Il cancro si combatte con l’immunoterapia e uno dei nuovi farmaci è l’Ipilimumab. Siamo nelle nuove frontiere della terapia oncologica.
Naturalmente, questo non sostituisce la prevenzione primaria che è il vero banco di prova della tutela della salute, che è il bene primario contemplato nell’art. 32 della Costituzione.
Ipilimumab: farmaco monoclonale anti cancro
I farmaci monoclonali costituiscono la nuova frontiera della terapia oncologica perché si adattano al caso specifico. Infatti, proprio alla luce di quelle che sono le mutazioni genetiche all’origine del cancro, viene stabilita la relativa terapia.
Si tratta di un protocollo di cura di recente approvazione in grado di bloccare la replicazione cellulare. In particolare, il trattamento farmacologico agisce esclusivamente sulle cellule del tumore, per questo motivo la terapia risulta meno invasiva rispetto i protocolli di cura tradizionali.
Ipilimumab è un anticorpo monoclonale diretto contro uno specifico recettore. Stiamo parlando del recettore CTLA-4, un complesso proteico biologico il cui ruolo è quello di modulare la risposta immunitaria.
Il farmaco è realizzato interamente in laboratorio, grazie alla tecnologia del DNA ricombinante che permette la realizzazione di molecole altamente specifiche.
Ipilimumab è commercializzato sotto forma di farmaco allo stato liquido, per questo motivo la via di somministrazione è per infusione.
L’ONA e la battaglia contro il cancro
L’Osservatorio Nazionale Amianto è un’associazione che origina dalla sofferenza delle vittime dell’amianto. Tutti coloro che hanno fondato l’associazione ben comprendono il dramma del cancro. Questa terribile malattia provoca morte e sofferenza.
Per questo dobbiamo lottare tutti contro il cancro. Non solo l’amianto, ma tutti gli altri cancerogeni debbono essere banditi. Particolarmente attento nella ricerca oncologica.
Grazie all’approvazione del nuovo farmaco, sempre più persone, vittime amianto, ottengono un miglioramento della sopravvivenza globale.
Questo importante traguardo deve essere sostenuto e finanziato affinché i malati oncologici possano avere nuove chance di vita.
Infatti, il fenomeno delle patologie asbesto correlate, anche se affonda le sue radici agli inizi degli anni ’90, è tutt’ora attuale. Inoltre, si pensa che il numero delle diagnosi di patologie asbesto correlate sarà maggiore nei prossimi 5/6 anni.
Ecco perché è fondamentale tornare ad investire sulla ricerca del cancro, ed in particolar modo sulle nuove molecole come gli anticorpi monoclonali.
L’immunoterapia passiva per la lotta contro il cancro
L’immunoterapia passiva rappresenta una delle branche più moderne della medicina oncologica. Si tratta di un protocollo terapeutico che utilizza particolari farmaci in grado di modulare la risposta del sistema immunitario.
Quest’ultimo viene meno al ruolo di difesa in presenza di cellule tumorali trasformate e potenzialmente dannose. Infatti, le cellule, una volta subito il processo di cancerogenesi, acquisiscono dei meccanismi tali da divenire invisibili al sistema immunitario.
La scoperta di questi meccanismi di elusione ha, quindi, permesso alla medicina di sperimentare un nuovo protocollo di cura. Si tratta proprio dell’immunoterapia passiva mediante l’utilizzo di anticorpi monoclonali.
Questi sono farmaci a bersaglio molecolare, realizzati in laboratorio con le recenti tecniche di DNA ricombinante. Gli anticorpi monoclonali, in particolare, sono diretti contro recettori, o molecole che legano specifici bersagli molecolari, responsabili dell’attivazione e spegnimento della risposta immunitaria.
Queste stesse molecole sono utilizzate dalle cellule del tumore per sfuggire al controllo e quindi alla loro distruzione. In particolare, il bersaglio molecolare è rappresentato dai cosiddetti punti di controllo.
Ovvero il CTLA-4 e PD-1, entrambi recettori espressi sulle cellule del sistema immunitario, in momenti differenti dell’attivazione della risposta antitumorale.
Immunoterapia con anticorpo monoclonale Ipilimumab
L’anticorpo monoclonale Ipilimumab rappresenta il capostipite degli anticorpi monoclonali anti-CTLA4.
