocarri e taxi.
Tumore dei polmoni ed epidemiologia
Il tumore polmonare è una patologia molto diffusa e colpisce indistintamente sia uomini che donne. È riscontrato soprattutto nelle persone anziane e in particolare tra i 70 e i 74 anni. Questo non vuole dire che i giovani siano esenti, ma la loro percentuale è molto bassa.
Incidono sull’insorgenza di questa neoplasia polmoni fattori ereditari, cioè se altri familiari hanno sviluppato anch’essi il tumore del polmone. Inoltre, chi soffre di malattie polmonari, come tubercolosi o bronchite, ha più possibilità di contrarre la malattia.
L’incidenza di queste neoplasie è legata, principalmente, al tipo di attività lavorativa e all’ambiente di lavoro e di vita, oltre che alle abitudini tabagiche. Infatti, anche se il consumo di tabacco ed il numero di fumatori è diminuito, le diagnosi di tumore polmonare sono in continuo aumento.
In molti casi, l’aumento di incidenza è dovuto all’inquinamento le cui sostanze si sommano alle esposizioni lavorative, con un impatto sinergico. Quindi, per la tutela della salute, è fondamentale la tutela dell’ambiente ed il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Uno studio condotto dal 2005 al 2015, ha evidenziato statistiche che segnalavano 17,5 milioni di nuovi casi diagnosticati di tumore del polmone e 8,7 milioni di decessi.
L’alta incidenza del tumore del polmone è dovuta soprattutto alle diverse condizioni di rischio. Oltre al fumo di sigaretta e fumi di saldatura, tra le principali fonti di rischio e tumore polmone cause troviamo anche: esposizione ad amianto, radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti e il benzene.
Tutti i dettagli dello studio sono consultabili nella pubblicazione: Report del Global Burden of Desease Cancer Collaboration.
Difatti, il report a cura di Jama Oncology, conferma su basi scientifiche che nonostante una leggera diminuzione delle abitudini tabagiche, i casi del tumore del polmone aumentarono del 33%.
Fumo di sigaretta: principale causa del tumore ai polmoni
Il fumo è la causa principale della neoplasia al polmone, non solo il fumo attivo ma anche il fumo passivo. Infatti, secondo alcuni studi, è stato dimostrato che l’esposizione al fumo di sigaretta aumenta l’insorgenza di cancro dei polmoni. Le sostanze nocive contenute nel fumo danneggiano gravemente le cellule dei polmoni.
Quindi chi fuma il sigaro, la pipa e mastica ed aspira tabacco, è a rischio. Infatti, l’ONA censura le abitudini tabagiche anche per evitare le esposizioni al fumo passivo che sono altrettanto negative per la salute.
Occorre precisare che il fumo agisce in sinergia con altri cancerogeni, tra i quali l’amianto, il radon, le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti. Tra queste, oltre a fumo di sigaretta, anche l’amianto, i fumi di saldatura e il benzene.
Tumore dei polmoni ed esposizione ad amianto
L’amianto, anche detto asbesto, identifica quei minerali fibrosi, delle famiglie dei serpentini e degli anfiboli, altamente cancerogeni. Lo sono in quanto da questi minerali si generano le fibre, flessibili, allungate e resistenti al calore e chimicamente inerti. Queste ultime si disperdono negli ambienti di vita e di lavoro, sono inalate ed ingerite e provocano infiammazione e cancro.
L’asbesto fu utilizzato in Itali fino all’aprile del 1993, quando l’entrata in vigore dell’art. 1, della Legge 257 del 1992, ne vietò l’estrazione e la lavorazione. Tuttavia, era stato già utilizzato in 3000 applicazioni ed in più di 50.000 di tonnellate di prodotti che lo contenevano.
Il settore di più elevato impiego dell’amianto è quello edile. Fu utilizzato il fibro cemento passato, e cioè il cemento-amianto. Onduline, tubi, tra cui quelli dell’acqua potabile, etc., sono stati realizzati con questi minerali. Sono definiti anche eternit, dal nome della multinazionale, che ne aveva la titolarità del brevetto.
