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lunedì, Settembre 29, 2025

Ezio Bonanni compie gli anni, l’avvocato che ha trasformato la lotta all’amianto in una battaglia di civiltà

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Nel giorno del suo compleanno, riflettori accesi sull’attività dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA: tra azioni legali, denuncia pubblica e risonanza internazionale, la sua voce resta tra le più insistenti nel contrasto globale all’“inquinante che uccide in silenzio”.

Un compleanno tra i faldoni delle cause e le carte dell’ingiustizia

Non è il tipo di uomo che si ferma per festeggiare. Chi conosce Ezio Bonanni sa che probabilmente passerà anche il giorno del suo compleanno nello stesso modo in cui ha passato gli ultimi venticinque anni: tra denunce, atti giudiziari e telefonate con famiglie in cerca di giustizia.
Avvocato, fondatore e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), Bonanni è diventato uno dei riferimenti più riconoscibili nel panorama dell’ambientalismo giudiziario italiano. Ha dato voce a centinaia di persone rimaste per decenni senza tutela e senza risposte.

Lotta globale: l’amianto è un problema planetario

Mentre l’Italia ancora combatte con la bonifica incompleta di scuole, ospedali, edifici industriali e residenziali, nel mondo l’amianto continua a essere estratto, lavorato e venduto. In Paesi come Russia, India e Cina è tutt’ora utilizzato come materiale da costruzione, e secondo Bonanni, le pressioni delle lobby internazionali ne ostacolano la messa al bando definitiva. Negli ultimi anni, il suo impegno ha oltrepassato i confini nazionali: ha partecipato a conferenze internazionali, prodotto dossier comparativi e sollecitato organismi mondiali. Secondo Bonanni, “non si può parlare di giustizia climatica se si tollera la presenza dell’amianto nei sistemi produttivi e sociali mondiali”.

“Restituire bellezza al mondo”: la lotta all’amianto come gesto estetico e morale

Sul portale australiano di Melbourne Art News Portal è stata condivisa la campagna portata avanti da Bonanni e dall’ONA, sottolineando come la bonifica dell’amianto rappresenti anche un gesto di “restituzione estetica”, un modo per “restituire bellezza e salubrità agli spazi che abitiamo, liberandoli da un’eredità tossica”. La rimozione dell’amianto diviene un atto sociale, di cura, di rigenerazione urbana e umana. In una società che ha fatto dell’efficienza e del cemento le sue icone, togliere l’amianto diventa un gesto morale e poetico: rendere gli edifici, i paesaggi, le scuole e i luoghi del vivere comuni, nuovamente degni di accogliere la vita.

“Non si tratta solo di sanare un’ingiustizia sanitaria. Si tratta di ridare armonia ai luoghi, rispetto alla dignità delle persone che li abitano e li abitavano”. Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni.

Numeri, ostacoli e futuro: la bonifica è ancora lontana

Secondo i dati forniti dall’ONA, in Italia ci sono ancora oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, spesso in edifici pubblici. Le vittime registrate ogni anno superano le 7.000, tra mesotelioma, tumori polmonari e asbestosi. Eppure il piano nazionale amianto, annunciato e rinviato da governi di ogni colore, non ha ancora visto una piena attuazione.

Un compleanno che non chiede celebrazioni, ma azioni

Oggi, mentre Ezio Bonanni spegne simbolicamente un’altra candelina, l’unico omaggio sensato non è una torta o una medaglia, ma la presa d’atto che la questione amianto è tutt’altro che chiusa. E che serve ancora chi non abbassa mai la guardia. Perché l’amianto continua a uccidere. E c’è bisogno, ancora, di voci che rompano quel silenzio.

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