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martedì, Settembre 10, 2024

Plastica, 175 Paesi dell’Onu contro l’inquinamento

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Verso un accordo internazionale per dire addio alla plastica. I rappresentanti di 175 Paesi del mondo hanno approvato la risoluzione durante la quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite. Insieme, a Nairobi, hanno voluto mettere la parola fine all’inquinamento da plastica e si sono impegnati a firmare un accordo internazionale entro il 2024.

La risoluzione “End plastic pollution: towards an international legally binding instrument”, si occupa dell’intero ciclo di vita del materiale. Dalla produzione alla progettazione e, infine, allo smaltimento.

Il Comitato intergovernativo di negoziazione

Le nazioni hanno istituito un Comitato intergovernativo di negoziazione che comincerà a lavorare da subito su tre bozze iniziali di accordo. Il documento dovrà fornire ai Paesi alternative anche per la progettazione di prodotti e materiali utilizzabili e riciclabili e anche la possibilità per le nazioni meno sviluppate di accedere alla tecnologia. La cooperazione internazionale prevede anche la possibilità per i Paesi più poveri di rafforzare le loro capacità e di usufruire di conoscenze scientifiche e tecniche per raggiungere l’obiettivo.  

“Sullo sfondo delle turbolenze geopolitiche, l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente mostra il meglio della cooperazione multilaterale – hanno dichiarato il presidente dell’Unea-5 e il ministro norvegese per il Clima e l’Ambiente, Espen Barth Eide – L’inquinamento da plastica è diventato un’epidemia. Con la risoluzione di oggi siamo ufficialmente sulla buona strada per una cura”.

“Oggi segna il trionfo del pianeta Terra – ha fatto loro eco Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep  – sulla plastica monouso. Questo è l’accordo ambientale multilaterale più significativo dall’accordo di Parigi. È una polizza assicurativa per questa generazione e per quelle future, quindi potrebbero vivere con la plastica e non esserne condannate”.

Le fasi intermedie fino all’accordo internazionale

Il primo step per il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) sarà quello di convocare un forum entro la fine del 2022. Tutte le parti interessate condivideranno conoscenze e migliori pratiche in diverse parti del mondo. Il Comitato intergovernativo di negoziazione faciliterà le discussioni aperte. I Paesi potranno avere informazioni scientifiche.

Terminati i lavori del comitato, l’Unep convocherà una conferenza diplomatica per adottarne l’esito e aprirlo alle firme.

In questi due anni comunque l’Unep affiancherà i governi e le imprese decisi ad abbandonare la plastica monouso. Aiuterà anche a mobilitare finanziamenti privati ​​e a rimuovere gli ostacoli agli investimenti nella ricerca.

Aumento incondizionato della produzione della plastica

Secondo gli esperti la metà di tutta la plastica prodotta è stata realizzata solo negli ultimi 15 anni. La produzione è aumentata da 2,3 milioni di tonnellate del 1950 a 448 milioni di tonnellate del 2015. Se non si pone un freno i dati potrebbero raddoppiare dal 2050 danneggiando irreparabilmente l’ambiente.

Ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono dalle nazioni costiere negli oceani.

Le aziende utilizzano additivi che rendono la plastica più resistente, più flessibile e durevole. Queste sostanze, però, prolungano la vita dei prodotti: alcuni possono durare anche 400 anni prima di degradarsi.

I danni causati dalla plastica

Gli scienziati hanno ormai dimostrato che l’esposizione alla plastica può danneggiare la salute. Può incidere potenzialmente sulla fertilità, sull’attività ormonale, metabolica e neurologica. La combustione all’aperto della plastica contribuisce all’inquinamento atmosferico.

Entro il 2050 le emissioni di gas serra associate alla produzione, all’uso e allo smaltimento della plastica rappresenterebbero il 15 per cento delle emissioni consentite, con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C (34,7°F). Più di 800 specie marine e costiere sono a rischio per ingestione, intrappolamento e altri pericoli.

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