Tuttavia, sono stati utilizzati in tutti i settori, compresi i cantieri navali, il trasporto ferroviario ed aereo. Tant’è vero che, la più elevata incidenza di casi di mesotelioma, il tumore tipico dell’amianto, è stato registrato in questi settori e comparti produttivi. Ciò è stato confermato anche dal VII Rapporto ReNaM.
Danni alla salute provocati dall’amianto
Le capacità delle fibre di amianto, comprese quelle di crisotilo, di provocare tumore maligno al polmone, oltre che di altre neoplasie, è stata confermata nell’ultima Monografia IARC asbestos. Il quadro della situazione in Italia, compresi i ritardi nelle bonifiche, risultano dalla pubblicazione “Libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022)” .
Con questa pubblicazione, l’Avv. Ezio Bonanni ha dimostrato quanto sia importante la mappatura e la bonifica dell’amianto. La tutela dell’ambiente e, quindi, la sua salubrità deve riguardare anche tutti gli altri cancerogeni.
L’ONA, al fine di mappare i siti a rischio e di informare i cittadini, ha istituito l’App. amianto. Questo è uno strumento fondamentale per poter poi bonificare. L’impegno dell’ONA non si ferma qui, perché assicura piena collaborazione per la tutela sanitaria e giuridica. Prevenzione, diagnosi precoce e risarcimento delle vittime, rimane la priorità dell’associazione e del suo Presidente, Avv. Ezio Bonanni.
Gas radon: causa il tumore dei polmoni
Il gas radon è radioattivo, invisibile, inodore e insapore. Si forma per le rotture della crosta terrestre e risale fino a creare danni alla salute. Infatti, specialmente le abitazioni ed i luoghi di lavoro, nei piani sotterranei ed al primo piano, ne sono invasi.
Si dimostra che, in Italia, almeno 5.000 decessi per tumori ai polmoni, siano riconducibili ad esposizioni a gas radon. Esso danneggia le cellule dei polmoni. In molti casi, queste esposizioni sono provocate dallo scarso ricambio d’aria.
Inoltre, si possono verificare anche nello svolgimento delle attività lavorative, se sotterranee, come per i lavoratori delle miniere, o al primo piano. L’ONA ha istituito un servizio di assistenza preventiva per evitare queste esposizioni. Quindi, nella valutazione del rischio e nel relativo documento, debbono essere considerati questi rischi. Se sussistenti, debbono essere rimossi.
Poiché il tumore del polmone è multifattoriale, e quindi legato all’esposizione a più cancerogeni. Infatti il rischio di ammalarsi di tumore a causa del radon è ancora maggiore tra i fumatori.
È fondamentale la prevenzione primaria. Compito delle autorità locali è quello di monitorare la quantità di radon presente ed all’occorrenza adoperarsi per limitarne e contenerne la fuoriuscita.
Nel caso in cui, si dimostrasse in chi ha ricevuto la diagnosi tumore al polmone, l’esposizione a gas radon, per motivi di lavoro, si può chiedere la tutela legale ONA. In molti casi, l’Avv. Ezio Bonanni è riuscito ad ottenere il riconoscimento della rendita INAIL ed il risarcimento del danno.
Il tumore al polmone: diagnosi
Si stimano circa 42.500 nuove diagnosi di tumore del polmone. Questa patologia rappresenta, infatti, una delle prime cause di morte in tutti i Paesi industrializzati. Generalmente gli uomini vittima di questa malattia sono più del doppio rispetto alle donne.
Come capire se si ha un tumore ai polmoni? Se sono evidenti i sintomi cancro ai polmoni di cui si è parlato prima, è necessario rivolgersi al proprio medico.
Se dal solo esame di sangue e urine non si hanno informazioni sufficienti, si dovrà far ricorso a strumenti più precisi, ma questo sarà lo specialista a deciderlo.
