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domenica, Gennaio 26, 2025

Magenta, amianto nel pavimento della scuola: alunni trasferiti

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Amianto trovato ancora una volta all’interno di una scuola. Sono passati oltre 30 anni dalla legge 257 del 1992 che ha messo al bando l’asbesto e ancora gli edifici pubblici frequentati da bambini e ragazzi non sono stati totalmente bonificati. In questo caso si tratta della scuola di Pontevecchio, a Magenta. Le fibre killer sono state trovate nelle mattonelle del pavimento, durante un intervento per alcuni pezzi rotti.

Asbesto nel pavimento della scuola, interrotte le lezioni

“Apprezziamo – ha commentato il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni – quanto deciso dal Comune di interrompere le lezioni per qualche giorno prima del trasferimento in una struttura più adeguata. Con il pericolo amianto non si scherza, perché non c’è una soglia minima di esposizione per la quale si possa stare tranquilli. Stiamo poi parlando di ragazzi e la loro salute è davvero la cosa più importante”.

Il Comune ha, infatti, deciso di analizzare i materiali prima di procedere con i lavori. I tecnici hanno così verificato che nella colla utilizzata negli anni ’70 non c’erano sostanze tossiche. E che, invece, come riporta il quotidiano nazionale Il Giorno, residui di fibra di amianto erano all’interno delle mattonelle del pavimento.

Il sindaco Luca Del Gobbo ha spiegato che c’erano due possibilità, mettere il cantiere in sicurezza, considerando l’intervento riguardava un piano dove non ci sono aule, o emanare un’ordinanza di chiusura. Tre giorni a casa, quindi, fino al trasferimento in via Boccaccio. I 70 alunni della scuola primaria e i 121 della secondaria di primo grado torneranno nella loro scuola all’inizio del prossimo anno scolastico.

Messa in sicurezza anche per il centro disabili

L’amministrazione ha previsto la messa in sicurezza anche per il centro diurno disabili. Anche in questo caso operatori e alunni si sposteranno in un’altra struttura più sicura. I lavori saranno affidati a una ditta specializzata, così come previsto per legge.

Rimuovere l’amianto, infatti, è molto pericoloso. Gli operai devono essere formati per evitare i rischi e devono utilizzare particolari dispositivi di protezione. È bene, inoltre, che durante i lavori nessuno, oltre alle persone addette, frequenti gli immobili, o che la zona interessata sia ben isolata. Le bonifiche sono necessarie per fermare la strage silenziosa.

L’Ona si batte da anni per far passare questo semplice concetto. Purtroppo, come è spiegato anche ne: “Il libro bianco dei morti di amianto in Italia – ed. 2022“, i costi sono elevati e la cultura della sicurezza sul lavoro non è ben radicata. Per questo i ritardi sono evidenti. Troppi sono ancora le scuole e gli ospedali contaminati. Per non parlare degli edifici privati. Eppure, come ormai è noto, le patologie asbesto correlate, prima tra tutte il mesotelioma, sono gravissime. L’Ona ha realizzato anche una App per la segnalazioni dei siti contaminati.

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