Legambiente bacchetta i Comuni italiani su benessere e servizi forniti agli animali domestici, in particolare cani e gatti.
Performance insufficienti per 2 Comuni su 3
Il nuovo rapporto registra performance appena sufficienti per meno di 1 amministrazione comunale su 3.
Nel 2021 sono stati spesi quasi 219 milioni di euro per i servizi ai cittadini e agli amici a quattro zampe. Solo 290 Comuni su 986, però, conosce il numero complessivo degli iscritti all’anagrafe canina e solo il 37,4% ha un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città.
Cani e gatti, Legambiente chiede anagrafe unica nazionale
Legambiente chiede la nascita dell’anagrafe unica nazionale obbligatoria per tutte le specie animali, in cui convoglieranno le informazioni delle banche dati regionali. La norma è stata annunciata dal Ministero della Salute con un decreto da adottare entro marzo 2023.
L’associazione ambientalista ha verificato disparità territoriali, ritardi sulle sterilizzazioni, milioni di “animali fantasma” e scarsa attuazione di regolamenti nella prevenzione. “In un Paese sotto scacco degli effetti della crisi climatica ed energetica – dicono da Legambiente – della pandemia e minacciato dalla crescente povertà e la perdita di biodiversità, diventa ancora più centrale prendersi cura preventivamente della rete degli affetti di milioni di famiglie, di cui gli animali da compagnia sono parte vitale: tiene uniti ed è molto meno costoso che affrontare i crescenti abbandoni e le sofferenze, umane e animali”.
I requisiti per essere amici di cani e gatti
I Comuni sono stati valutati sulla base di quattro micro aree. Quadro delle regole (regolamenti comunali e/o ordinanze sindacali). Risorse impegnate e risultati ottenuti. Organizzazione delle strutture e servizi al cittadino e controlli. In base a questi criteri, il cigno verde ha assegnato il Premio nazionale “Animali in Città 2022” ad alcune delle realtà virtuose. Anche quest’anno tra i premiati i Comuni di Prato, Modena e Verona. E per le Aziende sanitarie l’ATS della Montagna, l’AUSL Toscana Centro e l’ATS Brescia, al primo, secondo e terzo miglior risultato su tutte le 42 che hanno fornito dati.
“Con la modifica dell’articolo 9 della Costituzione, la tutela degli animali è entrata a far parte dei principi costituzionali dello Stato. Un passo importante – ha detto Giorgio Zampetti, direttore di Legambiente – per la difesa del loro benessere ma anche per la salute umana”.