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mercoledì, Dicembre 3, 2025

Amianto a Brescia: 1200 ettari da bonificare, termine UE imminente

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La bonifica dell’amianto a Brescia continua, ma le informazioni non lasciano margine: con 700 mila metri quadrati rimossi ogni anno, serviranno almeno 20 anni per togliere di mezzo tutte le coperture contaminate. Tempi lontanissimi con la deadline imposta dall’Unione Europea, che ha fissato al 2028 il termine ultimo per completare la rimozione in tutti gli Stati membri.

I dati ufficiali: milioni di metri quadri di amianto

Secondo quanto riportato dalla fonte,  per i dati ATS Brescia (Agenzia di Tutela della Salute), nel territorio provinciale resterebbero da smaltire circa 12 milioni di metri quadrati di amianto. Un’estensione pari a 1.200 ettari, simile a quella del lago d’Idro.
In tutta la Lombardia si stima la presenza residua di 2 milioni di tonnellate di rifiuti contenenti asbesto, di cui circa 200 mila solo nel Bresciano.

La mancanza di discariche in tutta Italia

Come segnalato più volte anche dall’Avv. Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, in tutta Italia c’è carenza di discariche dedicate:
E nel Bresciano ne resta una, quasi esaurita. Per questo motivo, molti materiali devono essere trasportati all’estero, soprattutto in Germania e nei Paesi dell’Est, con conseguente incremento dei costi.

Bonifica amianto a Brescia: i numeri del problema

Sarebbero 127mila i manufatti contenenti la sostanza nociva registrati tra il 2006 e il 2023 a Brescia. Alcuni sono già stati bonificati, ma molti altri necessitano ancora di interventi. Il sito di ATS pubblica l’elenco completo, aggiornato parzialmente, che comprende anche siti ad alto rischio, dove l’amianto è friabile e quindi facilmente inalabile.

Come funziona la normativa sulla rimozione dell’amianto

La legge impone ai proprietari di strutture con amianto l’obbligo di autovalutare lo stato di conservazione. Se il materiale è friabile o danneggiato, la rimozione deve avvenire entro 12 mesi, attraverso ditte specializzate. In caso di degrado lieve, i tempi si estendono a tre anni. Se invece le lastre sono ben conservate, si può procedere con monitoraggi biennali.

Le prospettive per il futuro

Secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto in Italia potrebbero esserci più di 40 milioni di tonnellate di amianto.
Il completamento della bonifica richiede investimenti, discariche adeguate e incentivi ai privati. Solo così sarà possibile affrontare un’emergenza ambientale che, nonostante i passi avanti, resta una minaccia concreta per la salute dei cittadini.

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