- Radiografia toracica: questo strumento diagnostico è molto importante. Si precisa che, in caso di cancro polmoni si evidenzia la massa bianco grigiastra che interesse uno o entrambi i lobi. Infatti questo esame è molto importante perché permette di distinguere il tumore del polmone dall’ascesso polmonare (ascesso polmonare intervento chirurgico). In questo caso si fa riferimento ad altri esami come la TAC (PET tumore polmone). Molto dipende dall’età per l’esecuzione dell’operazione (tumore ai polmoni età);
- l’esame della TAC. Questo esame è indolore, della durata che va dai 10 ai 30 minuti. Inoltre può essere effettuato con e senza contrasto (sostanza radioattiva che mette in evidenzia in modo minuzioso le eventuali parti malate del polmone);
- broncoscopia è un altro esame diagnostico che consiste nel prelevare del tessuto polmonare attraverso un piccolo tubo inserito tramite via orale. Il paziente che subirà l’esame di broncoscopia per tumore al polmone, che durerà pochi minuti, sarà sedato.
Esame dell’espettorato per diagnosi del tumore al polmone
Con questo accertamento diagnostico viene analizzato il muco che accerterà o meno la presenza di cellule tumorali. È importante anche l’esame dei linfonodi polmoni.
Tumore polmonare: l’ago biopsia torace
Il medico effettuerà un prelievo di liquido nei polmoni aspirandolo con un ago inserito nel torace, e, così, anche i linfonodi ai polmoni.
È una procedura molto delicata che viene eseguita con l’ausilio di uno scanner, che consentirà di inserire correttamente l’ago nel lobo polmonare, ma senza troppi rischi.
Tumore ai polmoni: la toracoscopia
La toracoscopia è un esame diagnostico del tumore maligno polmone un po’ invasivo. Per questi motivi, la toracoscopia è eseguita in anestesia generale.
Il medico praticherà dei fori, nei quali inserirà dei tubicini atti al prelievo di materiale polmonare. In questo modo, se nei polmoni c’è del liquido potrà essere rimosso.
Tumore ai polmoni: la mediastinoscopia
Anche per questo esame è prevista l’anestesia totale. Lo specialista analizzerà tutta l’area che comprende e circonda i polmoni. Questo esame richiede la permanenza in ospedale per qualche giorno.
Il medico praticherà un’incisione all’altezza del collo ed inserirà un tubicino che contiene una microcamera, effettuando anche un prelievo del materiale controllando i polmoni e i linfonodi circostanti.
PET: diagnosi e stadiazione del tumore del polmone
L’esame PET (Positron Emission Tomography) o Tomografia a emissione di positroni costituisce l’esame di medicina nucleare fondamentale. Infatti, permette di studiare i polmoni ed il resto del corpo con elevata risoluzione. Inoltre, fornisce informazioni relative al metabolismo degli organi interni e dei tessuti. Quindi, anche dei polmoni.
In questo modo, si ha un quadro chiaro dello stadio del tumore e dell’eventuale sua espansione in altri organi, comprese le metastasi a distanza.
Anche nel caso della PET verrà iniettato un liquido di contrasto. È un accertamento diagnostico indolore che ha la durata di circa 30 minuti.
Infatti la PET è l’esame che fa uso del mezzo di contrasto, fluoridesossiglucosio, zucchero, utilizzato dalle cellule del tumore per crescere. Quindi maggiore è la captazione, e maggiore sarà la crescita delle cellule e quindi del tumore, e soprattutto la sua estensione.
Una volta che sono stati fatti tutti gli esami del caso, lo specialista avrà un quadro clinico completo, così da confermare o escludere metastasi. In questo modo, se il cancro del polmone è circoscritto, e se le condizioni del paziente lo permettono, si potrà resecare con la chirurgia.
Quindi, questo esame è un importante strumento, anche di cura dopo la diagnosi tumore polmonare. Anche dopo l’eventuale operazione chirurgica, oppure nel corso della chemioterapia, l’esame PET permette di verificare l’efficacia del protocollo terapeutico.
Quindi l’esame PET permette di effettuare le scelte terapeutiche migliori, oltre a permettere di verificare se è possibile sottoporre il paziente ad operazione chirurgica.
