24.1 C
Rome
lunedì, Settembre 29, 2025

“Blue Sky Mine” dei Midnight Oil: il rock denuncia l’amianto (VIDEO)

Letto: 24 volte

Ultimi articoli

Nel 1990 i Midnight Oil, iconica rock band australiana, hanno pubblicato il brano “Blue Sky Mine”, pezzo di apertura del loro settimo album, Blue Sky Mining. La canzone è un potente grido di denuncia contro le ingiustizie ambientali ed umane subite dai lavoratori esposti all’amianto nelle miniere di Wittenoom, in Australia occidentale. Dietro il ritmo coinvolgente e le sonorità post-punk, si cela una delle più lucide critiche alla voracità dell’industria mineraria e alla complicità del potere economico.

Una canzone che racconta la tragedia

“Blue Sky Mine” trae ispirazione dalla vicenda della Blue Asbestos Mine dove per decenni, centinaia di operai e le loro famiglie furono esposti all’amianto blu (crocidolite), una forma altamente cancerogena di amianto. Le conseguenze furono devastanti: malattie polmonari, mesoteliomi e morti premature.

I versi per le vittime dell’amianto

Nei versi iniziali, Peter Garrett — frontman e attivista ambientale — canta: “My gut is wrenched out, it is crunched up and broken / My life that is lived is no more than a token”.
La cui traduzione è: “il mio stomaco è straziato, è schiacciato e spezzato / La mia vita vissuta non è altro che un gettone”.
Un’espressione dolorosa del senso di sfruttamento e smarrimento provato da chi ha sacrificato la propria salute per il “bene dell’economia”.

Il “Blue Sky Mine” è il simbolo del sistema produttivo tossico: l’illusione di una vita dignitosa costruita sulla pelle dei più deboli.
“If I work all day on the Blue Sky Mine, there’ll be food on the table tonight”. (Ossia: “Se lavoro tutto il giorno nella miniera ci sarà cibo sulla tavola stasera”)
Il compromesso lavoro in cambio di sopravvivenza viene smascherato come una trappola distruttiva. I datori di lavori sono definiti “candy store paupers”, poveri mascherati da ricchi, bugiardi che ingannano e manipolano la verità.

Chi ci salverà?

Il brano si interroga più volte: “Who’s gonna save me?”
Una domanda che risuona come atto di accusa e invocazione collettiva. Lo Stato? L’azienda? Le istituzioni?
Il finale lascia però uno spiraglio di speranza:
“In the end the rain comes down / Washes clean the streets of the Blue Sky town” (“Alla fine la pioggia cade / lava le strade)
Un’immagine catartica: la natura che purifica ciò che l’uomo ha corrotto, nel segno di una giustizia che, seppur in ritardo, potrebbe arrivare.

Il rocker ministro dell’Ambiente

I Midnight Oil hanno acceso i riflettori su un disastro industriale che per anni è rimasto sottaciuto, combinando attivismo politico, denuncia sociale e potenza musicale. Garrett, che in seguito diventerà anche ministro dell’Ambiente in Australia, incarna questa fusione tra arte e responsabilità civile.

Il commento dell’ Osservatorio Nazionale Amianto

“E’ importante che in ogni ambito, anche artistico, si continui a denunciare che l’amianto ha ucciso e continua a uccidere. I lavoratori di Wittenoom sono fratelli di quelli italiani che nelle officine, nelle fabbriche e nelle caserme hanno respirato polvere d’amianto senza saperlo. Come Osservatorio Nazionale Amianto lottiamo ogni giorno perché queste tragedie non restino impunite.” Ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, presidente di Osservatorio Nazionale Amianto.

- Advertisement -spot_img

Numero verde ONA

spot_img

Chiedi assistenza gratuita