LA CORTE D’APPELLO DI CATANIA, HA RICONOSCIUTO LA RIVALUTAZIONE CONTRIBUTIVA DEI BENEFICI AMIANTO A FAVORE DI FRANCESCO CASTORINA, UN EX LAVORATORE ADDETTO ALLA MANUTENZIONE DEL POLO PETROLCHIMICO DI PRIOLO-AUGUSTA. L’ESPOSIZIONE ERA STATA CONFERMATA DA DIVERSE PERIZIE DEL CTU, MA L’INPS CONTINUAVA A NEGARLA, OSTACOLANDO E RALLENTANDO IL PREPENSIONAMENTO DEL LAVORATORE. A DIFENDERLO, IL PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO (ONA) L’AVV. EZIO BONANNI
Giustizia è fatta: Ricostruiamo la vicenda
Giustizia è fatta per Francesco Castorina, originario di Catania, un ex lavoratore addetto alla manutenzione allo stabilimento del Polo Petrolchimico di Priolo-Augusta dal 1984 al 2019. In quegli anni, l’amianto era un materiale comunemente utilizzato, impiegato in varie parti degli impianti industriali. Di conseguenza, l’uomo aveva respirato le fibre killer aerodisperse nell’ambiente, senza per altro essere tutelato adeguatamente. Quanto alle bonifiche, è emerso che furono eseguite ben oltre l’entrata in vigore della Legge n. 257/1992, che prevedeva la tutela dei lavoratori esposti all’asbesto.
Ed è stata proprio la questione della durata dell’esposizione oltre il 1992, l’oggetto principale del braccio di ferro.
Il Sig. Francesco aveva avanzato la richiesta per il riconoscimento dell’esposizione, ai fini dei benefici pensionistici, ma l’INPS continuava a negarli, nell’intento di vanificare il diritto al prepensionamento (cosa effettivamente accaduta, tanto che l’uomo è andato in pensione con Quota 100, percependo una rendita inferiore).
Nel 2020, il giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa, respingendo le obiezioni sollevate dall’INPS, aveva riconosciuto il diritto di Francesco alla rivalutazione contributiva.
L’INPS aveva tuttavia contestato la sentenza e la vicenda è proseguita in Appello.
Un lungo iter burocratico
Nel corso dell’udienza del 22 febbraio 2024, al Tribunale di Catania, la perizia del CTU (consulente tecnico d’ufficio) ha confermato che Francesco Castorina era stato esposto all’amianto fino a tutto il 1995.
Pertanto, il 21 marzo 2024, la Corte d’Appello di Catania ha riconosciuto il diritto di Francesco alla rivalutazione contributiva, consentendogli di ottenere la compensazione che meritatamente gli spettava per gli anni di lavoro a contatto con la “fibra killer”.
«La decisione del Tribunale conferma quanto da noi sempre sostenuto: Francesco Castorina ha diritto alla rivalutazione contributiva per il periodo in cui è stato esposto all’amianto durante il suo lavoro presso lo stabilimento petrolchimico di Priolo-Augusta».
«Continueremo a lottare per garantire giustizia e equità per tutti i lavoratori che si trovano in situazioni simili. La nostra speranza è che questa sentenza possa servire da precedente importante per futuri casi simili, promuovendo una maggiore consapevolezza e tutela della salute e sicurezza sul lavoro», conclude Bonanni.
«Tutti i lavoratori che hanno prestato servizio al Polo Petrolchimico dovrebbero vedere riconosciuti i benefici amianto, almeno quelli esposti fino al 2000. Anche perché non tutte le aziende hanno effettivamente fornito i dpi (strumenti di protezione individuale n.d.r). È assurdo dover ricorre alle vie legali, sottostare a lungaggini burocratiche, per ottenere giustizia», conclude Castorina.