Stadiazione del tumore del polmone
Questa verifica è molto importante. Come abbiamo già evidenziato in questa guida, è fondamentale la diagnostica ed in particolare la PET. Infatti, se il tumore è esteso, inutile praticare la chirurgia locale, che sarebbe dannosa per il paziente.
Quindi, sulla base della diversa estensione della neoplasia, si distinguono i diversi stadi del tumore del polmone.
Tumore del polmone al primo stadio
Il primo tra gli stadi del tumore al polmone prevede la localizzazione della neoplasia all’interno del polmone e non interessa i linfonodi.
Stadio 1 del tumore del polmone si divide in:
- 1A quando il tumore è inferiore ai 3 cm;
- 1B quanto il tumore è compreso tra i 3 ed i 5 cm.
Tumore del polmone al secondo stadio
In questi casi, il tumore è già più esteso, e comprende i linfonodi.
Stadio 2 del tumore del polmone si divide in:
- 2A: quando il tumore è compreso tra i 5 ed i 7 cm, oppure è inferiore ai 5 cm ma è esteso ai linfonodi;
- 2B quando il tumore è più grande di 7 cm, quando il cancro è compreso tra 5 e 7 cm ed è diffuso ai linfonodi vicini; il tumore non interessa i linfonodi ma diffusa nei muscoli circostanti.
Tumore del polmone al terzo stadio
In questo terzo stadio, il tumore è diffuso nei bronchi ed ha causato un collasso dello stesso o si è in presenza di più tumori. Il cancro è diffuso oltre che nel polmone, nei tessuti circostanti e nei linfonodi presenti in petto.
Stadio 3 del tumore del polmone si divide in:
- 3A: Il tumore interessa la pleura, che il tessuto che riveste il polmone, la parete toracica, centro del petto ed i linfonodi circostanti.
- 3B: In questo stadio il tumore è esteso oltre nel polmone è esteso ai linfonodi su entrambi i lati del torace, sopra le clavicole, oppure interessa altre parti importanti del corpo, come la gola, cuore o un vaso sanguigno importante.
Tumore del polmone al quarto stadio
Questo quarto ed ultimo stadio è quello nel quale il tumore è, ormai, in metastasi, con poche chances terapeutiche. In questi casi si potrà tentare solo la chemioterapia a carattere palliativo, ma non sempre.
Stadio 4 del tumore del polmone interessa organi importanti come fegato, cervello e ossa.
Il caso delle piccole cellule tumorali polmonari hanno solo due fasi:
- malattia limitata: il cancro non è diffuso oltre il polmone;
- malattia estesa: il tumore è diffuso oltre il polmone.
Come curare il tumore del polmone?
È una malattia che richiede la collaborazione di diversi specialisti, il chirurgo toracico, l’oncologo, un patologo, un radiologo, un assistente sociale ed un’infermiera specializzata. Tutti insieme studieranno l’approccio migliore per lo stadio diagnosticato e aiuteranno a curare tumore al polmone.
Tumore ai polmoni: protocollo terapeutico alternativo
Oltre alle più comuni tecniche, chirurgica, chemioterapica e il ricorso alla radioterapia tumore polmone ci sono i seguenti sistemi:
- l’ablazione con radiofrequenza: il calore viene utilizzato per uccidere le cellule maligne;
- crioterapia tumore polmone: al posto del caldo è utilizzato il freddo;
- terapia fotodinamica che utilizza il laser;
- inibitori della crescita: utilizzare un farmaco chiamato erlotinib che impedisce alle cellule di crescere e svilupparsi.
Tumore polmonare: le diverse tecniche chirurgiche
La chirurgia è l’unico strumento terapeutico veramente efficace, se praticabile. Molto dipende, infatti, dallo stadio di avanzamento della neoplasia polmonare maligna e dalle condizioni del paziente. Per questi motivi è molto importante la diagnosi precoce, ovvero ad uno stadio iniziale. Infatti, in questo modo, è possibili resecare l’organo nella parte malata, e permettere al paziente di sconfiggere questo cancro.
