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venerdì, Febbraio 7, 2025

Londra: “All’Ucraina proiettili con uranio impoverito”

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La guerra in Ucraina stava continuando davanti agli occhi prima terrorizzati, poi ormai rassegnati, della popolazione europea. A svegliare gli animi intorpiditi da notizie di bombardamenti e morte è stata in questi giorni l’Inghilterra che ha rivelato che fornirà a Kiev munizioni anticarro perforanti all’uranio impoverito.

Una notizia che fa rabbrividire chi ha solo letto i risultati degli studi effettuati dai primi anni 2000, che parlano di malattie gravissime causate dall’uranio impoverito e di grave contaminazione dell’ambiente.

Uranio impoverito da Londra, Russia: Scontro nucleare vicino

A parlare dell’invio di questo tipo di armi, a causa delle quali anche 400 militari italiani sono morti e tanti altri si sono ammalati, è stata la viceministra della Difesa britannica Annabel Goldie, durante un’audizione alla Camera dei Lord.

La notizia era passata in sordina, ma è stata poi ripresa e anche Putin ha reagito con forza. Il leader russo, durante l’incontro con il capo di Stato cinese Xi Jinping a Mosca, ha detto che la Russia “reagirà” se Londra dovesse davvero mantenere la promessa. La reazione più grave è stata quella del ministro della Difesa Sergei Shoigu, che ha aggiunto che dopo queste esternazioni, lo scontro nucleare è ormai “a un passo“.

I danni causati dall’uranio impoverito

Senza entrare nel dibattito della opportunità o meno di intervenire a favore dell’Ucraina, che vede i leader europei tutti d’accordo, è bene ricordare quanti danni abbiano già fatto i proiettili all’uranio impoverito. Non solo tra i militari in guerra e nelle missioni di pace, ma anche sulle popolazioni.

L’uranio impoverito, contamina, infatti, anche il terreno e le acque, costituendo un rischio per chi mangia i prodotti della terra e beve l’acqua delle falde ormai inquinate. Inoltre, non è possibile una bonifica dei territori, e le popolazioni che vi risiedono devono continuare a subirne l’esposizione. Al momento, infatti, non sono note tecnologie per la rimozione dell’uranio dalle riserve idriche come laghi, torrenti e fiumi.

Ucraina, gli studi dimostrano la Sindrome dei Balcani

Gli effetti dell’uranio impoverito sono ormai noti a tutta la comunità scientifica. Diversi sono gli studi che lo dimostrano. Già nel 2005 lo studio Dominici, Giannardi, su quasi 6000 militari, dimostrò un eccesso di rischio significativo per linfomi, leucemia, tumore al cervello, al fegato e osseo. L’ultima commissione parlamentare d’inchiesta in Italia, del 2018, affermò nuovamente il nesso tra la Sindrome dei Balcani e l’esposizione all’UI.

Gli effetti sulla salute dei civili e sui bambini

In Iraq altre ricerche hanno confermato il nesso tra l’UI e gli effetti sulla salute dei civili e in particolare nei bambini dopo il conflitto. Secondo lo studio Alaa Salah Jumaah del 2019 è stato registrato un aumento di parti pretermine, basso peso alla nascita, malattie cardiache.

E un aumento dell’incidenza di cancro elevatissima dopo la prima e la seconda guerra del Golfo. Secondo uno studio del 2016 le deformazioni sui bambini sarebbero aumentate di 17 volte. Nel 2018 è stato invece studiata la perdita d’espressione del gene PTEN, che blocca la proliferazione delle cellule tumorali.

Uranio impoverito in Ucraina, Londra violerebbe diritto umanitario

La posizione di Londra, quindi, sembra inspiegabile. A pagare, nel lungo periodo, per l’uso di questi proiettili sarebbe la popolazione ucraina, che già dovrà fare i conti con le mine disseminate ovunque e sugli effetti che pure saranno devastanti dell’amianto contenuto in tutti gli edifici. Ad ogni bombardamento le fibre di disperdono e le patologie asbesto correlate si manifesteranno soltanto tra 20-30 anni.

È vero che ad oggi non esiste un trattato internazionale che vieti l’uso di armi contenenti uranio impoverito. L’Inghilterra, però, violerebbe la Convenzione dell’Aja. Dall’articolo 22 della Convenzione: “I belligeranti non hanno un diritto illimitato nella scelta dei mezzi per nuocere al nemico”, derivano i principi generali del diritto umanitario di necessità militare, proporzionalità, umanità e limitazione dei mezzi e metodi di combattimento.

Non solo, l’articolo 23, vieta l’avvelenamento o la distruzione delle riserve di cibo, dei corsi d’acqua e di campi da coltivare, conseguenze tutte dei proiettili ad uranio impoverito. L’Inghilterra quindi violerebbe il diritto internazionale umanitario, rientrando tra l’altro tra i 38 paesi che hanno ratificato la Convenzione. In ogni caso condannerebbe l’Ucraina a una scia di malattie e morte ancora maggiore.

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