La molecola è stata approvata il 25 Marzo del 2011 Food and Drug Administration per la cura del del melanoma non operabile e in fase metastatica. Attualmente, l’immunoterapia mediante la somministrazione dell’anticorpo monoclonale anti-CTLA4 permette la guarigione di un gran numero di tumori.
I tumori che beneficiano degli effetti antitumorali della nuova molecola, oltre al melanoma, sono il carcinoma renale, il mesotelioma pleurico maligno e il carcinoma polmonare non a piccole cellule.
L’approvazione del farmaco si è basata su alcuni risultati davvero inattesi per la medicina oncologica. Tra questi l’elevato tasso di sopravvivenza tra coloro che si sottoponevano al trattamento e la guarigione dalla neoplasia.
In particolar modo, coloro che hanno ricevuto Ipilimumab hanno riportato un tasso di sopravvivenza globale rispetto alle cure tradizionali, quali la chemioterapia, radioterapia e operazione chirurgica.
Per questo motivo, la terapia con il farmaco è stata estesa anche per il trattamento del melanoma pediatrico ed è in fase di sperimentazione per altre forme di tumore. Un altro dato davvero sorprendente, è lo sviluppo di una memoria immunologica.
Sembrerebbe proprio che gli anticorpi monoclonali permettono all’organismo di sviluppare delle difese immunitarie contro il tumore. In questo modo i pazienti sono liberi da progressione.
Inoltre, il trattamento combinato dell’anticorpo con i protocolli antitumorali tradizionali ha restituito risultati davvero grandiosi. In alcuni pazienti, con determinate patologie, la somministrazione combinata di anticorpi monoclonali o l’applicazione di protocolli di cura come la chemioterapia, la radioterapia e l’operazione chirurgia ha permesso un aumento della sopravvivenza libera da progressione.
Somministrazione e posologia di Ipilimumab nell’immunoterapia
Ipilimumab, commercializzato sotto il nome di Yervoy, è disponibile sotto forma di concentrato per soluzione da somministrare per via edovenosa. Il farmaco di presenta in forma liquida, con aspetto trasparente, leggermente opalescente, con colorazione giallo pallido chiaro.
Il periodo di infusione in vena raccomandato è di 30 minuti, previa diluizione del farmaco in una soluzione di sodio cloruro, oppure di glucosio.
Il trattamento terapeutico oncologico deve essere somministrato sotto la stretta sorveglianza di personale medico specializzato e previa individuazione del profilo molecolare delle cellule tumorali.
Quando la somministrazione del farmaco è combinata con un altro anticorpo monoclonale, l’anticorpo Ipilimumab deve essere somministrato come ultimo farmaco.
La spiegazione risiede nel fatto che il recettore CTLA-4 è espresso dalle cellule del sistema immunitario in un particolare momento della risposta infiammatoria. La terapia di combinazione Ipilimumab + Nivolumab è indicata per il melanoma avanzato non operabile, carcinoma renale, tumore dell’esofago e per il mesotelioma pleurico maligno.
Contrariamente, quando il protocollo di cura prevede la somministrazione della chemioterapia, l’anticorpo monoclonale deve essere somministrato in via preventiva. In questo caso, l’associazione di Ipilimumab + Nivolumab + 2 cicli di chemioterapia a base di cisplatino è indicato per il trattamento in prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule in fase metastatica.
Per approfondire la scheda tecnica di Ipilimumab.
Effetti collaterali dell’immunoterapia con Ipilimumab
Sebbene l’immunoterapia non abbia particolari effetti collaterali, la somministrazione di anticorpi monoclonali potrebbe causare reazioni avverse.
Per questo motivo, nonostante l’alto profilo di sicurezza delle molecole, la terapia deve essere somministrata esclusivamente in presenza di personale medico specializzato.
Tuttavia, le reazioni avverse sono strettamente correlate allo stato di salute del paziente, allo stadio della patologia e alla sensibilità al farmaco. Per questo motivo, non tutte le persone riferiscono i medesimi effetti collaterali. Tra gli effetti collaterali vi sono:
- eventi cardiaci polmonari (compresi embolia polmonare);
- reazioni infiammatorie immuno-correlate;
- disturbi gastrointestinali, al sistema endocrino e ad altri organi;
- cefalea e stanchezza;
- alterazione del campo visivo, del comportamento e disordini elettrolitici.
