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domenica, Febbraio 16, 2025

Stop alla bonifica Biancavilla: la deputata Saverino interroga l’Ars

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Dopo l’avvio ai lavori di bonifica avvenuto nel 2023, la deputata del PD Saverino, chiede all’Assessore al Territorio, il perché del fermo lavori nel sito di Biancavilla.

Biancavilla: un po’ di storia

Nel 2021, questa area venne già riconosciuta come Sin (sito di interesse nazionale). Il centro abitato era totalmente invaso e contaminato da una fibra cancerogena assimilabile all’amianto rinvenuta nella cava di Monte Calvario. Nel 1997 l’Amministrazione Sicilia prese accorgimenti per arginare la propagazione delle fibre, come la bonifica delle abitazioni.

Un minerale killer

Nonostante quest’area non abbia mai avuto a che fare con l’amianto in quegli anni l’alto numero di morti per mesotelioma, fecero avviare le indagini sul territorio.

Dalla cava di Monte Calvario, sorgente del problema, venne infatti rilevata la presenza di un minerale killer la fluorodenite, che in seguito alla sua estrazione, fu ampiamente utilizzato anche nella realizzazione del centro urbano, nei primi anni 70, circa 4.300 abitazioni. Un dato molto preoccupante che all’epoca diede avvio ai primi lavori di bonifica.

I lavori di bonifica

I primi accorgimenti vennero presi dall’Amministrazione Comunale per l’alto tasso di morti per mesotelioma, ma solo in seguito agli accertamenti da parte dell’Arpa Sicilia, Biancavilla si avviò verso i lavori di bonifica nel 2023. Progetto che dall’ area dell’ex cava dovrebbe poi procedere verso le abitazioni del centro. Fondamentali i finanziamenti di 12 milioni di euro provenienti dal Ministero dell’Ambiente e altri 5 milioni di euro dalla Regione Sicilia.

Lo stop ai lavori: si esigono risposte

La deputata regionale del PD Ersilia Saverino, ha presentato ultimamente un’interrogazione depositata all’Ars (Assemblea Regionale Siciliana). Chiedendo i motivi che hanno condotto al fermo dei lavori di bonifica, ha sottolineato come il loro avvio, fu risultato di un lunghissimo iter.

Richiesti infatti all’Assessore per il Territorio i motivi dello stop, il programma dei lavori, e quali iniziative ora intende assumere per far fronte al problema, considerando che i ritardi nella prosecuzione dei lavori, potrebbero anche pregiudicare l’erogazione dei fondi statali necessari al proseguimento degli stessi.

Nell’intervento della Saverino, uno sguardo al 2021, anno del riconoscimento del sito ad area di interesse nazionale. La deputata ha ricordato che l’esposizione a questo materiale tossico provocò tra gli abitanti numerose e gravi malattie, prima tra tutte il mesotelioma pleurico. L’obiettivo del progetto sarà realizzare su quei 25 ettari di terreno un parco urbano con copertura di terreno vegetale e piantumazione di alberi.

Ora si attendono ed esigono risposte data la necessità l’urgenza del progetto di bonifica e riqualificazione del territorio.

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