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lunedì, Gennaio 20, 2025

Amianto a scuola, rimozione in 111 istituti della Città metropolitana

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Amianto a scuola, 111 edifici della Città metropolitana saranno liberati. Con un investimento di 10 milioni di euro, infatti, l’amministrazione provvederà a rimuovere e smaltire il minerale dagli istituti superiori del territorio.

I fondi sono regionali e arrivano dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Il Piano di rimozione dell’amianto riguarderà 48 scuole del quadrante nord del territorio metropolitano, 41 del quadrante sud e 22 del quadrante est. Sono 77, invece, le strutture collocate nel territorio comunale di Roma.

 “Un programma di interventi – ha detto il sindaco Roberto Gualtieri – per garantire sicurezza a studenti, insegnanti e operatori. Un progetto strutturale e risolutivo, e non più emergenziale, con la rimozione totale di tutto l’amianto presente nelle scuole, per proteggere la salute delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

Scuole libere dall’amianto, i lavori entro il 2023

Dopo un’accurata attività di ricognizione a cura degli uffici del Dipartimento Politiche educative, edilizia scolastica e formazione professionale, si sta adesso lavorando per affidare gli interventi contro l’amianto a scuola entro la fine dell’anno e aprire i cantieri nel primo trimestre del 2023. Lo strumento è quello dell’Accordo Quadro, già utilizzato più volte nell’ambito della gestione del patrimonio scolastico come con i progetti finanziati dal Pnrr, perché garantisce maggiore rapidità ed efficacia lungo il percorso di aggiudicazione degli appalti.

Tutti gli interventi di rimozione dell’amianto dovranno essere integrati con la natura degli edifici, talvolta anche di importante valore storico, e risultare migliorativi della loro condizione complessiva, ricorrendo alle diverse tipologie di bonifica previste dalla normativa vigente.

L’amianto è ancora presente in 2400 scuole d’Italia

L’amianto nelle scuole è ancora un problema che interessa tantissimi studenti e operatori. Alcuni commenti al post di Gualtieri su Facebook fanno pensare che la popolazione non abbia ancora piena consapevolezza della questione.

L’Ona – Osservatorio nazionale amianto denuncia dal 2012 come ci siano ancora 352mila studenti e 50mila insegnati a rischio in tutta Italia. Si tratta di quelli che frequentano gli edifici costruiti prima del 1992, vale a dire prima della messa al bando dell’asbesto, che non sono stati ancora bonificati.

“Dobbiamo prendere atto che il sindaco Gualtieri finalmente recepisce le sollecitazioni dell’ONA – ha commentato il presidente, l’avvocato Ezio Bonanni – ribadite nel recente convegno che si è svolto presso l’aula Laudato Si’ del Campidoglio. “Amianto, ambiente, salute: per Roma Capitale d’Europa” era il titolo dell’evento.

Il nostro impegno però – ha aggiunto – non finisce qui, poiché molte delle scuole che hanno amianto non sono state ancora censite. Quindi il nostro impegno deve proseguire, in pieno accordo con tutte le istituzioni ai vari livelli, compresa la Regione e lo Stato Centrale”.

Amianto a scuola, gli immobili interessati dai lavori

Tra gli edifici ci sono gli istituti superiori Montale in via di Bravetta (1 milione di euro), Tacito di via Vinci in zona Trionfale (960mila euro), Archimede-Pacinotti di via Montaione in zona Val Melaina (780mila euro). Così come “Via Domizia Lucilla” in via Cesare Lombroso al Trionfale (680mila euro), l’Istituto Superiore in Piazza della Resistenza a Monterotondo (540mila euro). E ancora “Federico Caffè” in via Fonteiana (500mila euro), e “J.F. Kennedy” in via Nicola Fabrizi (500mila euro).

Nella lista anche l’Istituto Superiore in via Sarandi al Tufello (460mila euro). La succursale in via del Tufo dell’Istituto Superiore “Von Neumann” in zona Monti Tiburtini (320mila euro). Il “Lucrezio Caro” in via Venezuela (330mila euro), e il “Louis Pasteur” di via Barellai in zona Trionfale (300mila euro). E poi il Tasso-Righi in via Sicilia e in via Campania (260mila euro). E la succursale del Liceo Scientifico Galileo Galilei a Santa Marinella (205mila euro).

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