In molte realtà italiane, dalle grandi città alle zone più periferiche, continuano le segnalazioni e le operazioni di bonifica dell’amianto. È fondamentale che la cittadinanza venga informata correttamente, senza allarmismi ma con trasparenza, e che le autorità proseguano nel monitoraggio e nell’attuazione dei piani di smaltimento, nel rispetto della salute e dell’ambiente.
Ancona, tre involucri sospetti
Ad Ancona, in via della Ferrovia, sono stati segnalati tre voluminosi involucri contenenti materiale con sospetto amianto. A notare la presenza degli oggetti, avvolti in plastica e contrassegnati da scritte che ne indicano la pericolosità, sarebbero stati alcuni residenti della zona.
L’avvistamento ha destato una certa preoccupazione nella comunità locale, sebbene al momento non risultino criticità immediate legate alla sicurezza dell’imballaggio.
I materiali avvolti nella plastica potrebbero essere vecchie condotte.
L’intera area, secondo la fonte, è stata recintata con transenne e reti di sicurezza arancioni.
Amianto: un materiale tossico da maneggiare con attenzione
L’amianto, un tempo largamente utilizzato in edilizia, è oggi riconosciuto come altamente pericoloso per la salute umana, soprattutto se le sue fibre vengono inalate. È associato a gravi patologie dell’apparato respiratorio come asbestosi e vari tipi di cancro.
La normativa italiana prevede procedure rigide per l’imballaggio, il trasporto e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto, proprio per evitare rischi ambientali e sanitari.
La situazione sembra essere sotto controllo, ma resta alta l’attenzione da parte della cittadinanza e delle autorità.
Narni Scalo (Umbria): una segnalazione possibile amianto in Italia
Una delle segnalazioni più recenti arriva da Narni Scalo, in Umbria, dove si è tornato a parlare della possibile presenza di eternit.
Va ricordato che il Comune di Narni ha già intrapreso azioni di bonifica negli anni passati, rimuovendo circa 57.000 kg di materiali contenenti amianto, e annunciando una seconda fase di interventi.
Casale Monferrato (Piemonte): dall’industria alla bonifica
Tra i casi più noti a livello nazionale c’è quello Casale Monferrato rappresenta un punto di riferimento. Qui operava uno dei più grandi stabilimenti italiani dell’allora Eternit, che ha operato per decenni nella produzione di manufatti in amianto-cemento.
Dopo la chiusura dello stabilimento e numerose battaglie giudiziarie, l’area è oggi in fase avanzata di riqualificazione.
Sicilia: monitoraggio e bonifica in aree costiere e industriali
La Sicilia è una delle regioni dove la questione amianto è ancora molto sentita.
Le operazioni di mappatura, bonifica e messa in sicurezza sono ancora in corso, e riguardano sia aree industriali dismesse, sia strutture pubbliche.
Quanti sono i siti ancora da bonificare dall’ amianto in Italia?
Secondo l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in Italia si contano:
- oltre 34.000 siti censiti con presenza di amianto
- più di 32 milioni di tonnellate di materiali da smaltire
- diverse migliaia di edifici pubblici ancora da bonificare, tra cui scuole, ospedali e strutture comunali
“Questi numeri dimostrano quanto sia ancora lungo il percorso verso una completa rimozione dell’amianto dal territorio nazionale.” Ha affermato l‘Avv. Ezio Bonanni, presidente dell‘Osservatorio Nazionale Amianto.