Antonio Dal Cin martire dell’amianto: editoriale dell’avvocato Ezio Bonanni
È sempre difficile quando ci si trova di fronte ad una vittima dell’amianto, ragionare in termini esclusivamente tecnico giuridici. Ma il caso di Antonio Dal Cin è emblematico e paradigmatico, è un martire dell’amianto.
L’amministrazione è consapevole di aver determinato un’esposizione inaccettabile alle polveri e alle fibre di amianto. Per questo in tempi più recenti ha sottoposto il militare a dei controlli.
Lo ha riconosciuto inidoneo al servizio, gli ha tolto le stellette e lo ha collocato in quiescenza. Il giovane militare, all’epoca appena 44enne, ha chiesto il riconoscimento anche dello status di vittima dell’amianto.
Come d’incanto, quel danno che per collocarlo in pensione era del 100%, diviene del 5%.
Vittoria al Tribunale di Latina
Ha ottenuto la speciale elargizione per circa 10.000 € oltre perequazioni e senza nessun’altra prestazione. Dopo una lunga e travagliata vicenda processuale ha ottenuto dalla sezione Lavoro del Tribunale di Latina il riconoscimento alle ulteriori prestazioni.
Il Tribunale di Latina, accogliendo il ricorso, con sentenza del 25 novembre 2021, ha riconosciuto a Dal Cin una invalidità del 50%. Ha quindi condannato il ministero dell’Interno al pagamento di due assegni vitalizi. L’importo complessivo è di 1533 euro mensili e in più Dal Cin ha ottenuto liquidazione di 90mila euro.
Martire dell’amianto, passo indietro del Tar del Lazio
Ora, nella dinamica di questo complicato rapporto che è anche processuale, il Tar del Lazio ha riconosciuto un ulteriore risarcimento al finanziere di Latina, Antonio Dal Cin. Ventimila euro che sono spiccioli rispetto alla richiesta di danni patrimoniali e non patrimoniali per oltre 1 milione 600mila euro.
Il finanziere ora privato delle stellette, steso sul letto, è in perenne attesa del trapasso, evitato da un’intercessione divina.
Il ricorso al Consiglio di Stato
Per tali motivi, abbiamo impugnato questa sentenza del TAR al Consiglio di Stato. Tuttavia il tempo è lungo le ore scorrono, i giorni scorrono, i mesi scorrono, gli anni scorrono. I figli di Antonio, Matteo e Anna, di 9 e 15 anni, stanno crescendo.
La loro crescita è scandita dalla sofferenza fisica e morale del genitore e dalla lucida consapevolezza di un trapasso imminente. Comprendono il senso di instabilità, di caducità. Come le foglie cadono nell’autunno, così poi può cadere la vita di Antonio e con essa quella dei figli.
Si combatte in Italia una battaglia, le armi sono le fibre di amianto che hanno trafitto e ucciso molti dei nostri militari. Fermiamo questa strage. Bonifichiamo rendendo l’onore delle armi a chi è caduto e chi sta cadendo per questa battaglia. Per noi, per tutti, per la società e per il futuro.
Condivido con Antonio questa battaglia. Abbiamo fiducia nel Consiglio di Stato e nella giustizia divina.
Martire dell’amianto, l’ONA e la battaglia ancora aperta
L’ONA – Osservatorio nazionale amianto, attraverso il suo presidente, avvocato Ezio Bonanni, è da anni al fianco delle vittime di amianto. Così come da sempre supporta Antonio Dal Cin.
Il finanziere di Latina porta avanti al sua battaglia personale, ma lo fa anche per tutte le vittime che non hanno voce. Con i suoi post sui social, con la sua esperienza (purtroppo dolorosa), diretta, chiede da tempo che l’amianto venga eliminato attraverso le bonifiche e che le vittime abbiano i giusti risarcimenti.
L’ONA è con lui e con tutti le altre vittime del dovere e vittime dell’amianto. Minerale che ha causato, per il suo uso sconsiderato nonostante se ne conoscesse la pericolosità, infiammazioni, asbestosi, mesotelioma e una serie di patologie asbesto correlate. L’associazione fornisce alle vittime assistenza legale e per la mappatura ha creato anche una App apposita.