Immunoterapia per la lotta contro il cancro

Immunoterapia per la lotta contro il cancro, è la nuova frontiera della medicina di precisione. Una branca dell’oncologia moderna che si allea con le cellule del sistema immunitario per sconfiggere il cancro. Grazie all’immunoterapia, si riaccende la speranza della guarigione per un gran numero di malati oncologici. Infatti, con il nuovo protocollo di cura, un numero sempre maggiore di tumori diventa curabile. Tra le diverse forme di tumore che rispondono bene all’immunoterapia, anche le patologie asbesto correlate. In particolar modo è una cura per il tumore del polmone e il mesotelioma pleurico, due patologie che riguardano l’apparato respiratorio.

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Indice

  • L’immunoterapia contro i tumori

  • Immunoterapia: effetti collaterali

  • Terapia per le patologie asbesto correlate

  • Tempo di lettura: 10 minuti

    Immunoterapia, tumori e assistenza legale e medica gratuita

    L’immunoterapia è il nuovo approccio terapeutico per un gran numero di tumori. In particolare, rappresenta il nuovo alleato per i protocolli di cura tradizionali come la chemioterapia, la radioterapia e l’intervento chirurgico. Infatti, nonostante l’enorme successo restituito durante le fasi di sperimentazioni, l’immunoterapia è spesso affiancata da altri protocolli di cura. Così facendo, per i malati oncologici aumentano le percentuali di successo e guarigione!

    L’immunoterapia è frutto di numerose ricerche fondate sullo studio del comportamento delle cellule del tumore. Alcuni ricercatori, agli inizi del ‘900, scoprirono come le cellule del tumore diventavano invisibili al sistema di sorveglianza immunitaria. Negli anni successivi sono stati individuati i meccanismi di elusione del controllo e le caratteristiche genetiche alla base del comportamento neoplastico.

    In sostanza, la maggior parte delle cellule tumorali continua la sua attività di crescita e replicazione spegnendo la risposta immunitaria. Questo meccanismo permette alle cellule del tumore di replicarsi, espandersi e insediarsi in organi vicini, fino a sviluppare metastasi. Un comportamento analogo si verifica anche nelle cellule del mesotelioma, un tumore particolarmente aggressivo che colpisce le membrane degli organi interni.

    Immunoterapia per la lotta contro il cancro

    Negli ultimi anni, sempre più spesso, si sente parlare di medicina di precisione, una branca della medicina moderna che ha apportato ottimi risultati anche nel ramo oncologico. L’immunoterapia per la lotta contro il cancro è un protocollo di cura di medicina di precisione che utilizza farmaci intelligenti verso uno specifico bersaglio target. In questo modo, i pazienti non hanno più a disposizione dei protocolli di cura generalizzati, ma delle terapie mirate, realizzate sulle caratteristiche di ciascun tumore. Con questo nuovo approccio, un gruppo crescente di persone ha a disposizione terapie personalizzate e altamente efficaci.

    Anche il profilo di sicurezza dei farmaci merita particolare attenzione. Le nuove terapie a bersaglio molecolare hanno effetti collaterali davvero contenuti, che possono essere modulati modificando il piano terapeutico oppure modificando il dosaggio dei farmaci. Questo, grazie all’azione mirata della terapia: i farmaci intelligenti, differentemente dalla chemioterapia e radioterapia, colpiscono le molecole target dei tumori. In questo modo, gli organi non interessati dalla neoplasia non sono sollecitati e gli effetti collaterali sono ridotti al minimo.

    L’immunoterapia che rafforza il sistema immunitario

    Come affermato precedentemente, l’immunoterapia mira a rafforzare e sostenere le funzioni del sistema immunitario contro le cellule tumorali. Per fare ciò, si serve di differenti strategie sviluppate grazie alle tecniche di DNA ricombinante e alla strumentazione moderna di cui si serve la ricerca. Infatti, la determinazione genomica del cancro ha permesso di ideare sistemi in grado di rafforzare e sostenere il sistema immunitario nella lotta contro il cancro.