L’approccio chirurgico consiste in:
- Resezione a cuneo nel corso della quale viene asportato un piccolo pezzo di tumore, quando il tumore non è esteso;
- lobectomia quando viene asportato un lobo oppure una parte di esso;
- pneumonectomia quando il polmone è asportato in toto, perché il cancro si è esteso in tutta la superficie del polmone.
La maggior parte delle persone che si sottopongono a questo tipo di intervento hanno paura di non riuscire a respirare bene a causa dell’asportazione di un polmone.
È più che altro un problema psicologico che si risolve col passare del tempo.
Tumore ai polmoni: cosa accade prima degli interventi?
Qualunque tipo di intervento è preceduto da tutta una serie di test che comprendono: un elettrocardiogramma per monitorare la funzionalità cardiaca; spirometria per verificare la quantità di aria emessa ed immessa nei polmoni.
Una volta appurato che il paziente, malgrado il tumore, è in buone condizioni fisiche per affrontare l’intervento chirurgico, viene sottoposto a intervento.
Si può avere un intervento poco invasivo, utilizzando una tecnica laparoscopica quando il tumore è di piccole dimensioni. Anche questo intervento può portare a delle complicazioni: polmonite, emorragie, perdita di elasticità nel polmone, embolia polmonare, quando un trombo dalle gambe arriva fino al polmone.
Per questo tipo di problemi del cancro al polmone cure farmacologiche sono disponibili e porterà ovviamente ad una degenza più lunga in ospedale. Un buon esercizio fisico aiuterà per la riabilitazione.
Chemioterapia nella cura del tumore polmonare
Si ricorre alla chemioterapia del tumore del polmone sia prima per ridurre la massa nei polmoni, che dopo l’intervento chirurgico, per evitare i rischi di ripresa. Infatti, la resezione chirurgica deve essere accompagnata dalla chemioterapia che distrugge le cellule tumorali sparse. Inoltre, si ricorre alla chemioterapia per ridurre la diffusione e l’espansione del cancro non operabile.
Il numero di cicli dipende dallo stadio della malattia.
I farmaci sono iniettati in vena oppure in un tubo collegato ad una vena del torace.
Effetti della chemioterapia: Sensibilità della pelle, sanguinamento insolito, affanno e affaticamento, nausea, ulcere nella bocca, perdita di capelli che ricresceranno una volta cessata tumore polmone cura, temperatura alta, malessere generale.
Erlotinib (Tarceva) è un farmaco utilizzato nelle neoplasie polmonari ed impedisce alle cellule tumorali di riprodursi e moltiplicarsi, da assumere in compresse.
I suoi effetti collaterali sono: eruzione cutanea, prurito, diarrea, conati di vomito e fatica, arrossamento agli occhi, ulcere in bocca.
Quando si assume questo farmaco, si dovrebbe evitare l’esposizione al sole, non fumare e non ci sono dati certi in caso di gravidanza: per cui meglio evitare di assumerlo in caso di gravidanza certa o presunta.
La chemioterapia prevede l’utilizzo anche di altri farmaci antitumorali. Per il caso del cancro del polmone, sono molti i farmaci chemioterapici.
Negli ultimi anni, questi farmaci, sono sempre più mirati ed efficaci. Ne ricordiamo alcuni: Alectinib; Atezolizumab; Brigatinib; Carboplatino; Ceritinib; Cisplatino; Crizotinib; Dabrafenib; Durvalumab; Etoposide; Gemcitabina; Gefitinib e Afatinib (inibitori orali EGFR come Erlotinib), Osimertinib; Nintedanib; Nivolumab; Pembrolizumab; Pemetrexed; Taxolo; Taxotere; Trametinib; Vinorelbina.
Radioterapia per la cura del tumore del polmone
La radioterapia nella cura del tumore del tumore del polmone presuppone l’utilizzo di due tecniche:
- radioterapia a fasci esterni: quando l’energia è emessa al di fuori del corpo;
- radioterapia interna: quando viene inserito un tubo che interviene internamente al polmone.
Effetti collaterali della radioterapia al polmone sono: Affaticamento, difficoltà nel deglutire, arrossamento della parte e perdita di capelli.
