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domenica, Novembre 16, 2025

Giornata Mondiale contro il Tumore al Polmone e l’impegno dell’ONA

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Una nuova puntata su ONA News: intervista del giornalista Luigi Abbate all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Il primo agosto segna la Giornata Mondiale per la lotta contro il tumore al polmone. Un’occasione importante per riflettere, informare e agire. In questo contesto si inserisce il lavoro costante dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, guidato dall’avvocato Ezio Bonanni. La missione dell’ONA è duplice: da un lato la prevenzione e l’informazione, dall’altro la battaglia giudiziaria per ottenere giustizia per le vittime.

L’aumento dei tumori al polmone nonostante la diminuzione dei fumatori

Negli ultimi anni, nonostante un calo del numero dei fumatori, i casi di cancro al polmone sono in crescita. Questo dato allarmante mette in evidenza l’impatto di altri fattori di rischio, tra cui l’esposizione all’amianto e ad altri agenti cancerogeni ambientali e professionali.

Il tumore al polmone, infatti, non è soltanto legato al fumo di sigaretta. Quando il fumo si combina con l’esposizione all’amianto, il rischio oncologico aumenta in modo esponenziale. Questo effetto sinergico rende ancora più urgente la necessità di prevenzione e bonifica degli ambienti contaminati.

La campagna informativa dell’ONA: prevenire è possibile

Proprio in occasione della Giornata Mondiale, l’ONA ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione. Il messaggio è chiaro: evitare il fumo e ogni ulteriore esposizione all’amianto è essenziale per ridurre il rischio di sviluppare patologie tumorali.

La natura dose-dipendente del tumore al polmone implica che ogni esposizione in più aumenta le probabilità di ammalarsi. Anche per chi ha già fumato, interrompere questa abitudine può ridurre significativamente i danni nel lungo termine. Dopo 10-15 anni di astinenza, infatti, le mutazioni cellulari indotte dal fumo si riducono drasticamente.

ONA invita a una maggiore consapevolezza tra i datori di lavoro

Negli ultimi anni si è sviluppata una maggiore coscienza rispetto alla salute nei luoghi di lavoro. La tutela della vita e della salute dei lavoratori è ormai un principio condiviso, anche se le battaglie giudiziarie per farlo rispettare non sono ancora finite.

Grazie all’azione dell’ONA, si è diffusa una nuova cultura della responsabilità. Le sentenze ottenute in ambito civile, penale e previdenziale hanno dimostrato che è possibile inchiodare i datori di lavoro – pubblici e privati – alle loro responsabilità quando le esposizioni professionali hanno portato a gravi malattie.

Prevenzione primaria, diagnosi precoce e giustizia: un cerchio che si chiude

La lotta all’amianto non si esaurisce con la bonifica degli ambienti. La prevenzione deve essere affrontata su più livelli. La prevenzione primaria prevede la rimozione dell’amianto dai luoghi di lavoro e dalle strutture pubbliche. La prevenzione secondaria consiste nella diagnosi precoce e nelle cure più efficaci. La prevenzione terziaria, infine, riguarda il risarcimento dei danni subiti dalle vittime.

Questi tre livelli sono strettamente connessi: le sentenze che riconoscono il nesso tra esposizione professionale e tumore non solo danno giustizia alle vittime, ma richiedono interventi di bonifica nei luoghi ancora contaminati

Il riconoscimento del tumore professionale anche in presenza di fumo

«Il tumore del polmone incide per il doppio nel caso di esposizione all’amianto», sottolinea Bonanni, evidenziando come la coesposizione potrebbe essere un moltiplicatore di rischio.

Uno dei grandi risultati ottenuti nelle aule giudiziarie è il riconoscimento del tumore del polmone come malattia professionale anche nei casi in cui il lavoratore fosse fumatore. Il fatto che ci sia una co-esposizione con l’amianto rende il datore di lavoro responsabile e obbligato al risarcimento.

Questo principio è ormai consolidato da diverse sentenze e rappresenta un baluardo nella lotta per i diritti delle vittime dell’amianto. Le implicazioni non sono solo legali, ma anche sanitarie e ambientali: obbligano a intervenire con urgenza nei luoghi ancora contaminati, come scuole e ospedali.

Verso un futuro senza amianto

La battaglia dell’ONA continua e si evolve. L’informazione, la prevenzione e la giustizia sono gli strumenti fondamentali per costruire un futuro libero dall’amianto e più sicuro per tutti. Il mesotelioma – tumore sentinella dell’esposizione a questa fibra altamente pericolosa – resta un indicatore da monitorare costantemente.

L’Osservatorio Nazionale Amianto si impegna non solo a ottenere risarcimenti, ma a promuovere una cultura della salute che parta dalla conoscenza e arrivi fino alla giustizia. E la strada, anche se lunga, è ormai tracciata.

Invitiamo pertanto a visionare la nuova puntata video con intervista all’Avv. Ezio Bonanni au ONA News.

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