    Motivo per il quale, l’immunoterapia può essere distinta in immunoterapia passiva e immunoterapia attiva. Nelle tecniche di immunoterapia passiva è il farmaco ad agire direttamente sulle cellule tumorali. Contrariamente, quando si parla di immunoterapia attiva, il farmaco agisce a livello delle cellule del sistema immunitario, stimolando una risposta ed una difesa contro il tumore.

    Le diverse tecniche di immunoterapia

    Le differenti tecniche di immunoterapia prevedono l’utilizzo di:

    • anticorpi monoclonali, quando vengono utilizzate molecole che legano proteine espresse dalle cellule tumorali, per rendere queste ultime visibili e attaccabili da parte del sistema immunitario;
    • cellule Car T, quando la terapia prevede l’infusione di linfociti T (cellule del sistema immunitario) modificati in laboratorio per riconoscere e attaccare le cellule del tumore;
    • vaccini a mRNA (la tecnologia utilizzata per contrastare i terribili effetti sulla salute causati dal coronavirus), che utilizza vaccini realizzati con molecole di mRNA in grado di modificare il destino delle cellule.

    In particolare alcuni degli anticorpi monoclonari più somministrati ai pazienti sono Atezolizumab, Crizotinib, Durvalumab, Ipilimumab, Nivolumab, Nintedanib e Pembrolizumab.

    Come identificare i pazienti candidabili al trattamento

    Le mutazioni o le proteine espresse sulla superficie delle cellule del tumore rappresentano i bersagli molecolari della terapia. Di conseguenza, l’identificazione dei pazienti candidabili al nuovo protocollo di cura è reso possibile grazie alle tecnologie di sequenziamento del DNA. Conoscere ed individuare i marcatori tumorali, permette di realizzare protocolli di cura altamente specifici ed efficaci, che possono essere utilizzati anche per tumori che originano da organi differenti, ma che condividono caratteristiche simili. Questo perché, le caratteristiche del tumore dipendono dall’esposizione ad un particolare agente cancerogeno, responsabile proprio della trasformazione neoplastica.

    Gli strumenti di bioinformatica, invece, permettono di studiare non solo le caratteristiche genetiche del tumore, ma anche quelle della persona. In questo modo, i medici hanno uno strumento in più che permette di determinare in anticipo il successo della terapia.

    Tumori che rispondono all’immunoterapia

    Il nuovo approccio, sebbene stia muovendo i suoi primi passi in ambito oncologico, ha permesso la guarigione di differenti neoplasie. Le patologie che ottengono un maggior successo con l’immunoterapia sono i tumori solidi, ovvero i tumori che colpiscono gli organi e le strutture anatomiche. I tumori ematologici, invece, che riguardano le cellule del sangue, rispondono in misura inferiore all’immunoterapia. Tuttavia, la ricerca continua anche per risolvere queste forme di tumore, in modo da sconfiggere per sempre il tasso di mortalità del cancro.

    I pazienti oncologici che hanno risposto positivamente alla terapia sono coloro affetti da: melanoma, tumore del polmone, tumore della vescica e mammella ed il mesotelioma pleurico in fase metastatica. Solo in Italia, il mesotelioma miete più di 2 mila vittime ogni anno. Inoltre, secondo la letteratura scientifica, l’amianto è il cancerogeno killer che causa il mesotelioma ed altre patologie asbesto correlate.

    L’Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo Presidente, Avv. Ezio Bonanni, da anni svolge un eccellente lavoro di sorveglianza epidemiologica su tutto il territorio. Per questo motivo, è stato istituito uno sportello online attraverso il quale le vittime dell’amianto o i loro familiari possono rivolgersi per richiedere assistenza legale e medica gratuita.

    Effetti collaterali dell’immunoterapia

    Tra i successi dell’immunoterapia vanno annoverati anche gli effetti collaterali della terapia. Infatti, i pazienti che si sottopongono al protocollo di cura non riferiscono particolari effetti collaterali gravi. Questo perché, differentemente dai protocolli di cura classici per la lotta contro il cancro (chirurgia, chemioterapia e radioterapia), l’immunoterapia è circoscritta in una zona del corpo ed ha come bersaglio solamente le cellule del tumore.

