È stata celebrata il 19 maggio la prima Giornata mondiale del Fair Play. Nella prestigiosa Sala Koch del Senato della Repubblica, istituzioni, mondo sportivo e imprenditoriale si sono riuniti per promuovere una cultura basata sul rispetto, anche in termini di tutela dell’ambiente e delle persone.
Il fair play è rispetto per sé stessi, per gli altri, per le regole e per la vita
Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play ha spiegato che il principio si applica anche ai contesti della vita quotidiana, sociali e lavorativi.
L’ Avvocato Ezio Bonanni ha posto l’accento sul legame tra etica sportiva e giustizia sociale. Presidente di ONA Osservatorio Nazionale Amianto, Bonanni è un punto di riferimento in Italia nella tutela legale delle vittime dell’amianto e di altri agenti cancerogeni con 30 anni di esperienza. ONA è la più grande associazione italiana dedicata alla difesa delle vittime dell’asbesto.

“Il rispetto per la vita umana è il primo fondamento del Fair play. Questo vale nei campi di gioco, ma ancor più nei luoghi di lavoro dove ancora oggi, come accade con l’amianto, la sicurezza viene sacrificata in nome del profitto.
Non può esistere un mondo giusto senza correttezza e questo lo apprendiamo
anche dai vari teatri di guerra che affliggono il nostro mondo. Mi onore di far parte del Consiglio Direttivo Nazionale CNIFP. Essere stato eletto lo considero un
passaggio fondamentale della mia vita di intellettuale, avvocato, scrittore giornalista.
Penso che il Fairplay inteso dovrebbe essere materia di studio per ii nostri
ragazzi a partire dalle scuole” ha affermato Bonanni.
Alcanterini: c’è bisogno di una grande transizione etica
Il World Fair Play Day è un appuntamento speciale indetto all’assemblea generale dell’ONU ricordando a tutti che c’è bisogno di una grande transizione etica, di valori condivisi per l’intera umanità” ha dichiarato Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Playai microfoni di ONA News.
Classe romana 1941, Alcanterini è una figura di spicco nel panorama culturale e sportivo italiano. Laureatosi in Giornalismo nel 1966, ha sviluppato una carriera poliedrica che lo ha visto protagonista in ambiti diversi ma complementari: sport, turismo, ambiente e cultura.
Appassionato bibliofilo, ha un legame profondo con la storia e i valori dello sport. Il suo interesse non si limita alla raccolta: è autore di saggi, ricerche e mostre che riflettono un approccio rigoroso e appassionato alla documentazione e alla divulgazione.
Convinto sostenitore del Fair Play, Alcanterini ha abbracciato questo principio fin dagli inizi della sua attività e lo ha portato avanti con coerenza per tutta la sua carriera, contribuendo alla sua diffusione come valore fondamentale dello sport e della convivenza civile.
La sua opera rappresenta un ponte tra memoria storica e impegno etico, testimoniando come la cultura sportiva possa essere uno strumento potente di educazione e crescita sociale.

La partecipazione dei Ministri
“Mi auguro che questa opportunità che ci offre l’ONU a livello internazionale sia uno spunto
per i giorni che verranno per impegni che dobbiamo saper rispettare e promuovere costantemente. Quando parliamo di fairplay parliamo di valori alla base, di elementi quasi essenziali sia del mondo dello sport che della vita di tutti i giorni. L’auspicio è che questa occasione che si ripeterà ogni anno possa consentirci di rilanciare il nostro impegno. Dobbiamo costruire alleanze, una rete che consenta al di là delle dei ruoli di vederci tutti
sullo stesso fronte” ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.

Interessante l’aneddoto personale raccontato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: “la mia prima esperienza amministrativa è stata da assessore regionale allo sport. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha permesso di imparare moltissimo dallo sport”.

A rappresentare l’ONU Gherardo Casini.
Applicabilità alle imprese
Fabrizio Fasani – Centro Studi Cross Route Impresa: “il Fairplay è un abilitatore di un nuovo modo di vivere più umano, legato alla nostra natura più profonda e non alla velocità e alla scorrettezza. Siamo qui per far sì che le aziende possano avere dei comportamenti che siano etici”
Hanno preso parte all’evento, tra gli altri, Marco Mezzaroma (Presidente Sport e Salute), Roberto Novelli (Consigliere Regionale FVG), e Claudio Bardini (docente di Scienze Motorie). Presente anche la D.ssa Rossana Ciuffetti ( Direttore Sport Impact), la rappresentante CONI multicampionessa Alessandra Sensini.ì e Giuseppe Palazzo (MAECI).Tutti concordi nel riconoscere nel fair play un antidoto contro le derive culturali della nostra epoca, tra cui l’indifferenza verso la salute pubblica.
Cavalieri nella vita e nello sport, i riconoscimenti
Durante la cerimonia è stato conferito il titolo di “Cavaliere Fair Play” a personalità che, ciascuna nel proprio ambito, hanno saputo tradurre il principio del rispetto in azioni concrete.
Katia Da Ros, CEO di Irinox, ha investito in ambienti di lavoro sani e inclusivi.
Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita, ha sostenuto pratiche produttive etiche e sostenibili.
Brunello Cucinelli.
Sport, salute e dignità: una battaglia comune
Il messaggio emerso è chiaro: il fair play deve ispirare anche la politica, l’economia e la tutela della salute pubblica. In particolare, in un Paese dove l’amianto continua a mietere vittime silenziose, la promozione di una cultura del rispetto assume un valore ancora più urgente.
“Chi viola le regole del gioco mette a rischio una partita”, ha concluso l’Avv. Bonanni, “ma chi viola le regole della sicurezza mette a rischio la vita. E questo non è accettabile. Il fair play deve diventare un principio universale, che guidi ogni scelta personale, professionale e politica”.