Le Forze Armate italiane, generalmente abbreviato FF.AA., sono nate postume all’Unità d’Italia e, nel corso della storia, hanno subito molteplici mutamenti. Definite come l’insieme delle componenti militari della Repubblica Italiana, proteggono e assicurano l’incolumità della Nazione e dei suoi cittadini.
Tuttavia, nell’adempiere ai loro compiti di protezione e salvaguardia degli interessi collettivi, gli appartenenti alle FF.AA. rischiano la propria salute ogni giorno. Infatti amianto, uranio impoverito e numerosissimi altri agenti cancerogeni, sono responsabili di svariate lesioni al bene supremo, la salute.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, assieme all’Associazione sulla Responsabilità Medica, risulta pioniera della difesa delle vittime dell’amianto in Italia. Compito principale dell’Osservatorio, è quello di intervenire in prima linea per quanto riguarda la prevenzione, non soltanto primaria, attraverso la bonifica dei siti contaminati, ma attraverso anche la secondaria e terziaria. Difatti, quest’ultime sono dirette alla sorveglianza sanitaria e alla tutela delle vittime.
Svolgendo attività di assistenza tecnica su tutto il territorio italiano, l’ONA e il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, lottano ogni giorno contro questo killer silenzioso. Infatti, si garantisce sempre la consulenza medica e legale gratuita per tutte le vittime.
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Componenti e funzioni delle F.F.A.A. Assetto organizzativo e obiettivi Quali sono i rischi sul lavoro? Agenti cancerogeni: i danni Tempo di lettura: 7 minuti |
Forze Armate italiane: classificazione e organizzazione
Attualmente, le Forze Armate italiane sono costituite da:
- Esercito italiano (componente terrestre);
- Marina Militare (componente navale);
- Aeronautica Militare (compente aerea);
- Arma dei Carabinieri (componente terreste, funzioni speciali di gendarmeria e polizia militare).
Le componenti militari sono quel complesso di persone, mezzi e strutture organizzative che ogni Stato dispone per il perseguimento dei compiti militari.
Inoltre, l’attuale struttura organizzativa delle FF.AA. ha visto l’inserimento di varianti organizzative tipiche delle grandi aziende civili. Infatti, accanto ai tipici rapporti di dipendenza gerarchica verticali, troviamo nuove modalità di elaborazione dell’informazione e consulenza tecnica specifica. Queste, con l’applicazione dei moderni principi del processo decisionale, affiancano i responsabili delle varie entità organizzative: i comandanti.
Pertanto, da un punto di vista gerarchico, le funzioni di comando nelle FF.AA italiane sono ricoperte da:
- Presidente della Repubblica Italiana, in qualità di Comandante in Capo;
- Consiglio Supremo di Difesa, organo collegiale presieduto dal Presidente della Repubblica;
- Ministro della Difesa, al vertice dell’amministrazione;
- Capo di Stato Maggiore della Difesa, in qualità di vertice gerarchico militare;
- Segretario Generale della Difesa, che coadiuva sia il Ministro, che il Capo di Stato Maggiore.
Invece, non rientrano tra le Forze Armate i seguenti Corpi dello Stato, indicati come Comparto Sicurezza:
- Polizia di Stato;
- Locale;
- Corpo di Polizia Penitenziaria;
- Guardia di Finanza;
- Guardie giurate;
- Vigili del Fuoco.
Forze Armate italiane: principi costituzionale ed i suoi obiettivi
Fondamento dell’assetto organizzativo e funzionale delle FF.AA, è il principio del ripudio alla guerra sancito dall’art. 11 Costituzione Italiana. Inoltre, si prevede che l’ordinamento delle Forze armate sia informato allo spirito democratico della Repubblica (art. 52, co. 2, Cost.);
Sempre la nostra Carta costituzionale affida il comando delle Forze armate italiane al Presidente della Repubblica (art. 87, co. 9). Stabilisce i principi fondamentali sulla giurisdizione militare (art. 103, co. 3) e assegna allo Stato la legislazione esclusiva in materia di difesa e di Forze armate (art. 117, c. 2, lett. d).
Nel rispetto di tali principi, la L. n. 331/2000 assegna alle Forze armate la funzione prioritaria della difesa dello Stato. In più, sono chiamate a operare in conformità del diritto Internazionale, al fine di proclamare pace e sicurezza. La salvaguardia delle Istituzioni e lo svolgimento di specifici compiti, in circostanze ostiche di pubblica calamità, sono l’emblema del loro lavoro.
Inoltre la legge stabilisce che le Forze Armate siano organizzate su base obbligatoria e su base professionale. Dettano disposizioni per disciplinare la graduale sostituzione dei militari in servizio obbligatorio di leva.
Forze Armate e rischi per la salute: la presenza di amianto
Nello svolgimento delle loro funzioni, importantissime per la Nazione, gli appartenenti alle FF.AA. italiane operano in contesti di alto rischio. Infatti, al di là dei rischi propriamente legati alla professione o di quelli derivanti da calamità naturali, il rischio maggiore è dovuto all’utilizzo dell’amianto.
I minerali di asbesto di origine naturale, nonostante i più che appurati effetti cancerogeni, sono stati assiduamente utilizzati perché economici e termoisolanti. Infatti, dimostrandosi un ritardante di fiamma, l’amianto è stato uno dei materiali maggiormente utilizzati in ambito militare. Per questo motivo, tutti i rami delle Forze Armate sono stati in contatto e hanno adoperato questo minerale.