    Gli effetti collaterali gravi sono davvero minimi e riguardano l’autoimmunità. Questo vuol dire, che durante la somministrazione dei farmaci a bersaglio molecolare, il sistema immunitario si può attivare anche nei confronti delle cellule sane. Tuttavia, questo effetto collaterale può essere mitigato modificando il piano terapeutico o cambiando il dosaggio del farmaco.

    Di contro, gli effetti collaterali lievi, che riferiscono i pazienti oncologici che effettuano l’immunoterapia sono relativi all’attivazione del sistema immunitario. Tra questi vi sono: dolore generalizzato, gonfiore, nausea e vomito, dolori articolari, febbre, brividi, mal di testa, astenia, sbalzi di pressione e palpitazioni. Tutti questi effetti collaterali possono essere modulati tramite la sospensione temporanea della terapia o dei farmaci.

    Sfide per il futuro per la salvaguardia della salute

    Nonostante le enormi potenzialità della medicina di precisione, sono ancora moltissime le sfide ancora aperte. Tuttavia, la Comunità Scientifica si dice vicina ad una svolta in ambito medico oncologico. Come affermato precedentemente, per poter individuare i pazienti idonei alle nuove cure di medicina di precisione, è necessario effettuare dei test genomici. Solo in questo modo sarà possibile analizzare l’intero patrimonio della persona e prevedere il successo delle terapie, limitando effetti collaterali inutili. Tuttavia, l’analisi dell’intero patrimonio genetico ha dei costi davvero elevati.

    Inoltre, oltre ad essere onerosa la tecnica di indagine, anche la strumentazione per realizzare i test genomici presenta costi elevati. Motivo per il quale, molti ospedali e laboratori diagnostici non possono adottare le nuove tecniche di cura. Inoltre, sarà necessario implementare le conoscenze del personale sanitario riguardo l’applicazione di nuove tecniche di diagnosi e cura. Infatti, l’uso delle moderne applicazioni biologiche prevede conoscenza e padronanza dei meccanismi fondamentali per la vita.

    Immunoterapia e mesotelioma plurico: nuovo studio

    La ricerca pubblicata su The Lancet a inizio novembre 2023 ha dimostrato che l’immunoterapia con pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia con platino e pemetrexed, in prima linea, ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte dei pazienti del 21%. A tre anni il 25% dei pazienti trattati con la combinazione era vivo, rispetto al 17% con la sola chemioterapia.

    Inoltre, per il 62% nei pazienti trattati con pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia si è ottenuta la riduzione delle dimensioni del tumore. Questo aspetto è importante, perché la riduzione delle dimensioni del tumore in genere corrisponde a un miglior controllo dei sintomi respiratori e del dolore.

    Mesotelioma pleurico e amianto

    Il mesotelioma pleurico è un tumore che colpisce la pleura polmonare, ovvero la membrana che avvolge e sostiene i polmoni. É una patologia altamente invalidante poiché si sviluppa in maniera silente, senza nessun campanello di allarme. Infatti, quando nelle persone si manifestano i primi sintomi, queste ricevono una diagnosi infausta. Questo perché, il tumore si accresce senza compromettere nessuna funzione dell’organo, fino a quando non raggiunge dimensioni importanti.

    La letteratura scientifica identifica come unico fattore eziologico l’amianto, un potente cancerogeno utilizzato nei più svariati settori, dagli anni ’70 agli anni 90′. La scoperta della cancerogenicità dell’amianto (confermata anche nell’ultima monografia IARC), ha fatto sì, che in moltissimi paesi europei, tra cui l’Italia, tutte le attività collegate all’amianto venissero vietate. In Italia, con la Legge 257 del 1992, attività come l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione della fibra killer è stata vietata.

