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mercoledì, Novembre 13, 2024

Amianto negli stabilimenti Colgate Palmolive

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IL TRIBUNALE DI VELLETRI HA ACCOLTO IL RICORSO DEL SIG. PIERO DE LUCA, EX MANUTENTORE DELLO STABILIMENTO COLGATE PALMOLIVE DI ANZIO, ESPOSTO ALL’AMIANTO. IL LAVORATORE AVEVA PRESENTATO DOMANDA PER ACCEDERE AI BENEFICI DELL’AMIANTO PREVISTI DALLA LEGGE 257/92 E ACCEDERE AL PREPENSIONAMENTO MA L’INPS GLIELI AVEVA NEGATI. GRAZIE ALL’AZIONE LEGALE PORTATA AVANTI DALL’AVV. EZIO BONANNI, PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO (ONA), L’UOMO HA OTTENUTO GIUSTIZIA

L’amianto in Colgate

Piero De Luca (anni 60) originario di Nettuno, lavorava presso lo stabilimento Colgate Palmolive di Anzio dal 1986, dove si occupava della manutenzione di vari reparti e impianti di fabbricazione.

Come si legge in sentenza, fino al 2012, anno in cui è stato dismesso l’uomo aveva prestato attività di manutenzione nel reparto saponi, costituito da serbatoi riscaldati, tubazioni di vapore, caldaie, coibentati in amianto. Utile precisare che il sig. Piero aveva in dotazione guanti per il calore realizzati in amianto, restando di conseguenza esposto sia direttamente sia indirettamente al patogeno.

Nel 2019, il lavoratore aveva manifestato i primi sintomi di una malattia asbesto correlata. L’INAIL, non solo ne aveva accertato la sussistenza ma l’aveva collegata all’esposizione al pericoloso minerale.

Nel 2020, il manutentore aveva pertanto presentato domanda amministrativa all’INPS, per il riconoscimento dei benefici dell’amianto previsti dalla legge 257/1992 ai fini del prepensionamento. L’Istituto di previdenza aveva tuttavia rifiutato la richiesta.

Grazie all’azione legale dell’avv. Ezio Bonanni, il Tribunale di Velletri ha accolto la richiesta del lavoratore, confermando l’esposizione dal primo gennaio 1993 al 31 dicembre 2002 e condannato l’INPS all’accredito della maggiorazione contributiva, nonché il diritto ai benefici previdenziali previsti dalla legge sulla messa al bando del minerale.

«Tutti i lavoratori esposti ad amianto, anche se asintomatici, dovrebbero essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, quindi alle più opportune terapie, e allo stesso tempo al pensionamento anticipato», dichiara Ezio Bonanni, che sottolinea «continueremo nella nostra funzione di tutela e assistenza legale dei lavoratori per il loro risarcimento del danno, anche se l’impegno principale è quello di evitare l’esposizione alla fibra killer, che può uccidere anche a distanza di decenni».

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