Ablazione del tumore con radiofrequenza
È una tecnica utilizzata nel caso di presenza di piccole cellule malate nei polmoni.
Il medico utilizzerà uno scanner per inserire l’ago nel tumore da curare. Le onde radio attraverseranno l’ago che uccideranno il cancro. Con questa tecnica, sono possibili delle complicazione con la formazione di un pneumotorace che viene eliminata con un tubo inserito in un polmone.
Tumore del polmone: crioterapia e anticorpi monoclonali
La crioterapia è una tecnica che prevede l’utilizzo del freddo ai fini terapeutici. L’uso del freddo e quindi della crioterapia nella cura del cancro al polmone ha permesso di ottenere buoni risultati. Quindi, si può affermare che, nella cura di questi polmoni, il protocollo preveda la crioterapia cura cancro polmone.
Per questi motivi, l’utilizzo del freddo e comunque delle basse temperature, è fondamentale per migliorare la respirazione, impedita dal cancro. Infatti, la massa tumorale ai polmoni ostruisce le zone bronchiali e provoca difficoltà nella respirazione; tosse; emissione di sangue con la tosse.
Con la criosonda, si utilizza il freddo per tentare, anche, di ridurre l’attività metabolica delle cellule tumorali nel polmone.
Un altro approccio terapeutico per questa neoplasia prevede la somministrazione di anticorpi monoclonali, farmaci che legano e agiscono sulle cellule cancerogene.
La terapia fotodinamica: cos’è e quando richiederla
Si ricorre alla terapia fotodinamica quando un paziente non è in grado oppure non vuole sottoporsi ad intervento chirurgico, utilizzata anche in questo caso quando il cancro ostruisce le vie respiratorie.
Questa terapia consta di 2 parti, la prima delle quali prevede l’assunzione di un farmaco chiamato porfimer di sodio che fotosensibilizzerà tutto il corpo.
La seconda fase prevede l’inserimento di un broncoscopio fino al tumore che sarà distrutto dal fascio laser.
Gli effetti collaterali della terapia fotodinamica sono: infiammazione delle vie aeree; accumulo di liquido nei polmoni.
La pelle sarà molto sensibile alla luce per cui sarebbe meglio evitare l’esposizione alla luce solare almeno fino a 60 giorni dopo il trattamento. Un corretto esercizio fisico ed un’alimentazione sana può essere utile per la prevenzione tumore al polmone e altre patologie.
Tumore al polmone: tutela vittime amianto
Il tumore polmonare è una patologia asbesto correlata dall’INAIL nella Lista I delle malattie professionali. Inoltre, ci sono molti altri cancerogeni del polmone che sono inseriti nella Lista I dell’INAIL, come agenti occupazionali di questa neoplasia. Come abbiamo già evidenziato, il tumore del polmone è multifattoriale, quindi, influiscono tutte le esposizioni.
Poiché per l’amianto e per gli altri agenti della Lista I INAIL vi è la presunzione legale di origine, sussiste il diritto all’indennizzo INAIL. In sostanza, l’onere della prova del nesso causale è a carico dell’INAIL. Per il lavoratore assicurato è sufficiente dimostrare la presenza di uno di questi agenti, per ottenere il riconoscimento. Non è necessario dimostrare una particolare soglia di esposizione.
Questa classificazione dei tumori polmonari li rende indennizzabili: le vittime hanno quindi diritto al riconoscimento e alla liquidazione della rendita INAIL e della prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto, costituita da circa il 15% in più della rendita.
Rendita INAIL per le vittime di tumore polmonare
Le malattie professionali INAIL della Lista I sono assistite da presunzione legale di origine ed è quindi sufficiente la presenza della noxa patogena (agente cancerogeno) nell’ambiente lavorativo per avere diritto al riconoscimento e alla rendita INAIL malattia professionale (Cass., Sez. lav., n. 30438/2018).
Per approfondire: Patologie asbesto correlate e tumori del polmone come ottenere l’indennizzo.