    Come si curano le patologie asbesto correlate

    Tutti i tumori che insorgono per esposizione all’amianto presentano dei tempi di latenza piuttosto lunghi. Le patologie possono insorgere anche a distanza di 30 – 40 anni dall’esposizione alla fibra killer, con un meccanismo di formazione condiviso tra le varie patologie. Questo vuol dire, che una volta che ci si è esposti all’amianto, le fibre killer vanno a depositarsi a livello dei differenti organi provocando delle lunghe infiammazioni. In questo modo, a distanza di tempo, le infiammazioni si tramutano in tumori silenti, la cui diagnosi è tardiva e di tipo infausta.

    Nella maggior parte dei lavoratori esposti all’amianto viene diagnosticata tardivamente una malattia diffusa e resistente a trattamenti come radioterapia, chemioterapia e operazione chirurgica. Infatti, al momento della diagnosi, ai pazienti è stimata una sopravvivenza mediana compresa tra i 12 e 14 mesi, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è inferiore al 10%. Per questo motivo, i protocolli di cura maggiormente utilizzati per le patologie asbesto correlate sono la chemioterapia e la radioterapia. Differentemente l’operazione chirurgica, applicata come protocollo di cura palliativo per migliorare la qualità di vita della persona.

    Sorveglianza epidemiologica e patologie asbesto correlate

    Le patologie asbesto correlate sono, per la maggior parte, malattie di origine professionale, le cui cause sono da ricercare all’interno degli ambienti lavorativi. Infatti, l’Italia è uno dei paesi maggiormente coinvolti e più sensibili al monitoraggio e controllo delle patologie asbesto correlate. Questa è una diretta conseguenza del largo uso dell’amianto fatto su tutto il territorio.

    Per questo motivo, nel 2002, è stato istituito il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM), l’ente preposto alla raccolta dei dati epidemiologici sul mesotelioma. Il ReNaM ha il compito di identificare nuovi casi e valutare l’esposizione ad amianto. Opera su tutto il territorio con una struttura organizzata su base regionale, basata su Centri Operativi Regionali (COR), attivi in tutte e 20 le regioni italiane. I centri diagnostici raccolgono dati sulla storia professionale, le abitudini di vita e i luoghi dove hanno vissuto le persone affette da mesotelioma.

    A fine gennaio 2022 è stato pubblicato il VII Rapporto Mesoteliomi, con i nuovi casi censiti dal 2016 al 2018. L’Ente dichiara solamente 3792 casi di mesotelioma, ma bisogna tener conto che in Campania e Abruzzo la funzione dei Cor è attualmente sospesa, mentre la rilevazione di Molise, Calabria e Sicilia, risulta incompleta. Tuttavia, dalla messa al bando dell’amianto al 2018, sono stati censiti più di 31.572 casi di mesotelioma maligno.

    Come contrastare i numeri delle patologie asbesto correlate

    Secondo l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’unico strumento per poter vincere e combattere l’insorgenza delle malattie asbesto correlate è la prevenzione primaria. Infatti, occorre innanzitutto evitare il più possibile l’esposizione alle polveri e fibre di amianto. Quindi, per abbassare il rischio è necessario bonificare tutte quelle aree caratterizzate ancora da enormi quantitativi di amianto. Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto, in Italia vi sono ancora oltre  40mln di tonnellate di materiali contenenti amianto.

    Questi dati sono frutto della mappatura realizzata grazie alle numerose segnalazioni giunte all’Osservatorio Nazionale Amianto tramite l’APP Amianto. Si tratta di un’applicazione gratuita, disponibile anche per smartphone, che permette a Istituzioni e cittadini di segnalare i siti contaminati dall’amianto. La questione dell’amianto, su tutto il territorio italiano, è stata affrontata dall’Avv. Bonanni ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022“.

    Assistenza legale e gratuita per le vittime dell’amianto

    Coloro che ricevono una diagnosi di mesotelioma o che sono stati a contatto con l’amianto possono rivolgersi allo sportello online dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Le vittime primarie ed i loro familiari hanno a disposizione un pool di medici e legali specializzati, in grado di offrire un adeguato supporto.

    Contattaci per avere maggiori informazioni tramite il numero verde 800 034 294, oppure tramite il form.

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