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Savona scuola amianto sicurezza dell’istituto Andora

Asbestosi
Asbestosi

L’ONA torna a chiedere la messa in sicurezza per le scuole

L’Osservatorio Nazionale Amianto-ONA e l’Avvocato Bonanni sono impegnati ad assicurare a Savona scuola amianto sicurezza.

L’associazione svolge la sua attività di tutela delle vittime dell’amianto anche in Liguria, già dal 2008. Per le vittime e i loro familiari si mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita legale e medica.

Consulenza Savona scuola amianto sicurezza

Indice

Tempo di lettura: 3 minuti

A Savona il problema scuola amianto sicurezza

Nel luglio del 2017, l’Avv. Ezio Bonanni ha denunciato la presenza di materiali di amianto nella scuola Andora di Savona. Per questo motivo, l’ONA si è rivolta al Sindaco della città e ha chiesto la bonifica.

L’azione dell’ONA mirava a ottenere la bonificazione della pavimentazione della scuola di Savona, per evitare che ci fosse ulteriore esposizione degli alunni e dei docenti. Infatti l’amianto era presente negli intonaci e anche nei pavimenti, tra i quali quelli in linoleum, nella stessa colla, utilizzata per la posa in opera. In più gli stessi lavori di consolidamento hanno determinato un’ulteriore aerodispersione di polveri e fibre.

Infatti i materiali di cemento amianto, compresi quelli in eternit, se perturbati, danno rilascio di fibre. Nella scuola, la qualità del cemento, a perdita del suo potere aggrappante, per il venirne meno della resistenza, per alcuni crolli, c’erano fibre di amianto. Per tali motivi l’ONA ha chiesto la messa in sicurezza.

L’amianto è stato scoperto nel pavimento di linoleum e nella colla utilizzata per la posa, questo nel corso dei lavori di consolidamento avviati dopo dei crolli per la scarsa qualità del cemento dei pilastri.

“Le analisi hanno confermato quantità significative della sostanza”, cioè le fibre di amianto killer nelle aule di scuole e nei polmoni dei giovani studenti e del personale.

Aggiornamento: Savona scuola amianto sicurezza

In seguito all’azione sinergica dell’ONA e del Comune di Savona, iniziata il 28.07.2017, la scuola è stata bonificata. L’impegno prosegue a tutt’oggi. Infatti la stessa ONA TV approfondisce l’argomento nella sua prima puntata “Amianto nelle scuole, un pericolo ancora presente”.

Savona scuola amianto sicurezza

Per questo motivo, prosegue l’impegno dell’ONA, ancora a tutt’oggi, per la bonifica e la messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici in tutta Italia.

Infatti, nel gennaio 2020, il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, ha disposto un finanziamento di €385.000.000,00 per la bonifica delle scuole.

Savona scuola amianto sicurezza: danni alla salute

Nell’ultima monografia IARC si conferma la cancerogenicità di tutte le fibre dei minerali di amianto. Questa caratteristica causa, quindi, l’insorgenza di tumori amianto.

Nel VI rapporto RENAM dell’autunno 2018, fino al 2015 sono stati censiti 91 casi di mesotelioma tra coloro che hanno lavorato nelle scuole. Ma, oltre a docenti e non docenti il rischio è esteso anche agli alunni. Gli ultimi dati aggiornati sono disponibili nel VII Rapporto Mesoteliomi. Si registrano ben 121 casi di mesotelioma tra gli insegnanti, operatori scolastici e di tecnici di laboratorio chimico. 

I minerali di asbesto killer per l’uomo e per l’ambiente

L’amianto è un killer che non lascia scampo, provoca mesoteliomi, cancro polmonare e altre neoplasie, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici con complicazioni cardiocircolatorie e cardiovascolari.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha sostenuto l’iniziativa del sindaco della città. Infatti l’Avv. Ezio Bonanni ha rilevato nel 2017 la presenza di amianto. Queste le dichiarazioni, dell’epoca, dell’Avv. Ezio Bonanni: “C’è l’amianto nei pavimenti delle scuole di via Cavour. Per 40 anni i ragazzi di Andora hanno camminato sul veleno. Ora la priorità di questa maggioranza è rimuoverlo per poter guardare in faccia ogni genitore, certi di consegnare ai loro figli la scuola che meritano: sicura, sana e a norma di legge“.