Amianto e tumore del polmone: prepensionamento
In caso di tumore del polmone asbesto correlato sussiste il diritto ai benefici amianto. Oltre al prepensionamento, ex art. 13, comma 7 della Legge 257/92, sussiste anche il diritto alla pensione invalidità amianto. L’articolo 1, comma 250, della Legge 232/2016, ha sancito il diritto all’immediato pensionamento per i lavoratori sprovvisti dei requisiti per il pensionamento al momento dell’insorgenza della malattia professionale amianto.
La procedura di pensionamento immediato (pensione invalidità amianto) può essere adottata solo se, nonostante l’accredito dei benefici amianto con il coefficiente 1,5, non si matura il diritto a pensione.
La circolare congiunta INPS e INAIL (n. 7 del 2018) ha dettato le regole per poter accedere al prepensionamento/pensionamento amianto. Il termine per la presentazione della domanda è il 31.03.2022. Qualora non si presentasse la richiesta entro questo termine, la richiesta verrà esaminata l’anno successivo a partire da aprile. La pensione d’invalidità non è cumulabile con la rendita INAIL.
Tumore del polmone e riconoscimento dello stato di Vittime del Dovere
I dipendenti civili e militari delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, non assicurati INAIL, sono comunque tutelati. Prima di tutto con il riconoscimento della causa di servizio. In più, anche con il riconoscimento dello status di vittima del dovere. Questa tutela deriva dal fatto che a causa delle attività di servizio o missioni, ci siano state delle esposizioni.
Con esposizione ad amianto e altri cancerogeni per il polmone hanno contratto delle infermità, tra le quali il cancro del polmone (adenocarcinoma o microcitoma), hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e della qualità di Vittima del Dovere.
Alle Vittime del Dovere spettano specifiche prestazioni assistenziali e previdenziali, tra cui la speciale elargizione, assegno vitalizio, speciale assegno vitalizio, etc., con parificazione alle vittime del terrorismo (SS.UU. 7761).
Risarcimento dei danni tumore polmonare malattia professionale
I lavoratori vittime di tumore del polmone per esposizione professionale ad asbesto, e i loro famigliari in caso di decesso, hanno diritto anche al risarcimento danni tumore polmone.
In caso di decesso per tumore del polmone, sussiste il diritto al risarcimento danni, sia con riferimento ai pregiudizi sofferti dalla vittima primaria (lavoratore vittima tumore del polmone), che debbono essere liquidati ai congiunti (danni iure hereditario), sia al risarcimento dei danni sofferti direttamente dai familiari (danni iure proprio).
La rendita INAIL non costituisce integrale risarcimento di tutti i danni che il lavoratore ha subito in caso di malattia professionale – neoplasia del polmone, con il diritto all’integrale risarcimento dei danni differenziali e complementari (Cass. Sez. Lav. 777/2015).
Gli accertamenti INAIL costituiscono una prima prova per ottenere la condanna del datore di lavoro al risarcimento dei danni (Cass. Sez. Lav. 5174/2015; in ultimo Cass. Sez. Lav., n. 15165/2019, con la quale è stata confermata la sentenza della Corte d’Appello di Roma di condanna delle Ferrovie dello Stato al risarcimento dei danni per un lavoratore deceduto per patologia asbesto correlata).
Risarcimento danni eredi vittima tumore del polmone
I familiari della vittima, in caso di decesso del loro congiunto, ed anche nel caso in cui questi fosse un fumatore, hanno diritto ad ottenere il risarcimento di tutti i danni.
Prima di tutto ci sono i danni subiti dal loro congiunto (risarcimento danni eredi defunto), e poi il risarcimento dei cosiddetti danni iure proprio, e cioè dei danni che i familiari della vittima hanno sofferto direttamente.
Tumore ai polmoni: assistenza medica e legale ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione di utilità sociale, si occupa di assistere tutti i lavoratori e i cittadini che sono stati o sono esposti a sostanze cancerogene, che sono stati vittime del dovere o della malasanità o che hanno contratto un tumore polmonare causato dall’esposizione al radon o ad altri cancerogeni.
ONA fornisce alle vittime assistenza medica gratuita e assistenza legale. Per ottenere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde o compilare il form.