Per questo motivo, è di fondamentale importanza la presenza del personale medico specializzato nella somministrazione di anticorpi monoclonali.
Solo in questo modo sarà possibile mitigare gli effetti collaterali e modificare la terapia in maniera personalizzata per il paziente. Infatti, la somministrazione degli anticorpi monoclonali si protrae per tutti il tempo in cui il tumore risponde al principio farmacologico.
Solo in caso di mancato successo della terapia o nel caso di comparsa di effetti collaterali, i medici raccomandano la sospensione del farmaco.
Ulteriori informazioni per l’immunoterapia Ipilimumab
La prescrizione dell’immunoterapia con Ipilimumab richiede un preventivo consulto medico. Il colloquio con l’oncologo è necessario per il paziente per conoscere eventuali effetti collaterali e controindicazione del farmaco e al medico per valutare la scelta e la posologia del farmaco.
Infatti, come avviene con la chemioterapia, la prescrizione di alcuni farmaci, anche di uso quotidiano, potrebbe interferire con la chemioterapia. Per questo motivo è necessario comunicare all’oncologo i farmaci da assumere prima di cominciare il trattamento.
Per quanto riguarda la gravidanza e la fertilità, non esistono dati sufficienti su possibili effetti collaterali e reazioni gravi avverse. Tuttavia, i medici sconsigliano l’assunzione di Ipilimumab se non strettamente necessario.
Inoltre, se il farmaco è somministrato in combinazione con altri farmaci chemioterapici, occorre tener conto degli effetti della chemioterapia sulla gravidanza e sulla fertilità. In alcuni casi, i pazienti lamentano anche alterazione del campo visivo, motivo per il quale i medici non raccomandano di mettersi alla guida.
Patologie asbesto correlate e tumore del polmone
Il tumore del polmone non a piccole cellule, altrimenti denominato microcitoma, ed il mesotelioma della pleura maligno, rappresentano le due patologie asbesto correlate, maggiormente riscontrate in coloro che entrano a contatto con le polveri e fibre di amianto.
In particolar modo, si tratta di patologie neoplastiche particolarmente aggressive, in quanto si manifestano con sintomatologia invalidante e quando sono in stadio avanzato. Oltre al tumore del polmone e al mesotelioma pleurico, l’INAIL riconosce come patologie asbesto correlate altre patologie, tra cui:
- l’asbestosi polmonare, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici;
- il mesotelioma differenziato in peritoneale, pericardico e della della tunica vaginale del testicolo;
- l’adenocarcinoma polmonare, un’altra neoplasia polmonare;
- il cancro della laringe, delle ovaie, della faringe e dell’esofago;
- il cancro dello stomaco ed il tumore del colon-retto;
Secondo la letteratura INAIL, queste patologie rappresentano le neoplasie che attingono tutti i lavoratori che entrano a contatto con le fibre killer. Lo stesso istituto riconosce dei benefici contribuiti a tutti coloro che sviluppano una patologia asbesto correlata.
In particolare, l’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e gratuita legale, non solo alle vittime primarie, ma anche ai loro familiari. Il Presidente dell’associazione, l’Avv. Ezio Bonanni ha descritto il fenomeno epidemiologico delle patologie asbesto correlate in una sua pubblicazione. Si tratta de “Il Libro bianco delle morti di amianto in Italia (Ed. 2022)“, un testo gratuito di approfondimento.
Assistenza ONA e immunoterapia con Ipilimumab
L’Osservatorio Nazionale Amianto offre assistenza medica e assistenza legale gratuita alle vittime dell’amianto.
Tra gli obbiettivi dell’associazione vi sono la sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro e l’educazione alla salute. Infatti, secondo uno studio europeo, i lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, sono circa 4.200.000 su 21.8 milioni di lavoratori complessivi. L’assistenza è rivolta non solo alle vittime di malattie asbesto correlate, ma anche ai loro familiari. Per entrare in contatto con l’Osservatorio, basta compilare il form sottostante, oppure telefonare al numero verde 800 034 294. Un team di medici e legali professionisti sarà pronto a rispondere alle tue domande.