E insiste: “L’obiettivo rimane quello di riaprire in autunno, anche se la rimozione dell’amianto potrebbe comportare dei ritardi”.

La presenza dell’amianto nelle scuole continua

Secondo gli ultimi dati ONA, le scuole italiane nelle quali è ancora presente amianto sono 2292. La stima del numero degli studenti esposti è di 356.900, ai quali si devono aggiungere circa 50mila persone tra personale docente e non docente.

Questi sono costretti a essere esposti ad amianto per i ritardi delle bonifiche. È spesso presente amianto spruzzato nelle palestre, pannellature in amianto, coibentazioni di tubazioni. Inoltre, cartoni e tessuti di amianto potevano essere utilizzati nei laboratori tecnici e artigianali.

Inizia la bonifica nelle scuole di Roma

Recentemente l’amministrazione di Roma ha destinato 10 milioni di euro per rimuovere e smaltire l’amianto presente in 111 istituti superiori della Città metropolitana. Il Piano di rimozione dell’amianto riguarderà 48 scuole a nord del territorio metropolitano, 41 a sud, 22 a est e 77 nel territorio comunale di Roma.

Consulenza gratuita per le vittime nelle scuole

Chi ha subito danni alla salute per l’esposizione ad asbesto negli istituti scolastici può chiedere l’assistenza medica e l’assistenza legale fornita dall’associazione.

Per avere maggiori informazioni è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.

Numero ONA Savona scuola amianto sicurezza
Whatsapp ONA Savona scuola amianto sicurezza

    Contro l’amianto, contro la mafia

    Ezio Bonanni
    Ezio Bonanni

    C’è una regia che alimenta gli incendi

    L’Osservatorio Nazionale Amianto chiede alcune misure di sicurezza per gli incendi che stanno divampando il territorio, dalla Pineta di Castel Fusano alle fabbriche in disuso, così anche per le discariche abusive.

    • presidio del territorio da parte delle Forze Armate;
    • utilizzo dei volontari ONA;
    • formazione professionale e inquadramento dei lavoratori in mobilità che possono essere utilizzati per presidiare il territorio.

    La dichiarazione dell’Avv. Ezio Bonanni

    “La provincia di Latina è sempre più una pattumiera, questo per l’incapacità di tutte le istituzioni di incidere e di coagulare le forze sane e pulite, che hanno reso questi territori produttivi e salubri, strappandoli alla palude malarica. Come Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo da tempo sollecitato tutte le istituzioni territoriali (Provincia e Comuni) ad un’azione sinergica con le associazioni e con i cittadini. Purtroppo riscontriamo un’incapacità della politica e delle istituzioni del territorio di rimanere protagoniste di quel sogno che ha permesso di vincere la malaria. A partire dal rischio amianto, dall’assenza di sorveglianza sanitaria e delle bonifiche dei siti contaminati. Non tutto può essere lasciato all’iniziativa della Magistratura e delle Forze dell’ordine. Il tintinnio delle manette non sempre serve a restituire la salubrità e la bellezza a territori deturpati e sventrati. Purtroppo in provincia sono arrivati i rifiuti tossici e altre situazioni che stanno minando la salute dei cittadini, e quindi rivolgiamo un appello pubblico alla provincia e a tutti i Sindaci perché rispettino le promesse elettorali che hanno permesso loro di essere eletti come Primi Cittadini: innanzitutto la tutela dell’ambiente e della salute. Noi come osservatorio tracciamo un giudizio nettamente negativo dell’operato dei Sindaci e delle istituzioni regionali e nazionali, ma non per questo intendiamo far polemica, anzi abbiamo offerto e continuiamo ad offrire la nostra collaborazione” – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

    L’Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, è intervenuto oggi al TG3 per parlare della scoperta di una cava dismessa in provincia di Latina, trasformata in un’enorme discarica per rifiuti tossici.

