Sono in corso i controlli per verificare la presenza di amianto sul tetto del capannone Nervi di Porto Recanati.
Gli accertamenti sono effettuati da parte degli operatori dell’Ast di Macerata in seguito a risultati contrastanti avuti da precedenti analisi.
Esami con risultati contrastanti sulla presenza di amianto
Nel 2014 era stata confermata la presenza di “crisotilo” sul tetto della struttura.
Ad ottobre, invece, secondo quanto dichiarato, nuovi controlli non avrebbero rilevato la sostanza pericolosa.
Cos’è il crisotilo
È noto anche come fibra di serpentinite, picrostina o amianto bianco. Si tratta di un minerale comune del gruppo del serpentino all’interno della classe dei “silicati e germanati”.
Fu scoperto per la prima volta nei pressi di Złoty Stok, in Polonia) e descritto nel 1834 da Franz von Kobell, che chiamò il minerale in riferimento alla sua lucentezza dorata componendo le parole greche χρυσός (‘chrysós’, oro) e τίλος (‘tilos’, fibra), denominando così il materiale come “fibra d’oro”.
Il colore del crisotilo generalmente varia tra il verde chiaro e il verde scuro, mentre le sue fibre sono di colore bianco, ondulate e luminose.
Considerate le possibili insidie del minerale, mai come in questo caso acquisisce senso il detto “non è oro tutto ciò che luccica.
Anche in Italia questa tipologia di amianto veniva estratta nei giacimenti della miniera a cielo aperto di Balangero, in prossimità delle Valli di Lanzo in Piemonte.
Le dichiarazioni del sindaco Michelini
Secondo quanto riportato dal Corriere Adriatico rispetto il caso del capannone di Recanati, il sindaco Andrea Michelini ha dichiarato: “L’iniziativa nasce a seguito dei due campionamenti effettuati lo scorso anno dalla nostra amministrazione, che avevano escluso la presenza di fibre di amianto, contraddicendo i risultati analitici risalenti a dieci anni prima. L’esito di queste nuove analisi sarà determinante per fare chiarezza sulla questione e definire eventuali interventi futuri”.