All’interno delle caserme, tra gli ambienti maggiormente a rischio amianto, vi sono i compartimenti del sottocoperta, le sale caldaie, sale macchine, depositi di munizioni, mense e camere da letto. L’asbesto, sinonimo di amianto, è stato utilizzato anche per le guarnizioni, apparecchiature, pompe, turbine, isolamenti elettrici, tubi e tubature. In aggiunta a queste aree, si poteva (e tuttora può) trovare grandi quantità di amianto anche all’interno dei veicoli corazzati, aerei e navi. Difatti, questi erano i mezzi prediletti per il trasporto del minerale nelle zone di battaglia.
I danni alla salute e le patologie asbesto correlate
Nonostante l’utilizzo di amianto sia stato bandito, in Italia, con la L. 257 del 1992, i danni alla salute riportati dal personale, civile e militare, delle FFAA sono ancora attuali. Infatti, il lungo periodo di latenza delle patologie asbesto correlate, fa presumere che ancora molti di loro si ammaleranno.
Come descritto nell’ultima monografia dello IARC, l’amianto può causare diverse patologie asbesto correlate. Nello specifico, vere responsabili di queste stragi sono le fibre di amianto. Queste, una volta bruciate o polverizzate, se inalate o ingerite causano fibrosi: asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Le complicanze susseguenti, oltre a quelle cardiovascolari e cardiocircolatorie, spesso sono neoplasie.
Le più comuni malattie asbesto correlate di origini professionale, di cui possono essere vittima i dipendenti delle F.F.A.A, sono:
- Asbestosi polmonare;
- placche pleuriche o Ispessimenti pleurici;
- mesotelioma;
- tumore del polmone;
- cancro della laringe;
- neoplasia delle ovaie.
Ulteriori agenti tossici e nocivi per la salute
Tutto il personale, militare e civile, delle Forze Armate risulta esposto a ulteriori agenti patogeni, ma non meno pericolosi. In particolare, l’uranio impoverito è stato largamente impiegato per la produzione delle munizioni militari, causando migliaia di patologie e decessi.
Inoltre, vi sono anche altre sostanze e agenti particolarmente pericolosi per la salute degli appartenenti alle FF.AA.:
- tricloroetilene, tetrafluoroetilene e altri agenti clorurati;
- fumi di scarico di motori endotermici funzionanti a gasolio e benzine;
- campi elettromagnetici (apparecchiature di telecomunicazione, radar, sistemi di mira, motori elettrici, correnti elettriche);
- radiazioni ionizzanti e da uranio impoverito almeno presente in siti contaminati da eventi bellici all’estero;
- piombo e suoi composti organici ed inorganici;
- idrocarburi policiclici aromatici (IPA);
- idrocarburi aromatici non policiclici;
- benzene;
- fibre artificiali isolanti (fibre di vetro, di roccia, di ceramica);
- torio, utilizzato nei missili presso i poligoni, tra i quali quello di Salto di Quirra (Nuoro).
Forze Armate italiane: riconoscimento di vittima del dovere
Chiunque, appartenente alle Forze Armate (così come al Comparto Sicurezza), abbia contratto infermità o invalidità permanenti o dalla quali ne sia derivato il decesso, è considerato vittima del dovere. Per tale riconoscimento, si rende necessario che la lesione alla salute sia stata conseguenza del lavoro o missione svolti. In poche parole, si dovrà accertare che l’infermità invalidante sia stata contratta in occasione di:
- contrasti ad ogni tipo di criminalità;
- svolgimento di servizi di ordine pubblico;
- vigilanza di infrastrutture civili e militari;
- operazioni di soccorso;
- attività di tutela della pubblica incolumità;
- azioni recate nei loro confronti in contesti di impiego internazionale non aventi, per forza, caratteristiche ostilità.
Per poter ottenere il riconoscimento di tale status, la vittima dovrà dimostrare il nesso causale e presentare tutta la documentazione clinica di servizio completa.
Forze Armate italiane: tutela e assistenza per i diritti delle vittime
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo team legale, offre assistenza medico legale gratuita.
Rientrano nell’offerta tutte le vittime del dovere, riconoscendogli sia la causa di servizio e sia lo status di vittima del dovere. Inoltre, si ha diritto a ottenere l’indennità e il risarcimento danni (patrimoniali e non patrimoniali), come previsto dalla legge.
L’assistenza medica e legale gratuita si estende anche ai familiari delle vittime (in particolar modo in caso di decesso). Questa assistenza familiare serve per ottenere un risarcimento danni e un’indennità al fine di:
- costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere la condanna del Ministero (datore di lavoro) al risarcimento dei danni (lesioni colpose in caso di patologia, omicidio colposo in caso di decesso);
- esercitare l’azione civile con azione presso il TAR (responsabilità contrattuale per violazione dell’obbligo di sicurezza);
- esercitare l’azione civile con azione presso il Tribunale di Roma per la condanna del Ministero (responsabilità extracontrattuale e civile da reato).
Chiunque abbia subito una lesione al bene più importante di tutti, la salute, può contattare l’Associazione ONA e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, per far valere i propri diritti, attraverso il form o chiamando il numero verde.