    Segui l’intervista:

    Aprilia

    L’ONA rende omaggio al sig. Michelangelo Blanco

    Michelangelo Blanco
    Michelangelo Blanco

    Un anno fa la morte di Michelangelo Blanco

    Michelangelo Blanco

    Lo ricordano i figli, Lorenzo e Tiziana, e l’Osservatorio Nazionale Amianto.

    “Nulla hanno potuto gli ordigni della seconda guerra mondiale, i terremoti e le catastrofi che hanno flagellato la Sicilia…Tutto hanno potuto le fibre assassine…Mosse da mani assassine di uomini indegni, pupazzi di cartapesta…Tutto per il profitto di pochi, vigliacchi e porci. Uscite fuori dalle vostre fogne se avete il coraggio… Vi stiamo aspettando e li non ci sarà nessuna prescrizione che vi potrà salvare..”, dichiara a gran voce l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

    Domani, in occasione del primo triste anniversario del decesso del sig. Michelangelo Blanco amici ed ex colleghi sono invitati ad un breve incontro davanti il suo ufficio di v. S.Metodio dalle ore 10 alle 11, per ricordarlo insieme.

    Uniti con lui e per lui in una giusta causa: far bonificare gli edifici pubblici di Siracusa e provincia e creare un centro per la prevenzione e la cura delle malattie asbesto correlate.

    Lorenzo e Tiziana non finiremo mai di gridare:
    GIUSTIZIA PER MICHELANGELO !!!
    (…e per tutte quelle famiglie che han vissuto il nostro stesso calvario. Che possa non accadere più).

    Rifiuti tossici in una discarica di Aprilia

    Discarica Abusiva
    Discarica Abusiva

    Aprilia, è venuta alla luce un’enorme discarica per rifiuti tossici

    La provincia di Latina è sempre più una pattumiera, non è difficile infatti imbattersi in una discarica abusiva, questo per l’incapacità di tutte le istituzioni di incidere e di coagulare le forze sane e pulite, che hanno reso questi territori produttivi e salubri, strappandoli alla palude malarica. Come Osservatorio Nazionale Amianto abbiamo da tempo sollecitato tutte le istituzioni territoriali (Provincia e Comuni) ad un’azione sinergica con le associazioni e con i cittadini. Purtroppo riscontriamo un’incapacità della politica e delle istituzioni del territorio di rimanere protagoniste di quel sogno che ha permesso di vincere la malaria. A partire dal rischio amianto, dall’assenza di sorveglianza sanitaria e delle bonifiche dei siti contaminati. Non tutto può essere lasciato all’iniziativa della Magistratura e delle Forze dell’ordine. Il tintinnio delle manette non sempre serve a restituire la salubrità e la bellezza a territori deturpati e sventrati. Purtroppo in provincia sono arrivati i rifiuti tossici e altre situazioni che stanno minando la salute dei cittadini, e quindi rivolgiamo un appello pubblico alla provincia e a tutti i Sindaci perché rispettino le promesse elettorali che hanno permesso loro di essere eletti come Primi Cittadini: innanzitutto la tutela dell’ambiente e della salute. Noi come osservatorio tracciamo un giudizio nettamente negativo dell’operato dei Sindaci e delle istituzioni regionali e nazionali, ma non per questo intendiamo far polemica, anzi abbiamo offerto e continuiamo ad offrire la nostra collaborazione” – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

    Raffica di arresti, sono aperte le indagini

    Dalle prime ore del giorno 27.7.2017, è quindi in corso un’operazione della Polizia di Stato presso il Comune di Aprilia, con l’esecuzione di 22 provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed emessi dal gip del Tribunale di Roma. Il traffico illecito vedeva portare i rifiuti di ogni genere in una cava nella zona del Tufetto, ad Aprilia. Le indagini sono partite dopo che gli agenti avevano fermato e sequestrato un carico di rifiuti sospetti: mesi di ricerche e appostamenti hanno portato a scoprire un vasto giro di illeciti. Gli inquirenti hanno smantellato un’organizzazione che agiva in modo parallelo alle società regolari di smaltimento: gli arrestati sono accusati a vario titolo, di far parte di un’associazione dedita al traffico illecito di rifiuti pericolosi. L’area è stata posta sotto sequestro. Indagati numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina, molti dei quali operanti nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti.

