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domenica, Ottobre 12, 2025

Lotta all’amianto: l’avv. Ezio Bonanni ospite alla trasmissione Monitor su Lazio TV

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L’amianto, sebbene bandito da anni, continua a fare paura. Da anni l’Osservatorio Nazionale Amianto si batte per rendere noti i suoi effetti devastanti sulla salute.
Numerose testimonianze, indagini e interrogazioni parlamentari portano alla luce una realtà complessa, fatta di esposizioni involontarie, bonifiche parziali e controlli a volte tardivi.

L’attività dell’Osservatorio Nazionale Amianto

“L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) nasce raccogliendo il grido di dolore delle vittime dell’amianto e dei loro famigliari. Abbiamo trasformato questo dolore in azioni concrete, tra cui la richiesta di bonifiche dei siti contaminati, la promozione di ricerche scientifiche, il sostegno medico e legale alle vittime, e la richiesta di giustizia attraverso risarcimenti e tutele previdenziali.” Ha affermato l’avv. Ezio Bonanni citando il caso della Good Year di Cisterna di Latina.

Amianto nelle scuole: non se ne parla mai abbastanza

In tutto il Lazio, e in particolare a Roma, l’ONA ha censito oltre 100 scuole pubbliche con materiali contenenti amianto. Il sindaco Gualtieri ha avviato interventi di bonifica, ma secondo Bonanni, nella Capitale le famiglie sono più pronte a segnalare le scuole e fare pressione. Nelle province, invece, prevalerebbe a suo parere un atteggiamento più attendista.

La battaglia dell’ONA per la bonifica delle scuole va avanti da oltre vent’anni.
L’ex ministro Sergio Costa costituì una Commissione Amianto della quale Bonanni faceva parte come commissario. Fu in quell’occasione che Bonanni segnalò come urgenza primaria la presenza dell’amianto nelle scuole.
385 milioni di euro è il finanziamento stanziato nel 2020 dal ministero dell’Ambiente per la bonifica dell’amianto da edifici pubblici, in particolare scuole e ospedali, da ripartire alle Regioni per gli interventi necessari. Questo finanziamento, previsto dal “Piano di bonifica da amianto”, aveva l’obiettivo di avviare la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici italiani entro il 31 dicembre 2025.

Il caso della scuola di Latina

Recentemente nella scuola elementare Tasso a Latina è stata al centro di una vicenda legata all’amianto.
Il sindaco ne aveva disposto inizialmente una chiusura temporanea. Dal comunicato del 13 settembre 2025 del Comune di Latina si legge: “Il provvedimento si è reso necessario, a seguito dell’accertamento di tracce di amianto contenute nel pavimento, risalente all’epoca della costruzione, ovvero primi anni ‘70.”

Successivamente il 7 ottobre 2025, in un nuovo comunicato sempre del Comune di Latina: “Hanno avuto esito negativo le ultime analisi effettuate all’interno dell’istituto scolastico di via Tasso: non è stata riscontrata alcuna traccia di amianto né nell’aria né sulle superfici.”

L’Avv. Ezio Bonanni, durante la trasmissione, ha dichiarato di aver richiesto l’accesso agli atti.

La bonifica: optare per la rimozione

Bonanni ha ricordato una recente delibera del Consiglio dei Ministri, che raccomanda esplicitamente di preferire la rimozione dell’amianto alle misure temporanee come l’incapsulamento o il confinamento.
Ha quindi consigliato che per la messa in sicurezza degli edifici scolastici bisognerebbe prendere in considerazione l’usura quotidiana a cui sono sottoposti, dove centinaia di bambini e operatori calpestano ogni giorno superfici potenzialmente pericolose.

Lotta all'amianto, l'Avv. Bonanni alla trasmissione Monitor di Lazio TV
Avv. Bonanni alla trasmissione Monitor di Lazio TV

Giurisprudenza: amianto e lotta nelle aule dei tribunali

 Bonanni ha citato il caso di una scuola di Bologna, un’insegnante ha contratto una malattia riconducibile all’esposizione a vecchie piastrelle contenenti amianto. “Il tribunale ha condannato le istituzioni scolastiche, confermando la responsabilità in primo e secondo grado.” Ha appuntato Bonanni.

L’avvocato ha parlato anche di un altro caso di Trieste, dove un tecnico scolastico si è ammalato dopo anni di esposizione. “In primo grado lo Stato era stato assolto, ma in appello – racconta Bonanni – la sentenza è stata ribaltata. Non si tratta solo di mesotelioma: come sottolinea Bonanni, le patologie legate all’amianto comprendono anche tumori al polmone, laringe, ovaie e altre forme di malattia, spesso sottovalutate.”

Gli elicotteri militari e l’amianto invisibile

Il tema dell’amianto non riguarda solo l’edilizia scolastica. “Una pagina ancora poco esplorata è quella legata al settore militare, in particolare alla manutenzione degli elicotteri.” Ha raccontato Bonanni.

In trasmissione due ex tecnici aeronautici hanno raccontato di aver lavorato per anni a stretto contatto con componenti contenenti asbesto.

Vincenzo Chiocca, oggi pensionato, ha prestato servizio per decenni nel settore elicotteri.
Non ci si pensa finché non succede qualcosa” — racconta. A lui sono stati diagnosticati ispessimenti pleurici, e ha visto diversi colleghi ammalarsi. “Si rientrava a casa con la divisa contaminata, e i vestiti li lavava mia moglie. Era un’esposizione passiva anche per lei”.

Stessa storia per Pio Mengozzi, che lavorava al reparto motori: “Smontavo guarnizioni a mani nude, le grattavo con la spazzola e poi ci soffiavo sopra”. Diagnosi: asbestosi. Ora convive con una tosse cronica e un’incertezza costante sul proprio futuro.

Serve trasparenza

Le fibre, una volta inalate, possono rimanere silenti per decenni, fino a manifestarsi sotto forma di malattie gravi, spesso irreversibili.

Per questo, Bonanni chiede maggiore trasparenza, informazione puntuale per cittadini e famiglie, bonifiche integrali e un confronto aperto tra istituzioni e comunità. Solo così si può evitare che l’amianto, già responsabile di oltre 7.000 morti l’anno in Italia, continui a mietere vittime nel silenzio.

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