I RICERCATORI DEL NATIONAL INSTITUTE OF STANDARDS AND TECHNOLOGY (NIST) DEL MARYLAND, STATI UNITI, STANNO POTENZIANDO LA TECNOLOGIA SEM PER LA RILEVAZIONE DELL’AMIANTO. QUEST’ULTIMA SI PREANNUNCIA PIÙ ECONOMICA E PRATICA RISPETTO AI METODI TRADIZIONALI. L’INNOVAZIONE POTREBBE ACCELERARE E RENDERE MENO COSTOSA LA BONIFICA DAL PERICOLOSO MINERALE
Metodi di rilevazione a confronto: SEM vs. TEM
Tradizionalmente, la microscopia elettronica a trasmissione (TEM) è stata considerata la tecnica “gold standard“, cioè la più affidabile per la rilevazione delle fibre di amianto. Il TEM consente di ottenere immagini ad altissima risoluzione delle fibre, permettendo di osservare le caratteristiche interne di strati estremamente sottili.
Tuttavia, questa metodologia presenta diversi svantaggi. Richiede una preparazione molto complessa dei materiali da analizzare, tempi lunghi per il processo di esame, e attrezzature altamente costose, spesso disponibili solo in laboratori specializzati. Inoltre, il suo utilizzo richiede personale altamente qualificato, il che rende l’intera procedura piuttosto costosa e meno pratica per interventi rapidi in situazioni urgenti.
Per superare queste limitazioni, i ricercatori del NIST hanno esplorato l’uso della microscopia elettronica a scansione (SEM). A differenza del TEM, il SEM esamina la superficie delle fibre di amianto, rilevando le caratteristiche morfologiche. Anche se in passato non era ritenuta sufficientemente precisa per questo tipo di analisi, i recenti progressi tecnologici hanno migliorato la risoluzione e l’efficacia di questa tecnica, portandola a un livello comparabile a quello del TEM in termini di affidabilità per l’identificazione dell’amianto.
Vantaggi del SEM
Uno dei vantaggi del SEM, è la sua flessibilità operativa. A differenza del TEM, che è confinato ai laboratori, può essere utilizzato direttamente sul campo. Ciò si traduce in una rilevazione più rapida ed efficiente dell’asbesto, in grado di ridurre i tempi e i costi delle operazioni di bonifica. La tecnica richiede inoltre apparecchiature meno costose e operatori con un livello di formazione meno specialistico rispetto al TEM, rendendo così questa soluzione più accessibile anche in contesti con risorse limitate.
Questa innovazione potrebbe portare a una significativa riduzione dei costi di bonifica dell’eternit, che attualmente ammontano a circa 3 miliardi di dollari all’anno solo negli Stati Uniti.
Come siamo messi in Italia con la rilevazione amianto?
In Italia, la gestione e bonifica dell’amianto è un tema complesso, regolato da normative stringenti e praticato da operatori altamente specializzati. I laboratori di analisi ambientale e sanitaria, come il Centro di Ricerca Energia e Ambiente (CREA), impiegano prevalentemente il SEM e il TEM per la rilevazione delle fibre di asbesto. Attualmente, quest’ultima rimane la tecnica preferita, sebbene sia utilizzata meno frequentemente a causa dei costi elevati e dei lunghi tempi di analisi. A questo punto, parliamo di cifre.
Costi e operazioni di bonifica
Nel nostro Paese, la bonifica dell’amianto rappresenta un investimento significativo. Le operazioni possono costare tra i 20 e i 30 euro al metro quadrato per superfici contenute come tetti o pannelli di Eternit. Tuttavia, il costo complessivo varia a seconda delle dimensioni della zona contaminata, della presenza di asbesto aerodisperso e delle condizioni strutturali degli edifici. Le imprese incaricate devono rispettare i protocolli stabiliti dal Decreto Legislativo 81/2008, che prevede la messa in sicurezza dei lavoratori e delle aree circostanti. Quanto ai fondi per la bonifica, provengono sia da iniziative pubbliche (come piani regionali di smaltimento o fondi nazionali per la rimozione dell’amianto), sia da investimenti privati, soprattutto in contesti residenziali o industriali.
Finanziamenti e incentivi
Il governo italiano, con il supporto delle Regioni, ha implementato vari piani di finanziamento per incentivare la rimozione del killer silente. Tra questi, ci sono contributi pubblici e incentivi fiscali, come le detrazioni previste dal Bonus Ristrutturazione, che permettono di coprire fino al 50% dei costi di bonifica. Anche il Piano Nazionale Amianto stabilisce linee guida per l’eliminazione del pericoloso minerale da edifici pubblici, scuole e ospedali, con un budget destinato alla messa in sicurezza e all’adeguamento delle strutture contaminate.
ONA in prima linea
L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), guidato dall’avvocato Ezio Bonanni, gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. L’ONA si impegna nella protezione della salute pubblica, nella sensibilizzazione riguardo ai rischi dell’amianto e nel supporto legale per le vittime di esposizione. L’avvocato Bonanni, in particolare, è noto per il suo attivismo nella difesa dei diritti dei lavoratori esposti e per il suo contributo alla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro e bonifica dell’amianto.
«Confidiamo nelle innovazioni tecnologiche per la rilevazione dell’asbesto, poiché possono rappresentare una svolta decisiva nella lotta contro questo nemico silenzioso. La possibilità di identificare e rimuovere il pericoloso minerale in modo più rapido, sicuro ed economico offre nuove prospettive per accelerare le operazioni di bonifica, salvaguardando al tempo stesso la salute pubblica e l’ambiente. Con l’ausilio di queste innovazioni, il nostro obiettivo di liberare il Paese dall’amianto diventa sempre più vicino e concreto», afferma Bonanni.