    Vittorio Veneto: addetti alla sala macchine e mesotelioma

    Navi Amianto Vittorio Veneto
    Navi Amianto

    Marina Militare riconosce le vittime del dovere

    Il Sig. L.V. e il Sig. Limatola Camillo, due motoristi navali addetti alla sala macchine, in servizio sulla Vittorio Veneto, sono entrambi deceduti per mesotelioma.

    Si sa la nave Vittorio Veneto era imbottita di questo amianto killer. Per questo è ancora negli ormeggi nel mar piccolo di Taranto, con ancora il suo carico di morte, che è sopravvissuto all’equipaggio. È testimone delle precise responsabilità della Forza Armata.

    Vittorio Veneto: proposte dell’ONA per la sicurezza

    L’ONA propone che l’unità navale sia completamente posta in sicurezza. Inoltre vorrebbe che diventasse il museo della memoria, riportando magari una targa per ogni marinaio deceduto per amianto.

    La Marina Militare Italiana e il Ministero della Difesa hanno già riconosciuto la causa di servizio e/o la qualità di vittime del dovere dei due sottoufficiali deceduti. I familiari, assistiti dall’Avv. Ezio Bonanni, hanno già ottenuto l’erogazione dell’assegno vitalizio, dello speciale assegno vitalizio e della speciale elargizione (quest’ultima di circa 225.000 euro).

    Sono almeno 2000 i casi di patologie asbesto correlate tra coloro che hanno prestato servizio nella Marina Militare Italiana. La sola Procura della Repubblica di Padova ne ha censite 1101, come risulta nella “relazione sull’attività di inchiesta in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale nelle Forze Armate”.

    Secondo quanto comunicato dalla difesa, si sarebbero verificati 126 casi di mesotelioma. Dai casi raccolti dalla Procura della Repubblica di Padova le malattie asbesto correlate a carico di dipendenti della Marina Militare sono state 1101, di cui 570 mesoteliomi pleurici”.

    Vittorio Veneto: occorre rendere giustizia alle vittime

    Vittorio Veneto

    È necessario che queste vittime ottengano giustizia e che i loro familiari siano integralmente risarciti. Ecco perché, oltre all’indennizzo, hanno chiesto il risarcimento integrale dei danni con delle cause civili, tutt’ora in corso. Per la vicenda di Limatola Camillo, è stato già disposto un accertamento medico legale del Tribunale di Roma che ha confermato come l’inalazione di fibre di amianto, quale motorista navale, ha provocato l’insorgenza del mesotelioma” – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

    Il Sig. Antonio Dal Cin, coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Amianto, torna a chiedere la bonifica, dopo aver depositato diverse istanze anche in sede penale:

    Non capisco perché la Marina Militare non abbia ancora bonificato l’amianto presente nell’incrociatore Vittorio Veneto. Sta lì, come segno e testimonianza di una colpa, prima di tutto dello Stato rispetto ai militari addetti alla sala macchine. Come dice anche l’ultima relazione della commissione d’inchiesta, presieduta dall’On.le Scanu, hanno pagato un tributo altissimo per via della presenza di amianto, ma non solo” – dichiara Antonio Dal Cin.

    I dati della strage in Marina Militare

    La “relazione sull’attività di inchiesta in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale nelle Forze Armate” della Commissione Parlamentare d’Inchiesta riguarda i casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni.

    Indaga l’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici. Analizza il possibile effetto patogeno di somministrazioni di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nano-particelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e ad eventuali interazioni.