Si parla oggi di esposizione ad amianto all’interno dell’Arma dei Carabinieri, tratteremo ancora una volta della salute pubblica e tutela previdenziale per le vittime del dovere. L‘Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ha fatto il punto sull’evoluzione giurisprudenziale relativa ad alcuni casi di patologie asbesto-correlate da lui lavorate proprio riguardanti militari appartenenti all’Arma dei Carabinieri.
Ad intervistarlo è il giornalista Luigi Abbate, figlio della vittima del dovere il Maresciallo Francesco Abbate.
“Abbiamo riscontrato un elevato numero di casi di patologie asbesto-correlate anche tra i carabinieri – sottolinea Bonanni– ma i problemi non si fermano qui: emergono gravi criticità legate alla dotazione inadeguata di mezzi, alla mancanza di strumenti di protezione e all’insufficienza tecnologica rispetto alla criminalità, sempre più avanzata e attrezzata.”
La necessità di mezzi adeguati
In tal senso, l’ONA ha richiesto che tutte le autovetture in dotazione ai carabinieri siano blindate e che ci sia una modernizzazione delle strumentazioni tecnologiche, come ricordato anche dal procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, secondo cui lo Stato deve poter rispondere con pari forza alla criminalità digitale e organizzata.
Bonanni propone inoltre il coinvolgimento di reparti speciali, come il Battaglione San Marco e i paracadutisti della Folgore, nel supporto alle operazioni di controllo del territorio, specie in aree in cui la criminalità ha di fatto “espropriato” lo Stato del proprio potere.
Il superamento della differenza tra vittime del dovere e vittime del terrorismo
Altro punto critico riguarda la distinzione tra vittime del dovere e vittime del terrorismo, soprattutto sul piano dei diritti riconosciuti agli orfani. Attualmente esistono trattamenti differenti che colpiscono in particolare gli orfani non a carico, e che l’ONA auspica vengano eliminati in nome dell’equità.
“Non può esserci differenza tra la pallottola di un criminale comune e quella di un terrorista. Chi cade in servizio per difendere lo Stato merita pari dignità, tutele e riconoscimenti”, afferma Bonanni.
La possibile svolta in una futura sentenza
Questo tema sarà oggetto di una pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel luglio 2025, una sentenza che potrebbe rappresentare una svolta fondamentale per il riconoscimento dei diritti di tutti i militari delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, compresi Marina, Esercito e Aeronautica.
L’ONA ha già ottenuto importanti risultati giuridici in ambito di malattie professionali e continuerà a battersi per il pieno riconoscimento dello status di vittima del dovere, anche in caso di infortuni e patologie legate al servizio.